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Shinsekai: Into the Depths, la recensione

Capcom debutta su Apple Arcade con un interessante metroidvania subacqueo: ecco la recensione di Shinsekai: Into the Depths

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   01/10/2019
Shinsekai: Into the Depths
Shinsekai: Into the Depths
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Questa recensione di Shinsekai: Into the Depths conferma - come se ce ne fosse ancora bisogno - che Apple Arcade è davvero un terreno fertile per esperienze mobile più complesse della media: parliamo infatti di un metroidvania bidimensionale prodotto da Capcom, che punta però più sull'elemento survival che su quello action tipico del genere, proponendo un gameplay decisamente più riflessivo. Si tratta insomma di un titolo profondo, non soltanto perché è ambientato negli abissi marini ma perché richiede un impegno atipico per un gioco da smartphone o tablet: andiamo a vedere se questo desiderio degli sviluppatori di andare controcorrente abbia pagato o meno.

Survivalvania

Shinsekai: Into the Depths introduce l'utente al mondo di gioco in maniera molto diretta, senza nessun preambolo: nel contesto di uno scenario subacqueo si vede soltanto l'anonimo protagonista con indosso uno scafandro impegnato in alcune sue attività di routine, prima che una valanga di ghiaccio lo costringa a scappare in tutta fretta dal suo rifugio. Da qui inizia l'avventura vera e propria, con il giocatore che viene lasciato da solo ad interpretare i criptici frammenti che vanno progressivamente a rivelare il perché il personaggio su schermo si trovi in quella situazione. Il primo impatto con il gioco è piuttosto spiazzante: bisogna abituarsi a dei controlli "scivolosi" dovuti al setting sottomarino, i menu sono di difficile lettura e la componente survival si fa sentire da subito, dato che la sopravvivenza del protagonista è legata a una riserva di ossigeno che si esaurisce piuttosto in fretta.

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Complice anche un'ambientazione tanto misteriosa quanto affascinante, però, Shinsekai: Into the Depths ingrana subito la marcia giusta, finendo ben presto per coinvolgere l'utente nelle sue meccaniche che privilegiano decisamente la componente esplorativa a discapito di fasi action presenti ma piuttosto deboli. Fondamentalmente lo scopo del gioco è quello di scendere sempre più in profondità negli abissi, facendo però attenzione alle acque colorate di rosso che rappresentano le zone con una pressione superiore a quella tollerata dalla propria tuta: per potervisi immergere è necessario prima potenziare lo scafandro raccogliendo risorse e minerali nascosti nella mappa. Questa situazione si rinnova per tutte le circa sette ore richieste per vedere i titoli di coda, producendo un innegabile ripetitività di fondo ma allo stesso tempo rappresentando la solida ossatura di un gioco che invita l'utente alla calma, spronandolo a procedere per piccoli passi anziché gettarsi a capofitto verso il traguardo.

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Lo dimostra anche la particolare fragilità del protagonista: bastano pochi colpi subiti dagli avversari o persino un impatto troppo violento col fondale per vedere le proprie taniche di ossigeno incrinarsi e poi rompersi definitivamente, eventualità che costringe a cercarne altre lungo il percorso. L'aspetto survival si estende poi a una modesta ma efficace componente di crafting, con le risorse raccolte da elementi dello scenario o rilasciate dai nemici uccisi che possono essere combinate per fabbricare oggetti utili a ripristinare l'equipaggiamento o a conferire bonus momentanei. Come accennato in apertura, Shinsekai: Into the Depths dà il suo meglio nei frangenti descritti finora, mostrando invece il fianco in termini prettamente action. Nonostante si possa contare su un attacco melee e su una serie di armi a distanza da sbloccare nel corso dell'avventura, i combattimenti sono piuttosto goffi, considerando anche la lentezza dei movimenti del protagonista e i pattern di attacco molto limitati dei nemici: c'è da dire che il gioco sembra consapevole di questo fattore, e nei limiti del possibile spinge sempre l'utente ad evitare gli scontri non strettamente necessari.

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Anche sposando questo approccio cauto, Shinsekai: Into the Depths risulta più piacevole se giocato con un controller esterno, setup che consente di procedere con maggior sicurezza soprattutto quando si tratta di eseguire manovre di precisione o dosare con parsimonia gli scarichi di ossigeno che permettono di frenare le cadute o raggiungere posizioni sopraelevate. Chiudiamo con un commento sul comparto tecnico del prodotto Capcom, che può contare su una grafica tridimensionale dotata di grande cura nel dettaglio e su un eccellente set di animazioni per il protagonista, mentre si poteva forse fare qualcosa di più per rendere l'interfaccia più leggibile. Il gioco comunque affascina con i suoi evocativi fondali marini - talmente ricchi che capita di confondere gli elementi con interattivi con quelli puramente estetici - e con un accompagnamento sonoro davvero ottimo, con musiche azzeccate ed effetti sonori perfettamente a tema che meritano assolutamente l'utilizzo delle cuffie.

Conclusioni

Versione testata iPhone 1.00.01
Digital Delivery App Store
Multiplayer.it
8.0
Lettori (1)
9.4
Il tuo voto

Shinsekai: Into the Depths non è certamente un gioco per tutti, ma è un titolo destinato a solleticare l'interesse di chi non disdegna di mettere da parte l'azione una volta tanto per concentrarsi su un'avventura a tinte esplorative, carica di atmosfera e mistero e che fa un utilizzo sapiente di alcune dinamiche survival. Non è un gioco esente da difetti (su tutti una certa ripetitività di fondo e interfaccia e controlli touch non al top), ma si tratta nondimeno di un'esperienza particolare che merita senz'altro di essere perlomeno provata se si è abbonati ad Apple Arcade.

PRO

  • Scenario di grande atmosfera
  • Gameplay ragionato con tinte survival
  • Tecnicamente ben fatto

CONTRO

  • Dinamiche un pochino ripetitive
  • Interfaccia non molto leggibile
  • Controlli touch parecchio scivolosi