Se avete voglia di un tuffo in quegli action platform 3D classici che si vedono sempre meno di questi tempi, allora la recensione di SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake potrebbe darvi un buon consiglio su dove dirigervi. Il lavoro svolto da Purple Lamp sembra uscito dal manuale del perfetto tie-in del primo decennio degli anni 2000, proponendo azione a piattaforme con abilità, trasformazioni e variabili assortite come ci si potrebbe aspettare dalla tradizione più classica dei giochi su licenza Nickelodeon. E non è affatto una brutta cosa, anzi: considerando anche la scarsità di nuovi titoli di questo tipo sul mercato (almeno tra le produzioni di un certo spessore), accogliamo questa nuova avventura di SpongeBob a braccia aperte, non fosse altro che per immergersi nuovamente in Bikini Bottom, che è sempre un piacere.
Dopo una pausa stranamente lunga occorsa tra il 2015 e il 2020, abbiamo visto arrivare tutti insieme una notevole quantità di progetti legati a SpongeBob in ambito videoludico, tra i quali si sta affermando il filone di titoli da parte di Purple Lamp, che dopo SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated prosegue sulla sua strada lasciando sostanzialmente inalterata la struttura generale ma aggiungendoci un bel po' di originalità in questo nuovo The Cosmic Shake.
D'altra parte, mentre il precedente era una sorta di remake, in questo caso ci troviamo di fronte a qualcosa di inedito e gli sviluppatori si sono potuti sbizzarrire nell'inserimento di alcune nuove meccaniche di gioco e nella costruzione di una nuova e folle storia da mettere in scena.
SpongeBob nel multiverso della gelatina
Nel volgere dei pochi minuti iniziali, il dinamico duo composto da SpongeBob e Patrick si ritrova in grado di sconvolgere addirittura il tessuto spazio-temporale, causando delle lacerazioni verso nuove dimensioni, tanto per dare un'idea della follia di questa storia. D'altra parte, se ai nostri due eroi vengono messe a disposizione delle lacrime di sirena in grado di esaudire qualsiasi desiderio, la distruzione del continuum dimensionale è praticamente il minimo che possiamo aspettarci, e così infatti accade. Durante una fiera di Bikini Bottom, i due amici si imbattono nella bancarella di antichi oggetti magici di Madame Kassandra, venendo immediatamente affascinati da una strana boccetta rilucente. La ben poco entusiasta negoziante non sembra dare gran peso alla scoperta, raccontando (con poca convinzione) che si tratta di una sostanza in grado di realizzare i desideri, creando bolle di sapone.
SpongeBob e Patrick colgono l'occasione con il solito entusiasmo e cominciano ad esprimere desideri e creare palloncini a raffica. Purtroppo, si accorgono troppo tardi che l'oggetto appartiene al dio Nettuno e che funziona veramente, se chi lo utilizza è un puro di cuore, precisamente come il protagonista dalle mutande quadrate.
Quello che segue è un cataclisma che squarcia la realtà di Bikini Bottom lasciando il paese in rovina e creando una serie di dimensioni alternative nelle quali si sono realizzati i vari desideri espressi, collegate da portali alla realtà standard. E, come se non bastasse, in tutto questo Patrick si ritrova trasformato in un palloncino, tra l'altro. La missione di SpongeBob, per cercare di rimettere a posto le cose, è esplorare i vari mondi portandone a termine le rispettive missioni, che solitamente coinvolgono varie sessioni di piattaforme, scontri con misteriosi nemici e anche battaglie finali contro vari boss. Non ultimo, il tutto viene effettuato indossando anche vari sgargianti costumi alternativi per il nostro eroe, "gentilmente" forniti da Madame Kassandra al prezzo di gelatina cosmica e dobloni d'oro.
Azione e piattaforme
Per quanto riguarda il gameplay, SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake segue in maniera piuttosto fedele i canoni classici dell'action platform in 3D, tanto da sembrare uscito direttamente dalla prima decade degli anni 2000. Le meccaniche sono quelle che ci si aspetta da un titolo del genere: si tratta di saltare, combattere sfruttando alcune movenze d'attacco o evasive e interagire con personaggi ed elementi dello scenario in diverse situazioni. Per quanto la base fondamentale non possa far altro che essere derivativa e piuttosto lontana dai migliori esempi del gioco a piattaforme, la follia del mondo di SpongeBob viene in soccorso mettendo in scena una varietà di ambientazioni e situazioni veramente notevole, a dire il vero ottimamente sfruttata anche dal team Purple Lamp, che ha saputo costruire dei livelli piuttosto interessanti. Ognuno dei sette mondi esplorabili è caratterizzato da un tema dominante (il far west, il cinema, i pirati e quant'altro) che influenza la rappresentazione grafica ma anche alcuni specifici elementi del gameplay.
