Sniper Elite V2 Remastered e la sua recensione arrivano a sette anni esatti dalla pubblicazione del gioco originale, un sequel in grado di introdurre così tante novità rispetto al capitolo d'esordio (uscito nel lontano 2005) da porre le basi per quello che la serie rappresenta ancora oggi, ovverosia un solido sparatutto stealth in cui vestiamo i panni di un infallibile cecchino, Karl Fairburne, impegnato sui più fronti durante la seconda guerra mondiale. È interessante, per chi ha vissuto tutta la saga, ripercorrerne le origini e comprendere come determinate idee e meccaniche siano state introdotte per la prima volta, vedi ad esempio le dolorosissime kill cam a raggi X che illustrano con dovizia di particolari il percorso compiuto dai nostri proiettili nel momento in cui impattano con i soldati tedeschi, trapassandone struttura scheletrica e organi interni in una maniera tanto cruda quanto spettacolare. Allo stesso modo, ovviamente, cimentarsi nuovamente con la campagna di Sniper Elite V2 pone in evidenza i limiti di un'esperienza che nei fatti non è cambiata moltissimo, che ormai da tempo sente il peso degli anni e vive nella speranza di un passo qualitativo in avanti che finora non è stato compiuto.
Storia e approccio
Come accennato in apertura, Sniper Elite V2 Remastered racconta la storia di Karl Fairburne, soldato scelto impegnato in una missione apparentemente impossibile: infiltrarsi nella Berlino devastata delle fasi finali della seconda guerra mondiale per impossessarsi dei documenti relativi a una tecnologia che potrebbe dare ai nazisti un'ultima possibilità di vittoria. Gli ingegneri al lavoro per il Fuhrer hanno infatti messo a punto una serie di sofisticati missili ad ampissima gittata, il cui lancio potrebbe mietere numerosissime vittime fra i paesi dell'alleanza, rendendo il conflitto ancora più sanguinoso di quanto non sia già stato. La campagna è composta da undici missioni man mano più complesse, a cui si aggiungono in questa edizione rimasterizzata anche tre DLC con incarichi extra, uno dei quali ci vedrà intenti a eliminare nientemeno che Adolf Hitler.
La durata totale dell'esperienza si attesa sulle dieci ore procedendo senza tergiversare, in linea con questo tipo di produzioni, ma la struttura a compartimenti stagni rivela fin dalle prime battute una connotazione old-gen, superata negli ultimi episodi del franchise da un approccio molto più libero e arioso. Ciò che il gioco propone è infatti una serie di situazioni che richiamano spesso al trial & error, visto che l'impostazione stealth ammette ben pochi errori: lasciate che i soldati nemici vi scoprano e verrete rapidamente accerchiati, senza la possibilità di difendervi più di tanto per la continua mancanza di munizioni. Non è insomma quello il modo di procedere: bisogna pianificare con attenzione le azioni, aprire il fuoco con il fucile di precisione solo quando un rumore ambientale copre il suono dello sparo e utilizzare la pistola silenziata o il coltello quando si è abbastanza vicini alle guardie.
Gameplay e struttura
L'approccio utilizzato da Rebellion per Sniper Elite V2 Remastered non prende dunque in alcun modo le distanze dall'edizione originale, proponendo anche in questo caso una sfida discretamente impegnativa che però si colloca nell'ambito di una progressione molto lineare e pilotata. Gli sviluppatori hanno provato ad arricchire questi aspetti dell'esperienza successivamente, ad esempio in Sniper Elite 3 era possibile creare i propri diversivi mentre in Sniper Elite 4 ci si poteva muovere e approcciare le missioni in maniera differente, dunque giocando con questa remaster si ha per forza di cose la sensazione di compiere un paio di consistenti passi indietro sul fronte del gameplay e del level design, anch'esso parecchio limitato.
