La recensione di Star Wars Jedi: Fallen Order per PC non può che confermare le straordinarie qualità dell'action adventure sviluppato da Respawn Entertainment: un tie-in capace di sfruttare al meglio la licenza di Guerre Stellari, il suo consolidato lore e le atmosfere che i fan della saga cinematografica ben conoscono e apprezzano, sorprendendo al contempo per l'eccellente qualità di un gameplay sicuramente non originale ma efficace.
La storia che il gioco racconta è quella di Cal Kestis, un Padawan scampato allo sterminio degli Jedi dopo gli eventi di Episodio III. Rifugiatosi su Bracca, si nasconde dall'Impero lavorando con una squadra di rigattieri spaziali, ma un giorno alcune truppe capitanate dalla spietata Seconda Sorella raggiungono il pianeta e lo costringono a una rocambolesca fuga, che si conclude felicemente solo grazie all'intervento di Cere e Greez, che salvano Cal accogliendolo a bordo della loro nave, la Mantis.
Mossi dalla volontà di ricostituire l'Ordine Jedi grazie alle mappe custodite da un vecchio maestro scomparso, i tre partono alla volta di Bogano, dove Cal fa la conoscenza del piccolo droide BD-1: un robottino dagli atteggiamenti simili a quelli di un gatto, con una mimica irresistibile, che non mancherà di conquistarvi fin dalle prime battute.
La coppia appena formatasi dovrà confrontarsi con un percorso di crescita costante e molto ben raccontato, che andrà ad aumentare in maniera progressiva le abilità dell'uno e dell'altro personaggio, in un crescendo fatto di esplorazione, risoluzione di enigmi ambientali e spettacolari combattimenti a base di spade laser.
Gameplay e struttura
L'esperienza offerta da Star Wars Jedi: Fallen Order è indubbiamente derivativa: il gioco attinge a piene mani da produzioni come Tomb Raider, Uncharted e finanche Dark Souls per consegnarci un gameplay in grado di miscelare nel modo migliore narrazione, esplorazione, puzzle solving e combattimenti.
Alcune sequenze appaiono come citazioni palesi: Cal che attraversa un passaggio ristretto e poi, sbucato nuovamente in superficie, osserva ammirato un'enorme struttura di pietra di cui dovrà comprendere il funzionamento. Oppure si produce in sezioni platform interessanti e sfaccettate, saltando da un appiglio all'altro, utilizzando funi e liane e magari piombando addosso a un soldato imperiale dall'alto per un'esecuzione immediata.
O ancora trova un luogo deputato alla meditazione per riposarsi, ricaricare le energie, sbloccare eventualmente nuove abilità spendendo i punti guadagnati fino a quel momento, salvare la posizione ma al contempo accettare il fatto che tutti i nemici eliminati torneranno al loro posto.
Per fortuna i ragazzi di Respawn Entertainment non sono gli ultimi arrivati, vantano un indubbio talento e hanno saputo come impiegare queste ispirazioni al meglio, confezionando un titolo che non si fa mancare nulla, riesce a ricreare in maniera epica le atmosfere di Star Wars (merito anche della colonna sonora e di un ottimo doppiaggio in italiano) e a mantenere alto il coinvolgimento, gestendo la transizione fra cutscene e azione in-game come nelle migliori produzioni targate Naughty Dog.
Le sbavature sono davvero poche, identificate più che altro nelle fasi in cui ci si lancia all'interno di scivoli che possono trasformarsi in trappole frustranti quando si precipita per l'ennesima volta, o in sequenze in cui la telecamera non fa in tempo a seguire il nostro movimento, lasciandoci privi di riferimenti per un istante. Fortunatamente queste incertezze vengono compensate alla grande da una serie di idee di notevole impatto, che anche qui sfruttano in maniera eccellente il ricco lore del brand.
Il sistema di combattimento merita un discorso a parte, perché i riferimenti a Dark Souls non si limitano ai punti di salvataggio / fuochi da campo, ma si estendono alle meccaniche che regolano gli scontri. Cal affronta i propri nemici impugnando la spada laser d'ordinanza, ma deve prestare grande attenzione ai loro pattern di movimento, sempre differenti.
