Essendo l'episodio intermedio di un nuovo arco narrativo verrebbe da pensare che Andor 1x09 sia in qualche modo un punto di passaggio che ci prepara ai fuochi artificiali della prossima settimana, e invece in questa oretta di TV lo scrittore Beau Willimon e il regista Toby Haynes hanno svolto un lavoro di caratterizzazione esemplare, hanno sferrato qualche colpo di scena niente male e, soprattutto, hanno definito meglio l'Impero e i suoi aspetti più orribili, casomai a qualcuno potesse venire in mente che l'Imperatore Palpatine avesse fatto anche cose buone.
Ne soffre un po' la centralità del protagonista che dà il titolo alla serie, che finisce in secondo piano per la seconda settimana di seguito, ma è chiaro, a questo punto, che Andor - la serie, non Cassian - sia stata pensata per raccontarci l'universo di Star Wars sotto una prospettiva diversa e corale. Tanto che fine faccia il protagonista interpretato da Diego Luna lo sappiamo già, ma se questo per voi è già uno spoiler, allora state attenti mentre leggete la nostra analisi di Andor 1x09 perché ce ne saranno altri.
Le forze del male
L'episodio 1x09 segue, come al solito, diverse sottotrame che stanno andando a convergere tutte sul protagonista, il quale è ancora chiuso nella prigione di Narkina 5 a costruire cose per l'Impero. In questo senso, sarebbe più giusto dire che la protagonista assoluta di questo episodio è Dedra Miro: ha più presenza in scena di ogni altro attore o attrice e la serie le sta conferendo uno spazio importante, qualificandola ormai come una vera e propria villain. In una recente intervista, l'attrice Denise Gough ha rivelato che "Tony [Gilroy, il creatore della serie] ha scritto le prime scene perché gli spettatori facessero il tifo per Dedra, ma alla fine diventa impossibile perché lei non è solo una donna in un mondo di uomini, ma una fascista in un mondo di fascisti, ed era importante dimostrare come il potere corrompa non solo gli uomini, ma anche le donne".
In questo senso possiamo dire che l'episodio 1x09 rappresenti perfettamente il pensiero di Tony Gilroy, perché dopo pochi minuti non si può fare a meno di disprezzare profondamente l'investigatrice imperiale interpretata dalla Gough, che peraltro sta facendo un lavoro di mimica facciale assolutamente straordinario.
Qualche settimana fa avevamo affermato che la determinazione di Dedra Miro era affascinante, ma ormai non si tratta più di senso del dovere: come si intuisce dalle scene in cui tortura Bix Caleen, Dedra se la sta proprio godendo, e il richiamo visivo alla tortura di Leia in Episodio IV: Una nuova speranza - col portello della cella che si chiude all'improvviso e l'ufficiale che ci passa con noncuranza davanti, stessa inquadratura - non è casuale. Per assurdo, Dedra appare come la più minacciosa degli imperiali in sala riunioni, e il suo breve scambio con Syril Karn lascia intendere che l'infatuazione del giovane è decisamente a senso unico.
C'è da dire che la serie a questo punto rischia di sconfinare in una caratterizzazione da psicopatica che rasenta il cliché, ma per il momento Dedra si sta trasformando in un Darth Vader al femminile e senza poteri della Forza, il che è forse anche più inquietante... e rimarca il fatto che non servano necessariamente Jedi e Sith a fare di Star Wars una storia sul bene e sul male.
Syril Karn, che inizialmente ci sembrava essere l'antagonista per eccellenza di questa stagione, è sempre più in secondo piano, ma dobbiamo ammettere che questa settimana si è ripreso un tantino, o quantomeno ha tracciato una rotta diversa per il suo personaggio che ci sembra lì lì per scoppiare. I suoi battibecchi con la madre raccontano più di quel appare sul loro legame - e a questo punto siamo veramente curiosi di vederlo, questo fantomatico zio Arlo - ed è chiaro che Syril stia lentamente sprofondando nella follia o nella depressione. Il solo fatto che sia arrivato al punto di piantonare Dedra per ringraziarla - ben sapendo quali rischi corresse - è significativo: siamo passati allo stalking, il prossimo passo è mettere i like sulle foto Instagram di Dedra, non vediamo l'ora che Andor diventi Un giorno di ordinaria follia in salsa Star Wars con Kyle Soller al posto di Michael Douglas.
Le forze del... bene?
