Il Viaggio e la Risposta
La base narrativa di Persona 3 è molto particolare: il protagonista è infatti uno studente giapponese appena trasferitosi in una nuova scuola. Il vostro alter-ego resterà invischiato in una battaglia epocale tra le Ombre demoniache che appaiono di notte, in un'ora fantasma chiamata Dark Hour, e un manipolo di giovani eroi che le contrasta con i poteri delle Persona, entità psichiche che possono essere richiamate per combattere (per giunta tramite un inquietante suicidio simulato). Il fatto che il nostro eroe sia in grado di evocare più Persona già ci lascia intuire la sua importanza in una storia che propone numerosissimi colpi di scena e personaggi sempre ottimamente caratterizzati. Questa storia, in Persona 3 FES, è giocabile selezionando l'apposita modalità "The Journey" e non è altro che Persona 3, riveduto e corretto: è infatti possibile importare i dati della Memory Card, per esempio, per riprendere il gioco dove lo si era lasciato nella sua precedente incarnazione, godendo magari delle varie features aggiunte per l'occasione.
"The Answer" invece è una seconda modalità che si propone come un sequel a tutti gli effetti: nell'arco di una trentina di ore di gioco aggiuntive vedremo i protagonisti sopravvissuti a "The Journey" intrappolati in un bizzarro fenomeno paranormale che li costringe a rivivere lo stesso giorno, la cui origine sembra celarsi nelle profondità del Abyss of Time, una distorsione spazio-temporale generatasi sotto il dormitorio dei membri della S.E.E.S che dovrà essere quindi esplorata, insieme a nuovi compagni di avventura, fino allo strepitoso epilogo della storia cominciata in The Journey.
Di ombre, scuole, tarocchi e altre amenità
Delle meccaniche di Persona 3 abbiamo già parlato nella precedente recensione, alla quale quindi vi rimandiamo per ulteriori dettagli: qui ci limiteremo a dire che Persona 3 è un JRPG di impostazione piuttosto classica ma ricco di talmente tante features originali da risultare sempre avvincente, fresco e originale. La caratteristica principale è certamente la strutturazione della storia: il giocatore vive nei panni del protagonista un intero anno scolastico, giorno dopo giorno, frequentando la Gekkoukan High School in modo particolarmente realistico. Tra interrogazioni, attività sportive e ricreazioni c'è anche tempo per frequentare i propri compagni di scuola e costruire dei rapporti con loro, chiamati Social Link, che influenzeranno le potenzialità delle Persona. Il giocatore è quindi tenuto a considerare come spendere la giornata, chi frequentare, che attività fare: ogni scelta incide inevitabilmente sui Social Link e sulle nostre abilità, per un livello di personalizzazione davvero eccellente. Tutto questo nell'edizione FES è stato ulteriormente migliorato con l'aggiunta di una trentina di nuove Persona e vari Social Link, inoltre chi ha già giocato la versione originale noterà come molti di questi elementi abbiano subito leggere variazioni, come nel caso della posizione di alcuni personaggi nel plesso scolastico e i quiz proposti dagli insegnanti.
Persona 3 è un JRPG piuttosto classico ma ricco di talmente tante features originali da risultare avvincente, fresco e originale
Di ombre, scuole, tarocchi e altre amenità
Le migliorie della versione FES non finiscono qui, naturalmente: tutta una nuova serie di features attende il giocatore che ha già affrontato l'avventura. L'ampliamento del Persona Compendium con entità sempre più bizzarre offre ulteriore varietà e possibilità combattive, considerando inoltre la possibilità di generare nuove armi fondendole con le Personae. Nuovi nemici e boss si celano nei meandri del Tartarus, l'enorme struttura da esplorare nelle Dark Hour, e per i giocatori più navigati è perfino possibile selezionare un livello di difficoltà bonus davvero ostico: torna infatti l'eccellente combat-system praticamente inalterato, con gli stessi ordini generali da impartire al party mentre si ha pieno controllo soltanto del protagonista. Tra Personae evocate e "magie" sempre più bizzarre, attacchi combinati devastanti e bonus "One more!" (sfruttando il punto debole dei nemici si ottiene un turno bonus ma, attenzione, lo stesso vale per gli avversari!) risalta anche una nuova, gradita chicca di Persona 3 FES: la possibilità di cambiare abito ai protagonisti. Affrontare una bambola indemoniata sparandosi un colpo di revolver in testa con addosso un bikini? Beh, ora si può.
