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Praetorians

Dopo il successo di Commandos ritorna il fiammeggiante team Pyro Studios alla testa di un esercito di legionari dell'Antica Roma per mostrarci come deve essere, secondo loro, lo Strategico Real Time. Praetorians ci pone dinanzi a nuovi problemi e profili della strategia bellica che finora praticamente tutti i titoli analoghi avevano trascurato. Un elevato realismo in un gioco dai toni epici e dagli interessanti sviluppi... Ma basta per scrivere una nuova pagina di storia ?

RECENSIONE di La Redazione   —   01/03/2003
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Ma che … ?!?! La telecamera non ruota ?

Questo il commento che molti di voi potranno fare quando si renderanno conto che la visuale di gioco è – ahimè – parzialmente fissa. La telecamera può zoomare entro un range accettabile, sì da farvi vedere nel dettaglio le truppe oppure, con un’ampia panoramica, tutta la vostra armata, ma non può ruotare, lasciando interdetti gli amanti della libertà di movimento tipica di altri titoli con un motore tridimensionale anche meno performante; perché bisogna dirlo, l’impatto grafico è più che positivo, e il dettaglio – tanto delle unità quanto dell’ambiente – è assai elevato. Non trascurabile quindi questo neo, che a lungo andare passa in secondo piano però, perché vi troverete presto immersi nelle vicissitudini della battaglia, e forse avere una visuale a 360° avrebbe reso le cose più complicate…
Infatti nella realizzazione di Praetorians i tipi focosi dei Pyro Studios hanno focalizzato la loro attenzione sulle dinamiche belliche e sulla complessità delle tattiche che potrete adottare. L’accumulo delle risorse è invece un aspetto secondario, a cui provvedono gli abitanti dei villaggi fortificati che potrete e dovrete controllare: i villici provvederanno al cibo e alle forniture e vi permetteranno di addestrare gli svariati tipi di unità che andranno a formare le fila del vostro esercito. Una volta formate le vostre legioni le potrete raggruppare e farle marciare verso il nemico, con il suono ritmico dei loro passi a scandire il ritmo incalzante della vostra sete di conquista. Questo è un RTS dove si ragiona in grandi numeri; le unità vengono sfornate a colpi di trenta alla volta, e non le potrete controllare individualmente, solo raggrupparle o dividerle per formare grandi falangi armate o piccoli gruppi d’assalto.

Praetorians
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Canti Epici... o forse no ?

Essendo una produzione importante ci si aspettava un audio di livello elevato. Invece sia gli effetti sonori che le musiche sono sì buone, ma nello standard. Sembra quasi che i developer abbiano deciso di accontentarsi invece di puntare a qualcosa di veramente evocativo, epico e di spicco.
Il mix finale è decisamente d'ambiente, con poca personalità e a tratti noioso. Peraltro la qualità della simulazione orchestrale non è eccezionale (i cori deludono parecchio). Si poteva fare di più. Entriamo nei dettagli: innanzitutto la soundtrack è di solo 8 tracce. Un paio in più non sarebbero state malvage. La traccia migliore è sicuramente quella della battaglia. Le percussioni sono veramente belle, ma poi arriva il coro che rovina il realismo della produzione. Alcuni strumenti (come l'arpa) si sentono appena. Peccato poi che la traccia sia breve: poteva svilupparsi in modo più convincente.
Non male anche il brano introduttivo ma con i soliti appunti: molto belle le percussioni, il coro è pessimo, l'atmosfera sfiora appena l'epicità ma ha un che di "amaro" e noioso. La melodia non si staglia con forza ma sì confonde con l'arrangiamento. Per essere una soundtrack di un videogioco non è male, ma considerando il titolone, ci si aspettava di più.

“Dimentica, le tue Legioni !”

