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Soulstice, la recensione del Devil May Cry all'italiana

La nostra recensione di Soulstice, il Devil May Cry sviluppato dal punto di vista di un team italiano: scopriamo insieme cosa ne pensiamo.

RECENSIONE di Nicola Armondi   —   20/09/2022
Soulstice
Soulstice
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Con grande piacere, ci ritroviamo sempre più spesso ad affermare che il mercato videoludico italiano è sempre più florido di creativi e volenterosi sviluppatori che vogliono dire la propria davanti a tutto il mondo. Oggi si unisce alla lista un nuovo progetto dello stivale che, nel corso degli ultimi mesi, siamo certi molti avranno tenuto d'occhio: Soulstice.

Già autori di Theseus e Joe Denver's Lone Wolf, gli italiani di Reply Game Studio propongono dal 20 settembre 2022 questo gioco d'azione, ispirato a classici come Devil May Cry e Bayonetta, su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.

Ve ne abbiamo già parlato in un paio di occasioni, dopo aver messo alla prova delle demo, e ora siamo finalmente pronti per dirvi cosa ne pensiamo della versione definitiva.

Se avete ripassato le vostre combo e siete pronti a scoprire tutto quel che c'è da sapere, continuate a leggere la nostra recensione di Soulstice.

Due al prezzo di uno

Briar e Lute, protagoniste di Soulstice
Briar e Lute, protagoniste di Soulstice

Soulstice ci racconta di Keidas, un Regno Sacro nel quale il mondo reale e quello spirituale sono separati da un sottile Velo. Squarciandolo si rischia di portare distruzione nel creato e, per evitare che ciò accada, ci si affida alle Chimere, ovvero due persone che, tramite un rituale, si fondono in una sola. Il corpo della prima accetta l'anima della seconda, ottenendo così capacità superiori. Le protagoniste sono proprio una Chimera, composta dalle anime di due sorelle: Briar e Lute. La prima è il personaggio da noi controllato, mentre le seconda agisce come una sorta di spirito guardiano, sia nei combattimenti che narrativamente, in quanto risulta la voce della ragione della sorella maggiore, più scavezzacollo e impulsiva.

La coppia viene inviata a Ilden, dove si è aperto una Squarcio, la quale ha causato la trasformazione di tutti gli umani e degli animali in creature deformi e folli, che ovviamente vorranno solo farci a pezzi. La trama ruota attorno alla figura parzialmente mostruosa delle Chimere, al passato delle due sorelle e ai segreti dell'ordine sacro di cui fanno parte. In un mondo dark fantasy, ovviamente, nulla è realmente senza macchia e dall'alto le macchinazioni coinvolgono gli ingranaggi più piccoli come Briar e Lute, le quali riusciranno a superare le aspettative e a prevalere, ovviamente.

La primissima ambientazione di Soulstice
La primissima ambientazione di Soulstice

Nel complesso, pur se di fronte a un mondo piacevolmente ideato, la trama di Soulstice è abbastanza scontata e non rappresenta il punto forte del pacchetto. I colpi di scena, se così vogliamo definirli, si susseguono uno dopo l'altro, ma tutti alquanto telefonati e prevedibili. A non convincere del tutto non è tanto la trama generale, quanto più le sequenze minori e ancora di più gli scambi di battute tra le due protagoniste.

Soulstice fatica, infatti, a dare profondità alle due ragazze in termini caratteriali e la maggior parte dei loro dialoghi sono una copia di quello precedente, dall'inizio alla fine del gioco: sembra quasi che oltre a "le cose stanno peggiorando, non abbiamo altra scelta che andare avanti, insieme ce la faremo" il duo non abbiamo altro da aggiungere. Fuori da dai momenti clou della trama, Briar e Lute faticano ad appassionare il giocatore.