Le creature hanno degli scatti rapidi, ad esempio, pur non potendosi difendere in maniera netta dai nostri fendenti, mentre i soldati dispongono di fucili, lanciafiamme o mazze elettrificate che gli consentono di parare i colpi e li rendono degli avversari ostici. È possibile aprire le loro difese effettuando una parata con timing perfetto oppure usando lo scarto laterale per prenderli di lato, o ancora sfruttare alcune delle manovre sbloccabili per ottenere un vantaggio nelle prime fasi del duello.
Un vero tocco di classe la gestione dei rimbalzi: parando con la spada laser è possibile deviare i raggi che ci vengono sparati contro, ed effettuando tale manovra con il giusto tempismo rimandare il colpo al mittente.
Se al livello di difficoltà normale la sfida è più che discreta, diventa assolutamente non banale laddove si imposti il grado su difficile o molto difficile, ricreando la tensione tipica dei soulslike e un giustificato timore di fronte a ogni gruppo di Assaltatori ci si pari dinanzi.
Per fortuna è possibile ricorrere anche alla Forza, tanto nell'ambito dell'esplorazione e del puzzle solving quanto nei combattimenti: il protagonista può bloccare i nemici per alcuni istanti, così da cambiare posizione o colpirli senza che possano reagire; spingerli via, magari in corrispondenza di un precipizio, così da risolvere istantaneamente lo scontro.
Oppure ancora attirarli a sé, facendoli finire in un meccanismo a pressione o annullando il vantaggio della distanza laddove si tratti di soldati in grado di sparare o volare.
In combinazione con le capacità di BD-1, potenziabili anch'esse in maniera progressiva, il repertorio messo a punto dagli sviluppatori non solo appare ricco ma anche perfettamente focalizzato e funzionale al gameplay, in un gioco di incastri finemente elaborato che viene coadiuvato dall'approccio in stile metroidvania agli scenari. Capita infatti che nella prima visita a un pianeta non lo si possa esplorare al 100% per via di passaggi e porte che in quello specifico momento non si è ancora in grado di superare, tornandoci successivamente una volta acquisita quella particolare abilità.
Realizzazione tecnica e versione PC
La prima mezz'ora della campagna di Star Wars Jedi: Fallen Order si pone come uno straordinario biglietto da visita per il gioco, fatto di sequenze altamente spettacolari che vengono valorizzate sulla piattaforma Windows grazie alla risoluzione Ultra HD e a un'effettistica migliorata rispetto a quanto visto su console.
La fuga di Cal sul treno in corsa, i primi duelli con le spade laser e il salvataggio in extremis a bordo della Mantis arrivano al termine di una prima, affascinante sequenza onirica in cui viene utilizzato l'espediente dei flashback per far sì che il personaggio ricordi determinate capacità apprese durante l'addestramento da Jedi.
La gestione delle luci e la loro rifrazione svolge un ruolo fondamentale durante queste scene, con la pioggia che si "colora" delle tonalità delle lightsaber, che illuminano anche lo scenario mandando in visibilio qualsiasi fan di Guerre Stellari.
Viaggiare a bordo della Mantis è anch'essa un'esperienza affascinante: si può girare liberamente nel veicolo e ammirare dalle finestre dell'abitacolo come i pianeti si allontanano quando partiamo verso una nuova destinazione, proiettandoci rapidamente fra le stelle e utilizzando il salto nell'iperspazio per ridurre al massimo le attese.
Le ambientazioni sono decisamente ampie, strutturate come detto in stile metroidvania, con tanto di mappa olografica tridimensionale a indicarci eventualmente la strada da seguire, intesa come le zone divenute accessibili o ancora bloccate in attesa di un'abilità che ci consenta di passare.
Le animazioni sono di ottima qualità, così come il motion capture durante le cutscene, in grado di conferire grande espressività anche al volto di improbabili creature aliene.
