I remake vengono spesso visti dal pubblico come una soluzione un po' pigra da parte degli sviluppatori. Invece di ideare nuove opere ci si rifà al passato, riciclando. Nel caso di Frogwares, però, il remake di Sherlock Holmes The Awakened era una necessità, non una scelta facile per battere cassa. Nel mezzo di una guerra, la compagnia aveva bisogno di continuare a lavorare, produrre qualcosa rapidamente e con anche il supporto dei fan, che hanno investito sulla compagnia ucraina tramite Kickstarter.
Sherlock Holmes The Awakened è il simbolo della resistenza di un team immerso negli incubi della guerra che decide di non farsi piegare e continuare a produrre le opere di intrattenimento che tutti noi amiamo, trasformando le proprie difficoltà in un prodotto che possa far divertire persone da tutto il mondo.
Il tutto è stato realizzato in un solo anno, tra l'altro, una tempistica incredibile per un gioco moderno, sebbene questo abbia condizionato lo sviluppo del progetto e portato a una serie di compromessi. È stato un bene o un male? Ne parliamo nella recensione di Sherlock Holmes The Awakened.
17 anni dopo Sherlock Holmes The Awakened
Sherlock Holmes The Awakened è un gioco originariamente pubblicato nel 2006 e poi rimasterizzato nel 2008, con quest'ultima versione disponibile ancora adesso su Steam (tant'è che l'abbiamo giocata per fare un confronto con il remake). Dopo diciassette anni Frogwares torna sulla propria opera e ne riprende i punti centrali della trama, ma cambia vari elementi.
Prima di tutto, Sherlock Holmes The Awakened si pone come seguito di Sherlock Holmes Chapter One del 2021, l'avventura a mappa aperta ambientata sull'isola fittizia di Cordona. Non saremo quindi un maturo Holmes come nell'originale, ma vestiremo i panni di un giovane Shelly, al suo primo vero caso insieme a Watson. La trama si inserisce in questa nuova linea narrativa di Frogwares e, infatti, durante l'avventura vi saranno riferimenti al passato del nostro investigatore. Si tratta giusto di pochi accenni: ci sarebbe piaciuto un legame più forte con il precedente gioco, anche se è chiaro che gli sviluppatori non abbiano voluto rendere l'esperienza poco comprensibile per chi non ha giocato la scorsa avventura.
Perlomeno, l'attuale Sherlock si adatta meglio a The Awakened rispetto alla sua versione del 2006/2008. Holmes è sempre stato, in tutte le sue versioni, un po' particolare, ma quest'ultima iterazione ci presenta un giovane disturbato, con un passato costellato da allucinazioni e instabilità, e questo ha permesso al team di spingere maggiormente sulla "follia lovecraftiana" di fondo, che porterà sull'orlo del precipizio il protagonista. Anche a livello visivo Sherlock sarà consumato da ciò che vedrà, sia esso reale o frutto di incubi, tant'è che rispetto all'originale sono state introdotte delle sequenze oniriche in cui si visitano luoghi sinistri, sebbene non particolarmente terrificanti. È difficile creare in modo visivo ciò che Lovecraft ha descritto nei suoi racconti, visto che spesso si basano su ciò che non si vede, ma avremmo gradito percepire maggiormente una minaccia ultraterrena in queste fasi, che invece si limitano a porci qualche enigma ambientale molto semplice all'interno di luoghi generici composti da rocce fluttuanti e poco altro.
Noi forse non saremo particolarmente provati da queste sequenze, ma Sherlock sarà condizionato dall'irrazionalità di ciò che vedrà e solo Watson sarà in grado di sostenerlo. Un altro cambiamento necessario in questa nuova versione di Sherlock Holmes The Awakened è proprio la caratterizzazione di Watson. Il medico e (per ora aspirante) scrittore non è solo l'ombra di Holmes, ma ne è un sostegno. Frogwares ha cercato anche di dargli più spessore, accennando al suo passato e usando le sue esperienze di guerra per giustificare un piccolo percorso di crescita personale nel corso dell'avventura. Al tempo stesso, però, Frogwares non è stata in grado di creare un forte senso di amicizia tra Sherlock e Watson, o almeno non tanto quanto fatto in Chapter One con l'amico di infanzia Jonathan. Mancano infatti i piccoli dialoghi tipici del duo di Cordona, e il racconto di The Awakened si basa soprattutto sull'isolamento di Sherlock da tutto ciò che lo circonda (realtà in primis), il che va in diretto contrasto con l'esplicita volontà di fortificare il legame tra i due. Probabilmente qualche scena aggiuntiva pensata per approfondire il rapporto tra i due avrebbe aiutato.
In breve, a livello narrativo le novità hanno alti e bassi. I personaggi sono più umani e credibili, e non sono solo "il grande detective e la sua spalla", sebbene ogni elemento abbia comunque poco spazio e non sia mai veramente approfondito. L'avventura è piacevole e scorre senza problemi, ma non crediamo che sarete particolarmente impressionati dalle vicende di The Awakened.
Investigare dopo Cordona
Ovviamente non è solo il lato narrativo ad essere stato rivisto rispetto al capitolo originale. Il gameplay non si basa in alcun modo su quello del 2008, ma è una fusione di tutte le meccaniche presentate negli ultimi giochi di Frogwares.
