Il Ryzen 7 3700X, protagonista di questa recensione, è il diretto successore del Ryzen 7 2700X e come questo punta a combinare una potenza elevata con un prezzo conveniente, ma riveste un ruolo ben diverso in una line up profondamente cambiata. La nuova famiglia di processori AMD a 7 nanometri include infatti un modello sempre a 8 core ma ancora più spinto, il Ryzen 7 3800X, e due nuove teste di serie, i primi processori consumer da 12 e 16 core. Quest'ultimo, il Ryzen 9 3950X, uscirà in un secondo momento, mentre il primo, il Ryzen 3900X, lo abbiamo già provato e punta a combinare potenza per chi crea contenuti, streaming senza alcun singhiozzo e potenza bruta con il massimo delle prestazioni in gioco. Ma nella stragrande maggioranza dei casi la potenza del 3700X, un processore da 8 core e 16 thread che promette uno stacco netto rispetto al già potente predecessore, dovrebbe essere più che sufficiente per gran parte degli utenti PC.
Il successore del Ryzen 7 2700X
Il Ryzen 7 3700X mantiene la convenienza del predecessore con 329 dollari di prezzo consigliato pur vantando PCIe 4.0 e supporto nativo per la memoria da 3200MHz, mantenendo al contempo la tradizione dell'IHS saldato alla CPU vera e propria. E promette anche un'ottima efficienza con 65W di consumo dichiarato per per 8 core e 16 thread spinti a 3.6GHz su tutti i core e 4.4GHz in boost. Sia chiaro, sotto sforzo i consumi effettivi sono probabilmente doppi se non superiori, e la cosa non ci stupisce di fronte a un processore dalle frequenze più elevate del predecessore, ma il risultato complessivo è comunque ottimo e sfrutta tutte le tecnologie che abbiamo già visto all'opera con i precedenti processori Ryzen. Tecnologie come l'interconnessione Infinity Fabric che garantisce un peso alle frequenze della memoria, in questo caso composta da due banchi da 8GB di G.Skill Trident Z Royal RGB che abbiamo portato con un click dal BIOS a 3600MHz con CL16, senza riscontrare alcun problema sulle schede madri che abbiamo testato, montate sul banchetto fornitoci da Asus e Hydra. In entrambi i casi, tra l'altro, è possibile spingere la RAM a frequenze decisamente superiori, ma una volta superata una certa soglia, complice l'aumento delle latenze, il guadagno prestazionale è irrilevante. Risulta invece importante, per una questione di consistenza delle prestazioni, la promessa di una migliore delle frequenze complessive degli otto core, gestita da una versione migliorata del Precision Boost, e la promessa di picchi di velocità più elevati, grazie all'implementazione del Precision Boost Overdrive.
Il tutto condito dal raddoppio della cache e dalle ottimizzazioni allo scheduler per Windows che dovrebbe garantire uno sfruttamento più efficace delle nuove GPU nell'ambiente più diffuso nel mondo PC. Inoltre i processori Ryzen 3000 portano con loro ben 24 linee PCIe 4.0 che non sono ancora rilevanti nel gaming, laddove la banda passante dei sistemi attuali è già più che sufficiente, ma portano vantaggi tangibili con le SSD di nuova generazione, come la GIGABYTE AORUS da 2TB inclusa nel kit review con cui siamo arrivati a trasferire dati alla vertiginosa velocità di 5GB/s. Migliorano inoltre la connettività USB e altri aspetti che possono essere importanti, come l'uso di VRM migliori che sono necessari anche a garantire il supporto per il Ryzen 9 3950X, un mostruoso processore da 16 core destinato a superare i 300W di consumo in overclock. A tutto questo si aggiungono inoltre BIOS più grande per gestire più core senza sacrificare funzionalità, Wi-Fi sulla stragrande maggioranza delle schede madri in arrivo e via dicendo. Il tutto retrocompatibile anche se sulle schede della serie X370 e B350, anche se in questo caso non tutte hanno ricevuto il necessario update del bios e il TDP più basso potrebbe creare qualche problema con i due Ryzen 9. Inoltre tutti i miglioramenti aumentano i prezzi, cosa che potrebbe rendere consigliabile l'uso di una X470 o B450 con i Ryzen di fascia media. Ma torniamo al protagonista, un processore che sulla configurazione di prova è affiancato da due banchi di scintillante G.Skill e raffreddato, come il predecessore, da un Wraith Prism, una ventola boxed con un'efficace illuminazione RGB.