Certo, capita che in alcune sequenze gli shader conferiscano un aspetto piatto ai personaggi e qualche glitch li faccia comparire all'improvviso nell'inquadratura, ma in ambiente Windows non si riscontrano le problematiche viste su PS4 e Xbox One per quanto concerne il caricamento degli asset.
Le regolazioni grafiche disponibili per Star Wars Jedi: Fallen Order su PC sono numerose, sebbene non al livello di Gears 5, per citare un esempio recente.
L'effettistica è presente in una voce a parte, dove è possibile attivare o disattivare motion blur, effetto pellicola, aberrazione cromatica e vibrazione della visuale: feature che aumentano il coinvolgimento di determinate scene e forse sono responsabili dei vistosi cali di frame rate che si verificano, ad esempio, quando per la prima volta ci si lancia in uno "scivolo".
Dopodiché si passa alle opzioni più concrete, che vanno dalla risoluzione alla sincronia verticale, passando per l'intrigante coppia formata dal valore degli FPS massimi e dallo scaler dinamico. Quest'ultimo si occupa in pratica di modificare istantaneamente la risoluzione perché le performance corrispondano al valore dei fotogrammi massimi appena citato, ma nel nostro caso abbiamo riscontrato un curioso bug.
Inserendo un lock a 60 fps e attivando lo scaler automatico, infatti, il gioco non resta mai ancorato a quel target e anzi gira come se non ci fosse alcuna ottimizzazione, tenendo stabilmente i 40-45 fotogrammi al secondo. Per far funzionare il tutto a 60 frame costanti bisogna alzare il valore massimo a 90: magari gli sviluppatori rilasceranno un aggiornamento che andrà a sistemare la cosa.
Le altre regolazioni entrano nel dettaglio dei singoli elementi grafici, con diversi preset che arrivano fino all'impostazione "epica": qualità grafica, distanza visiva, qualità ombre, scalettatura (antialiasing), qualità texture, effetti visivi e post-processing.
È possibile, a seconda della configurazione, limitare alcuni di questi aspetti (ad esempio abbassando la resa delle ombre e dell'antialiasing) per ottenere qualche fotogramma in più, ma di fatto conviene ripiegare sul già citato scaler, che permette di godere della massima qualità visiva possibile gestendo in automatico la risoluzione.
Con una GTX 1080 Ti il gioco gira a 2160p con tutti gli effetti al massimo e tenendo generalmente i 40-45 fps, che salgono a 60 e oltre laddove si opti per i 1440p. Attivando il sistema dinamico si riesce dunque a godere di un'ottima fluidità senza farsi troppi problemi sull'effettiva risoluzione più utilizzata, che nel nostro caso probabilmente si aggira intorno ai 1800p.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 6600K
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i3 3220, AMD FX 6100
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 650, AMD Radeon HD 7750
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 55 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 a 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7 6700K, AMD Ryzen 7 1700
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1070, AMD RX Vega 56
- Memoria: 16 GB di RAM
- Hard disk: 55 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 a 64 bit
Conclusioni
Star Wars Jedi: Fallen Order è senza dubbio una delle grandi sorprese dell'anno, un action adventure non originale ma in grado di sfruttare nel migliore dei modi tanto la licenza ufficiale e il suo ricco lore quanto le meccaniche ispirate a titoli come Uncharted, Tomb Raider, Metroid Prime e Dark Souls. I ragazzi di Respawn Entertainment hanno fatto un lavoro eccellente sotto tutti i fronti, e al netto di qualche piccolo svarione l'esperienza si presenta in maniera spettacolare e coinvolgente dall'inizio alla fine, valorizzando un level design sfaccettato e un sistema di combattimento solido e impegnativo, specie ai livelli di difficoltà più alti. La versione PC è senza dubbio la migliore, priva delle problematiche riscontrate su console e capace di offrire sequenze splendide a 4K e con tutti gli effetti al massimo.
PRO
- Eccellente uso della licenza di Star Wars
- Ottimo level design, scenari ampi e affascinanti
- Sistema di combattimento solido e impegnativo
- Grafica straordinaria su PC...
CONTRO
- ...al netto di qualche piccolo svarione
- Molto derivativo
- Talvolta frustrante