Di ombre, scuole, tarocchi e altre amenità
Le cose cambiano un po' in The Answer, dove la strutturazione a calendario dell'avventura lascia più spazio all'esplorazione dell'Abyss of Time e al combattimento. Si tratta di un cambio di ritmo un po' spiazzante, visto che l'enfasi posta sul level-up è decisamente maggiore, ma è senz'altro una scelta che rende The Answer qualcosa di più di un semplice "more of the same". La difficoltà del "sequel" è davvero notevole e i giocatori dovranno fare ricorso a tutte le loro capacità strategiche per venire a patti con la potenza dei nemici e la scarsa possibilità di curarsi: nonostante sia possibile cominciare il gioco direttamente da The Answer, consigliamo naturalmente di affrontare prima l'avventura principale. C'è da dire che comunque Persona 3 FES è uscito originariamente in Giappone come "append-disk", una sorta di espansione, cioè, che includeva nel supporto ottico unicamente il sequel: lo splendido package rielaborato per la versione americana ed europea non cela quindi i limiti di The Answer, che per esempio non permette di accedere al Persona Compendium su quale si era tanto lavorato durante The Journey. Pur con queste restrizioni, The Answer è un soddisfacente epilogo, sia dal punto di vista narrativo che ludico, e alla fine dell'intera vicenda Persona 3 si può definire, nel suo insieme, un gioco veramente completo.
Questioni di stile
Certamente Persona 3 non rivaleggia dal punto di vista tecnico con altri prodotti disponibili per PlayStation 2 come Final Fantasy XII o Dragon Quest: pur rimanendo graficamente inferiore, però, il titolo Atlus fa del suo stile peculiare un cavallo di battaglia, restando indiscutibilmente gradevolissimo. Il character design, per esempio, così tipicamente giapponese, è raffinato e pulito, sia nel caso dei vari personaggi che delle Personae, sempre più inquietanti e bizzarre. La trasposizione poligonale degli artwork è buona, specialmente nelle fluidissime animazioni, e i combattimenti sono piccoli spettacoli pirotecnici di effetti luce e artwork che invadono lo schermo. Le varie location, sopratutto nel mondo reale, sono dettagliatissime e peculiari, mantenendosi fedeli all'ambientazione nipponica. Le sequenze animate sono numerose e splendide, sia come design che per quanto riguarda le animazioni. L'accompagnamento musicale è rimasto originale e atipico: tornano i brani jazz e hip-hop spesso cantati a fare da sottofondo alle vicende, anche se si riscontra una minor varietà di brani in The Answer, sicuramente per via dell'atmosfera più tragica e opprimente. L'ottimo doppiaggio in inglese - purtroppo Persona 3 non è stato tradotto in italiano neanche nei testi - chiude il cerchio.
Shin Megami Tensei: Persona 3 FES è disponibile per PlayStation 2.
Commento
Persona 3 FES si distingue già dalla splendida cover: non è il tipico JRPG di cappa e spada con una love-story intricata e un megalomane che vuole conquistare il mondo. La storia è molto più complessa di quanto appare, il tono è decisamente più dark e i temi maturi e bizzarri. Se proprio gli si può muovere un difetto è la mancanza di dungeon da esplorare come negli RPG canonici, ma c'è talmente tanto da fare tra una scorribanda e l'altra che passa in secondo piano. Si resta davvero avvinghiati dagli splendidi personaggi e da un sistema di combattimento geniale e profondo, dalla varietà e possibilità di personalizzazione grazie alle oltre 150 Personae disponibili e alla meccanica dei Social Link. Un prezzo budget per uno splendido gioco di ruolo, il suo sequel e una longevità assicurata? Si parlava di miglior JRPG della scorsa generazione: con tutte le probabilità, è Persona 3 FES.
- Pro
- Trama strepitosa in entrambe le modalità
- Profondo, complesso e veramente longevo
- Originale sia come stile che come meccaniche
- Contro
- A tratti molto difficile
- La modalità The Answer è un po' limitata
- Completamente in inglese
Ultimamente si sta dibattendo molto su quale JRPG incensare come miglior esponente del genere nella scorsa generazione videoludica. Tutti concordano che la piattaforma di riferimento per i Japanese Role Playing Game è stata PlayStation 2, ma è più difficile assegnare la palma d'oro a un titolo in particolare. Final Fantasy XII? Dragon Quest VIII? Xenosaga? Un titolo che magari è passato un po' in sordina, ma che ha riscosso enormi consensi di critica e pubblico in tutto il mondo, è stato Persona 3 di Atlus. Seguito di una bilogia uscita inizialmente su PSOne, Persona 3 appartiene alla altalenante serie Shin Megami Tensei, che in passato ci ha regalato ottimi titoli (è il caso di Digital Devil Saga) e prodotti davvero mediocri (Devil Summoner) e che da sempre è caratterizzata da uno stile visivo e narrativo decisamente dark, inquietante e maturo. Di Persona 3 abbiamo già esaustivamente discusso qualche mese fa, ma Persona 3 FES non è un semplice seguito...