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Saints Row, la recensione del reboot di Volition

Abbiamo recensito il reboot di Saints Row, una serie che torna dopo una serie di giochi non straordinari, ma dal buon successo. Come sarà andata?

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   22/08/2022
Saints Row
Saints Row
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Saints Row è una serie strana, seppur un cult degli anni duemila. Nata come risposta a GTA, la saga di Volition ha visto alti e bassi, tra un paio di capitoli iniziali davvero interessante e una pochezza sempre più dilagante nel corso del tempo. Tutto sembrava finito ormai diversi anni fa, ma come un fulmine a ciel sereno è arrivato l'annuncio del reboot della serie.

Nuovi Saints, nuove strade, nuovi compagni e nuovi nemici. Non si può certo affermare che tutto sia andato splendidamente, ma è evidente che lo spirito della serie è rimasto fedele a sé stesso. Nel bene e nel male. Se non siete ancora certi dell'acquisto e volete capire il valore dell'esperienza, leggete la nostra recensione del reboot di Saints Row.

Il sogno (criminale) americano

Saints Row - l'editor è davvero profondo
Saints Row - l'editor è davvero profondo

Santo Ileso è il luna park di questo nuovo capitolo. Una città che richiama a gran voce il Nevada e Las Vegas. La campagna di Saints Row si dipana nel corso di decine e decine di missioni, di durata sempre differente e realizzate con una discreta varietà di situazioni. Superato un editor semplice, ma anche in grado di regalare grande profondità, facciamo la conoscenza del nostro gruppo d'inetti coinquilini. Pagare l'affitto appare ormai quasi una chimera e quale modo migliore se non quello di arrotondare tra una rapina a un market e una farmacia?

Dopo una serie di buoni colpi andati a segno, i nostri prodi decidono di fondare la propria organizzazione criminale all'interno di una vecchia chiesa in disuso, con più di qualche riferimento a opere come Fight Club. Da qui si dipanano una decina abbondante di ore di narrazione condite dalla solita assurdità tanto cara alla serie.

Tra giochi di ruolo dal vivo, ricerche di gadget tipici da Happy Meal e un paio di colpi di scena che però non riescono a mantenere alta l'attenzione del giocatore.

E probabilmente si tratta delil problema più grosso di questo reboot: non tenta mai davvero di fare un salto in avanti, restando ancorato a logiche narrative e di gameplay che lo rendono appetibile solo a coloro i quali sentano la necessità di un'esperienza leggera, ma dannatamente anacronistica.

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Saints Row - l'allegra combriccola
Saints Row - l'allegra combriccola

Veniamo al succo del videoludo: il gameplay. Chiunque abbia dimestichezza con Saints Row dovrebbe essere più che pronto all'esperienza che questo reboot può regalare. L'obiettivo di questo tipo di operazioni è però anche quello d'innovare, reimmaginare e attrarre una porzione di utenza che potrebbe recepire in maniera sbagliata la presenza di un capitolo numerato. Lungi da noi voler fare i bacchettoni o non comprendere le volontà e il target di riferimento, ma è evidente che l'opera di Volition sia rimasta ancorata a dettami superati ormai una ventina d'anni fa, esattamente come i suoi predecessori. La principale sensazione che si percepisce giocando Saints Row è quella di un prodotto che vuole assomigliare molto più a GTA III che non al quinto capitolo, con buona pace dell'avanzamento tecnologico che il medium ci ha regalato negli ultimi tempi. Purtroppo tutta una serie di scelte di design anacronistiche lo stigmatizzano, lasciandolo lì nel club dei titoli poco più che sufficienti, con buona pace di chi si aspettava un vero passo avanti per la serie.

Tutte le attività, siano esse principali o secondarie, vengono gestite tramite l'altrettanto classico cellulare a schermo, che mantiene le rotte sulla mappa, ci permette di gestire i nostri guadagni, di trovare i maggiori ricercati della città e di contattare la lista di persone che nel corso delle ore si avvicineranno più o meno amichevolmente alla scalata al potere dei Saints. Nulla di nuovo sotto il sole, in buona sostanza, ma è pur vero che quel che funziona non è detto che debba essere modificato e in questo senso Volition ha fatto centro.

Saints Row - la personalizzazione dei veicoli
Saints Row - la personalizzazione dei veicoli

L'esperienza è quanto di più semplice ci si possa aspettare da un open world free roaming come Saints Row, compresa la leggerezza nel sistema di controllo del proprio alter ego, così come del modello di guida - che vive però alcuni picchi non esaltanti - o del sistema di shooting.