Lo shooting resta però solido quando si impugna il fucile da cecchino, utilizzando la barra del respiro per stabilizzare la mira e dando vita alle sequenze a raggi X a cui abbiamo già accennato. Decisamente meno brillante e spesso impreciso l'impiego della pistola silenziata e soprattutto della mitragliatrice, che va attivata con brevi raffiche per non perdere immediatamente efficacia e sprecare i pochi proiettili disponibili. L'equipaggiamento include naturalmente alcuni pezzi classici per la serie, come le granate standard, la dinamite da far saltare con un colpo mirato e le mine a inciampo, perfette per tendere delle trappole ai soldati che stanno per avvicinarsi alla nostra posizione. Permangono tuttavia grossi problemi con l'intelligenza artificiale dei nemici, che spesso non rilevano la nostra presenza neanche se ci siamo appostati a pochi centimetri dalla loro schiena: svolgono un discreto compito come sagome a cui sparare dalla distanza, ingegnandosi peraltro nel cambiare posizione e rispondere al fuoco, ma la gestione degli scontri ravvicinati lascia molto a desiderare.
Trofei PlayStation 4
Sniper Elite V2 Remastered include la bellezza di quarantotto Trofei, distribuiti fra la campagna di base e i DLC inclusi nel pacchetto. La maggior parte degli achievement ruota attorno all'esecuzione di azioni specifiche: l'uccisione silenziosa di un certo numero di nemici, la messa a segno di un tiro da una grande distanza, la distruzione di specifiche parti anatomiche e così via. Ci sono poi chiaramente i Trofei che si ottengono semplicemente progredendo nella campagna e completando le missioni che la compongono.
Realizzazione tecnica
Come sottolineato nel provato di Sniper Elite V2 Remastered, Rebellion ha realizzato un ottimo lavoro sul piano della rimasterizzazione, che trova in particolare su PlayStation 4 Pro e Xbox One X (oltre che, ovviamente, su PC) una dimensione extra rappresentata dall'opzione per valorizzare la risoluzione oppure le prestazioni. Nel primo caso il gioco gira a 4K reali e 30 fotogrammi al secondo, ma il frame pacing rende poca giustizia a tale soluzione e conferisce all'esperienza una generale sensazione di scattosità che mal si sposa con la precisione richiesta dal gunplay. Meglio dunque rinunciare visibilmente a qualche dettaglio e passare ai 60 frame al secondo, che appaiono piuttosto stabili e conferiscono al gioco una marcia in più, pur ridimensionando il fascino di determinati paesaggi. Sono infatti gli scenari a godere maggiormente dei miglioramenti grafici, che vanno dalla sostituzione delle texture al potenziamento dell'effettistica: il confronto con l'edizione originale evidenzia in maniera molto chiara le differenze, che però si fanno più sfumate quando si vanno ad analizzare i modelli poligonali dei personaggi, inevitabilmente datati per spigolosità e animazioni. Il comparto sonoro riprende il buon vecchio doppiaggio in italiano, condendolo con l'ormai classica colonna sonora della serie.
Conclusioni
Sniper Elite V2 Remastered rappresenta un'occasione interessante per rivisitare l'episodio che ha posto le basi per l'attuale connotazione della serie Rebellion, pur con tutti gli inevitabili limiti e gli anacronismi di un prodotto concepito sette anni or sono. In questo periodo di tempo il franchise ha compiuto qualche importante passo in avanti sul fronte della libertà d'azione e del level design, valorizzando in maniera importante anche gli scontri a fuoco ravvicinati, che nella remaster restano purtroppo ancorati a meccanismi zoppicanti e a un'intelligenza artificiale mediocre. L'opera di rimasterizzazione valorizza in maniera evidente gli scenari e determinate sequenze, fornendo su PS4 Pro e Xbox One X opzioni extra per giocare a 60 frame al secondo.
PRO
- Lo sniping e le kill cam fanno ancora il loro dovere
- Il pacchetto include anche i DLC
- Tecnicamente un'ottima remaster...
CONTRO
- ...ma alcuni elementi mostrano i segni del tempo
- Gameplay molto lineare e limitato
- Intelligenza artificiale mediocre