Sembra di assistere a una sorta di rinascita del rally arcade, come dimostra anche questa recensione di Rush Rally Origins, che arriva a breve distanza da quella dell'ottimo Art of Rally. Manco a dirlo, è dall'ambito indie che questa tipologia di giochi trae nuova linfa vitale, l'unico ambiente produttivo che può dare spazio a interpretazioni più originali e rischiose del racing, fregandosene altamente della presenza o meno di licenze ufficiali e realismi spinti. Ed è proprio quello di cui avevamo bisogno, a quanto pare: c'è una freschezza notevole in questi giochi, nonostante affondino le radici nella tradizione più classica del racing game, in questo caso anche con un voluto ritorno alle "origini" affermato fin dal titolo stesso del gioco.
Rush Rally Origins è un gioco di corse rally dall'anima tendenzialmente arcade, ma che non disdegna un modello di guida piuttosto profondo, semplice da gestire ma in grado di dare grandi soddisfazioni.
D'altra parte, la serie Rush Rally è ormai una sorta di istituzione in ambito mobile, con il primo capitolo che risale a oltre un lustro fa e una serie di evoluzioni che l'hanno portata fino a diventare una sorta di vero e proprio sim-cade con Rush Rally 3, per poi tornare improvvisamente sui propri passi con questo nuovo Origins, che come dice il titolo cerca di recuperare alcune caratteristiche tipiche dei primi capitoli. Tra queste c'è la particolare inquadratura dall'alto, che consente di vedere il gioco con una visuale isometrica o con telecamera fissata dietro la vettura, in entrambi casi con soluzioni che si rivelano sorprendentemente pratiche, nonostante a prima vista sembrino forzature arcaiche. È facile vedere, soprattutto con l'impostazione isometrica, una citazione al mitico Neo Drift Out per Neo Geo, e lo spirito è in effetti vicino a quel tipo di gioco, anche se il sistema di guida si rivela in verità ben più profondo e realistico, sotto diversi aspetti.
Gameplay: rally tascabile
Rush Rally Origins punta all'arcade ma non disdegna una certa attenzione nella riproduzione del modello di guida, che risulta piuttosto accurato rispetto a quello che si potrebbe pensare a una prima e rapida occhiata. La cosa che colpisce di più nel gameplay è il fatto di riuscire a trovare un ottimo equilibrio tra un sistema di controllo intuitivo e un livello di sfida che rimane comunque molto sostenuto, imponendo fin da subito una notevole pulizia nelle traiettorie e la capacità di rosicchiare secondi a ogni curva, spingendo sempre al limite. Anche da questo punto di vista, gli elementi di contatto con Art of Rally sono molteplici: la guida dà una grande soddisfazione e richiede movimenti fluidi e capacità di adattamento immediata, puntando ovviamente molto sul drifting, in maniera anche non troppo realistica ma veramente appagante. L'unico neo sta nel comportamento un po' incerto dell'auto dal punto di vista della fisica, per cui le conseguenze di un contatto a bordo pista possono essere piuttosto imprevedibili, anche se questo rientra un po' nella dinamica tipica del genere.
Non ci sono licenze ufficiali ma le auto sono chiaramente tratte dalla tradizione classica del rally, con la presenza dei mitici Gruppo B e Gruppo S e una serie di tracciati che riprendono le ambientazioni storiche di questo sport, tra Scandinavia, Mediterraneo, Africa e altro all'interno di 6 rally suddivisi in vari percorsi.
Stupisce alquanto la mancanza di una modalità multiplayer vera e propria, con la possibilità di affrontare la sfida a tempo, il classico campionato con sblocco progressivo di gare e auto oppure prendere parte a corse insieme ad altre vetture gestite dalla CPU. La modalità principale è chiaramente il Campionato, che si presenta anche piuttosto impegnativo fin dalle prime gare, con la necessità di ottenere subito buoni tempi per poter sbloccare le fasi successive, con un certo senso di progressione dato dall'ottenimento di nuove auto e potenziamenti.
Grafica e controlli
Puntando al realismo ma scendendo ai compromessi necessari per funzionare al meglio sui dispositivi mobile, sul fronte della grafica Rush Rally Origins sembra semplicemente un racing game di vari anni fa, ma c'è una certa coerenza nel modo in cui il rally viene messo in scena in questo gioco. Le auto sono ben fatte e animate, la polvere che si alza dal fondo stradale sterrato è precisamente quello che vogliamo vedere mentre affrontiamo le curve di traverso e tutto il resto, in fin dei conti, conta fino a un certo punto. Certo siamo lontani da certe interpretazioni artistiche in grado di dare un'impronta stilistica anche a un racing di questo tipo (sì, stiamo parlando ancora di Art of Rally), ma c'è una notevole coerenza nell'aspetto grafico di questo gioco, che peraltro è studiato soprattutto per scorrere via veloce. Cosa che avviene anche senza grossi problemi, sebbene su dispositivi più vecchi i 60 fps tendano a mostrare diversi cali.
Allo stesso modo, l'audio è precisamente quello che ci si potrebbe aspettare da un titolo del genere, senza mostrarsi particolarmente accurato o realistico ma comunque in grado di replicare i ruggiti dei bolidi del Gruppo B in maniera piuttosto soddisfacente.
Un problema non da poco è rappresentato dal sistema di controllo: entrambe le soluzioni studiate nitidamente per i dispositivi mobile, ovvero i comandi virtuali su touch screen e l'inclinazione via giroscopio, si dimostrano piuttosto insufficienti a garantire la giusta precisione, tanto più in un gioco che fa della leggerezza nell'aggiustamento delle traiettorie un elemento fondamentale. La soluzione di gran lunga migliore, per non dire l'unica in grado di rendere giustizia al gioco, è allora l'uso del controller, con tutte la mancanza di praticità che questo comporta in un contesto del genere.
Conclusioni
Sembra proprio che sia il panorama indie a dover riempire le lacune nell'ambito dei racing arcade che si sono venute a creare in questi anni. Rush Rally Origins porta avanti una serie ormai consolidata in ambito mobile con soluzioni stilistiche antiche come la visuale dall'alto e isometrica, riuscendo perfettamente nell'intento di proporre un gioco di corse originale ma collegato anche alle tradizioni arcade. Il segreto sta tutto nel modello di guida, che risulta abbastanza intuitivo da farci entrare subito in partita, ma anche abbastanza profondo da consentire un certo studio e un continuo automiglioramento per poter avanzare di corsa in corsa. Al di là di qualche inconsistenza tecnica, il problema principale è rappresentato dal sistema di controllo, ma per il resto si tratta di un gioco davvero piacevole, sia per gli appassionati del genere che per i neofiti.
PRO
- Buon modello di guida, intuitivo ma anche profondo
- I riferimenti all'epoca d'oro del rally fanno sempre piacere
- Piuttosto impegnativo e coinvolgente
CONTRO
- Il controller è praticamente necessario
- La mancanza del multiplayer è un peccato
- Qualche calo nel frame-rate su dispositivi non recentissimi