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Stranglehold - Recensione

Colombe bianche, piombo rovente e body count tendente all'infinito. Cos'altro può essere se non puro John Woo?

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   28/09/2007
Stranglehold
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Il mio nome è Payne, Tequila Payne

Il gioco di Midway non è un semplice clone di Max Payne, c'è si tutto quello che il gioco di Rockstar ci ha mostrato qualche anno fa, bullet time, doppia arma, sparatorie infinite e buona componente narrativa, aggiungendo però alcune feature che rendono Stranglehold decisamente più easy, arcade, ma allo stesso modo più divertente e accessibile sin dall'inizio. Come Max, Tequila può entrare in bullet time ogni volta che, inquadrando un nemico, salta, rotola e fa capriole degne del miglior circo Woo. Possiamo interagire, attivando il rallentamento del tempo, con molte parti dell'ambiente. Corrimano, carrelli e tavoli ci fanno entrare in bullet time dandoci l'ovvia facoltà di mirare con maggior precisione. E' uno spasso vedere Tequila che se va in giro per il livello sdraiato sopra un carrello di un ristorante mentre fa fuori tutti con calma brandendo due pistole! Inoltre potremo colpire gli scagnozzi delle gang sparando ad oggetti come insegne, neon, tetti pericolanti e i mai troppo cari barili esplosivi. L'uccidere i nemici nel modo meno convenzionale possibile ci dà la possibilità di sbloccare mano a mano che si prosegue nel gioco alcune abilità speciali dette Tequila Bomb.
La ricerca del colpo ad effetto è però parzialmente vanificata, in alcuni frangenti, da alcuni piccoli bug in cui, per esempio, invece che fare surf su un corrimano Tequila si lancia a pesce sullo stesso, con esiti piuttosto comici, che talvolta arrivano a sfiorare la frustrazione.

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Il mio nome è Payne, Tequila Payne

Le Tequila Bomb, rappresentate da un'icona circolare verde in basso a sinistra permettono di curarci, di sparare un singolo colpo ottimo per i nemici più lontani (con tanto di primo piano del proiettile in volo), entrare in una sorta di modalità berserk che ci dona l'invincibilità e volume di fuoco smodato e da ultimo colpire tutti nemici presenti iniziando a girare come una trottola.
L'ultima feature di Stranglehold è la modalità face off (tanto per rimanere in ambito cinematografico) in cui Tequila, circondato da diversi nemici deve ucciderli tutti, come nella più classica delle sparatorie circolari. Qui entra il bullet time, la regia stringe passando ad una posizione ravvicinata dietro le spalle. Novello Remo Williams, Tequila deve schivare i proiettili e nello stesso tempo fare fuori i nemici, aiutandosi anche con elementi dell'ambiente provvidenzialmente disposti sopra le teste dei killer. Decisamente adrenalinico e ben fatto.

Il cielo in una stanza

Tequila e le sue pistole sono i protagonisti assoluti del gioco. Ma più di Tequila e della sua verve atletica quello che spicca del titolo Midway è il livello di interazione e quindi di distruttibilità dell'ambiente. Gli ambienti sono stracolmi di oggetti, suppellettili e amenità varie. Tutto è un bersaglio, si può colpire e distruggere ogni cosa. Il gameplay è affetto da questa scelta. I ripari non lo sono per sempre, aspettare che uno scagnozzo ricarichi acquattato dietro una cassa di legno non è una buona idea, specialmente quando il compare ci carica frontalmente armato di fucile a pompa. Due colpi ben messi e ci si ritrova allo scoperto in pieno fuoco incrociato. Come già scritto sopra, colpire alcuni oggetti facilita la nostra opera di pulizia delle gang. Nel primo livello è tutto un colpire di insegne, neon e condizionatori.

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Il cielo in una stanza

Va da sé che saltare, ricaricare, ricercare headshot accurati e sparare al neon appeso al terzo piano diventa un'impresa piuttosto complicata in mezzo a nugoli di proiettili, ma necessaria alla luce soprattutto del premio delle Tequila Bomb. In alcuni momenti gli sviluppatori hanno sviluppato alcune parti di livello come una sorta di piccoli puzzle in cui si passa al blocco successivo solo colpendo alcuni punti (molte volte segnalati, e quando non lo sono diventa piuttosto difficile trovarli) precisi delle costruzioni poligonali. Nulla di trascendentale, ma è interessante notare come una stanza, piuttosto che alcuni villaggi in riva al mare, cambino del tutto aspetto appena passato il ciclone Tequila. Nulla rimane in piedi, salta in aria tutto, mobili, tavoli, finestre, suppellettili e talvolta anche i tetti. Più che le bombe di Tequila, Tequila è la vera bomba!

Alti e bassi grafici

Tanta interazione con l'ambiente ha un'ovvia ripercussione sulla qualità generale della grafica di Stranglehold. Se il level design è ottimo, gli ambienti sono ricchi di oggetti e incredibilmente dettagliati (vedere il livello del casinò) non si può dire lo stesso per i modelli poligonali dei personaggi. Tequila è mediamente ben fatto, mentre tutti gli altri denunciano un lavoro poligonale decisamente inferiore. Stessa cosa è possibile dire per le animazioni che talvolta danno l'idea di essere piuttosto scattose e legnose. E' un peccato notare come il lavoro maniacale svolto per gli ambienti metta oltremodo in risalto lo scarto realizzativo di alcuni dei modelli poligonali. Alcune cut scene sono emblematiche di questo problema, con spigoli ben in vista e anatomie grossolane.

