Ci sono voluti quasi dieci anni per arrivare alla recensione di Serious Sam 4, l'ultimo capitolo della celebre saga di First Person Shooter che ha come protagonista Sam Stone. In realtà i lavori erano iniziati poco tempo dopo l'uscita di BFE, nel 2013, ma hanno preso un'altra piega tanto da dar vita a The Talos Principle, acclamato puzzle in prima persona sulla falsariga di Portal. Croteam si è poi concentrata sulla realtà virtuale, e solamente negli ultimi due anni le energie sono state incanalate per questo nuovo episodio. Annunciato all'E3 del 2018 e previsto per lo scorso anno, è finalmente pronto per essere giocato su PC e Stadia; le versioni per PlayStation 4 e Xbox One saranno disponibili invece solo all'inizio dell'anno prossimo.
Serious Sam è tornato
Serious Sam 4 è il prequel del prequel, ossia racconta le fasi antecedenti a BFE, che a sua volta ripercorreva gli istanti precedenti a First Encounter. La collocazione temporale degli eventi è comunque relativa, sia perché Sam, in questo episodio, sembra più maturo, sia soprattutto perché il cattivo di turno è come sempre Mental con tutto il suo sterminato esercito extraterrestre. Anche se non passerà alla storia per l'originalità, la trama è davvero gradevole per merito della greve ironia e delle battute di bassa leva che sono il marchio di fabbrica delle serie. Sam, in splendida forma grazie anche ai nuovi occhiali da sole, è protagonista di siparietti irresistibili, come quello, già diventato cult, della "Nonna" romana che gli indica la strada per la Papamobile 2.0. Con la vena carismatica del protagonista sfruttata come mai prima d'ora, la storia rappresenta inaspettatamente uno dei punti di forza del gioco.
Per sconfiggere le armate di Mental il nostro eroe dovrà visitare Roma, gli scavi di Pompei, la cittadina Carcassonne (non poteva essere altrimenti, con quel nome) e Tunguska, teatro dello scontro finale. Il design delle mappe è uno degli aspetti che ha subito il rimaneggiamento più profondo: si tratta di livelli persino più estesi di quelli passati, e ciascuno di essi contiene dei bivi che spesso conducono a missioni secondarie. Sono attività che non variano di una virgola gli schemi di gioco, ma che aggiungono un ulteriore livello di sfida e, oltre a rappresentare un valore aggiunto per la longevità, ricompensano il giocatore con deliziosi ammennicoli che risulteranno fondamentali nel prosieguo dell'avventura, specialmente ai livelli di difficoltà più avanzati.
La ricostruzione delle città è piuttosto arbitraria: pur non mancando degli elementi distintivi (come il Vesuvio sullo sfondo di Pompei o il Colosseo nella capitale), siamo ben distanti dalla spettacolarità delle location di Doom Eternal. Il futuro immaginato dai ragazzi di Zagabria vede la natura riprendersi un ruolo da protagonista, con ambientazioni dove non mancano alberi e prati, sulla falsariga di quanto visto, in tempi recenti, con Disintegration. La maggior parte del gioco si svolge all'esterno e le mappe si sviluppano prevalentemente sul piano orizzontale. Solo alcuni elementi sono distruttibili, mentre la maggior parte dello scenario è "impermeabile" all'effetto delle armi, con effetti non sempre gradevoli, come quando una palla di cannone rimbalza su una cassa di legno.
Gunplay
Il sistema di combattimento è sempre stato uno dei marchi di fabbrica di Serious Sam e nel corso degli anni è stato oggetto di continue rifiniture, senza mai subire stravolgimenti radicali. Una delle caratteristiche più importanti introdotte dal quarto episodio è il Legion System, ossia la capacità del motore grafico di riproporre su schermo letteralmente centinaia di alieni in contemporanea; una quantità addirittura maggiore rispetto a quella già imponente dei capitoli precedenti, tanto che più di una volta ci è sembrato di giocare in prima persona una delle battaglie di Total War.
Con un tale numero di nemici vien da sé che le sparatorie, oltre ad essere come sempre frenetiche e adrenaliniche, non lascino un attimo di tregua. A tal proposito è stata mantenuta la stessa impostazione introdotta con BFE, ossia l'impossibilità di scattare e sparare allo stesso tempo: questo costringe a spostarsi continuamente, alla ricerca delle sempre scarse munizioni e dei preziosissimi medikit, visto che la salute non si rigenera automaticamente. Questo è vero quantomeno per due terzi della campagna in single player, ossia quando non si saranno ancora guadagnati i punti abilità necessari per sbloccare l'utilizzo delle armi mentre si corre. Un'altra delle novità introdotte da Serious Sam 4 è infatti un albero di "perk" che introducono delle variazioni anche significative, soprattutto nelle ramificazioni più avanzate (quando ad esempio si potranno impugnare due armi pesanti contemporaneamente), nel modo di affrontare le battaglie.
