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Street Racing Syndacate

Pronti a gareggiare in circuiti cittadini tra modifiche, scomesse e belle donne? Namco tenta di insidiare il trono di Electronic Arts col suo nuovo racing game metropolitano

RECENSIONE di Alessandro Pomili   —   11/02/2005
Street Racing Syndicate
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Donne e Motori…

SRS unisce diversi elementi di giochi di richiamo, come “Need for Speed Underground” o “Burnout”, riuscendo al tempo stesso a deteriorarne il divertimento, complice anche un livello di sfida non troppo impegnativo, ed alcune magagne a livello di AI avversaria, che di fatto negli scontri penalizza spesso il giocatore umano. Se uniamo alla scarsa attrattiva del gioco anche la frustrazione causata dai tempi di caricamento in fase di modifica/acquisto della vettura, la voglia di riaccendere la console scema dopo poche sessioni, al punto che la cosa più stuzzicante dell'intero gioco saranno i video (intesi come riprese video) dei balletti delle varie ragazze che incontrete nel gioco. Entrati subito nello spirito del gioco vi starete domandando come si sbloccano tali stacchetti. I video saranno accessibili dal magazzino, una volta che avrete portato a termine le prove che vi sottoporranno le ragazze. Queste prove vengono chiamate “Respect Challenge”, e dopo le prime che saranno disponibili da subito, dovranno essere sbloccate vincendo le “Crew Meets”, ovvero dei tornei di tre gare, dove potrete anche accettare le scommesse degli avversari. Vincendo tali gare, inoltre sboccherete altri video della ragazza che attualmente vi sta accompagnando nelle gare. L’obbiettivo di queste corse non è solo quello di chiudere in prima posizione, ma anche quello di guadagnare il maggior numero di punti rispetto, che vi permetteranno poi di accedere mano a mano a tutti i tornei. I punti rispetto si guadagnano facendo un po’ di spettacolo con la propria vettura durante la corsa, un po’ come in Burnout, ma meno divertente. Allora giù di sgommate, di salti, di scie, e di schivate all’ultimo momento. Se effettuerete più manovre contemporaneamente moltiplicherete il vostro punteggio (fino ad un massimo di tre volte), ma attenzione se nel frattempo acquisirete una penalità, come perdere la posizione, o raschiare un muro, perderete tutti i punti in progressione al momento. Una struttura indubbiamente interessante, sprecata da tutto il pressappochismo che circonda il gioco. Le gare, proprio come lo showroom, il garage e le varie ragazze si trovano sparse per la mappa e, per fortuna, sono anche comodamente accessibili tramite menù, segno che anche gli sviluppatori hanno trovato noiso vagare per le strade cittadine, sfuggendo alle odiose macchine della polizia pronte a saltarvi addosso non appena provate a superare i limiti. Dopo un po’ capirete che è meglio pagare la multa piuttosto che sfasciare la vettura tentando di sfuggire alle forze dell’ordine, e dopo un altro po’ capirete che è meglio saltare direttamente ai tornei.

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…gioie e dolori!

Prima abbiamo parlato di frustranti tempi di attesa. Precisando, aggiungiamo che non si tratta soltanto della loro durata, ma della loro frequenza, tanto che durante la fase di modifica della macchina, dovrete attendere più di un secondo ogni qual volta scorrerete una voce del menù, e solo per aggiornare qualche riga di testo. Ci si ritrova a muoversi in questa lista di modifiche spostandosi a tentoni tra le varie icone, e con l’incertezza di stare leggendo il testo corrispondente. Piuttosto snervante, considerando anche la velocità di accesso ai dati del GameCube. La cosa che viene caricata in maniera istantanea manco a farlo di proposito sono i video delle ragazze. Comunque passando sopra a questo prima scoglio scopriremo un buon numero di modifiche da apportare alla nostra vettura, anche di carattere cosmetico. Insomma acquistate una vettura tra le varie case ufficiali come “Nissan”, Toyota”, “Mazda” e “Subaru”, e tirate fuori tutta la “tamarraggine” che c’è in voi. Tecnicamente il gioco è piuttosto deludente. A partire dal filmato iniziale compresso malamente, e con un fastidioso audio gracchiante, fino ad arrivare al gioco vero e proprio, il gioco denota una trascuratezza generale. La città non brilla per dettagli e le texture sono nella media. Non scostandosi minimamente dai dettami del genere, il design cittadino ricorda quanto già visto in “Need for Speed Underground”, con tanto di asfalti bagnati, luci scintillanti e le superfici lucide. La colonna sonora, con temi hip-hop e affini, rispetta lo spirito del gioco, e in genere si fa apprezzare proprio perché in linea con le pretese del gioco, pur non scostandosi troppo dalla sufficienza. Il modello di guida è salvabile: si riconoscono le differenze tra vettura e vettura, e le variazioni apportate alle stesse per via delle modifiche. Purtroppo i risultati delle collisioni con vetture e muri sono spesso penalizzanti e irritanti per il giocatore, che si vede a volte privato di tutto il vantaggio per errori non propri, o marginali. Nel complesso comunque il lavoro svolto sulla fisica e sul modello di guida, merita un incoraggiamento, e spicca su tutto il resto. Un po’ più di velocità avrebbe giovato. Il livello di sfida ovviamente aumenta col proseguire delle gare, anche se nel complesso è piuttosto accessibile. Una volta che avrete trovato l'auto con la risposta che cercavate, farsi strada tra i vari tornei sarà cosa di un paio di tentativi. Se avete voglia di farli...

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Commento

Street Racing Syndacate è un gioco difficile da consigliare, anche in vista della concorrenza, seppure più limitata su GameCube, comunque presente con diversi titoli di richiamo. I video delle ragazze (per giunta vestite!) non bastano a compensare le carenze del titolo, che ad ogni modo manca di stimoli e di mordente. Nonostante il numero dei vari tornei sia piuttosto contentenuto, è plausibile che la maggior parte dei giocatori lo abbandonino ancora prima di portarli a termine. L’unica cosa positiva è la fisica delle auto, ed è anche il motivo, insieme al lavoro svolto sul fronte della customizzazione della vettura, per cui SRS raggiunge la sufficienza. Sulla carta poteva anche essere un buon prodotto, ma dal risultato finale sembra che neanche i programmatori abbiano creduto troppo nel progetto.

    Pro:
  • Fisica funzionale
  • Presenza di licenze ufficile, e di parti customizzabili
    Contro:
  • Tecnicamente povero
  • Privo di mordente
  • Occupa uno spazio sul box dei DVD

Lustrini, macchine modificate, belle donne, e gare clandestine nelle strade cittadine. Cosa si può chiedere di più da un gioco? Beh… un po’ di mordente, magari. Quando è Namco a cimentarsi in una produzione è legittimo crearsi qualche aspettativa, e quando il risultato è quello che si ha tra le mani, la delusione è ancora più forte. Scialbo nella tecnica e nel design questo SRS si mostra subito poco convincente e non fa niente per farci cambiare idea per il resto del gioco.