Resident Evil 2 è una miscela esplosiva di emozioni, tensione e sentimenti nostalgici. Chi ha avuto modo di giocare con il classico survival horror di casa Capcom nel lontano 1998 ritroverà tante delle atmosfere originali in questo titolo così solido e curato, che riprende la storia di Leon Kennedy e Claire Redfield ma la reinterpreta sotto diversi aspetti, così da offrire un'esperienza fondamentalmente inedita. Il protagonista maschile è una recluta al primo giorno di lavoro presso il dipartimento di polizia di Raccoon City, mentre Claire è alla ricerca del fratello Chris e sta dirigendosi nello stesso luogo per avere delle informazioni su dove sia finito dopo gli eventi del primo capitolo.
I due si trovano per caso in un'area di servizio che scoprono essere infestata dagli zombie e riescono a fuggire insieme a bordo di un'auto, salvo poi doversi separare a causa di un tremendo incidente una volta entrati in città. Quale che sia il personaggio scelto, il nostro compito sarà quello di evitare i morti viventi e guadagnare l'entrata dell'antico edificio presso cui si trova il commissariato, l'unico posto apparentemente al sicuro dal caos e dalla morte che hanno invaso le strade. Una volta lì, però, scopriremo che le cose non stanno come immaginavamo e la diffusione dell'orribile epidemia che trasforma le persone in non-morti affamati di carne viva ha fatto più danni di quanto pensassimo. Riusciremo a fuggire dall'incubo?
Struttura e gameplay
Esattamente come l'originale, il remake di Resident Evil 2 vanta una struttura composta da quattro varianti della campagna, a cui si aggiungono due modalità extra sbloccabili. Completando la prima campagna con un personaggio, potremo accedere alla seconda con l'altro protagonista e vivere eventi paralleli e alternativi a quelli che abbiamo già sperimentato, con un grado di difficoltà maggiore e alcuni boss fight in più, che ci consentiranno peraltro di assistere al vero finale del gioco. Dopodiché potremo eventualmente decidere di effettuare il percorso inverso, approfittando di tutte le nozioni apprese fino a quel momento (in particolare per quanto concerne la risoluzione dei puzzle) per arrivare alla fine in maniera molto più spedita.
A regolare l'intensità dei nostri sforzi troveremo tre livelli di difficoltà. Il più basso, denominato "modalità assistita", corrisponde più o meno agli standard odierni per una sfida di grado intermedio: potremo trovare un maggior numero di munizioni e risorse in giro, eliminare i nemici con meno fatica, godere di un inventario più capiente e di una mira semiautomatica, nonché vedere ripristinata gradualmente la nostra energia vitale in automatico. La difficoltà normale è chiaramente molto più punitiva, in particolare per quel che riguarda l'uccisione degli zombie, che spesso richiede una quantità di proiettili spropositata anche se mettiamo sempre e solo a segno degli headshot. In questo caso la salute viene recuperata solo attraverso l'uso di oggetti specifici (spray medici e/o mix di erbe), bisogna mirare manualmente e sopportare un inventario ridotto nel numero di slot. Il terzo e più alto grado di sfida aumenta ulteriormente la complessità del gameplay: vi suggeriamo di ricorrervi solo dopo aver completato un paio di run, perché con così poche risorse sarà un problema anche solo fermarsi per capire dove andare e cose fare.
Dal punto di vista del gameplay, gli sviluppatori hanno impiegato una serie di interessanti espedienti per replicare il grande senso di tensione dell'originale Resident Evil 2: se in quel caso tutto dipendeva dai controlli in stile "carro armato", che impedivano di muoversi agilmente in combinazione con le inquadrature fisse, nel remake si è scelto di utilizzare un sistema di mira discretamente realistico, movimenti imprevedibili per gli zombie e una visuale talvolta ingannevole per ottenere lo stesso effetto. Il risultato è un'esperienza davvero coinvolgente, all'inizio molto impegnativa, che può peraltro contare su di un totale redesign degli enigmi e su tanti elementi inediti anche sotto il profilo della narrazione e dei personaggi. È stata inoltre adottata una direzione molto suggestiva e cinematografica, con cutscene perfettamente integrate nell'azione, come nelle produzioni videoludiche più blasonate. Da questo punto di vista il gioco risulta capace di conferire maggiore spessore e credibilità ai protagonisti dell'avventura, alle loro motivazioni e a tutto ciò che gli gravita attorno.