Prestazioni e comportamento complessivo
Il Wraith Prism è un dissipatore limitato, per quanto reso appetibile dall'efficace illuminazione, ma è sufficiente per tenere a bada il Ryzen 7 3700X, mantenendo una rumorosità piuttosto contenuta anche con il processore sotto sforzo. In alcuni momenti la ventola accelera e si fa sentire, ma non risulta quasi mai fastidiosa, garantendo al processore abbastanza respiro da arrivare a 9868 punti in 3DMark Time Spy che equivalgono a un balzo di dodici punti rispetto al Ryzen 2700X. Ed è un salto che trova conferma con i 105fps in econding in Handbrake, con i 23231 punti raggiunti nel benchmark Fire Strike Ultra e con i 4753 punti raggiunti nel test multithread di Cinebench R20, sufficienti per superare il Core i7-9700K e anche per avvicinare il costoso Core i9-9900K, quasi a tiro anche nel caso del punteggio single thread che vede il Ryzen 3700X arrivare a 493 punti, con un salto notevole rispetto al Ryzen 7 2700X. Certo, sappiamo che Cinebench R20 è favorevole alle CPU AMD, ma ritroviamo un balzo analogo anche passando a CPU-Z, dove il processore AMD arriva a 5507 in multi-thread e 514 punti in single thread. In questo caso Core i7 9700K mantiene un vantaggio superiore, con 550 punti, ma in questo caso il test è favorevole alle CPU Intel ed evidenzia comunque un bel balzo in avanti per i processori Ryzen proprio sulle istruzioni per clock, punto debole delle due serie precedenti e fattore piuttosto importante per le prestazioni di alcuni giochi.
Giochi che, in risoluzione 1080p, hanno messo in evidenza un cambiamento di passo notevole per il Ryzen 7 3700X che risulta più lento del Core i7-9700K di appena due immagini per secondo in The Witcher 3 e un'immagine per secondo in Shadow of the Tomb Raider, per compiere invece il sorpasso con Metro Exodus, con un vantaggio di ben tre immagini per secondo. La CPU AMD risulta invece più lenta di 6fps, sia in 1080 e 1440p, nel caso di Battlefield V, ma avanza comunque e mette in campo miglioramenti, nel caso di The Witcher 3 altalenanti ma in altri casi corposi, che pongono in luce un processore ben diverso dal predecessore, non necessariamente destinato a essere sfruttato all'osso in tutti i giochi, ma dotato dei cavalli necessari per garantire un compromesso ottimo tra potenza di calcolo e framerate, guadagnando spesso almeno un frame con tutti i core a 3.8GHz. Certo, anche il Core i7-9700K può essere overclockato, e arriva a frequenze ben più elevate, ma si trova di fronte a un degno avversario che risulta più versatile grazie a 40 linee PCIe e una potenza complessiva maggiore. Senza contare i miglioramenti al software che coinvolgono l'ultima release del Ryzen Master, una versione senza dubbio più avanzata e completa, anche se caratterizzata da un'interfaccia meno chiara e intuitiva.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.7
Con 329 dollari per 8 core e 16 thread, il Ryzen 7 3700X è un'opzione molto interessante, un processore che non recupera tutta la strada ma ne percorre un bel pezzo, arrivando a tallonare il Core i7-9700K anche in 1080p, laddove determinate caratteristiche della CPU si fanno sentire. Il tutto condito da una potenza complessiva di oltre dieci punti percentuali superiore a quella del Ryzen 7 2700X che rende il prezzo ancora più competitivo.
PRO
- Più potente di oltre dieci punti percentuali del Ryzen 2700X
- Le prestazioni in gioco crescono sensibilmente
- Ottimo rapporto tra potenza e consumi
CONTRO
- Non riesce a raggiungere la concorrenza
- I consumi effettivi sono ben più elevati del dichiarato