Soulstice è tutto distruzione e oscurità
Soulstice è tutto distruzione e oscurità

La ripetitività si fa sentire poi sotto un altro punto di vista: l'ambientazione, come detto, è una sola città, dal taglio medievale. Si tratta di un luogo immenso, costruito in verticale a partire dai moli fino ad arrivare ai quartieri alti e al tempio, come una sorta di acropoli alta come una montagna. Purtroppo, però, il grosso delle aree sono stanze di pietra, zone abitabili sterili e fogne. Nelle fasi finali il team ha osato un po' di più, ma spessissimo pare di non star realmente avanzando perché ogni area pare identica alla precedente. A dirla tutta, vi sono chiaramente interi spazi ripetuti (in modo furbo e logico per l'architettura) ma, complice anche una paletta cromatica molto ristretta, Soulstice affatica un po' l'occhio del giocatore, anche perché vi è molto poco di unico e stilisticamente interessante negli ambienti, troppo generici oltre che ripetitivi. Perlomeno, a livello tecnico, il gioco si difende bene, considerando ovviamente che non parliamo di una produzione AAA: ciò che conta è che il frame rate è stabile anche con dettagli alti e l'azione è fluida e senza singhiozzi.

Anche il design dei nemici più comuni non ci ha particolarmente convinto. Si tratta perlopiù di umanoidi di varie dimensioni e forme, ma sempre molto simili e poco ispirati nei dettagli. Tra nemici e ambiente, è tutto un grigio-marrone che dopo un po' di ore annoia. L'unica spinta cromatica è rappresentata dal fatto che alcuni nemici sono blu e alcuni rossi, in quanto legati ai "Campi" attivabili da Lute, di cui parleremo a breve. In sostanza, non aspettatevi di rimanere particolarmente impressionati dai nemici, che sono ben lontani dalla varietà e fantasia delle creature affrontate da Dante o Bayonetta.

Combattere ed esplorare

Briar utilizza un'arma trasformabile per combattere in Soulstice
Briar utilizza un'arma trasformabile per combattere in Soulstice

Fino a questo punto, non abbiamo dipinto Soulstice in modo particolarmente positivo, lo ammettiamo, ma non bisogna dimenticare una cosa: si tratta di un gioco d'azione e il motivo più grande per il quale molti lo acquisteranno è il sistema di combattimento e, sotto questo punto di vista, l'opera italiana si difende molto bene.

Vediamo prima di tutto le basi del sistema di combattimento. Tramite Briar abbiamo il controllo dell'attacco, mentre tramite Lute abbiamo potere sulle principali capacità difensive della coppia. Briar funziona come potete aspettarvi: dispone di un'arma principale, una spada, e una serie di armi secondarie (sei, alla fine) che si distinguono per portata, velocità, efficacia contro certi nemici e qualche mossa unica, come la possibilità di usare la frustra come un rampino verso un nemico o far ruotare ad ampio raggio il martello da guerra.

Le singole armi dispongono di poche combo, tutte con la stessa struttura. Pur senza raggiungere la profondità di un Devil May Cry di alto livello, Soulstice si difende comunque bene dal punto di vista dell'armamentario e della struttura fondamentale dei combattimenti. Si scatta, si sollevano i nemici da terra, si inanellano combo, si cambia arma rapidamente e si massimizzano i danni, dando però priorità alla varietà delle mosse eseguite.

Alcuni nemici sono intangibili se non si attivano i Campi in Soulstice
Alcuni nemici sono intangibili se non si attivano i Campi in Soulstice

Briar e Lute dispongono infatti di una barra della Coesione che, se massimizzata, permette di attivare un breve stato di berserk, detto Furore, che rende potentissimi e veloci e permette di attivare una mossa finale distruttiva. Se si cambia continuamente arma, non si subisce danni e si attacca senza interruzioni, si può attivare anche più volte in un combattimento (se lungo a sufficienza) il Furore.

Si somma a tutto questo un'ulteriore meccanica, quella dei Campi. Lute può creare delle cupole colorate - blu e rosse - che rendono vulnerabili certi nemici del rispettivo colore, altrimenti impossibili da sconfiggere. Il Campo non può essere attivato all'infinito, pena la perdita della Coesione e la temporanea scomparsa di Lute, quindi bisogna sempre avere chiaro contro chi si sta combattendo, attivando e annullando il Campo rapidamente.