Le modalità extra
Completando la campagna 1 e la campagna 2 di Resident Evil 2, con qualsiasi punteggio, è possibile sbloccare la modalità The 4th Survivor. Si tratta per l'appunto di un survival in cui, nei panni di un mercenario al soldo della Umbrella Corporation, nome in codice Hunk, avremo il compito di effettuare il percorso inverso rispetto alle storie di Leon e Claire, dunque partire dalle fogne, attraversare i sotterranei, tornare nel dipartimento di polizia e infine per strada al fine di raggiungere la zona di estrazione. Riuscire nell'impresa non sarà semplice, però: lungo il percorso troveremo una quantità enorme di zombie e altri mostri, e potremo contare solo su un equipaggiamento limitato, con armi differenti ma un numero di munizioni risicato. Se riusciremo a portare a termine la missione, sbloccheremo anche la modalità Tofu Survivor: si tratta di un buffo easter egg in cui ci troveremo a controllare una sorta di uomo-formaggio-di-soia, privo di armi e dunque costretto a fuggire dagli zombie per sopravvivere. A proposito di extra, oltre ai vari costumi è possibile acquistare per soli 2,99 euro un DLC che aggiunge al gioco la colonna sonora e gli effetti audio originali di Resident Evil 2: un ottimo modo per fare un tuffo nei ricordi.
La versione PC
Il comparto tecnico di Resident Evil 2 è eccezionale su console, dunque ci aspettavamo davvero grandi cose dalla versione PC. Siamo stati accontentati? Sotto il profilo della qualità sì, senza dubbio, ma abbiamo riscontrato qualche piccolo intoppo sul fronte dell'ottimizzazione. Diciamo subito che quelli che sono i limiti visivi del gioco su PlayStation 4 Pro, nella fattispecie alcuni artefatti che si manifestano nelle riflessioni sulle superfici, e che si notano soprattutto nello scenario della stazione di Polizia, sulla piattaforma Windows non si vedono o comunque sono davvero ridotti al minimo. La quantità di regolazioni grafiche disponibili è parecchio ampia e consentirà senza dubbio di scalare l'esperienza su macchine dotate di componentistiche differenti, ma con qualche perplessità per quanto concerne le impostazioni massime.
La nostra personale esperienza con la configurazione di prova, equipaggiata con una GTX 1080 Ti, rivela che alla risoluzione di 4K / 20160p e tutti gli effetti al massimo Resident Evil 2 ha delle evidenti difficoltà a raggiungere i 60 frame al secondo, e anche facendo qualche prova abbassando ombre, antialiasing e ampiezza delle texture non si riesce a ottenere una fluidità costante che non sia quella dei 30 fotogrammi. La cosa strana, come accennavamo in precedenza, è che però impostando la risoluzione a 1440p e mantenendo tutte le regolazioni al massimo si ottengono invece 60 frame incrollabili, assolutamente perfetti. Vista l'ampia differenza in termini di performance (praticamente il doppio dei fotogrammi), è possibile che ci sia qualcosa che infastidisce il RE Engine quando si sale troppo con la risoluzione, e che magari potrà essere sistemato con un aggiornamento.
Detto questo, la lista delle impostazioni nel dettaglio include dei preset rapidi e le voci relative alle librerie grafiche (DirectX 12 o DirectX 11), risoluzione, qualità del rendering e dell'immagine (uno scaler, in pratica), frequenza di aggiornamento, blocco del frame rate, sincronia verticale, antialiasing (a scelta tra FXAA, TAA, SMAA o FXAA + TAA), qualità delle texture (indicata con la quantità di memoria video utilizzata, fino a 8 GB), filtro anisotropico, mesh, ombre (con eventuale cache), ombre prospettiche, riflessi, traslucenza, luci volumetriche, particellari, occlusione ambientale (fino a HBAO+), bloom, lens flare, motion blur, profondità di campo, distorsione lente ed effetto grana. Una gamma completa, insomma, che permette di far girare Resident Evil 2 al meglio su diverse configurazioni, prediligendo le prestazioni oppure il livello di dettaglio. La versione PC supporta l'HDR e include delle impostazioni separate per regolarlo al meglio, è naturalmente compatibile con il controller Xbox e vanta lo stesso, ottimo doppiaggio in italiano che abbiamo apprezzato su console.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 6600K @ 4,2 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 4460, AMD FX 6300
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760, AMD Radeon R7 260X
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 26 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 a 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7 3770, AMD FX 9590
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1060, AMD Radeon RX 480
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 26 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 a 64 bit
Conclusioni
Resident Evil 2 si conferma un prodotto eccellente anche su PC, forte di una quantità enorme di regolazioni che consentono di personalizzare l'esperienza in vari modi, adattandola alla componentistica in nostro possesso al fine di ottenere un gameplay più fluido oppure un migliore colpo d'occhio per quanto concerne dettagli ed effettistica. Alle impostazioni in effetti non manca nulla, al netto di qualche dubbio sulle regolazioni ultra alla massima risoluzione, che appaiono leggermente bloccate in termini di performance con la GTX 1080 Ti che abbiamo utilizzato per la prova. Nonostante ciò, lo spettacolo offerto dal remake Capcom è davvero straordinario sulla piattaforma Windows, frutto di un lavoro attento e appassionato in cui sembra che nulla sia stato lasciato al caso.
PRO
- Una reintepretazione di classe
- Gameplay classico ma moderno
- Visivamente la versione PC è la migliore...
CONTRO
- ...ma per le impostazioni Ultra serve potenza
- Seconda parte della campagna meno brillante
- La tensione scema dopo la prima run