Spacetrotter
Ad esclusione della prima ora di gioco, ambientata nella comunque vasta e già citata nave Olympus, si avrà modo di vagare per un susseguirsi di livelli ampi ed ariosi, come da tradizione, la cui visita andrà di pari passo con le abilità di cui si è in possesso. Proprio la scoperta continua e lo stupore che ne consegue, sono tematiche portanti dell'intera esperienza, le uniche in grado di giustificare il molto back-tracking richiesto. La varietà è poi garantita da freddi paesaggi ghiacciati, umide grotte, terre arse dalle fiamme e lo spazio profondo, con uno stile che ricorda da vicino Prime ed Echos e che si pone ai vertici offerti dal Wii per quanto concerne la maturità delle situazioni. L'anima divisa, tra sparatutto ed avventura, viene perfettamente resa in ogni situazione. Se la prima metà, fatta di proiettili al plasma ed una mira da affinare, si regge sulla sua semplice ed immediata concezione, la seconda si appoggia sul piacere della ricerca e non da meno sull'uso della ricca documentazione a disposizione, con tanto di cartine tridimensionali e la raccolta di tutte le conversazioni e i dati ottenuti. Fatta eccezione per alcuni passaggi più complessi, nessuno dei tre livelli di difficoltà iniziali mette al cospetto di una sfida impossibile, lasciando che sia l'approccio stesso con il quale ci si rapporta all'avventura ad avere l'ultima parola sulla fatica che si può patire per completarla: osservando minuziosamente ogni stanza e tutti i particolari, si evita infatti di restare poi bloccati durante le seguenti visite, quando probabilmente la meta a cui si aspira è stata solo accennata o affidata alla memoria. Un discorso a parte lo merita l'Hyper Mode, sbloccabile terminata l'avventura ed in grado di aumentare sensibilmente la resistenza e la forza dei nemici, rappresentando una sfida decisamente impegnativa. Molto si è poi parlato dell'assenza del multiplayer. L'universo “metroidiano” consentirebbe in teoria questo genere di modalità –come più o meno brillantemente dimostrato dall'incarnazione per Nintendo DS– ma la natura stessa del prodotto sarebbe stata sconvolta, risultando valida perché costola di un'insieme di validi elementi, non per una sua vera dignità a sé stante. Alla ricerca dell'eccellenza non avrebbe contribuito, è bene quindi che non ci sia.
Collezionali tutti
Come simpatica aggiunta, Retro Studios ha pensato di assegnare alcune medagliette in base a particolari risultati ottenuti –numero di uccisioni, tecniche di combattimento, etc...-, che poi possono essere scambiate per interessanti aggiunte tramite l'apposito menù. Schizzi e diorami ma non solo, essendo presenti speciali adesivi per la navetta e un pupazzo Mii personalizzato ed esclusivo, oltre ad una modalità foto con la quale catturare scatti in-game e poi spedirli agli amici. Anche l'intera colonna sonora, per concludere, sarà sbloccabile ed ascoltabile separatamente. Per tutti i gusti insomma!
Being Samus
I comandi rivestono uno dei versanti più pesantemente influenzati in fase di sviluppo, dovendo adattare un'impostazione creata per il un classico pad all'accoppiata Wiimote/Nunchuck, cercando nel contempo di apportare alcune innovazioni. Differentemente da quanto successo in precedenza con altri titoli in soggettiva, questo compito è stato portato a termine con successo, sviluppando soluzioni ad hoc di primissima levatura. Le gestione dei movimenti –sia quando eretti che in forma sferica- e della visuale, rispettivamente con lo stick e il sensore di movimento, sono semplici e accurati, mentre la possibilità di agganciare gli avversari è fondamentale quando la precisione non è un semplice vezzo. Molto intuitivo anche l'uso dell'arpione, per il quale andrà mimato il gesto del lancio e del richiamo a sé, così come convincono i vari upgrade e potenziamenti: dai missili al temibile laser al Phazon, una quantità di armi sono la soluzione unica agli scontri più impegnativi, come quelli con gli enormi boss che di tanto in tanto fanno capolino sulla strada del giocatore. Ovviamente non mancano i visori supplementari che, oltre ai tradizionali come quello dedicato all'interfaccia con i calcolatori e l'analisi degli obbiettivi più sensibili, vedono nel Command Visor la più interessante introduzione: sarà con questo possibile richiamare in punti prestabiliti la navetta di Samus, velocizzando gli spostamenti o risolvendo i passaggi più complessi.
