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Spyro: Enter the Dragonfly

Il draghetto viola rientra nelle nostre case per mano di Universal. Sputerà fuoco trionfando o basterà un bicchiere d'acqua per spegnerlo?

RECENSIONE di La Redazione   —   13/02/2003
Spyro: Enter the Dragonfly
Spyro: Enter the Dragonfly
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Il gioco

Sempre che riusciate a non scappare via per i tempi di caricamento che sfiorano il delirio (5-6 minuti a livello.. credevo di essere di fronte al neo geo cd), vi troverete nel primo stage già alle prese con un sistema di controllo che risponde leggermente in ritardo rispetto ai comandi impartiti, rendendo anche le azioni più semplici come saltare e planare un compito non facilissimo. Ma comunque rimane sempre un problema minore rispetto a quello che seguirà. Spyro, lo diciamo subito, è un classico platform 3d che non presenta alcuna innovazione di sorta rispetto ai capitoli presenti su psx, anzi certe missioni o side quest sono assolutamente identiche a quelle di Spyro 2. L’obbiettivo principale è raccogliere le dragon flies (leggi stelle,shine, telecomandi,batterie etc etc), e per far questo ci saranno le solite prove di abilità scarsamente originali da superare. Peccato che i rallentamenti rendano davvero difficile anche la risoluzione del puzzle all’apparenza più facile. Immaginate di dover giocare un Mario 64 che rallenta ad ogni salto su una piattaforma e regolatevi di conseguenza. Non risultano essere decisamente da meno la gestione della telecamera virtuale e la rilevazione delle collisioni, giusto per mantenere un certo standard. La prima sembra gestita da un ubriaco mentre la seconda si può tranquillamente definire come una delle peggiori su ps2: il nostro traghetto/draghetto attraversa tranquillamente muri e avversari. Avversari, è bene specificarlo subito, che ci danno molti meno problemi che su Playstation. I livelli infatti sono incredibilmente semplici da completare, visto che gli obbiettivi sono posizionati alla Mario Sunshine ovvero, vista la facilità, nel caso non riusciate a prenderli sarebbe meglio che vi dedicaste alle avventure testuali. Considerando anche che il numero delle locazioni è notevolmente ridotto rispetto al passato, potete immaginare come non sia difficile completare Spyro in poco tempo: approssivamente cinque ore.

Spyro: Enter the Dragonfly
Spyro: Enter the Dragonfly

Tecnica

Se pensavate che l’aspetto giocoso del titolo Universal rappresentasse la componente peggiore, preparatevi a ricredervi. Evidentemente i programmatori erano erroneamente convinti che bastasse presentare un’ottimo modello poligonale ben dettagliato del protagonista per rendere decente la grafica. Non esiste altrimenti nessun’altra spiegazione logica per un frame rate che alla minima azione diventa insostenibile per qualsiasi giocatore. Questo ovviamente non significa che l’aspetto tecnico sia sontuoso e il gioco rallenti perché l’hardware si trovi sotto sforzo.
Al contrario... le locazioni e i modelli poligonali dei nemici sono scarsamente dettagliati e presentano scalettature e texture blande come i titoli first generation. Senza infamia e senza lode il sonoro, con buone musiche ed un parlato discreto.

Spyro: Enter the Dragonfly
Spyro: Enter the Dragonfly

Commento

Il primo capitolo di Spyro per Ps2 è una completa delusione, e in generale uno dei peggiori titoli disponibili per la console Sony. La varietà e il divertimento che caratterizzavano anche il meno riuscito degli episodi per ps2 risultano essere totalmente scomparsi, lasciando il posto ad un platform non solo tecnicamente mediocre con rallentamenti che minano direttamente la giocabilità, ma anche dalla struttura notevolmente semplificata e da livelli che possono essere completati in un batter d’occhio. Non mancano neanche bug discretamente fastidiosi, evidentemente sfuggiti ad un beta testing tutt’altro che completo, esplicita testimonianza di quanto poca cura abbia riposto Universal in questo titolo.

    Pro
  • Musiche discrete
  • A tratti quasi giocabile
    Contro
  • Tecnicamente mediocre
  • Presenza di fastidiosi Bug
  • Corto e facile

Spyro è oramai un personaggio famoso nel mondo dei videogiochi, dopo i primi episodi su Playstation sviluppati da Insomniac, ecco l'esordio sulle console di nuova generazione affidato alle mani di Universal. Il passaggio di consegne, lo diciamo subito, non è stato esattamente indolore.