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Space Hulk: Tactics, la recensione

Space Hulk: Tactics tenta di proporre una nuova interpretazione del noto gioco da tavolo, come cerchiamo di spiegare nella nostra recensione

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   09/10/2018
Space Hulk: Tactics
Space Hulk: Tactics
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Non è la prima volta che Space Hulk, storico gioco da tavolo di Games Workshop ambientato nell'universo fantascientifico di Warhammer 40,000, viene tradotto in un videogioco. Il primo tentativo risale agli anni novanta, ma è in tempi più recenti che, tra action e strategici, lo scenario ha avuto la sua consacrazione. Space Hulk: Tactics, l'oggetto di questa recensione, nasce da un approccio purista al gioco da tavolo, pur introducendo un gran numero di novità davvero interessanti e in un certo senso necessarie.

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Immaginiamo che per Cyanide, il team di sviluppo, non sia stato facile elaborare dei sistemi che distaccassero il suo prodotto dal recente Space Hulk: Ascension, con cui il confronto appare comunque inevitabile. Del resto, avendo entrambi i titoli lo stesso obiettivo di fondo, ossia riprodurre le meccaniche dello Space Hulk originale, è ovvio che si somiglino moltissimo nella parte giocata. Insomma, la guerra tra gli Space Marine Terminator e i Genestealer tra i rottami galattici è quella, così come lo sono le regole, elaborate e ritoccate nelle quattro edizioni del gioco da tavolo.

Meccaniche e novità

Space Hulk: Tactics è uno strategico a turni in cui i lenti e corazzati Space Marine Terminator e i veloci e infidi Genestealer si danno battaglia dentro agli stretti corridoi metallici di immense astronavi in rovina. L'azione viene visualizzata dall'alto o dal punto di vista delle unità. Ogni turno le unità hanno un certo numero di punti azione da spendere per posizionarsi, attaccare, difendersi o interagire con porte, console di comando e altri oggetti. Le missioni, riprese o ispirate a quelle del gioco da tavolo, richiedono solitamente di raggiungere dei punti d'estrazione, di salvare altre unità, di difendere delle zone, o di massacrare indiscriminatamente le unità della fazione avversa.

Space Hulk: Tactics, la recensione

Avviato il gioco bisogna scegliere quale delle due campagne giocare (una per gli Space Marine e una per i Genestealer). Cyanide ha fatto un buon lavoro nella strutturazione delle varie missioni, inserendole su delle mappe strategiche da esplorare in cerca di risorse e zone d'interesse, che riducono il senso di linearità degli Space Hulk precedenti. Se a ciò aggiungiamo anche gli elementi da gioco di ruolo, che permettono di potenziare e personalizzare le unità sopravvissute in battaglia, è impossibile non lodare il risultato, che quantomeno prova a fornire un'esperienza più organica rispetto alla concorrenza. Come già accennato, un'altra novità interessante offerta dal gioco è la possibilità di giocare le missioni con la visuale in prima persona. Non preoccupatevi, perché Space Hulk: Tactics non si trasforma mai in un action e rimane sempre uno strategico a turni. Semplicemente può essere giocato da una prospettiva diversa, più opprimente di quella tattica e capace di valorizzare il motore grafico, anche se meno funzionale. Fortunatamente si può passare dall'una all'altra quando si vuole, senza vincoli di sorta.

In totale le due campagne sono composte da ventisei missioni, con varie schermaglie da affrontare tra di esse. Per completarle entrambe al livello di difficoltà normale ci dovrebbero volere circa venti ore (considerate anche che sono tutte rigiocabili a un livello di difficoltà superiore). Purtroppo non possiamo essere molto precisi per colpa di grossi problemi di instabilità che ci hanno costretti a ripetere alcune missioni anche tre volte (leggete il box i fondo all'articolo per dettagli in merito). Un'altra novità di Space Hulk: Tactics che manca alla concorrenza è un editor di missioni. Facile da usare e molto funzionale, consente di creare velocemente le proprie mappe e caricarle online, in modo da condividerle con gli altri. Si tratta di una caratteristica ottima, che amplia enormemente il respiro del titolo, soprattutto in multiplayer. Quest'ultimo prevede dei match 1 contro 1 con un giocatore che veste il ruolo degli Space Marine Terminator e l'altro dei Genestealer. Niente di inedito, ma piacevole.

