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Speed Racer - Recensione

Sulla scia del film appena uscito nelle sale cinematografiche, la Mach 5 guidata da Speed Racer sfreccia sullo schermo delle nostre TV, in un videogame capace di sorprenderci.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   27/05/2008
Speed Racer
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Commento

Speed Racer è un gioco di corse molto interessante, per certi versi innovativo e originale. La presenza dei due indicatori a cui badare aumenta non di poco la strategia durante le corse, visto che si può decidere di puntare tutto sulla velocità (dunque privilegiando i boost) o vendere cara la pelle agli avversari più combattivi e minacciosi. Colpire le altre auto è divertente (con tutti i limiti del caso) e propone un'alternativa valida al sistema dei potenziamenti da raccogliere e sparare. È stato persino abbozzato un discorso sulle alleanze in gara che, nel suo piccolo, può aiutarci ad arrivare primi senza troppe preoccupazioni, visto che ci sarà qualcuno a guardarci le spalle. Tecnicamente, poi, ci troviamo di fronte a un risultato eccezionale per uno sviluppatore appartenente alle cosiddette "terze parti": finora sembrava che solo Nintendo sapesse programmare su Wii, ed è un piacere constatare che qualcosa sta cambiando, in tal senso. Un gran bel tie-in, in definitiva, immediato e divertente. Peccato per la longevità ridotta, aggravata dalla mancanza del multiplayer online.

    Pro
  • Grafica fluida e veloce, dai colori originali
  • Combattimenti divertenti
  • Gestione dell'auto interessante
    Contro
  • Pochi circuiti
  • Longevità ridotta
  • Multiplayer solo in locale e solo per due giocatori

Speed Racer è disponibile per Nintendo DS e Nintendo Wii, e sarà disponibile per PlayStation 2.
La versione testata è quella per Nintendo Wii.

Go! Go! Go!

Il film "Speed Racer" è tratto da un classico dei cartoni animati giapponesi, ovvero "Mach 5 Go! Go! Go!". Creata dalla Tatsunoko (la stessa casa autrice di anime come Judo Boy, Yattaman, Polymar, Tekkaman, ecc.) e trasmessa in Giappone per la prima volta nel lontano 1967, la serie narra le avventure di Go Mifune (ribattezzato "Speed Racer" nella versione americana), un ragazzo che a bordo della sua velocissima Mach 5 sfida piloti provenienti da tutto il mondo. L'auto è dotata non solo di un motore potentissimo, ma anche di una serie di pulsanti posti sul volante che la rendono capace di effettuare salti, modificare le gomme, usare delle lame rotanti, avvolgere il pilota in un guscio antiproiettile, ecc. Proprio grazie queste "funzioni extra" Go riesce ogni volta ad avere ragione degli avversari più scorretti, superando prove durissime.

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Il gioco

Speed Racer si ispira non poco a titoli come wipEout ed F-Zero per l'ambientazione futuristica ma anche per la gestione delle vetture, che di fatto non si comportano come normali automobili: le T180 sono dotate di quattro ruote che sterzano a 360°, possono virtualmente ruotare su se stesse continuando a correre nella stessa direzione e, nel film, questo succede spesso e volentieri. Gli sviluppatori del team Sidhe Interactive hanno cercato di riprodurre le medesime dinamiche, lavorando di fantasia dove necessario e arricchendo il parco piloti quanto più possibile: potremo selezionare il nostro alter ego da una rosa di ben venti personaggi diversi (la maggior parte dei quali vanno sbloccati vincendo le gare), ognuno in grado di conferire alla propria auto differenti valori relativi alla velocità, all'accelerazione, al controllo e alla potenza. In pista queste abilità sono piuttosto marcate, obbligandoci a cambiare radicalmente il nostro approccio alla gara a seconda del pilota scelto: Speed Racer è quello più equilibrato, mentre già il misterioso Racer-X possiede un controllo della vettura meno preciso, compensato da una maggiore velocità. Ci sono piloti come Trixie, inoltre, che possiedono in pari quantità controllo e accelerazione, ma peccano per velocità finale e potenza. Insomma, ci troveremo spesso a cambiare personaggio per vincere un determinato campionato, proprio perché a seconda delle situazioni ci serviranno abilità differenti. La schermata di avvio ci permette di cimentarci con una corsa veloce, con il time attack o con il campionato, diviso in tre diverse leghe: ognuna conta un numero crescente di gare da affrontare in sequenza, per un totale di circa venti corse. Il problema, che salta subito all'occhio, è che si gira sempre sugli stessi quattro o cinque circuiti: talvolta dovremo percorrerli in senso orario, talvolta in senso antiorario e all'inizio ne vedremo solo delle porzioni, ma a livello numerico il risultato non cambia e siamo ben al di sotto della media del genere, anche su Wii.