Mentre Syril Karn stalkera Dedra Miro in un angolo di Coruscant, il Senato Galattico fa il verso a quello italiano con Mon Mothma che parla (inutilmente) mentre i senatori tutt'intorno la sbeffeggiano, protestano, gridano, acclamano il signor presidente del consiglio, l'onorevole Giorg... ehm, vabbé, ci siamo capiti. "È così che muore la libertà: sotto scroscianti applausi" aveva detto Padmé Amidala, in quella che è una delle battute più belle e più famose nella storia del cinema, ma dopo Episodio III avevamo visto il Senato Galattico solo nei cartoon come The Clone Wars. Andor ce lo mostra live action e, francamente, le somiglianze con la vita reale sono agghiaccianti. Mon Mothma è sempre più disillusa e, in questo senso, Andor ci sta spiegando bene i motivi che l'hanno spinta a fondare l'Alleanza Ribelle.
La figlia Lieda, tuttavia, resta una potente incognita. Menzionata a più riprese nei romanzi dell'Universo Espanso antecedenti alla trilogia sequel e, quindi, ormai fuori canone, Lieda è un personaggio secondario che, almeno in quei libri, si riavvicinava alla madre in un secondo momento. Nei romanzi, tuttavia, Lieda ha anche un fratello, Jobin, che morirà combattendo da ribelle nella Battaglia di Hoth. È assolutamente possibile che la serie TV ignori del tutto la letteratura Legends, ma è curioso che abbia ripreso proprio Lieda invece che Jobin.
Sicuramente è una novità il rapporto di parentela (ma sarà poi vero?) tra Mon Mothma e la Vel Sartha di Faye Marsay, se non altro perché la seconda è un personaggio inedito creato per la serie TV. E meno male che dopo la trilogia di Aldhani temevano di non vederla più: abbiamo scoperto che è la cugina di Mon Mothma, originaria di Chandrila, e quindi decisamente ancora in gioco. È probabile che Vel Sartha sia destinata a diventare uno dei personaggi più importanti della serie, a questo punto, ma dobbiamo ammettere che per quanto magnetiche siano la Marsay e la O'Reilly, la sottotrama cospirazionista dei primi ribelli su Coruscant sta perdendo mordente: è troppo diluita e servirebbero più scene insieme al gigantesco Stellan Skarsgård, che però questa settimana non è pervenuto. L'episodio, comunque, sembrerebbe suggerire che i maldestri maneggiamenti che Mon Mothma ha fatto coi crediti potrebbero smascherarla e metterla in difficoltà.
Infine, Narkina 5. Il pianeta prigione continua a mostrarci il lato infido dell'Impero, che peraltro arresta un po' chi gli pare e lo mette ai lavori forzati: turni massacranti a costruire poi cosa non si sa - ad occhio e croce, i pezzi della Morte Nera? - e un'agguerrita competizione tra detenuti. Le scene su Narkina 5 si intrecciano frequentemente con le altre sottotrame dell'episodio e ci mostrano le differenze tra i detenuti come Cassian, che studiano le mosse degli Imperiali nella speranza di evadere, e quelli come Kino Loy , che invece sono rassegnati e credono nella correttezza dell'Impero. Fa perciò sorridere l'intrigante mistero dei detenuti al Livello 2, che poi si scopriranno essere stati assassinati perché gli Imperiali avevano commesso uno sbaglio e imprigionato nuovamente un detenuto che avrebbe dovuto essere liberato.
Anche su Narkina 5, quindi, i riflettori non sono puntati propriamente sul protagonista, ma su Kino, che fondamentalmente fa da ago della bilancia, grazie anche all'interpretazione del sempre ottimo Andy Serkis. L'episodio arriva lentamente al climax, insistendo su un'informazione che Cassian cerca inutilmente di estorcere al suo supervisore, finché la verità non viene a galla e la puntata si conclude con Kino che, finalmente, appoggia il piano del protagonista. La prossima settimana, insomma, si prospetta scoppiettante.
Conclusioni
Star Wars: Andor mette a segno un'altra oretta di ottima TV con un episodio d'intermezzo ricco di spunti di riflessione, che lavora tantissimo sulla caratterizzazione dei personaggi - specialmente degli antagonisti - e getta le basi per il finale di questo trittico di episodi. Siamo quasi alla fine della prima stagione e Andor continua a convincerci: per assurdo, è una serie di Star Wars scritta così bene che potrebbe assolutamente piacere persino a chi aveva preso le distanze dalla galassia lontana lontana di George Lucas.
PRO
- Un episodio d'intermezzo che arricchisce tantissimo i diversi personaggi
- Dedra Miro si candida per essere una dei migliori antagonisti di Star Wars
CONTRO
- La sottotrama di Mon Mothma sta perdendo mordente
- Per la seconda settimana di seguito Cassian ha un ruolo poco rilevante