Stranglehold - Recensione
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Alti e bassi grafici

Questo non vuol dire che Tequila e gli uomini delle gang siano realizzati in maniera insufficiente, ma l'effetto che fanno è quello che si prova entrando in una macchina di lusso costruita con alcuni materiali da utilitaria. Un'altra criticità del titolo è la telecamera, che crea molti problemi nel bel mezzo dell'azione, costringendoci molte volte a rapidi aggiustamenti che vanno a discapito della nostra rapidità di fuoco. Se il video lascia in parte a desiderare, l'audio è assolutamente senza difetti. La colonna sonora è tipica di film, anzi di giochi di questo tipo e gli effetti sonori sono di primo piano con armi ben riconoscibili l'una dell'altra. Stessa cosa si può dire per il doppiaggio, ben fatto con attori decisamente in parte.

Bomba o non Bomba?

Stranglehold è piuttosto easy e arcade. Contrariamente al gioco delle coperture che dovrebbe imporre una condotta oculata, di oculato non c'è proprio nulla. Salta e spara, spara e salta senza soluzione di continuità. Tutto terribilmente ripetitivo, ma tutto terribilmente divertente! Si va in battaglia a testa bassa con l'unico obiettivo di sparare a tutto quello che si muove senza badare troppo al piombo in arrivo e pregevolezze tattiche di sorta. Le armi a disposizione e le Tequila Bomb confermano questa sensazione.
Nonostante sull'immediato siano ben congegnate, apprezzando la differenza tra un fucile a pompa e un mitra calibro 9, alla fine si sceglierà lo shotgun anche se il nemico si trova su un tetto 50 metri più avanti. Alla faccia della dispersione della rosata!

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Bomba o non Bomba?

Le quattro abilità speciali, che sembrano la panacea di tutti i mali le prime volte che si usano, verranno alla fine usate solo sporadicamente e non tutte poi. A cosa serve un singolo colpo alla testa quando abbiamo a disposizione una specie di invincibilità temporanea e una smart bomb rotante?
E' quindi questa un'altra pecca di Stranglehold, il cattivo bilanciamento delle abilità speciali e dell'arsenale a nostra disposizione. Questo non vuol dire che l'esperienza di gioco venga pesantamente inficiata, resta il fatto che giocando si ha la sensazione che se il gameplay fosse stato maggiormente raffinato ed equilibrato il titolo Midway avrebbe decisamente fatto un notevole salto di qualità. L'I.A. dei nemici invece sembra essere stata ben realizzata. Si muovono, si coprono e cercano coperture, non di rado realizzando piccole manovre di concerto.

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Commento

Stranglehold, nonostante alcune parziali, ma pesanti pecche grafiche e un gameplay che tradisce le sue ambizioni, è un titolo molto divertente. Cattura alla perfezione lo spirito di John Woo esaltandolo in un contesto action 100% che, partendo dalle orme di Max Payne, termina in un'orgia di sangue e proiettili più simile a classici come Smash TV che al titolo Rockstar. E' questo un difetto? Vorrebbe innovare un genere, ma l'applicazione di alcune buone idee risulta in definitiva superficiale. Esperienza di gioco breve, circa 6-8 ore, intensa, divertententissima e adrenalinica, ma in fin dei conti troppo arcade e ripetitiva.

Pro:

  • Ricrea alla perfezione lo spirito dei film di John Woo
  • Completa distruttibilità dell'ambiente
  • Frenetico e divertentissimo

Contro:
  • Qualità grafica altalenante
  • Cattivo bilanciamento delle armi e delle features speciali
  • Ripetitivo e di breve durata

Stranglehold è disponibile per PC e Xbox 360 e sarà disponibile per PS3.
La versione testata è quella per Xbox 360.

Obiettivi 360

I mille punti garantiti dai 45 obiettivi di Stranglehold non sono uno scoglio difficilissimo da superare. La maggior parte sono ovviamente legati al superamento degli stage e al livello di difficoltà scelto per terminare il gioco. Altri, forse i più divertenti da ottenere si sbloccano grazie a particolari azioni o all'uso (o anche al non uso) delle abilità speciali. Vista poi la natura distruttiva del gioco Midway quello più interessante è di sicuro quello del conto danni massimo causato da Tequila ottenibile alla cifra iperbolica di 75 milioni di dollari!
Più in generale quindi gli obiettivi sono di facile raggiungimento, forse giusto un paio alzano di molto il livello di difficoltà per acquisirli.

Stranglehold - Recensione

Sono passati diversi anni dalla sparatoria all'ospedale, ma l'ispettore Tequila è sempre in giro per le strade di Hong Kong insieme ai suoi due amici, Smith&Wesson. Quando poi uno della sua squadra viene ucciso non gli resta altro che buttare alle ortiche quelle poche regole d'ingaggio che ogni tanto si ricorda di rispettare e iniziare a sparare a tutto quello che si muove. Come da prassi ci sono i classici doppi, triplici e quadrupli giochi tra gang rivali, momenti malinconici e ovviamente stormi di colombe bianche che si librano in volo tra un calibro 9 e un 5.56 blindatissimo. Questa in breve è la storyline del nuovo titolo di Midway che, grazie alla collaborazione di sua maestà John Woo e di Chow Yun Fat (Ispettore Tequila), chiude le vicende iniziate nel 1992 con una delle pellicole che ha cambiato per sempre il modo di girare gli action movie, Hard Boiled.