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Star Soldier R - Recensione

Una fiammata di gameplay in puro stile Arcade ha invaso il servizio WiiWare: è arrivato Star Soldier R.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   06/06/2008
Star Soldier R
Star Soldier R
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Di primo acchito, Star Soldier R può sembrare un gioco incompleto, quasi una versione demo: le opzioni possibili d’altra parte, consentono partite da 2 o 5 minuti di gioco, e oltre a quelli non si può proseguire. Tuttavia, il concetto su cui si basa il gioco non è quello comune, che vede la progressione tra i livelli fino alla fine come il fondamento della struttura. Star Soldier trova la sua identità nella ricerca spasmodica del punteggio più alto, all’interno di un intervallo limitato di tempo. Per capire un po’ l’idea che circonda il gioco, bisogna pensare al contesto in cui questo veniva originariamente fruito: Star Soldier era uno dei protagonisti dell’Hudson Caravan ai tempi degli 8 e 16 bit: mandrie di ragazzi giapponesi si accalcavano intorno al furgone giallo con l’ape disegnata per cercare di raggiungere il punteggio più alto, e chiaramente il gioco doveva basarsi su partite brevi e concitate, e un sistema di bonus e raccolta punti studiato in modo da consentire il confronto diretto tra i giocatori. Questa versione per WiiWare nasce proprio con l’intento di rievocare l’atmosfera e la dinamica tipica della serie, espandendo i confini della competizione a tutto il mondo grazie all’utilizzo delle classifiche online, sulla Nintendo Wi-Fi Connection. Si tratta, in sostanza, di uno sparatutto arcade di scuola classica, con scorrimento verticale suddiviso in due livelli. Le due modalità di gioco principali consentono di esibirsi per 2 o 5 minuti al massimo, all’interno dei quali non ci sono limiti nell’utilizzo di “vite”, ma chiaramente, in un’ottica di raccolta del massimo punteggio possibile, l’esecuzione delle manovre e l’abbattimento dei nemici deve avvenire in maniera quanto più perfetta possibile. In occasione del suo arrivo su piattaforma di nuova generazione, la grafica ha subito una svecchiata, e ora è in un impeccabile 3D, semplice ma ricco di effetti ed estremamente pulito. D’altra parte, si tratta di far scorrere uno scenario e dei nemici per soli 5 minuti al massimo.

Star Soldier R - Recensione
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Breve ma intenso

Nella modalità “2 minuti” si attraversa un unico livello con boss finale, mentre in quella “5 minuti” i livelli sono 2, ovviamente con due relativi boss. La dinamica è quella tipica del genere, peraltro uno dei più antichi: si controlla la nostra piccola astronave cercando di eliminare gli sciami di nemici che affollano lo schermo e nel contempo di evitare di essere colpiti. La particolarità di Star Soldier R è, come detto, il fatto di non puntare sulla sopravvivenza e sulla capacità di andare più avanti possibile nel gioco, ma sull’esasperazione del bonus. All’interno del limite di tempo scelto, si deve cercare di perfezionare sempre di più le proprie traiettorie e l’approccio al nemico, in modo da massimizzare il punteggio: eliminando i nemici in un dato limite di tempo si attiveranno dei bonus aggiuntivi, e concatenando il danno arrecato si entra in un susseguirsi di moltiplicatori che fanno salire esponenzialmente il punteggio. Oltre a questo, colpendo gli appositi elementi dello scenario si ricevono enormi quantità di power up, che in breve trasformano la nostra navicella in un’arma letale. E’ chiaro come si tratti di una dinamica fondamentalmente ripetitiva, ma se ci si fa prendere dalla foga del record – e con la pubblicazione delle classifiche online è facile che accada – diventa uno di quei giochi che, anche in virtù dall’intrinseca brevità delle partite, risultano difficili da lasciare. Una partita tira l’altra, ad ogni game over ci rendiamo conto di dove abbiamo sbagliato e come avremmo potuto migliorare il punteggio, e prima di rendercene conto siamo di nuovo nel vivo dell’azione. Difficile comunque riuscire a far durare la passione per molto tempo: la breve fiammata di gameplay si esaurisce in fretta, proporzionalmente alla durata delle partite, non essendo un gioco a struttura random, e solo i veri maniaci dell’”high score” potrebbero continuare a giocarlo per settimane. Particolarmente strana (ma anche questa fa parte della tradizione) è la terza modalità di gioco: lo "sparo rapido". In questo caso la partita dura 10 secondi, nei quali dovremo schiacciare quante più volte possibile il tasto dello sparo, in un'azione di gioco alla Track and Field, per intenderci. Viene poi calcolato quante volte abbiamo premuto il tasto al secondo, e anche su questo viene stilata la classifica. Pare un'assurdità, ma Takahashi Meijin, un executive di Hudson Soft, è ancora celebre con il suo nickname "16-Shot", per la sua capacità di colpire il tasto di fuoco per 16 volte al secondo. Tanto per rendere l'idea di come questo gioco, in Giappone, sia una sorta di cult.

Star Soldier R - Recensione
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Commento

Proprio a causa della sua estrema semplicità, paradossalmente, Star Soldier R è un gioco che va capito. La prima impressione, se non si conosce la serie e la sua tipica modalità competitiva, è quella di un moncone di gioco venduto a prezzo pieno (anche se si tratta comunque di 8 euro), una sorta di demo poco soddisfacente. Se invece si riesce ad entrare nella dinamica, e ci facciamo prendere dalla foga del bonus, dell’high score e della competizione a livello nazionale e mondiale, ecco che Star Soldier R assume un altro significato. Diventa un arcade puro, da divertimento immediato ed effimero, ma concentrato in brevi istanti di gameplay, ripetibili in continuazione. In ogni caso, è difficile che l’interesse possa perdurare per settimane, poiché i livelli sono sempre gli stessi e gli schemi di attacco dei nemici pure, alla fine si riduce tutto ad un affinamento maniacale della performance di gioco. Se vi riconoscete nella tipologia di giocatore adatto, questo è il prodotto che fa per voi, altrimenti potreste pensare di aver buttato via 8 euro: è difficile che ci siano vie di mezzo.

Pro

  • Immediato e coinvolgente da subito
  • Classifiche online
  • Buona risposta ai comandi
Contro
  • La struttura breve può sembrare assurda
  • Ovviamente monotono
  • Design un po' piatto