Il Wii mette il turbo
Metroid Prime: Corruption riesce ad appagare la vista come forse nessun altro titolo uscito per Wii ha fatto sino a questo momento. In particolare salta all'occhio una fluidità semplicemente impressionante in qualsiasi frangente, anche i più movimentati, che unita alla maestria con la quale sono state riprodotte le texture e ai buoni effetti, regala un panorama decisamente positivo. Solo i modelli, non tutti a dire il vero, soffrono la mancanza di poligoni che comunque non deve essere confusa con lo stile spigoloso scelto ancora una volta per personaggi ed ambientazioni. Queste ultime godono di un riuscito mix di elementi, che uniscono parti di chiara matrice fantascientifica ad altre più naturalistiche o dal sapore antico. Richiede invece una certa pratica l'uso della mappa 3D, fondamentale per orientarsi ma difficilmente gestibile in prima battuta, mentre sfiorano a tratti il ridicolo i caricamenti, tediosi a causa di una lunghezza eccessiva: capita oltretutto spesso di sbagliare destinazione e dover subito tornare sui propri passi, subendosi queste interminabili pause. Come oramai standard per la console, è pieno il supporto sia al 16: 9 che alla risoluzione 480p, con l'ulteriore nota che anche sui pannelli LCD si riesce ad avere una più che soddisfacente resa. Il sonoro si avvale di un doppiaggio ben recitato, effetti riusciti e una colonna musicale orchestrale fantastica, con temi vecchi e nuovi di intensità e bellezza uniche. Praticamente perfetto.
Commento
Metroid Prime: Corruption è un titolo imperdibile per ogni possessore di Nintendo Wii, reggendosi sull'oramai ultra collaudata struttura dei due precedenti capitoli, a cui aggiunge tutta una serie di novità legate al sistema di controllo ed un comparto grafico-sonoro di primissimo ordine. Complessivamente, ad impressionare è la naturalezza con la quale le ore di gioco si susseguono e la capacità di tener incollati allo schermo senza mai dover ricorrere ad eccessi o stravolgimenti, facendo dell'esperienza un unico, costante assolo I pochi lati oscuri –o meglio, meno splendenti– si riassumono nel forse non eccessivo coinvolgimento che potrebbe causare a chi si avvicinasse a questo titolo nella speranza di trovare uno sparatutto nudo e crudo, immediato e meno legato all'esplorazione. Per tutti gli altri merita ogni centesimo che costa.
- Pro
- Le innovazioni sono tutte al posto giusto al momento giusto.
- Oltre 15 ore di durata
- Tecnicamente ai vertici della console
- Contro
- Caricamenti fiume
- Se Prime ed Echos non sono piaciuti, Corruption non farà cambiare opinione
Metroid Prime 3: Corruption è disponibile per Nintendo Wii.
Continua sotto la miglior stella il primo autunno europeo del Nintendo Wii che, dopo aver regalato ai suoi utenti il piccolo gioiello Super Paper Mario, si appresta a far tornare la bella Samus, protagonista assoluta della serie di avventure in prima persona Metroid. È infatti con Corruption che si viene a chiudere la trilogia incominciata oramai cinque anni or sono su Game Cube, capace di bissare il successo dei precedenti episodi bidimensionali e di conquistare unanimi riconoscimenti di pubblico e critica. L'ambientazione sci-fi –sempre originale e immediatamente distinguibile– influenza lo spunto narrativo: si parte con un arrivo, quello sulla fregata spaziale Olympus, per venire subito a conoscenza della drammatica situazione nella quale versano i computer della Federazione, contaminati dal Phazon e oramai fuori controllo. Sarà quindi compito di Samus e di altri quattro cacciatori di taglie risolvere la spinosa cascata di eventi che seguirà questo spunto. Volendo lasciar velati i particolari che seguiranno, è bene subito mettere in luce la capacità con cui questa seppur semplice trama viene narrata, sia con gli spettacolari filmati dedicati agli eventi principali, sia con le molte comunicazioni, vocali e scritte, ricevute di volta in volta, che danno un primo e non ignorabile contributo all'immedesimazione. L'esperienza, interamente incentrata sul fronte single player, si avvale di un'ossatura che ricalca e risente quasi integralmente dell'ottimo lavoro fatto dai Retro Studios nell'ultimo lustro. Si tratta quindi di esplorare vaste ambientazioni situate su una manciata di pianeti, alternando la risoluzione di enigmi all'abbattimento dei mostri di sempre maggior pericolosità. Questo continuo stimolo di intelletto e riflessi è una forza alla quale Metroid Corruption si appellerà ancora e ancora, riuscendo nella non facile impresa di convincere per tutte le oltre 15 ore necessarie al completamento dell'avventura.