L’approccio strategico di Praetorians non è esattamente una novità. Ricordo almeno un altro titolo recente, Celtic Kings, che aveva spostato il focus del gioco sul controllo oculato delle armate minimizzando il problema della raccolta di risorse al semplice dominio su uno o più villaggi. Praetorians fa sua questa impostazione e la perfeziona, rendendo disponibili numerosi tipi di unità e soprattutto obbligando il giocatore a sfruttare le abilità e le peculiarità di ognuna per arrivare a completare gli obiettivi di ogni campagna.
Innanzitutto dovrete imparare a servirvi delle truppe di base: la fanteria ausiliaria ha molteplici funzioni, e spesso si tratta di truppe sprecate nel mero combattimento. Infatti spetta a loro il compito di costruire le guarnigioni dei villaggi conquistati o le torrette di guardia, riparare ponti e altre strutture funzionali, assemblare macchinari bellici come le catapulte, le balliste, gli arieti da sfondamento e le scale da assedio. E questo tipo di unità non possono funzionare da sole. Avete capito bene: finalmente potrete toccare con mano il realismo di una manovra d’assedio assegnando ad una catapulta gli uomini necessari a caricarla, manovrarla e (urgh !) a spingerla fino a destinazione – basta con le catapulte motorizzate guidate da microchip che abbiamo visto sin dall’era di Warcraft ! Chiaramente dovrete anche scortare simili mezzi data la loro scarsa possibilità di difesa e i lungi tempi di caricamento.
E questo è solo l’inizio; man mano che si avanza nella campagna single player vengono rese disponibili nuove unità: arcieri, lancieri, legionari, cavalieri, tutte organizzate in truppe compatte pronte a muoversi a un vostro comando; ciascuna truppa ha poi le sue peculiarità: i legionari sono lenti ma ben corazzati, e possono formare la celebre testuggine, i lancieri possono attaccare dalla distanza ma diventano deboli nel corpo a corpo, gli arcieri possono posizionarsi a terra per estendere il raggio d’azione e lanciare frecce infuocate.
Vi sono poi le unità speciali, simili, se vogliamo, agli Eroi di Warcraft III, ma non vi spaventate, in questo gioco tutto è assai realistico e quindi non ci saranno fantasiosi attacchi magici o bizzarrie del genere. Il medico può curare ferite e avvelenamenti, il centurione cavalca fiero in battaglia alzando l’umore delle truppe oppure presidia i villaggi reclutando nuovi soldati, gli esploratori possono lanciare lupi o falchi a sondare il territorio circostante. Anche gestire le unità speciali richiederà acume tattico, considerato che sono sole e vulnerabili ad un attacco in massa, ma sono anche assai preziose.
Va da sé che un simile volume di soldati richiede l’elaborazione di opportune strategie d’attacco e difesa; combinare le risorse di ciascun tipo di unità si rivela più che mai essenziale per vincere la battaglia. Anche perché il nemico, questa volta, non è imbecille come pensate…

Praetorians
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Non tutti i barbari sono stupidi…

Praetorians sorprende anche per l’elevato grado di reattività ed abilità tattica dell’intelligenza artificiale. Non stupitevi se un assalto in condizioni di superiorità numerica a vostro vantaggio si trasforma in una carneficina: l’I.A. sa il fatto suo, e non tarderà a dimostrarlo.
Ogni azione dovrà essere opportunamente calcolata per evitare perdite ingenti, dato che i villaggi possono fornire un numero limitato di truppe, e questo il nemico lo sa bene. Inoltre anche lui sfrutterà a dovere le sue schiere mettendovi in difficoltà alla prima occasione. Imboscate, assalti a sorpresa, manovre di fiancheggiamento e assedi sono solo alcune delle tattiche che sia voi che i vostri avversari potrete adottare, sfruttando il territorio a vostro vantaggio e restando sempre con il fiato sospeso, poiché ogni mossa è solo un piccolo passo e non dà mai la certezza della vittoria.
A volte una vasta schiera di legionari può venire decimata da un piccolo gruppo di arcieri appostato su una collina e nascosto dagli alberi, per poi essere finito da spadaccini pronti all’imboscata. Le manovre di conquista ed assedio poi offrono un enorme potenziale e vanno pianificate al dettaglio dato che torrioni e catapulte sono davvero potenti, ma vanno difese a dovere. Approntare le scale per far salire le truppe (si, bravi, come in Le Due Torri, ma un con un po’ più di realismo), impegnare gli arcieri sui torrioni con le catapulte, coordinare lo sfondamento del cancello con l’assalto alle mura sono tutte fasi della battaglia che vanno gestite con elvetica precisione, considerando che il nemico è avvantaggiato e ci metterà pochissimo a sfoltire le ondate di assalitori. Non è più quindi questione di sola forza bruta: qui bisogna usare la testa.
Potrei a questo punto spendere qualche parola sul principale neo di questo gioco – credevate non ne avesse ? – che non riguarda certo il gameplay quanto piuttosto il profilo tecnico: dato l’impegno profuso nella realizzazione di una simile potenza tattica, mi ha lasciato interdetto il povero impianto sonoro, che consta di una manciata di BGM poco evocative e di un doppiaggio delle unità decisamente piatto e monotono. Tuttavia nei box qui da qualche parte dovreste trovare un più approfondito commento del nostro buon Vanethian, che vi illustra i peccami musicali di Praetorians. A me non resta che elogiare invece il buon motore grafico, dettagliato e complesso, e la velocità di caricamento, anche se avrebbero potuto esserci più opzioni di settaggio della grafica e del gameplay, tasti ridefinibili eccetera. Anche il sistema di puntamento e controllo non è sempre preciso e forse un risulta un po’ difficoltoso da padroneggiare, ma è un difetto minore che con il tempo si vince senza problemi.

Praetorians
Praetorians

Una perla di realismo.

