I titoli sportivi a cadenza annuale hanno l'inevitabile difetto di proporre poche novità, spalmate su più edizioni, e risultano dunque incapaci di rinnovare concretamente l'esperienza di volta in volta, se non per aspetti come statistiche, atleti, squadre e quant'altro. L'introduzione di modalità inedite viene accolta con un entusiasmo inversamente proporzionale alla frequenza con cui ciò accade.
Nel caso di SBK 22, tuttavia, lo scenario è diverso e in qualche modo bizzarro. Parliamo infatti di una serie che torna dopo ben dieci anni di assenza, e che Milestone ha voluto riprendere in mano con l'intenzione di adeguarla agli attuali standard dei suoi giochi di guida, in particolare il recente MotoGP 22.
Il risultato è un prodotto a suo modo unico, nella misura in cui appare impossibile paragonarlo con le edizioni precedenti. Dotato di un cuore pulsante ben riconoscibile e ormai caratteristico del team italiano, ma al contempo privo di acuti, svogliato nella struttura e visivamente solo discreto.
Il resto ve lo raccontiamo nella recensione di SBK 22.
Struttura: niente di nuovo sotto il sole
La schermata di avvio si SBK 22 consente di accedere a un totale di sei modalità, tutte piuttosto tradizionali, e all'immancabile editor. Ci sono le stipulazioni veloci, nella fattispecie il Round (ovverosia il weekend di gara), il Campionato e la Prova a Tempo, un multiplayer competitivo per un massimo di dodici giocatori, un tutorial per prendere confidenza con il modello di guida e naturalmente la Carriera.
È quest'ultima a costituire il fulcro dell'esperienza, ma strutturalmente gli sviluppatori non hanno inventato nulla di nuovo: è possibile creare un pilota e dar vita a una scuderia da zero oppure firmare un contratto con una squadra ufficiale del campionato WorldSBK 2022, cercando di soddisfare le loro richieste in termini di prestazioni e piazzamenti nella speranza di guadagnare il prestigio sufficiente a trovare una collocazione migliore, eventualmente anche a stagione in corso.
L'aspetto manageriale della Carriera si concretizza nella possibilità di gestire liberamente lo staff, dunque assumere nuovi tecnici e sostituire quelli che abbiamo, cercando di fare attenzione al budget, e utilizzare le caratteristiche di ogni membro della scuderia al fine di sviluppare tecnologie utili a migliorare la moto in termini di motore, telaio ed elettronica: un elemento fondamentale per rimanere competitivi.
Prima di scendere in pista è possibile effettuare le ultime regolazioni, anche qui operando manualmente oppure affidandosi all'ingegnere, che modificherà in automatico l'assetto sulla base delle nostre esigenze. Chi desidera velocizzare al massimo le operazioni, a ogni modo, sappia che durante ogni evento si possono saltare le qualifiche, ma è necessario cimentarsi con almeno tre corse: la Tissot Superpole Race, la Gara 1 e la Gara 2.
Gameplay: squadra che vince non si cambia
Torniamo al discorso iniziale: è chiaro ed evidente che risulta impossibile paragonare il gameplay di SBK 22 con quello del vecchio SBK Generations uscito nel 2012, e allo stesso modo possiamo dare per assodato che Milestone abbia fatto tesoro dell'esperienza maturata nel corso di questi dieci anni per rendere più solido e consistente il suo modello di guida.
Un confronto è tuttavia doveroso farlo ed è quello con il già citato MotoGP 22 (ecco la recensione), viste le tante similitudini per quanto concerne la gestione della moto, gli aiuti alla guida che è possibile attivare e, in generale, la filosofia alla base del gioco; che è anche in questo caso spiccatamente simulativa, spietata al punto da non perdonare neanche il minimo errore, viziata da un rapporto malsano con la funzione rewind, a cui si ricorre ogni volta per rimediare a un pasticcio, dando vita a una scocciante sequenza di prove ed errori.
Dicevamo prima del cuore pulsante di SBK 22, che c'è e batte forte: lo si avverte quando si affrontano i rettifili col coltello fra i denti, cercando la scia e lo spunto necessari per inanellare quell'ultimo sorpasso prima del traguardo; oppure quando si chiude una curva al limite, nella speranza che la moto non finisca su di un cordolo scivoloso proprio mentre stiamo aprendo il gas. Si fa fatica in pista, tanta, e quando si riesce a fare in modo che i nostri sforzi vengano premiati la soddisfazione è parecchia.
Il modello è regolabile, con tre preset principali e la possibilità di personalizzare le assistenze di modo da ottenere un compromesso che ci risulti comodo, aumentando o diminuendo al contempo l'aggressività degli avversari, ma la frenata fa pochi sconti e ci vuole un po' prima di usarla bene. Per fortuna sugli impatti gli sviluppatori hanno deciso di non essere troppo fiscali, e così si può godere di un certo margine di tolleranza quando si toccano le altre moto, senza finire subito a terra.
Realizzazione tecnica: un racer nella media
Anche dal punto di vista tecnico i paralleli con MotoGP 22 sono evidenti. La grafica di SBK 22 si muove a 60 fps su PS5, senza incertezze ma al contempo senza offrire l'impatto visivo su cui possono contare le produzioni più blasonate. Non c'è ovviamente un meteo dinamico e il sistema d'illuminazione appare solo discreto, così come l'effettistica applicata alle superfici.
Si notano numerosi asset riutilizzati dagli altri racer Milestone, ad esempio le animazioni ai box e nel parco chiuso in caso di vittoria, ma sono presenti anche diversi glitch che evidenziano una fase di rifinitura forse non troppo attenta. Essenziale il comparto sonoro, privo di telecronaca o accompagnamenti musicali di spessore: a parlare sono soltanto le moto, ma agli appassionati tanto dovrebbe bastare.
Conclusioni
SBK 22 può contare su di un modello di guida simulativo che impegna e affatica, ma sa anche entusiasmare quando le cose cominciano a girare, dando vita a duelli, rimonte e inseguimenti che gli appassionati di Superbike non potranno che apprezzare. Raggiungere quel punto richiede però pazienza e tanta pratica, vista la durezza delle meccaniche ormai tipiche dei racer Milestone, mentre sul fronte dei contenuti o del comparto tecnico non c'è nulla che colpisca davvero.
PRO
- Gameplay dotato di un certo spessore
- Modalità Carriera corposa e interessante
- Prezzo accessibile
CONTRO
- Modello di guida impegnativo
- Modalità tradizionali, nessun acuto
- Graficamente solo discreto