In questi strani contesti si innesta la progressione di Spongebob che si ritrova a imparare nuove abilità e sfruttarle nei diversi contesti, ma portandosele dietro anche negli altri mondi e ampliando così progressivamente le possibilità di spostamento, interazione ed esplorazione.
La patente per il cavalluccio marino o il calcio volante in grado di sfondare pareti e saltare più in alto tornano dunque utili anche per raggiungere nuovi punti dello scenario e la costruzione dei livelli è generalmente abbastanza complessa e accattivante, presentando strade alternative e segreti da scoprire. Il combattimento con i nemici è forse l'elemento meno riuscito del pacchetto, ma anche questo replica un po' lo stile classico del genere, dato che funziona da collante tra le parti e come condizione per far aumentare il livello di sfida da integrare alla fase platform.
Infine, un elemento molto convincente è dato dalla quantità di eventi e variazioni di meccanica che possiamo trovare all'interno dei diversi mondi. Seguendo anche i vari passi della narrazione, SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake trasforma più volte il gampeplay per alcuni minuti (corse su veicoli bizzarri, platform con struttura 2D, picchiaduro a scorrimento e quant'altro). Tutto questo, unito agli scontri con i boss, riesce a garantire un notevole assortimento.
Vecchio stile
Basandosi su un cartone animato di questa portata, la caratterizzazione grafica non deve inventare molto, potendo contare già su personaggi e ambientazioni fortemente riconoscibili e carismatici. Il gioco fa un ottimo lavoro nel riprodurre storie e situazioni tipiche della serie in forma interattiva, anche grazie a un'ottima scrittura tra sceneggiatura e dialoghi (in inglese, sottotitolati in italiano). La premessa ha consentito poi a Purple Lamp di sbizzarrirsi, proponendo 7 ambientazioni diverse con tematiche specifiche, cosa che ha reso naturale una notevole varietà in termini di atmosfere, scenari e anche meccaniche di gioco, considerando gli elementi specifici di ogni missione. Il risultato è un platform che spinge all'esplorazione progressiva di ogni sua parte, almeno dal punto di vista della storia e della scoperta dei nuovi contenuti.
Per quanto riguarda l'azione vera e propria, si rivelano i problemi che emergono spesso nei platform 3D di caratura non proprio eccelsa: la precisione nel sistema di controllo non è decisamente al livello delle migliori produzioni Nintendo, per fare un esempio semplice e forse anche un po' ingiusto.
L'aggiunta del doppio salto e della planata servono anche a consentire un certo margine di errore ai movimenti che possono diventare ostici, anche perché l'inquadratura spesso non offre la migliore visione e necessita di essere costantemente corretta. Su Nintendo Switch, al di là di una risoluzione non proprio notevole, si rileva anche una certa inconsistenza delle performance, che sembrano fluttuare intorno ai 30 fps con qualche calo di troppo, ma sono difetti che si notano soprattutto con la console collegata alla TV, mentre diventano molto meno incisivi in portabilità.
Le sequenze d'intermezzo sono curate e piacevoli, in linea con il cartone animato anche se riprodotte in 3D, mentre la colonna sonora è opportunamente tarata sulle diverse ambientazioni che ci troviamo ad attraversare. Per chi è abituato a seguire la serie in TV e si è affezionato alle voci della versione italiana, la mancanza del parlato nella nostra lingua può essere pesante ed è un peccato, soprattutto considerando che sono presenti numerosi idiomi di varie aree geografiche ma non l'italiano.
Conclusioni
SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake è precisamente quello che ci si potrebbe aspettare da un gioco basato sulla celebre serie animata di Nickelodeon: un action platform che punta tutto sul carisma dei personaggi e sulla follia delle situazioni in cui questi si ritrovano, che sembra arrivare dritto da qualche lustro fa. L'idea delle dimensioni parallele sfrutta bene il potenziale della serie proponendo ambientazioni bizzarre e diversificate, rendendo piacevole l'esplorazione anche grazie a un design dei livelli che propone momenti molto interessanti, in mezzo ad altri decisamente più banali e riciclati. Siamo ovviamente lontani dai massimi esponenti del genere a piattaforme, ma gli appassionati di SpongeBob si immergeranno facilmente in questa nuova Bikini Bottom multidimensionale, che può riservare delle belle sorprese anche a chi non è proprio fan della spugna dai pantaloni quadrati.
PRO
- Il carisma di SpongeBob è indiscutibile
- Le dimensioni alternative consentono una grande varietà di ambientazioni e situazioni
- Alcuni livelli sono particolarmente ispirati, lato piattaforme
CONTRO
- Qualche incertezza tra sistema di controllo e telecamera
- I combattimenti sono sicuramente meno incisivi delle fasi platform
- Il design dei livelli incontra anche diversi momenti più piatti e riciclati