I Mech tornano a fare danni!
Gungriffon è uno sparatutto in soggettiva. Gungriffon è un simulatore di Mech da combattimento. Gungriffon è anche un gioco dagli elementi strategici. Un mix raramente visto nel mondo dei videogame, escludendo il caro vecchio "Tekki" di Capcom che per certi versi poteva assomigliargli (se non che necessitava di un controller mastodontico). Questo quarto capitolo di Gungriffon è sviluppato come di consueto da GameArts (storico team nipponico già autore delle serie Lunar e Grandia), ma pubblicato questa volta da Tecmo. "Blaze" è stato un buon capitolo per Gungriffon. Un ottimo gioco che sottometteva Armored Core 2 in ogni aspetto, tranne che per la longevità. E' passato quasi inosservato dal grande pubblico, su PlayStation2. Forse è questo uno dei motivi che ha spinto la software house giapponese a puntare sul mercato Xbox, le quali vendite di software stanno procedendo più che egregiamente, laddove esiste anche una minore concorrenza interna tra i titoli in uscita.
Gungriffon è un simulatore di Mech da combattimento. Gungriffon è anche un gioco dagli elementi strategici
I Mech tornano a fare danni!
La visuale di gioco è in soggettiva, lo schermo della nostra TV rappresenta nè più nè meno il cockpit del Mech da noi guidato. Armi disponibili, radar, energia, danni. Tutto è visualizzato contemporaneamente on screen, in un modo che ricorda molto quanto faceva la visuale di Samus Aran di Metroid su GameCube, e per questo ogni aspetto del nostro Robot è costantamente monitorato. Si cambia arma al volo, premendo il grilletto sinistro, e si spara con quello destro. Gungriffon è praticamente uno sparatutto in soggettiva, con qualche differenza. Il salto non esiste, ma si può però spiccare il volo con un certo limite di tempo per poter rimanere in aria. Un indicatore posto in basso indica quando e quanto si possano sfruttare le turbine del Mech per volare e rimanere in volo Come nei migliori giochi di genere su console, il movimento è delegato all'analogico sinistro, mentre quello destro è destinato alla rotazione della visuale. Utilizzando e coordinando entrambi contemporaneamente sarà possibile eseguire strafe laterali, girare intorno a Robot nemici mentre li prendiamo a missili in faccia, oppure dare rapide occhiate in modo furtivo al di là di colline e montagne, dove il nemico si annida silenzioso.
Generazione 32 bit..
Gungriffon Allied Strike ha la stessa meccanica di gioco del primo capitolo apparso ormai quasi dieci anni fa. Struttura a missioni. Stavolta sono ben 13, contro le 6 del vecchio capitolo per PlayStation2. Evidentemente le critiche sono arrivate e sono state ascoltate. Esistono due livelli di difficoltà: facile e normale. Il problema è che la difficoltà delle missioni non è stata equilibrata affatto bene, e ci troveremo ben presto di fronte a livelli semi impossibili, per poi finirne altri in cinque minuti. Oltretutto l'avanzamento nella storia non offre alcuna sorta di powerup, incentivo, arma selezionabile sbloccata in più. L'unica cosa che potremmo utilizzare è un altro modello di Mech, anche se purtroppo non "diverso" in quanto a caratteristiche, ma soltanto per aspetto estetico. Troppo poco, insomma. Il gioco può arrivare a durare anche 7-8 ore a causa di alcuni passaggi veramente ostici, per non dire frustranti. Il meglio di Gungriffon Allied Strike risiede in quelle missioni dove è necessario fare da scorta a camion trasporto, oppure dove c'è da difendere una base alleata. Quando si gioca in difesa, le soddisfazioni non mancano. Mech amici saranno vicino a noi per darci manforte contro il nemico. Le armi primarie sono il cannone e la mitraglietta (con pallottole di vari diametri), quelle secondarie gli ATM a ricerca laser o infrarosso e gli RGP a grappolo, utili per bombardare mentre ci troviamo in volo. La scelta del tipo di armi avviene dopo il briefing, poco prima di iniziare a giocare.
