Il calcio portatile
Questo Pro Evolution Soccer per Nintendo DS è dunque “semplicemente” un adattamento portatile del gioco che conosciamo tutti (o quasi) molto bene, senza variazioni nella struttura, e dunque con un utilizzo marginale delle capacità peculiari del portatile Nintendo. Quello che ne risulta, dunque, è una riduzione in piccolo del gioco di calcio Konami, non una variazione sul tema, come forse sarebbe stato auspicabile. Resta tuttavia una versione portatile di un gran bel gioco, dunque parte da un valore di base comunque notevole.
Chi conosce il gioco nelle versioni casalinghe saprà esattamente dove mettere le mani in questa edizione: la struttura è la medesima e la stessa disposizione dei tasti corrisponde esattamente alla tradizione di Pro Evolution Soccer. La cosa introduce il giocatore esperto direttamente nel vivo dell’azione, ritrovando su Nintendo DS quelle dinamiche di gioco tipiche della simulazione calcistica, ottimamente riprodotte in questo adattamento. In ogni caso, anche il giocatore neofita troverà modo di districarsi tra le possibilità offerte, grazie al livello di difficoltà più basso che rappresenta un’ottima introduzione al gameplay, e alle varie modalità di allenamento comprese tra le opzioni. Il doppio schermo e il touch screen hanno un impiego veramente limitato, in un gioco che segue in linea di massima la tradizione della serie: lo schermo in basso può essere utilizzato per visualizzare la situazione della squadra durante la partita, oppure per vedere il celebre “radar” del campo, finalmente di dimensioni generose. Dispiace vedere come non siano state implementate opzioni aggiuntive, come la possibilità di agire sulla posizione e sulle tattiche dei vari giocatori semplicemente cliccando sulle loro icone nel touch screen, con l’interazione “tattile” limitata alla pressione dei due tasti che consentono un’impostazione più “offensiva” o “difensiva” della squadra. Le tattiche e le strategie di gioco devono essere impostate prima della partita, ed eventualmente richiamate durante il gioco, come avviene negli altri capitoli della serie.
Per quanto riguarda il controllo sui giocatori, questo PES si conferma ancora la versione “ridotta” dei corrispettivi per console maggiori: con la croce direzionale si muove il calciatore, con la R si attiva la corsa, e i tasti di passaggio (corto o filtrante), tiro, cross e azioni difensive sono disposti esattamente nel modo in cui Konami ci ha abituato da anni. Mancano alcune delle tecniche di palleggio, finte e schemi più avanzati presenti nelle ultime versioni del gioco sulle console casalinghe, ma permane in questo adattamento per Nintendo DS il controllo e il comportamento piuttosto realistico della palla, elementi che distinguono la serie dalla concorrenza: in particolare, i passaggi godono di una certa libertà da vincoli predisposti, e c’è la possibilità di indirizzare il pallone più o meno dove si vuole, impartendo la direzione attraverso la croce digitale.
Collezioniamoli tutti!
C’è una quantità di opzioni decisamente soddisfacente, in questo titolo, tra esibizioni, gioco in singolo e in multiplayer, e coppe preimpostate, ma soprattutto per quanto riguarda la gestione della squadra. Oltre alle normali competizioni, la famosa Master League è qui sostituita dal Tour Mondiale, che rappresenta la base del gioco in single player. In questa modalità, alla semplice simulazione calcistica si associa una certa struttura manageriale: si tratta di portare la nostra squadra, composta inizialmente da elementi di infimo ordine, sempre più in alto all’interno delle classifiche, vincendo partite e facendone evolvere il livello generale attraverso il miglioramento dei calciatori e l’acquisto di nuovi elementi di valore. Ogni partita vinta, o il raggiungimento di determinati obiettivi, fa guadagnare alcune speciali monete, che possono essere spese nel Gasha-get, una sorta di particolare re-interpretazione del calcio mercato: si tratta di un macchinario nel quale si introducono le monete, e dal quale escono nuovi giocatori (dentro ad una pallina di plastica, proprio come nei distributori di gadget che si trovano in giro), di valore proporzionale al livello raggiunto dalla propria squadra, e a seconda del tipo di moneta utilizzato (d’oro o d’argento, corrispondenti all’importanza degli obiettivi raggiunti e ovviamente di valore diverso). In questo modo è possibile rinnovare la rosa dei giocatori a disposizione, con i quali elaborare una formazione ottimale, oltre a strategie e tattiche da richiamare poi durante il gioco. Il lavoro di rifinitura sulla squadra, la gestione della formazione e delle tattiche da utilizzare, sono riportate in maniera convincente su Nintendo DS, rendendo la customizzazione un punto decisamente forte del gioco in questione. Purtroppo, mancano in gran parte quelle licenze a cui brand come FIFA o lo stesso Pro Evolution Soccer, sulle console casalinghe, ci hanno ormai abituato: qui troviamo le nazionali, e qualcuno dei club maggiori presi dai più importanti campionati interni (come Arsenal, Manchester UTD, Milan, Inter, Roma, Porto, ecc.), ma certamente non siamo ai livelli contenutistici del “calcio next gen”.