Armi e nemici sono quelli che tutti noi abbiamo imparato a conoscere sin dal primo Serious Sam, con aggiunte secondarie: troveremo un totale di quattordici mezzi di offesa, tra cui l'immancabile fucile a canne mozze, il cannone portatile, il lanciarazzi. Il feedback è ottimo e il rischio di utilizzare sempre la stessa arma è scongiurato dal loot che richiede di spaziare tra tutto l'arsenale. Mancano sia la scivolata (anche se alcuni alieni possono essere colpiti mortalmente con una coltellata) sia le bombe a mano; in compenso ci sono i gadget come l'indimenticabile buco nero portatile, o la mini-bomba atomica che però sono limitatissimi. Tra le fila dei cattivi ci sono come sempre gli scorpioni (rossi e gialli) con doppia mitragliatrice, i giganteschi minotauri, i fastidiosissimi rinoceronti scheletrici e gli immancabili kamikaze senza testa. In totale ne abbiamo contati più di trenta, ai quali si aggiungono i boss di fine livello, veri e propri mastodonti che richiedono determinate strategie di attacco per essere messi KO.
Comparto tecnico
Tecnicamente il gioco di Croteam si presenta in chiaroscuro; il Serious Engine, piuttosto esigente, in alcune situazioni è afflitto da bug tecnici, approfonditi nel box dedicato. La direzione artistica è coerente con il bestiario che popola l'universo di Sam, ma, come scritto inizialmente, ci saremmo aspettati una maggior attenzione alla qualità complessiva: in alcuni scorci iniziali è evidente il riciclo degli asset di Talos Principle e non sono molti i momenti in cui il teatro di battaglia fa spalancare la mascella. Le scene più spettacolari sono regalate dalle interminabili orde nemiche che saltano in aria a suon di cannonate, granate e fucilate varie, in un tripudio di esplosioni davvero appariscenti; apprezzabile anche il lavoro sulle animazioni dei mostri, evidente soprattutto nel confronto con il precedente titolo. Dall'altro lato permangono alcuni talloni d'Achille ormai caratteristici della saga, come lo "skybox" (ossia il cielo) che è ancora un "wallpaper" bidimensionale, o la qualità posticcia delle cut-scenes, dove espressività dei personaggi e qualità delle texture sono al limite dell'accettabile. Nel complesso si nota un mancato lavoro di rifinitura a cui si potrà porre facilmente rimedio con future patch ma che, nel nostro caso, non ha inficiato l'esperienza complessiva.
La colonna sonora è invece assolutamente strepitosa: vi verrà voglia di sborsare i 10 euro in più necessari per l'edizione Deluxe, dove è presente in formato digitale. Ottimi come sempre anche gli effetti sonori, con le immancabili urla dei kamikaze (tanto fastidiose che vi rimarranno nelle orecchie anche dopo aver spento il PC) e lo scalpitio dei rinoceronti. E che dire del doppiaggio? La colonna portante è ovviamente la voce di John J. Dick, storico doppiatore di Sam, ma sono convincenti anche tutti i personaggi secondari.
Performance
I requisiti di Serious Sam 4 hanno alimentato un acceso dibattito anche sulle nostre pagine: il sistema consigliato parla infatti di un processore a 8 core e di una GeForce RTX 2060 o, in alternativa, di un AMD Radeon RX 5700. Mentre gli utenti AMD hanno a disposizione questa configurazione sin dall'uscita dei primi Ryzen 7 (marzo 2017), chi preferisce le piattaforme Intel deve affidarsi almeno all'architettura Comet Lake Refresh, uscita alla fine del 2018, aspetto che riduce drasticamente il parco macchine indicato come ideale da Croteam. Discorso simile anche per le GPU, entrambe disponibili da poco più di un anno. Il nostro sistema di riferimento superava abbondantemente i paletti fissati dagli sviluppatori: purtroppo, per i noti problemi di reperibilità, non abbiamo avuto modo di testarlo con la nuova GeForce RTX 3080 (oggetto di un futuro approfondimento), ma la 2080 rappresenta comunque una delle proposte più prestazionali che il mercato può offrire al momento. Il Serious Engine è, come da tradizione, estremamente scalabile, tramite un triplice menù che permette di agire sui parametri demandati a processore, scheda grafica e memoria video. Per semplificare le cose è possibile selezionare tra cinque preset per ciascuna voce, o lasciare al programma il compito di configurare il sistema in base ad un'analisi dell'hardware. A tutto questo va aggiunto il supporto a ben tre librerie grafiche: DirectX 11, 12 e Vulkan. Abbiamo condotto le prove con le ultime due API, per poi scartarle entrambe per problemi di stabilità con glitch e frequenti crash a farla da padrona. Probabilmente una versione aggiornata dei driver NVIDIA potrebbe risolvere la situazione; tuttavia abbiamo notato che, dal punto di vista visivo, non ci sono differenze apprezzabili tra le due DirectX; inoltre i benchmark che siamo riusciti a condurre riportano lo stesso frame rate indipendentemente dalla libreria utilizzata.