Sparare in Saints Row non si può dire che sia appagante. La gestione della mira è poco precisa, le armi non hanno quasi nessun peso e, cosa ancor peggiore, non c'è alcuna motivazione valida alla presenza di nemici che non muoiono con dei colpi alla testa, come fosse un gioco di ruolo o un looter shooter alla The Division.

Abbiamo parlato di attività secondarie e, come era forse lecito aspettarsi, è proprio lì che Saints Row regala le gioie maggiori. Sano e puro divertimento senza pretese e senza attenzione ai dettagli, col solo scopo di mettere per qualche ora l'interruttore del cervello su "spento" e dimenticarsi dei problemi di design, dell'arretratezza tecnica e di gameplay, per ritrovarsi solo a vivere quell'idea di "giocazzeggio" che tanto ci era cara anche mediaticamente parlando nel primo decennio degli anni duemila.

Saints Row - una delle fazioni
Saints Row - una delle fazioni

Ovviamente i Saints non sarebbero tali se non espandessero il proprio impero ed ecco quindi che ci viene in aiuto una sorta di tabellone di guerra che permette d'investire i soldi sporchi guadagnati nella costruzione di nuove strutture sparse in giro per la città. Aumentare il controllo di Santo Ileso significa guadagnare molto più denaro, che potrà poi essere speso in equipaggiamento, modifiche alle macchine e tutte quelle amenità che riempiono l'indicatore delle ore.

Non tutto però è legato ai soldi e la presenza di una sorta di livello di esperienza, unito ad alcune sfide da completare con l'avanzamento, permettono di sbloccare specifiche abilità come l'aumento dei punti vita o di scegliere una serie di vantaggi da applicare in appositi slot che vanno anch'essi comprati con moneta sonante.

A condire tutto ci pensa anche la presenza di una modalità coop con tanto di matchmaking, che però non abbiamo avuto modo di testare a causa di una reiterata problematica con i server, probabilmente legata solo e unicamente alla nostra prova in anticipo rispetto all'uscita del gioco. Considerata però la presenza di limiti di esplorazione davvero troppo restrittivi nel corso delle missioni, con countdown a schermo che "minacciano" il giocatore di tornare sulla retta via il più velocemente possibile, immaginiamo che la libertà di approccio non sia praticamente modificata in alcun modo.

Svogliato, ma dritto al sodo

Saints Row - volare, oh oh
Saints Row - volare, oh oh

L'approccio di Volition a questo reboot ha messo in luce fin da subito la volontà di rendere il gioco più realistico nei toni e nelle proporzioni. Nei limiti del budget a loro disposizione, sono anche riusciti discretamente nell'intento, ma senza dare mai l'impressione di avere tra le mani un gioiello. I modelli dei personaggi, la quasi nulla varietà negli avversari - divisi come sono in una manciata di categorie ripetute per ogni fazione - e le animazioni poco più che sufficienti, vanno a scontrarsi con una città invece più che gradevole. La scelta del team di sviluppo di non realizzare una mappa gigantesca, ma circoscrivere tutto a una manciata di distretti che possono essere raggiunti in qualche minuto tramite un mezzo su strada o ancor meno volando con un elicottero, è un chiaro segnale della portata della produzione e della consapevolezza dei propri mezzi.

Non va molto meglio quando si analizza l'intelligenza artificiale dei nemici e dei comprimari, con routine che non sorprendono praticamente mai il giocatore, se non per qualche bug qua e là. Rispetto ai primi test è chiaro che il lavoro di pulizia è stato importante, ma anche che le sporcature sono lì, evidenti e tangibili, difficili da eliminare del tutto, ma impossibili anche da nascondere agli occhi più attenti.

Doppiato in inglese discretamente - sottotitolato in italiano - seppur con tutta una serie di eccessi che potrebbero far storcere il naso ad alcuni, il reboot di Saints Row racchiude nelle sue dimensioni contenute tutto il senso del gioco stesso.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Epic Games Store, PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it
7.2
Lettori (32)
6.9
Il tuo voto

Saints Row torna con un reboot poco ambizioso, ma certamente divertente. Le pretese sono poche e i risultati rispecchiano questo aspetto. Anacronistico nel design e leggero nella scrittura, il titolo di Volition non spicca sotto nessun aspetto, ma potrebbe saziare la fame di free roaming per quei giocatori all'acqua di rose che ancora oggi si divertono a giocare un GTA indietro di vent'anni.

PRO

  • Semplicemente divertente
  • Tanta varietà di situazioni, alcune davvero folli
  • È consapevole di non essere un tripla A

CONTRO

  • Modello di guida grezzo
  • Scrittura poco incisiva
  • Tecnicamente arretrato