Una menzione particolare va fatta per quanto riguarda il multiplayer online: è infatti possibile giocare, come di norma, via wireless in LAN con un avversario, sia che si abbia entrambi la cartuccia di gioco, che con una cartuccia sola, ma l’esperienza rivoluzionaria è il multiplayer online, attuabile connettendosi alla Nintendo Wi-Fi Connection, con risultati ottimi. L’infrastruttura è la medesima vista in altri giochi che sfruttano il servizio di gioco online Nintendo: ogni giocatore è identificato dal famoso “codice-amico”, e se si vuole giocare con un amico è necessario avere memorizzato il suo codice, altrimenti è anche possibile lasciare al sistema la possibilità di trovare un avversario, selezionandolo tra giocatori del nostro stesso livello, o presi a caso da tutta Europa. Il gioco online sembra non soffrire di grossi problemi di latenza, e rappresenta una buona soluzione sempre a portata di mano per variare l’esperienza e arricchirla con un po’ di multiplayer a distanza, fondamentale in un gioco di calcio. Sempre attraverso il wi-fi, è anche possibile visionare le proprie statistiche e risultati raggiunti, raccolti in una leaderboard online aggiornata costantemente, oppure dedicarsi al calcio-mercato scambiando i giocatori con altri utenti a distanza.
Un tuffo nel passato
E’ evidente che il Nintendo DS non rappresenta la piattaforma ideale per lo sviluppo di una simulazione sportiva di alto profilo. La serie Pro Evolution Soccer ci ha abituato ad un’evoluzione costante dal punto di vista tecnico, con continui miglioramenti grafici, per quanto riguarda modellazioni poligonali e animazioni dei personaggi, e riproduzioni di stadi sempre più convincenti, andando verso un realismo ed una spettacolarizzazione del calcio digitale sempre più evoluta. Alla luce di questo, giocare a questo capitolo per il portatile Nintendo lascia la sensazione di un tuffo nel passato, nel periodo dei primi capitoli della serie Konami, quando i personaggi spigolosi e “pinocchieschi” muovevano i primi passi incerti nelle riproduzioni poligonali ancora approssimative degli stadi. Una soluzione poteva forse essere quella di adottare uno stile differente dalla controparte per le altre console, forse fumettistico, stilizzato o caricaturale. La scelta di mantenere il medesimo stile realistico che contraddistingue la serie determina per forza di cose un aspetto grezzo, date le limitazioni intrinseche dell’hardware di Nintendo DS rispetto alle altre console, e in ogni caso il lavoro svolto da Konami non si pone certo ai vertici della produzione sul portatile dal doppio schermo. I calciatori appaiono decisamente squadrati, e le animazioni un po’ carenti, con la grafica generalmente “spixellata”, data la bassa risoluzione. Tuttavia, la visualizzazione risulta funzionale allo scopo, e nonostante i frequenti abbassamenti di framerate nelle situazioni più concitate, è facile tenere l’azione sotto controllo e le collisioni tra i personaggi, così come il contatto con la palla, sono convincenti. Piacevole è la realizzazione dei replay, che attraverso un’interfaccia touch screen, consentono una gestione piuttosto libera della telecamera, potendo spostare l’angolazione e ruotare l’inquadratura a piacere per rivedere al meglio le azioni più spettacolari. Veramente povero è invece il comparto audio: le musiche di accompagnamento si confermano al limite del sopportabile (non hanno mai brillato in questa serie, d’altra parte), mentre durante la partita gli effetti sonori sembrano presi di peso dai vecchi giochi di calcio degli anni 90: senza commento (a parte il classico “goal!”), con rumori legnosi a sottolineare contrasti, tiri e rimpalli e il tifo che compare a tratti avvicinandosi alle zone calde del campo per poi eventualmente esplodere nel caratteristico “effetto doccia aperta” in caso di rete. Da notare l’arbitraggio sempre molto permissivo, probabilmente legato proprio ad un limite tecnico nello sfruttamento della CPU da parte del gioco: molti falli avvengono tranquillamente impuniti sul campo, a volte compromettendo lo stesso svolgersi della partita, con l’arbitro che interviene solo nei casi più eclatanti. D’altra parte la limitatezza nella gestione dell’intelligenza artificiale è dimostrata anche dal comportamento degli avversari controllati dalla CPU: sebbene ai livelli di difficoltà più alti la sfida sia comunque impegnativa, si nota la tendenza a un comportamento più elementare possibile, senza particolari costruzioni tattiche sia in attacco che in difesa. Questo può portare anche alla scoperta di determinati punti deboli strutturali che possono portarci a scardinare tranquillamente le linee difensive avversarie, e a fare goal regolarmente eseguendo determinate azioni.
