Sega Rally è un nome di cui solo chi ha vissuto il periodo d’oro delle sale giochi può capire l’importanza. In tempi in cui si passavano pomeriggi a infilare gettoni per toccare con mano meraviglie tecnologiche che le console casalinghe potevano solo sognare, Sega era una delle software house che più spesso si stabilivano in prima linea offrendo produzioni in grado di calamitare l’attenzione del pubblico. Oggi le cose sono molto diverse: in seguito alla crisi del mercato arcade le sale giochi hanno completamente cambiato la loro funzione, riempiendosi di videopoker et simila. Sega ha vissuto anni terribili ad un passo dal fallimento reinventandosi in una formula decisamente diversa dal passato, e per incontrare i videogames tecnicamente più evoluti è sufficiente sedersi sul proprio divano e accendere una console next-gen. In un mondo videoludico così diverso, quanto senso può avere il ritorno di Sega Rally?
Game over yeah!
Abbiamo avuto modo di parlare della versione per Ps3 e Xbox 360 (LINK), ma la produzione Sega non ha voluto dimenticare anche le console portatili, più nel dettaglio l’handheld Sony ovvero -ovviamente- Psp. Rispetto alle altre edizioni però, stavolta le differenze non sono limitate solamente all’aspetto tecnico, ma al contrario vanno a coinvolgere anche alcune componenti della giocabilità; tutto ciò fondamentalmente perchè la realizzazione è stata affidata ad un team diverso, quel Bugbear Entertainment già autore della serie Flatout. Ma andiamo con ordine. Tra gli aspetti più positivi di questo nuovo Sega Rally va senza dubbio sottolineata la fedeltà a livello concettuale con l’originale; i programmatori non hanno voluto infatti cercare di calcare nuove strade col rischio di snaturare il franchise, ma al contrario hanno preferito giustamente realizzare un prodotto in grado di far felici i fan di vecchia data e allo stesso tempo di divertire anche chi di Sega Rally ha forse solo sentito parlare. In un periodo in cui la ricerca del realismo sembra essere il comun denominatore nei (a dire il vero pochi) titoli rallistici disponibili, la produzione della casa nipponica è invece un arcade duro e puro senza troppi fronzoli. La fisica delle vetture è infatti molto semplicistica, e non esiste la possibilità di uscire dal tracciato che è delimitato dai cosiddetti “muri invisibili”. Se a questo si aggiunge il fatto che non esiste alcun tipo di settaggio ad eccezione della comunque marginale scelta degli pneumatici (per asfalto, terra e fango), è facile capire come Sega Rally rappresenti un gioco di corse da vecchia scuola in cui l’importante è praticamente solo tenere premuto l’acceleratore e perfezionare la propria abilità nelle derapate. Eppure, se su console da salotto più di qualcuno aveva avuto modo di lamentarsi per l’eccessiva difficoltà impostata di default, al contrario sorprendentemente su Psp ci si trova di fronte al problema opposto. Per chiunque abbia un po’ di dimestichezza coi titoli di questo genere sarà infatti quasi un gioco da ragazzi classificarsi sistematicamente in prima posizione, superando uno dopo l’altro i fin troppo remissivi avversari. Inoltre anche gli urti con il bordopista non compromettono più di tanto la velocità del proprio mezzo, mettendo quindi in secondo piano la necessità di adottare una guida pulita e attenta. Ed è facile comprendere come questa situazione incida sulla godibilità di un racing game, dal momento che il fattore sfida nei confronti degli alti piloti passa decisamente in secondo piano. Fortunatamente il track design è invece davvero ottimo, offrendo piste ricche di curve e che sono un vero piacere da percorrere nella ricerca di migliorare le proprie prestazioni da un giro all’altro. D’altro canto sarebbe stato francamente preferibile un maggior numero di piste, che invece sono in quantità limitata al punto che ben presto ci si troverà costretti a ripeterle numerose volte tra un campionato e l’altro.
Rally per tutti
La struttura di gioco offerta da Sega Rally è piuttosto standard, per non dire ridotta all’osso, offrendo il classico set di gare singole, contro il tempo e con la modalità principale costituita dal campionato. Quest’ultimo, diviso in classi a loro volta ripartite in rally singoli, permette di utilizzare auto da rally, modificate e storiche; le vetture sono tutte su licenze originali, e la loro riproduzione è decisamente accurata e apprezzabile. Vincendo le varie competizioni si possono poi sbloccare altre vetture sempre più performanti. Più in generale, graficamente la produzione Sega su Psp rappresenta un buon esponente delle capacità dell’hardware, specialmente per quanto concerne il frame rate sempre elevato e solido. Ma anche le ambientazioni appaiono più che gradevoli, con un buon livello di dettaglio e una varietà che porta da deserti a strade innevate nell’arco di un paio di gare. I difetti vanno ricercati in una certa granulosità dell’immagine e in texture di qualità non eccelsa, soprattutto se viste da vicino. Ma le limitate capacità di Psp rispetto a Ps3 e 360 si denotano soprattutto per quanto riguarda la componente di deformazione dei tracciati, interessante caratteristica delle edizioni per home console e in questo caso invece ridotta a poco più di qualche ribaltamento di pneumatici e birilli. Per ultimo va citata la modalità multiplayer, che permette di organizzare sfide sia ad hoc che in infrastruttura online. Purtroppo la scarsità delle opzioni disponibili e la mancanza quasi assoluta di utenti disponibili rendono la feature in questione decisamente meno interessante del previsto.
Commento
Sega Rally per PSP è un gioco diverso rispetto alle edizioni per Xbox 360 e PS3. Sul portatile Sony si sono infatti perse alcune delle caratteristiche che hanno reso interessante la versione per home console, e soprattutto i programmatori hanno optato per l’impostazione di un livello di difficoltà davvero troppo basso che svilisce l’esperienza per ogni giocatore dotato di un po’ di esperienza nel genere automobilistico. Ciò che ne risulta alla fine dei conti è quindi un prodotto convenzionale, divertente sulla breve distanza ma che certamente rappresenta la conversione meno riuscita del lotto di questo ritorno del brand Sega.
Pro
- Fedele nello spirito all’originale
- Tecnicamente buono
- Arcade puro, come ai bei tempi
- Livello di sfida inesistente
- Poche piste
- Multiplayer online quasi inutile