In pista le abilità sono piuttosto marcate, obbligandoci a cambiare radicalmente il nostro approccio alla gara a seconda del pilota scelto.

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Car-fu!

Il gioco punta molto sul cosiddetto "boost start", ovvero la classica partenza lanciata che si ottiene tenendo l'indicatore dei giri in una determinata zona un attimo prima di partire: se riusciamo a ottenerla, ci troveremo a gareggiare fin da subito per le prime posizioni, e gestendo al meglio la corsa avremo buone possibilità di tagliare il traguardo per primi. Purtroppo le cose cambiano drasticamente se partiamo lenti e dobbiamo rimontare, perché a seconda dell'aggressività degli avversari potremmo anche dover rallentare molto l'andatura. Sullo schermo non troveremo indicazioni circa la posizione dei piloti in pista, ma dovremo prestare molta attenzione a due barre: quella del boost e quella dell'energia. La prima si riempie correndo, ma cresce più rapidamente se riusciamo a passare sulle rampe di accelerazione o se pratichiamo il cosiddetto "Car-Fu", ovvero se riusciamo a colpire gli avversari con la nostra auto, dando un colpo laterale al Wii-mote come se stessimo facendo a sportellate con qualcuno. La seconda scende a ogni colpo subito e, una volta vuota, può portare all'esplosione dell'auto, che viene rimpiazzata non senza una consistente perdita di secondi. Bilanciare le due barre è fondamentale: la barra del boost può "nutrire" quella dell'energia premendo il pulsante A, quando ci troviamo alle strette, ma è anche vero che correre senza approfittare del boost non ci porterà da nessuna parte. Ci sono quattro livelli di boost che è possibile "conservare", attivandoli poi (con il grilletto B) anche tutti in sequenza: in tale situazione, la vettura entra nella cosiddetta "zona", con lo schermo che si tinge di colori psichedelici e le altre auto che vengono sbalzate al nostro arrivo. I tracciati possono presentare delle curve strette, da percorrere eventualmente in derapata (in realtà si tratta di una possibilità remota), e una serie di salti prima dei quali ci si può produrre in acrobazie di vario genere, facendo saltare l'auto con un rapido movimento verticale del controller e determinando il verso della rotazione tramite il d-pad. Una soluzione un po' scomoda, vista la posizione della croce direzionale sul Wii-mote...

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Realizzazione tecnica

Diciamo pure che, a livello tecnico, Speed Racer si è rivelato una gran bella sorpresa: le piste scorrono fluidissime, con una serie di effetti visivi che pescano dalle tecniche dell'animazione giapponese per amplificare la nostra percezione della velocità. Durante le fasi lente, come ad esempio la partenza, ci si rende conto che gli sviluppatori hanno utilizzato un pesante effetto "blur" per ovviare alle mancanze del frame rate, che comunque si attesta sui trenta fotogrammi al secondo, senza mai un'incertezza. I circuiti sono pochi, purtroppo, ma il loro design è ottimo: i colori sono acidi e riescono a conferire al gioco un'identità precisa e riconoscibile, mentre gli oggetti presenti sullo sfondo, tutt'altro che numerosi, vengono messi in secondo piano dall'alternarsi di salti, giri della morte, gallerie e quant'altro. Anche il (ridicolo?) "car-fu" è stato reso al meglio, con una sorta di effetto "bullet time" che parte quando si verifica l'impatto e addirittura rallenta anche la riproduzione delle musiche: uno di quei tocchi di classe di cui su Wii si sentiva proprio la mancanza. Passando al comparto sonoro, abbiamo una serie di musiche che riescono nell'intento di accompagnare l'azione in modo efficace, rimanendo in testa anche a partita conclusa: di questi tempi non è poco. Gli effetti sono buoni, e le esclamazioni parlate dei vari personaggi risultano convinte e ben recitate. Il sistema di controllo, infine, si comporta piuttosto bene: la precisione nello sterzo varia a seconda del pilota, ma la risposta agli input è sempre immediata e forse l'unica situazione problematica si verifica quando si riparte in seguito a un incidente, con l'auto che fa un po' fatica a riprendere la direzione desiderata.