Commento
Paragonando Pro Evolution Soccer 6 DS alla situazione generale delle simulazioni videoludiche di calcio, questa versione rappresenta chiaramente un’involuzione rispetto ai risultati raggiunti da altri titoli, e soprattutto dal medesimo gioco per le altre console. La scelta attuata da Konami, di mantenere praticamente invariata la struttura di gioco e il feeling della serie anche su Nintendo DS, da una parte può avvicinare facilmente gli appassionati di PES, ma dall’altra comporta necessariamente uno scarso sfruttamento delle capacità peculiari della console e anzi una messa in risalto dei limiti tecnici dell’hardware. D’altra parte, si tratta di una delle poche simulazioni di calcio per il portatile Nintendo, e tanto basta per essere preso in considerazione da una grossa fetta di utenza, e si tratta in ogni caso di una versione portatile (ridotta, certamente, ma con tutti i vantaggi di essere tascabile) decente di un gioco di per sé strutturato in maniera ottima. Non contiene grandi stimoli per lunghe sessioni di gioco, ma si adatta bene alla sua essenza nomade offrendo un divertimento immediato per partite brevi, e ovviamente vede incrementare il divertimento con il gioco in multiplayer, che può contare su un supporto online ben funzionante. Il (relativo) realismo e la buona fisica applicata alla palla completano il quadro di un gioco piacevole, non di più, che si spera possa fare da trampolino di lancio per la serie su Nintendo DS.
Pro:
- E’ una simulazione di calcio su Nintendo DS!
- Buono il comportamento della palla
- Multiplayer online presente e funzionante
- Grafica preistorica
- Sonoro quasi assente
- Non molto divertente in singolo
Alla fine, Konami si è accorta che il bacino d’utenza legato a Nintendo DS non può restare orfano di uno dei suoi più grandi successi, e ha deciso di porre rimedio alla questione. In effetti, finora EA è stata libera di tenere saldo il dominio delle simulazioni calcistiche sul doppio schermo Nintendo, evitando quell’eterna sfida tra FIFA e Pro Evolution Soccer che ormai da anni si propone regolarmente su tutte le altre console, e il calcio sul portatile della grande N è combaciato fino a questo momento con la simulazione targata Electronic Arts. Con un certo ritardo, e a dispetto dei devastanti risultati finanziari fatti registrare da Nintendo DS particolarmente in Giappone, ma anche nel resto del mondo, Konami ha dunque schierato anche su questa console il nuovo capitolo di Pro Evolution Soccer: il sesto, anche se la numerazione assume a dire il vero poco significato nel contesto, visto che si tratta a tutti gli effetti del primo ad arrivare su DS, e che ha ben poco a che fare con l’omonimo uscito sulle console casalinghe. Questo gioco propone, in maniera in certo qual modo amplificata, il solito problema che affligge tutti i titoli multipiattaforma che raggiungono Nintendo DS: come far calzare tutto l’ambaradan tecnico che un gioco di generazione attuale comporta all’interno del piccolo hardware del portatile? Konami ha deciso per la strada forse più discutibile, almeno per quanto riguarda lo sfruttamento ottimale della console, ovvero cercare di inserire nella piccola cartuccia lo stesso gioco delle console casalinghe, con la medesima struttura e ovvi tagli vistosi laddove la relativamente scarsa capacità computazionale di Nintendo DS non poteva arrivare.