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Gameplay e grafica

In generale il gameplay di Space Hulk: Tactics è quello che tutti gli appassionati conoscono bene: lento, riflessivo e pieno di variabili da considerare per non finire massacrati dagli avversari, nonostante gli ambienti ristretti in cui ci si muove. I genestealer sono un po' più complicati da utilizzare degli Space Marine per via della divisione in due turni delle loro fasi e dei blip, che richiedono un minimo di pratica in più per essere padroneggiati a valorizzati. Lo stesso discorso è fattibile per le carte, spendibili per dare punti azione extra a un'unità o per avere dei bonus in determinate azioni: all'inizio possono spiazzare, ma ci si abitua presto. Ovviamente chi conosce il gioco da tavolo non avrà alcun problema a capire ciò che succede sullo schermo. Detto questo Space Hulk: Tactics è un titolo molto difficile, impietoso in alcune circostanze, come del resto lo è il gioco originale. Comunque Cyanide è stata brava a realizzare un buon tutorial testuale e a modulare la progressione della difficoltà delle campagne, creando delle prime missioni più semplici e aumentando gentilmente il livello di sfida con aree più aperte e meno difendibili e unità sempre più potenti.

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Dal punto di vista tecnico Space Hulk: Tactics fa il suo, riproducendo alla perfezione le atmosfere e le ambientazioni del gioco da tavolo. La natura del gioco in sé, fatto di mappe divise in caselle quadrate, non consente meraviglie, ma la visuale in prima persona offre dei bei momenti e le unità sono realizzate davvero molto bene (in particolare i Genestealer fanno una certa impressione). Certo, ci sono delle animazioni che di tanto in tanto saltano e non fanno ben capire cosa stia succedendo, ma fortunatamente sono solo decorative e non riescono a rovinare il gameplay, che rimane un must per tutti gli appassionati di Space Hulk.

Problemi di stabilità

Vi confessiamo che provare Space Hulk: Tactics è stato a tratti un vero strazio, a causa dei continui crash. Ritrovarsi sul desktop tre volte all'ora non è stato piacevole e ha dilatato enormemente i tempi di gioco, costringendoci spesso a ripetere ampie sezioni delle missioni. Abbiamo deciso di sottolineare la situazione in un box, invece di parlarne direttamente nella recensione, perché speriamo che i problemi d'instabilità siano circoscritti a configurazioni specifiche e che, soprattutto, siano risolti con le prime patch di aggiornamento. Comunque sia, la nostra esperienza ci porta a consigliarvi di verificare lo stato del gioco post lancio prima di acquistarlo, a prescindere dalle sue qualità ludiche.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7/8/10 (64 bits)
  • Processore: Intel Core i3-3220 (3.3 GHz)/AMD FX-4200 (3.3 GHz)
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: 2 GB, GeForce GTX 660/Radeon R7 370
  • DirectX: Versione 11
  • Hard Disk: 5 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5-4690K (3.5 GHz)/AMD FX-8300 (3.3 GHz)
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: 4 GB, GeForce GTX 960/Radeon R9 380

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori
ND
Il tuo voto

Per vari motivi non è stato semplicissimo recensire Space Hulk: Tactics. Sicuramente è un ottimo strategico ed è la migliore riduzione videoludica del gioco da tavolo di Games Workshop tra quelle realizzate finora, soprattutto grazie all'aggiunta inedita della possibilità di utilizzare i Genestealer in multiplayer e in una campagna single player dedicata. Si tratta di un grosso incentivo anche per chi ha spolpato Space Hulk: Ascension di Full Control, che rimane comunque una validissima alternativa. Purtroppo vanno segnalati alcuni gravi problemi di stabilità e l'inevitabile ripetitività di alcune missioni, che potrebbero frenare l'entusiasmo di chi non è un super appassionato del gioco da tavolo.

PRO

  • La strutturazione delle campagne valorizza le singole missioni
  • La campagna dei Genestealer è sicuramente un plus
  • Le atmosfere del gioco da tavolo sono rese alla perfezione
  • L'editor delle missioni

CONTRO

  • Purtroppo abbiamo sperimentato dei grossi problemi di stabilità
  • Sulla lunga distanza le missioni diventano ripetitive