Serious Sam non ha un vero e proprio benchmark integrato, ma dà la possibilità di scegliere su quale mappa effettuare le prove, selezionando un intervallo di tempo. Per i nostri test abbiamo scelto il capitolo 8, "Machina Ex Deus" che parte con un'invasione del Ponte Sant'Angelo a Roma: abbiamo ritenuto fosse un buon compromesso tra le arene cariche di nemici e i passaggi più lineari dove ci sono meno elementi in movimento.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 64-Bit Pro (versione 2004)
- Processore: AMD Ryzen 9 3950X
- Memoria: 32 GB di RAM
- Scheda video: nVidia GeForce RTX 2080
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: 4-core CPU @ 2.5 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: nVidia GeForce 780/970/1050 o AMD Radeon 7950/280/470 (3 GB VRAM)
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 42 GB di spazio disponibile
- Note aggiuntive: Requisiti necessari per ottenere 30 FPS alla risoluzione 720p
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit (1909)
- Processore: 8-core CPU @ 3.3 GHz
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: nVidia GeForce 1080/2060 o AMD Radeon Vega64/5700 (8 GB VRAM)
- DirectX: Versione 12
Single player
La campagna in single player si divide in sedici missioni. Lo schema di gioco è sempre il medesimo: si parte dal punto A, si arriva un grande spiazzo dove inizia l'orda nemica, solitamente suddivisa in più ondate, al termine di ciascuna delle quali c'è qualche istante di tregua per raccogliere armi e medicinali, e si prosegue in questo modo per altre due o tre zone fino a quando non si raggiunge il punto B. Ci sono alcune simpatiche variazioni sul tema che ci vedranno impegnati alla guida di un gigantesco mech, o a bordo di altri mezzi come una moto o una mietitrebbia(!). La dimensione delle mappe è davvero generosa, peccato che spesso si corra tra un'arena e l'altra senza soffermarsi troppo sul "contorno" che viene valorizzato solo in parte dalla presenza di segreti quasi impossibili da scovare.
Il grado di sfida diventa ragionevole dal terzo dei cinque livelli di difficoltà (anche se alcuni passaggi ci sono parsi sin troppo squilibrati), con i primi due che sconsigliamo vivamente, a causa dell'eccessiva debolezza dei nemici. Per arrivare ai titoli di coda serve una ventina d'ore; al termine di ogni livello viene assegnato un punteggio che tiene conto del grado di difficoltà, del tempo impiegato e del numero dei salvataggi utilizzati e dei segreti scoperti. Il fattore rigiocabilità è (al momento) legato principalmente a questo aspetto, tenendo conto che per battere Mental al livello "Serio" serve un'ottima abilità.
Multiplayer
Al momento il comparto multiplayer è limitato a una cooperativa con un massimo di quattro giocatori, anche se in futuro è previsto il supporto del deathmatch. Abbiamo avuto modo di provarlo con un collega di un'altra testata e non ne siamo rimasti entusiasmati. In primis perché si ripercorrono le stesse mappe del single player, che in alcuni punti sono poco adatte al co-op; inoltre il numero di nemici non aumenta (forse solo lievemente il loro livello di salute) e nel complesso il tasso di sfida si riduce sensibilmente. Le penalità per la morte sono risibili e non abbiamo visto classifiche di per numero di uccisioni.
Conclusioni
Serious Sam 4 non tradisce le aspettative, proponendo un'esperienza di gioco che è esattamente quella che gli appassionati aspettavano da tanti anni. Croteam ha deciso di lavorare di fino, bilanciando ulteriormente gli scontri a fuoco e correggendo anche il ritmo dell'azione che nel precedente titolo si era andato un po' perdendo. A questo si aggiunge una trama inaspettatamente gradevole, l'introduzione di un albero delle abilità che modifica anche profondamente il modo di giocare e una struttura delle mappe più intellegibile. Purtroppo, ci sono dei problemi tecnici, dovuti principalmente ad un mancato lavoro di rifinitura, che sarebbe stato opportuno correggere prima della pubblicazione del titolo. Chi si aspettava qualcosa di più rispetto a un titolo che si ripropone, fedele a sé stesso, sin dalla prima uscita, ne rimarrà probabilmente deluso, ma siamo convinti che i fedelissimi di Sam Stone saranno soddisfatti del suo ritorno. Peccato il multiplayer, al momento insoddisfacente.
PRO
- Ancora più nemici in contemporanea
- L'azione toglie il respiro
- Sceneggiatura divertente
- Colonna sonora
- Serious Sam all'ennesima potenza
CONTRO
- Lo schema di gioco è lineare e ripetitivo
- Diversi bug tecnici con DirectX 12 e Vulkan
- Multiplayer acerbo
- Poche novità rispetto agli episodi passati