Praetorians è diverso dal solito RTS. Devo dire che la poca attenzione alla gestione delle risorse, e il focus incentrato invece sulla battaglia e la scelta delle formazioni prima dello scontro è stato una grande idea. Peccato solo che una volta preparati alla battaglia, non si può far molto per influenzarne l'esito. Possiamo solo guardare e sperare di vincere. Ma non si tratta di una pecca del gioco. A quell'epoca infatti non c'era la possibilità come adesso di poter comunicare velocemente cambiamenti tattici durante un conflitto. L'esito era già deciso ancora prima della battaglia.

Mediterraneo, crocevia di popoli

Cotanta mirabolante raffinatezza strategica non poteva rimanere relegata alla sola campagna per giocatore singolo - peraltro pregevole perché, oltre che ben articolata, include anche una trama che si dipana man mano che le truppe di Cesare si fanno strada nelle terre dei barbari. Praetorians infatti supporta anche il gioco via LAN o TCP/IP, permettendo fino a otto giocatori di scontrarsi su apposite mappe prendendo il controllo di tre differenti popoli: oltre ai romani sono anche disponibili i barbari gallici e gli abbronzatissimi egiziani, ciascuno con le proprie specifiche unità e peculiarità (i guerrieri con cammello sono davvero spassosi). Naturalmente è possibile introdurre anche I.A. avversarie e formare dei team, condividendo le diverse abilità di ciascuno. Per chi volesse cimentarsi in scontri multipli senza essere connesso a una rete c’è anche l’opzione schermaglia, ma credetemi, l’I.A., per quanto furba non può rimpiazzare un sano cervello organico ben allenato agli stratagemmi della battaglia campale…

Praetorians
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Concludendo: la storia ci insegna…

… che le cose cambiano. Prima eravamo abituati a voluminosi strategici con molte colorate unità, un realismo non eccessivo e un livello di sfida non troppo stimolante, a meno di giocare con il livello di difficoltà massimo, e in quel caso si tratta solo di maggiore resistenza ed aggressività del nemico. Adesso il nuovo standard, di cui Praetorians diventa decisamente il vessillo, impone un’I.A. raffinata, una risposta realistica delle unità, un grado di difficoltà calibrato anche ai livelli bassi, in modo da offrire stimoli e spingere alla valutazione attenta senza però mettere di fronte il giocatore ad avversari imbattibili: come dire, è solo questione di strategia, e scusate il giro di parole ma stavolta direi che la frase calza a pennello.
Non esente da nei, il comparto audio in primis, il titolo Pyro Studios si pone però come degno rivale di altri colossi del settore che, a mio avviso, puntano in molti casi sull’impatto scenico piuttosto che sul vero nucleo di un Real Time Strategy game, vale a dire coinvolgere ed appagare il giocatore dandogli la sensazione che quanto ha pianificato e messo in pratica ha funzionato ed è stato fondamentale per portare a termine la missione. E questo Praetorians lo realizza appieno, tanto che mi sento di consigliarlo a tutti, patiti, amanti e occasionali strateghi dal mouse ancora incerto; non rimarrete delusi da tutto quello che il gioco può offrirvi.

Praetorians
Praetorians

Concludendo: la storia ci insegna…

Pro

  • Strategia allo stato puro: stimolante e realistico
  • l’Intelligenza Artificiale è finalmente degna di tale nome
  • La grafica rende giustizia al realismo del gameplay

Contro
  • L’audio non è all’altezza degli altri aspetti del gioco
  • Il motore grafico avrebbe potuto essere più flessibile
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Li Romani So' Tornati ! Ao !!

Non nascondo una leggera smorfia di scetticismo mentre mi accingo ad installare Praetorians, domandandomi se non dovrò ripassarmi l'ennesimo clone di Age of Empires con qualche variazione sul tema.
In effetti, a pensarci bene, uno strategico storico ambientato ai tempi dell’antica Roma non è esattamente una perla di originalità in quanto a game concept – così borbottavo tra me e me mentre la barra di completamento avanzava pigramente sul monitor.
Installazione finita, caricamento senza troppi salamelecchi né sequenze introduttive ed eccomi subito sui campi di battaglia. Lo scenario è l’Europa del nord durante le campagne di conquista contro le tribù locali (Edui ed affini), quindi decisamente un deja vu, ma sin dai primi colpi di mouse si è subito palesata una certa differenza rispetto a ciò che mi aspettavo di trovare.
L’atmosfera campale che permea il gioco permette di ambientarsi alla perfezione nel giro di pochissimo tempo; le unità marciano a passo deciso verso gli obiettivi e – cosa intrigante – è necessario compiere una approfondita campagna/tutorial per arrivare a padroneggiare tutte le possibilità tattiche offerte, il che fa presupporre ci sia molta carne al fuoco sotto questo punto di vista.