Il meglio di Gungriffon Allied Strike risiede in quelle missioni dove è necessario fare da scorta
Generazione 32 bit..
Il gioco online, inserito in questo capitolo, è forse l'incentivo più grosso a giocare Gungriffon Allied Strike. E' possibile partecipare a sessioni di 8 giocatori in Deathmatch, oppure farsi tutta la modalità "Campagna" in cooperativo, con un amico, proprio come si faceva con Halo 2, ma in rete. Durante le sessioni Live è normale imbattersi in numerosi cali di frame rate, che aggiunti a quelli causati dal motore grafico, di certo non offrono un bello spettacolo al giocatore. Le visuale di gioco, già di per sè per nulla profonda, subisce un ulteriore accorciamento dell'orizzonte. Insomma, questa feature poteva e doveva essere curata meglio. Un altro punto dolente di questo gioco risale proprio nella realizzazione tecnica. Se come detto in precedenza le meccaniche di gioco rimangono quelle di una volta, anche la cura estetica è cosi' blanda da far sembrare Allied Strike un titolo di prima generazione. Diversi sono i difetti grafici presenti, si va dalle texture poco definite, al basso polygon count, dall'orizzonte visivo corto, ai cali di frame rate anche in situazioni tranquillissime, passando per le animazioni dei Mach incerte (bellissime, però, quelle degli Spider) fino ad arrivare ai problemi sopracitati durante il gioco online. Tuttavia le azzeccate scelte cromatiche ed i numerosi effetti inseriti come quelli particellari delle esplosioni e del terreno che vola quando ci muoviamo, rendono a tratti piacevole il gioco anche se tecnicamente arretrato. Il sonoro è molto buono, con effetti molto incisivi come quello delle mitragliette, dei motori, del volo, le esplosioni e dei passi mentre i nemici sopraggiungono.
Commento
Il gameplay solido e navigato è sempre quello di Gungriffon e gli amanti di sicuro lo apprezzeranno. Questo nuovo capitolo si porta dietro diversi difetti, però, iniziando dalla povera cosmesi grafica che su una macchina come Xbox è lecito e doveroso non aspettarsi al giorno d'oggi. Il pregio di avere finalmente una longevità soddisfacente è, inoltre, minato dallo scarso bilanciamento della difficoltà che passa dal frustrante al gioco da ragazzi, in rigoroso ordine sparso tra i 13 livelli, senza indurre nel giocatore voglia di continuare a causa della mancanza di qualsiasi incentivo o bonus di fine partita. Il gioco online, infine, è molto divertente, ma mette a dura prova il codice del motore grafico scritto per questo Allied Strike. Ogni problema già visto nel gioco in single si ripropone così amplificato dal gioco in rete, vanificando parte dei vantaggi che porta. Le premesse per un gran gioco c'erano tutte, e sono state per la maggior parte tradite, sia per gli appassionati della serie che per tutti gli altri.
- Pro:
- Molto più lungo dei predecessori
- E' sempre bello stare dentro un Mach corazzato
- Contro:
- Realizzazione tecnica da brividi...
- Gioco online sfruttato male
- Nessun incentivo, bonus o extra da sbloccare
Predisporsi al giudizio di un gioco che ci è entrato nel cuore da anni è difficile. Cambia la prospettiva con il quale lo si guarda, e attraverso la quale poniamo le nostre critiche. Chi ha avuto la fortuna di amare e giocare i primi due capitoli di Gungriffon su Sega Saturn vedrà con un occhio sicuramente diverso questo nuovissimo capitolo per Xbox. Passando per il "Blaze" di PlayStation2, che non è di certo passato alla storia videoludica, siamo arrivati finalmente ad Allied Strike per la console Microsoft, che porta con sè diverse novità e modalità che potrebbero senza dubbio fare la felicità di ogni appassionato del genere. Ci riuscirà?