In ogni ambiente avremo una serie di indizi da raccogliere, con alcuni oggetti da esaminare e personaggi da analizzare per la creazione di un profilo. Regolarmente, gli indizi ottenuti ci permetteranno di ricreare le scene del crimine nella mente del detective, che può immaginare in vari punti chiave cosa è successo: a noi sta il compito di selezionare i giusti passaggi. In alcuni casi, per notare certe prove nell'ambiente o per dialogare con alcuni personaggi è necessario selezionare il giusto indizio dal menù. Ancora: alcuni oggetti ritrovati vanno analizzati ulteriormente con un semplicissimo minigioco nel quale si deve fare una ricerca in un libro selezionando una serie di parole da delle liste.
Il caso può avanzare solo nel momento nel quale si hanno a disposizione i giusti indizi, che vanno sommati nel Palazzo Mentale, che ha cambiato leggermente struttura, sebbene nella sostanza non sia particolarmente diverso dalle precedenti iterazioni. Si devono sempre connettere gli indizi e arrivare a varie soluzioni, anche se in The Awakened non ci sono scelte da compiere: la soluzione è sempre una e non si può incriminare la persona sbagliata a differenza di Chapter One.
Nel complesso non vi è nulla di davvero inedito in Sherlock Holmes The Awakened. Frogwares ha ripreso gli elementi di gameplay fondamentali dei precedenti titoli e li ha inseriti in quest'ultimo, e perciò chiunque non abbia apprezzato il ritmo e le meccaniche degli ultimi giochi non troverà qui nulla in grado di fargli cambiare idea. Se invece siete fan della saga, anche in questo caso non vi deluderà.
Oramai Sherlock Holmes, e più in generale Frogwares, ha bisogno di cambiare qualcosa, perché la struttura investigativa risulta fin troppo semplice. Si può tranquillamente procedere a caso, senza ragionare troppo su quello che sta accadendo: ottimo per chi cerca un'esperienza leggera, un po' meno per chi vorrebbe impegnare la mente. Sapevamo però che The Awakened, considerando la situazione del team, non sarebbe stato il capitolo della rivoluzione, ma solo una versione moderna di un vecchio gioco apprezzato.
Possiamo però parlare positivamente di una caratteristica dei precedenti due giochi del team ucraino che non è stata inserita in questo gioco: la mappa aperta. Poco interessante in The Sinking City e assolutamente inutile in Chapter One, l'open world non è mai stato gestito bene da Frogwares che - per necessità produttive - ha dovuto scartare completamente l'idea di inserirlo in The Awakened. Bene, ne siamo felici perché il gioco risulta così più snello e rapido, con una serie di sequenze investigative in aree solo di rado intervallate da zone più ampie da esplorare per non più di qualche minuto. In totale non servono più di otto ore per completare il gioco. Vi sono alcuni compiti secondari non obbligatori per avanzare, ma anche in caso si voglia ottenere tutti i Trofei/Obiettivi basterà ricaricare il giusto capitolo e giocare qualche sequenza.
Un mondo più oscuro
Frogwares ha cercato di potenziare l'atmosfera di Sherlock Holmes The Awakened cambiando un po' anche le ambientazioni. Ovviamente avvantaggiato da strumenti tecnologi ben più moderni rispetto a quelli del 2006/2008, il team ha puntato maggiormente sulla pioggia e sugli effetti di luce per creare ambientazioni più orrifiche. Non cadiamo nell'horror, ma perlomeno entreremo subito nella giusta atmosfera. Anche in termini registici vi sono stati netti cambiamenti: il team ha ora prediletto cambi di inquadratura improvvisi e punti di vista più ravvicinati per trasmettere un senso di ansia.
A livello puramente tecnico non ci troviamo di fronte a un gioco particolarmente di impatto, ma vi è una buona varietà di ambienti, che non sono solo luoghi oscuri e piovosi. Il frame rate si mantiene inoltre fisso a 60 FPS, con tutte le impostazioni grafiche massimizzate. Chapter One aveva problemi di fluidità nelle aree aperte e la loro eliminazione ha reso certamente la vita più facile agli sviluppatori a questo giro.
Conclusioni
Sherlock Holmes The Awakened è un valido remake di un altrettanto valido gioco. La nuova versione di Sherlock può non piacere, ma è più adatta al tipo di avventura, anche se avremmo preferito una maggiore spinta verso l'orrore lovecraftiano, che rimane un po' troppo di sfondo persino nelle sezioni più d'incubo. Non è il capitolo giusto se cercate innovazione, in ogni caso, visto che in termini di gameplay riprende le stesse meccaniche dei più recente giochi di Frogwares. Consigliamo il gioco ai fan, ma chiunque non sia rimasto impressionato da Chapter One o da The Sinking City difficilmente cambierà opinione con The Awakened.
PRO
- Il giovane Sherlock è il giusto personaggio per questa avventura
- Niente mappa aperta, per un gioco più fluido e intenso
CONTRO
- Avremmo preferito una maggiore spinta verso l'orrore
- La creazione del rapporto di amicizia tra Sherlock e Watson poteva essere più approfondita
- Sempre le solite meccaniche, è arrivato il momento di cambiare