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SCHiM, la recensione della peculiare avventura in quadricromia

Un minuscolo "angelo custode" che vive nell'ombra è il protagonista di SCHiM, un'avventura a base platform caratterizzata da uno stile grafico davvero particolare.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   15/07/2024
Un artwork di SCHiM
SCHiM
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Un platform? Un puzzle game? Un'avventura a base narrativa? È difficile collocare SCHiM all'interno di un genere videoludico preciso. Ciò che possiamo dire è che il titolo sviluppato da Ewoud van der Werf e Nils Slijkerman offre un'esperienza diversa dal solito, fra le più originali che si siano viste da qualche anno a questa parte.

Nel gioco ci troveremo infatti a controllare un minuscolo esserino fatto di oscurità che deve saltare da un'ombra all'altra per sopravvivere, risolveremo diversi enigmi lungo il cammino ma soprattutto saremo testimoni di una storia che potrebbe essere la nostra: fatta di emozioni contrastanti, cocenti delusioni ma anche una forte determinazione a non mollare.

La storia di SCHiM racconta la forza della vita

Pur con una certa dose di ingenuità, la storia che viene raccontata durante la campagna di SCHiM parla di un rapporto pensato per essere eterno e indissolubile, quello fra l'esserino protagonista del gioco e il suo "padroncino". Un giorno, però, i due vengono inaspettatamente separati, e così la piccola creatura nera intraprende un tortuoso viaggio per ritrovare la sua metà.

Questo percorso, composto da sessantacinque livelli che si pongono come sfide più o meno articolate, con una durata che va da pochi secondi a diversi minuti (per arrivare ai titoli di coda abbiamo impiegato circa quattro ore e mezza), è fortemente caratterizzato da una narrazione che avviene esclusivamente per immagini, senza dialoghi né spiegazioni.

Mentre cerchiamo di diminuire la distanza dalla persona da cui siamo stati separati, questa affronta una serie di prove non da poco, completando gli studi, trovando l'amore e cimentandosi con il suo primo impiego. Le cose però non vanno per il meglio, e così l'urgenza di ricongiungerci al nostro "protetto" si fa sempre più pressante, fino a culminare con una sorta di resa dei conti.

Il peculiare stile grafico di SCHiM
Il peculiare stile grafico di SCHiM

L'idea di questa sorta di angelo custode che si muove unicamente nell'ombra, tuffandosi nel buio come gli Inkling si tuffano nella vernice, ma che può influenzare in qualche modo il mondo reale azionando dispositivi e meccanismi, possiede senza dubbio un grande potenziale che SCHiM, tuttavia, non riesce a esprimere se non in maniera limitata.

Meccaniche e struttura: molto semplice, troppo semplice?

Si salta parecchio, in SCHiM, e tale meccanica è stata implementata in maniera non banale: la durata della pressione determina l'ampiezza del balzo, che può essere accompagnato da un passettino ulteriore laddove la mira non sia stata perfetta e l'esserino sia finito sotto la luce piuttosto che in un'ombra. Ad ogni modo, l'esperienza non è in alcun modo punitiva: se capita di sbagliare, il personaggio ricompare immediatamente e quasi nello stesso punto.

A volte ci si muove in stile Frogger, da un'ombra in movimento all'altra
A volte ci si muove in stile Frogger, da un'ombra in movimento all'altra

Gli sviluppatori hanno cercato di aggiungere corpo al gameplay giocando con la prospettiva: agendo sui tasti dorsali del controller è possibile ruotare la visuale di novanta gradi per volta e rivelare zone scure che in precedenza non erano visibili, ma che costituiscono un opportuno "ponte" per attraversare quella porzione di scenario e raggiungere l'obiettivo di turno.

Dopodiché, come accennato in apertura, ci sono gli enigmi: comprendere quale sia la direzione giusta per arrivare alla fine di un livello è un'operazione che in alcuni casi richiede diversi ragionamenti, prove ed errori. In giro per le strade servirà magari usare i poteri della creaturina per accendere o spegnere semafori o abbassare sbarre, mentre negli stage ambientati in una fabbrica ci troveremo ad azionare saracinesche e droni.

Gli scenari con le ombre intermittenti alzano la sfida in SCHiM
Gli scenari con le ombre intermittenti alzano la sfida in SCHiM

La varietà di situazioni trovata dagli autori conferisce alla campagna di SCHiM una grande scorrevolezza, ma sul piano dello spessore e della progressione il gioco appare davvero troppo banale e lineare, al punto che sembra quasi di trovarsi di fronte a una bizzarra rivisitazione del concetto di walking simulator, priva di qualsivoglia sfida e tesa unicamente a raccontarci una storia.

Uno stile davvero peculiare

Se sul piano del gameplay SCHiM non riesce a lasciare il segno, diverso è il discorso relativo al comparto artistico di questo titolo, che colpisce fin dalle prime battute e spicca senza alcun dubbio. Gli sviluppatori hanno infatti utilizzato la quadricromia per caratterizzare in maniera forte la grafica, con personaggi e scenari disegnati in maniera convincente e originale.

Alcuni livelli si sviluppano parecchio in ampiezza in SCHiM
Alcuni livelli si sviluppano parecchio in ampiezza in SCHiM

Non essendoci dialoghi, era importante che il sound design seguisse determinati criteri, e si può dire che anche qui è stato fatto un buon lavoro grazie a un'efficace selezione di brani e a rumori ambientali molto semplici ma utilizzati bene ai fini della narrazione.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 13500
  • Scheda video: NVIDIA RTX 4070
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Storage: SSD SATA 3
  • Sistema operativo: Windows 11

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • Scheda video: NVIDIA GTX 650
  • Memoria: 2 GB di RAM
  • Storage: 2 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (6)
7.9
Il tuo voto

SCHiM è un'esperienza narrativa dallo stile grafico davvero peculiare, che prova a mettere sul tavolo meccaniche platform ed elementi puzzle per consegnarci un gameplay che scorre in maniera piacevole ma non lascia assolutamente il segno a causa della sua eccessiva semplicità e linearità. A fronte di soluzioni di questo genere, con alcuni livelli che si completano nel giro di pochi secondi, la brevità della campagna era inevitabile ma un paio di opzioni extra che si sbloccano dopo il completamento consentono quantomeno di rigiocare la storia con qualche piccolo extra.

PRO

  • Stile grafico originale e piacevolissimo
  • Un bel modo di raccontare una storia
  • Scorre via senza intoppi

CONTRO

  • Gameplay parecchio limitato
  • Si completa in fretta e senza sforzo
  • La narrazione non sempre brilla