Infine, bisogna considerare con grande attenzione Lute. Lo spirito si occupa di attaccare in automatico, diventando più potente man mano che la Coesione sale, ma soprattutto ci permette di attivare manualmente mosse difensive. Ogni nemico che sta per attaccarci può essere bloccato premendo un tasto dedicato, anche quando non lo vediamo (ci viene indicato al bordo delle schermo l'icona di input). Questo significa che è necessario sempre tenere d'occhio il quadro generale, guardando non solo i nemici più vicini e quelli che stiamo colpendo, ma l'intero schermo per non perdere l'occasione di bloccare l'avversario, che viene respinto o rallentato a seconda del tipo. Agire in difesa oltre che in attacco velocizza l'accumulo di Coesione e quindi ci rende più forti. Lute è inoltre il lato più personalizzabile della coppia: lo spirito dispone di tante abilità che permettono di avere un approccio al combattimento più aggressivo e rischioso, oppure di migliorare la nostra sopravvivenza. In ogni istante è possibile riposizionare le abilità, quindi si può tranquillamente sperimentare.

Il sistema di combattimento di Soulstice premia l'equilibrio, la velocità e la precisione. È quindi un peccato che, mediamente, la telecamera fatichi a seguire l'azione, soprattutto negli spazi più angusti dove si incastra facilmente negli angoli delle stanze. Sommando anche la quantità di elementi da tenere in considerazione, ogni tanto può capitare di avere difficoltà un po' a stare dietro a quanto accade a schermo. Gli sviluppatori propongono un sistema di puntamento "lock-on" che molti conosceranno per i souls-like, ma non è una soluzione sempre efficace con un gioco così veloce e alle volte si perde più tempo a cercare di bloccare la telecamera sul nemico giusto che a sconfiggerlo.

Non mancano nemici più grandi e minacciosi in Soulstice
Non mancano nemici più grandi e minacciosi in Soulstice

Chiaramente non si passa solo il tempo a combattere. Soulstice intervalla le battaglie con fasi completamente narrative, esplorazione e raccolta di risorse, oltre a piccole sezioni puzzle-platform che richiedono di distruggere alcuni blocchi che impediscono di avanzare. Il ritmo è ottimo e si passa da una sezione all'altra senza far mai pesare troppo ogni componente. Non fosse per la già citata ripetitività di ambientazione e dialoghi, Soulstice fluirebbe con grande piacere.

A chiudere il quadro ci sono le bossfight, alcune delle quali legate a nemici che poi diventano avversari "comuni". Non mancano però scontri unici, mediamente ben strutturati e intensi, divisi in più fasi. Peccato solo che i cattivi di punta siano poco d'impatto a livello narrativo, ma perlomeno come design visivo superano di gran lunga i nemici base. Piacevole anche la colonna sonora, soprattutto negli scontri più importanti, che carica il giocatore e accompagna il rapido ritmo di colpi e schivate. Il doppiaggio è invece senza infamia e senza grandi lodi.

Infine, segnaliamo che ci si può aspettare una longevità minima di quindici ore, che aumenta per certo se si vuole rigiocare per trovare i potenziamenti e le sfide secondarie (battaglie in arene, con condizioni speciali) non completate al primo giro. Inoltre, ogni battaglia e capitolo riceve un punteggio, quindi si potrà giocare ancora e ancora a ogni difficoltà per ottenere quello massimo.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
8.0
Lettori (42)
7.3
Il tuo voto

Soulstice è prima di tutto un gioco d'azione tecnico alla Devil May Cry e, pur non raggiungendo i picchi del genere, si difende molto bene e sa divertire. La varietà di armi e situazioni è discreta, ma purtroppo l'ambientazione si ripete troppo spesso, annoiando l'occhio del giocatore. La trama è curata anche se non originale o appassionante, ma fa il proprio dovere. Se siete in cerca di un prodotto che vi faccia divertire controller alla mano, l'avete trovato. È un primo passo, badate bene, e gli spazi per migliorare in vista di un seguito ci sono, ma forse proprio per questo varrebbe la pena sostenere un team italiano che ha qualcosa di proprio da dire.

PRO

  • Sistema di combattimento frenetico e divertente
  • Lute, i suoi potenziamenti e le sue meccaniche funzionano bene
  • Ritmo di gioco piacevole

CONTRO

  • Ambientazione ripetitiva
  • Storia piacevole, ma dialoghi poco incisivi
  • Telecamera non sempre adeguata