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Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione

Insomniac approda per la seconda volta su PlayStation 3 con Ratchet & Clank: Armi di Distruzione, ne vedrete delle belle!

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   12/11/2007
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione
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Se dovessimo indicare uno sviluppatore simbolo del primo anno di vita di PlayStation 3, la scelta non potrebbe che ricadere su Insomniac, quella che prima e forse più di tutti dialoga meglio con l'hardware di Sony. Non contenta di aver confezionato probabilmente il miglior titolo di lancio della console, propone oggi anche l'esordio della serie di Ratchet & Clank, che tanti ottimi episodi ha visto nascere sulla sorellina minore. Il suffisso è "Armi di Distruzione", e mai come questa volta i programmatori si sono sbizzarriti nel creare armi tanto utili quanto originali e divertenti.

Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
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Spara che ti passa

Chi ha avuto modo di conoscere Ratchet & Clank in passato farà poca fatica a familiarizzare con i personaggi e le meccaniche che compongono il mondo di gioco. Ratchet sembra essere l'unico sopravvissuto della razza Lombax, e questa volta il suo antagonista ha le sembianze dell'imperatore Tachyon, esponente dei Cragmiti un tempo sconfitti proprio dai progenitori di Ratchet. Fido compagno di viaggio è Clank, spalla tutto fare che fornisce la maggior parte dei gadget al protagonista principale. La storia viene narrata attraverso la solita ottima sequenza di battute tra i vari personaggi e seppur ben sviluppata funge da solito pretesto per la cavalcata tra i vari pianeti, estremamente dettagliati e soprattutto diversificati tra loro. Formula che vince non si cambia quindi, e anche in questo capitolo la parte preponderante è dedicata ai combattimenti, con le sezioni platform rilegate al ruolo di comprimario. Tracciando la strada intrapresa con i precedenti episodi e se vogliamo anche da Resistance, Insomniac si è sbizzarrita nel dotare il protagonista principale di alcune tra le armi più strampalate e divertenti mai concepite in un videogioco. Ratchet dispone infatti della solita chiave inglese come attacco di base, può esibirsi nel doppio salto con il tasto X e planare con le eliche di Clank. Con L1 si attiva la modalità in prima persona e col tasto triangolo si accede rapidamente alla selezione di una delle armi o gadget a disposizione. Per un totale superiore a trenta, provenienti dai precedenti capitoli, come la bomba a fusione, e inedite come plasmabestia, che rilascia alcune masse gelatinose che si trasformano e attaccano i nemici, fulmine ravager, che permette di scagliare una frusta di energia oppure ancora il nanosciamatore, che installa delle torrette difensive che attaccano gli avversari a distanza.

Tra le più divertenti c'è sicuramente il discotron, una sorta di palla specchiata da discoteca accompagnata da una musica trascinante che fa ballare i nemici, dando il tempo di eliminarli. Come se non bastasse, ogni arma ha cinque livelli di potenziamento automatico, che vengono raggiunti semplicemente mediante l'uso, e può essere migliorata spendendo i cristalli (chiamati qui raritanium) rilasciati da alcune tipologie di nemici e casse, mediante una griglia esagonale che può accrescere l'ampiezza del caricatore, la distanza raggiunta piuttosto che il danno inflitto. Con i bulloni che invece si ottengono da qualsiasi oggetto o avversario sul campo da gioco è possibile acquistare man mano armi e dispositivi mancanti oppure potenziamenti per l'armatura.
Insomniac ha quindi fatto un ottimo lavoro nel cercare di diversificare al massimo l'esperienza di gioco e suggerire al giocatore di utilizzare più gadget possibili, merito soprattutto del level design e dei mostri, alcuni dei quali molto più suscettibili a certi tipi di attacco rispetto ad altri, oppure ancora quando per superare determinati punti bisogna utilizzare dispositivi quali l'eli-pad per sollevare alcune grate o piattaforme sommerse.
Spesso e volentieri i pianeti di gioco hanno strade multiple da esplorare, e la presenza di scorciatoie o piattaforme per rapidi spostamenti evita completamente il rischio di tediare il giocatore oppure di impelagarsi in inutili passaggi con intenso backtracking. Che in realtà è lasciato unicamente alla scelta del giocatore, il quale dopo aver acquisito le varie abilità nel corso nell'avventura, può scegliere se tornare indietro in uno dei tanti mondi per scovare i bulloni d'oro piuttosto che gli ologrammi per l'arma finale o ancora esplorare zone prima non accessibili.

Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
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Lombax, dove siete?

Nessuna ripetività forzata ma anzi freschezza e varietà quindi, anche grazie alle arene che ritornano (per due volte obbligatorie), ai numerosi minigiochi oppure alle sezioni con la navicella, rapide e divertenti, per arrivare al ritorno delle sezioni con Clank, che può affrontare alcuni livelli inacessibili da Ratchet insieme agli Zoni, creature robotiche invisibile agli altri e che aiutano il simpatico robottino a levitare, manipolare oggetti, ricaricare fonti di energia esaurite e così via, per un piacevole diversivo al controllo del personaggio principale.
Dulcis in fundo, nel titolo troviamo anche una delle migliori implementazioni del sensore di movimento del pad Sixaxis, che viene sfruttato in molte occasioni quali planare per evitare trappole o proiettili nemici, utilizzare le robo ali per volare nello scenario di gioco, partecipare ad alcuni minigiochi come quello di decriptare circuiti elettrici e infine con alcune armi, come ad esempio il lanciatornado oppure il geo-laser.

Qualche difetto però ovviamente c'è, ed è da imputare alla difficoltà piuttosto bassa che si riscontra per una buona parte dell'avventura. Usando infatti le varie armi, raramente si muore in un passaggio più di una volta e anzi si superano intere sezioni senza colpo ferire. Da segnalare anche l'assenza di una qualsiasi componente multiplayer, accennata negli ultimi capitoli e che qui forse avrebbe trovato maggior terreno fertile, a causa di una piattaforma online decisamente meglio sviluppata rispetto a quella di PlayStation 2.
Ricco invece il piatto degli extra, come da tradizione Insomniac, con la possibilità di acquisire punti abilità a determinate condizioni (una sorta di obiettivi) che cumulati sbloccano bozzetti, filmati, skin e nuove opzioni. Concluso il gioco la prima volta si accede inoltre alla modalità denominata sfida, che permette di rigiocare con un livello di difficoltà più alto (che non ci sarebbe dispiaciuto veder disponibile subito) tutte le armi fin qui acquisite e nuovi potenziamenti, in una maniera del tutto simile a quanto visto in Resistance.

Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione
Ratchet & Clank: Armi di Distruzione - Recensione

Lombax, dove siete?

Abbiamo lasciato volutamente per ultimo il comparto tecnico, anche perchè è una vera e propria gioia per gli occhi e per le orecchie. Spesso e volentieri la realizzazione dei mondi, così diversificata tra loro, lascia a bocca aperta, con linee morbide, dettagli ricchi e un uso di colori sgargiante e accattivante. Tralasciando improbabili paragoni con film della Pixar, anche le animazioni rientrano negli aspetti positivi, soprattutto quelle dei protagonisti principali. Il bello è che tutto si muove ad una fluidità impressionante, tanto da posizionare Armi di Distruzione direttamente nei primissimi posti dei titoli più belli graficamente ad oggi disponibili. La colonna sonora non è da meno, con motivetti personalizzati in ogni mondo e che spesso richiamano produzioni cinematrografiche blasonate (si pensi al mondo dei pirati, con una musica che ricorda i Pirati dei Caraibi molto da vicino) e il doppiaggio, completamente in Italiano che risulta molto valido soprattutto negli intermezzi, come al solito spassosi e ben realizzati.

Commento

Un piacevole miscuglio, bellissimo da vedere. E' questo Ratchet & Clank su PlayStation 3, che mantiene fermi i capisaldi della serie e propone un ottimo design dei livelli, varietà, rigiocabilità e armi espandibili per tutti i gusti. Non vi farà cambiare idea se non amate particolarmente la serie, visto che anche questo capitolo non si discosta più di tanto dai precedenti capitoli come meccaniche, ma ci sono davvero pochi difetti reali da imputare a quest'ultima produzione di Insomniac, che brilla anche per quanto riguarda un comparto tecnico ai massimi livelli, colorato e di impatto, sicuramente tra i più validi sulla piazza.
Secondo centro su due quindi, Armi di Distruzione è attualmente il miglior esponente del genere su PS3 e probabilmente della serie, vi pare poco?

Pro

  • Grafica dettagliata, fluida e colorata
  • Si gioca e rigioca che è un piacere, buon level design
  • Armi numerose e fuori di testa
  • Contro
  • Livello di sfida spesso basso
  • Pochissimi spunti originali