Quando uno sviluppatore è così coraggioso e ambizioso da percorrere un terreno inedito e riesce a farlo con successo, altri lo seguiranno: è inevitabile che accada ed è esattamente questo il modo in cui un settore compie dei passi in avanti. Il gaming mobile non fa eccezione e così, dopo il gioco di guida open world russo CarX Street, che è riuscito a consolidare su iOS e Android quel tipo di struttura, ecco che arriva Static Shift Racing.
Certo, si tratta di un progetto dalle prerogative sostanzialmente differenti: realizzato da un minuscolo team australiano, Timbo Jimbo, il titolo include una mappa liberamente esplorabile ma di dimensioni ridotte, nonché un parco vetture limitato, ma cerca al contempo di gestire la progressione di modo che non si riesca a sbloccare tutto ciò che il pacchetto ha da offrire dopo appena un paio d'ore.
Si tratta di un approccio indovinato? Ve lo raccontiamo nella recensione di Static Shift Racing.
Struttura: un piccolo mondo aperto
Static Shift Racing è un gioco di guida open world, come scritto in apertura, dotato di una mappa di dimensioni molto contenute, che può essere esplorata liberamente, ma solo in notturna. La progressione viene gestita attraverso serie di eventi: quelli marcati da un indicatore giallo risultano particolarmente rapidi da completare e consistono in brevi sprint o sfide in derapata, mentre quelli con l'indicatore blu comportano un impegno maggiore e consumano un "biglietto".
Sì, il titolo di Timbo Jimbo utilizza l'ormai tradizionale meccanismo freemium che prevede il consumo di ticket per ogni evento maggiore e il loro ripristino col tempo oppure con le ricompense che si ottengono al completamento di ogni serie. Molti utenti guardano con fastidio a soluzioni simili, ma bisogna dire che durante i nostri test non siamo mai rimasti a secco di biglietti, per un motivo o per l'altro, e crediamo dunque che il sistema sia stato ben implementato.
È possibile vivere l'open world di Static Shift Racing e raggiungere fisicamente il punto di partenza di ogni singola sfida, oppure semplicemente aprire la mappa, toccare un indicatore ed effettuare un trasferimento rapido (e gratuito, a differenza del già citato CarX Street - qui la recensione) per velocizzare sostanzialmente le operazioni e procedere più speditamente, così da inanellare diverse serie e salire di livello: bisogna raggiungere almeno il quinto per cominciare a parlare di potenziamenti.
Ecco, questa progressione centellinata da un lato valorizza le piccole ricompense che si ottengono di volta in volta, a cominciare dagli oggetti estetici che è possibile utilizzare per personalizzare la propria vettura e che non richiedono un esborso di crediti tale da intaccare il gruzzolo che stiamo mettendo da parte per comprare una nuova auto; dall'altra appare in netta controtendenza con ciò che solitamente accade in ambito mobile e si conferma un espediente atto a mascherare i pochi contenuti del gioco.
Gameplay: derapata mon amour
Sotto il profilo del gameplay non c'è dubbio che Static Shift Racer riesca a convincere: il controllo del veicolo è orientato a un approccio arcade ma non troppo marcato, l'uso del freno rimane essenziale e nelle sfide a base di derapate bisogna agire continuamente sui controlli per evitare di sbattere contro un muro, eventualità che non solo azzera il punteggio relativo alla manovra ma spesso costringe a ricominciare la gara da capo.
Certo, è strano che i comandi siano solo touch, senza ricorrere all'accelerometro o quantomeno a un sistema di accelerazione automatico che avrebbe reso un po' meno macchinose alcune situazioni. Il layout da questo punto di vista è molto chiaro: due frecce nella parte sinistra dello schermo per sterzare, mentre a destra troviamo acceleratore, freno e freno a mano. Com'è facile immaginare, quest'ultimo innesca la derapata che bisogna poi controllare con il volante.
Il gioco supporta i controller Bluetooth ed è superfluo dire che in questo modo cambia tutto: sebbene alcuni elementi dell'interfaccia vadano comunque gestiti tramite touch, una volta in pista è possibile usare i grilletti per accelerare e frenare (purtroppo senza alcuna vibrazione), lo stick sinistro per sterzare e i pulsanti principali per azionare il freno a mano e l'eventuale nitro, che si carica come da tradizione eseguendo manovre acrobatiche.
Purtroppo anche in termini di varietà l'esperienza di Static Shift Racer si rivela limitata: le tipologie di evento disponibili si ripetono ancora e ancora, il che a un certo punto crea inevitabilmente un po' di stanchezza. Il multiplayer arriverà con un prossimo aggiornamento, così come nuove vetture e, si spera, un'espansione dello scenario che ci spinga a esplorarlo con entusiasmo anziché ripiegare sugli spostamenti veloci.
Realizzazione tecnica: un bel vedere
C'è qualcosa nello stile visivo di Static Shift Racing che convince davvero: sebbene molti degli asset utilizzati per gli scenari risultino generici e ampiamente già visti, la resa generale della grafica appare ottima e su iPhone 14 Pro si muove a 60 fps senza causare il surriscaldamento del dispositivo, cosa molto importante di questi tempi. Peccato solo che in alcune situazioni si verifichino dei rallentamenti.
È probabilmente il design delle vetture, così poche ma così dannatamente giapponesi e anni '80, a fare la differenza. Mentre si parte in derapata per quelle tangenziali sembra un po' di essere sulle pagine di Initial D, accompagnati da una colonna sonora composta da brani di artisti emergenti, che spaziano dal metal all'hip hop: la selezione non è particolarmente ricca, ma ascoltarla è molto piacevole.
Conclusioni
Static Shift Racer è un gioco di guida open world che può contare su di un impianto convincente, specie laddove si scelga di utilizzare un controller Bluetooth: il controllo della vettura è solido, così come la gestione delle derapate, e le auto vantano un design intrigante, molto giapponese. Ci si diverte, insomma, ad affrontare le brevi sfide e a racimolare pian piano i crediti necessari per personalizzazioni, potenziamenti e acquisto di nuovi veicoli, ma dopo qualche ora i limiti della produzione appaiono chiari nelle dimensioni della mappa, nel parco vetture e nelle modalità disponibili.
PRO
- Gameplay solido, specie con il controller
- Stilisticamente è molto intrigante
- Bella colonna sonora
CONTRO
- Mappa di dimensioni ridotte, poco interessante da esplorare
- Poche vetture, poche modalità
- Progressione piuttosto lenta