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Summoner

Nel nuovo gioco targato Volition, impersonate Joseph, potente evocatore di creature potentissime che assieme al suo party dovrà cercare di far luce sui misteri del suo mondo. Dopo la versione PlayStation 2, ecco arrivare la versione per computer di Summoner, atipico rpg, analizzato in ogni sua parte dall'evocatore Latin Lover.

RECENSIONE di La Redazione   —   05/06/2001
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La storia del nostro Joseph

Non credo sia il caso di narrarvi la storia del gioco (anche perché un rpg va scoperto mano a mano) , soprattutto perché è davvero molto lunga e di sicuro saltereste a piè pari questo paragrafo, quindi mi limiterò a darvi qualche informazione su Joseph, pastore 19enne, protagonista della storia nonché il primo personaggio controllabile dal giocatore. Egli è un potente evocatore (summoner per l’appunto), un essere umano in grado di servirsi di potenti alleati dalla natura sicuramente non umana (come i demoni), richiamabili da altre dimensioni. Sciagura volle che un giorno, quando Joseph era ancora un giovincello, dei briganti senza scrupoli facessero la loro comparsa nel villaggio di Ciran, dov’è nato il nostro alter-ego; ebbene, per proteggerlo, il nostro evocatore (ancora in erba evidentemente, dati i risultati) evocò una terrificante creatura che però rase al suolo l’intera area, provocando un gran numero di morti, tra cui gli stessi genitori di Joseph. Rimasto solo ed addolorato di quello che è successo, il ragazzo decide di non far mai più ricorso alle sue arti d’evocatore, preferendo la vita più tranquilla che si addice ad un pastore, non disdegnando però un po’ di sano allenamento a base di lama bianca, la spada con la quale inizierete il gioco. Il luogo immaginario scelto come teatro delle battaglie e degli eventi porta il nome di Khosos, diviso in due grandi zone: Orenia e Medeva, 2 immensi continenti e, proprio in quest’ultimo, si trova Masad, città dove attualmente conduciamo la nostra spensierata vita di tutti i giorni, finchè…..un brutto giorno le armate di Orenia attaccano la città, le morti ed i feriti non si contano, tutto è appiccato dalle fiamme e voi siete nel dubbio se rompere la promessa di non usare mai il vostro temibile potere o meno.

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Realizzazione tecnica… magica?

Quando si ha a che fare con giochi che non vengono rilasciati su un solo formato ma su varie piattaforme, il lato estetico di un videogioco ne risente parecchio, nel bene o nel male. I due esempi opposti possono essere i giochi Electronic Arts (Fifa e Nba nelle edizioni 2001, ad esempio), semplicemente magnifici da vedere o la saga di Tomb Raider, che, a dispetto di risoluzioni decisamente più elevate di quanto sia capace la console Playstation (ma anche Dreamcast, vedendo Last Revelation e Chronicles), deve faticare non poco a dissuadere l’utente Pc che la grafica è la stessa della versione a 32 bit Sony con una risoluzione maggiore e poco altro. Tutto questo preambolo serve a far capire come sia decisamente positiva la realizzazione contemporanea di Summoner per Pc e Playstation 2, vista l’ottima cosmesi del titolo Volition. Partiamo come sempre dai requisiti tecnici: il minimo insindacabile è un P2 400, 64 mb di ram, scheda video accellerata da 8 mb ed 800 (ottocento!!) mb di hard disk; i requisiti consigliati si assestano su un P3 500, 128 mb di ram, scheda video accellerata da 16 mb (api usata Direct 3d, meglio se assieme alle Direct X 8°) e la stessa quantità di spazio libero su disco rigido.

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Realizzazione tecnica… magica?

Personalmente ho provato Summoner su 2 macchine diverse: P3 500, 256 mb di ram a 100mhz, GeForce DDR da 32 mb di ram e P3 933, 256 mb di ram a 133 mhz e GeForce 2 GTS con 32 mb di ram. E’ bene dire sin da subito che l’installazione che il sottoscritto vi consiglia è quella massima da 1,4 giga, per non avere problemi di swap e caricamenti tra i 2 cd. Su entrambe le macchine usate per il test, Summoner si è comportato molto bene anche alla massima risoluzione con dettagli a tutto spiano anche se la differenza di frame rate (comunque non stabile, per quanto sempre all’altezza della situazione) è decisamente ravvisabile. Gli screenshot usati per questa recensione sono stati presi con una risoluzione di 800x600x32 ed antialiasing in funzione (tale feature è quella acclusa nel pacchetto videoludico, non l’AA “di serie” nelle GeForce 2 e 3) con il secondo computer usato per la prova e il frame rate, per quanto oscillante tra i 28 ed i 60 fps, si è sempre comportato bene, inutile dire come si siano impennate le performance disabilitando l’AA o avvicinando la nebbia, che purtroppo, anche se settata al minimo possibile, è tanto ravvisabile quanto succhia risorse di sistema: Volition stessa consiglia un super pc da 1ghz con almeno una GeForce 2 GTS per giocare con la 1024x768x32 (la massima risoluzione consentita) con AA attivato e tutti gli effetti visivi presenti su schermo. I personaggi sono realizzati decisamente bene, con delle texture più che adeguate ed un buon numero di poligoni per i personaggi, le cui animazioni facciali sono di fattura più che buona. I fondali (case, castelli, fogne, navi, dungeon, etc) sono anch’essi ben costruiti, anche se forse si poteva anche usare un briciolo di originalità qua e là. Dispiace invece l’onnipresente nebbia che tanto ricorda il Nintendo 64 ed alcuni elementi come gli alberi (realizzati in 2d, piatti come un foglio di computisteria) e gli specchi d’acqua (non si pretendeva certo la realizzazione delle superfici liquide di Wave Race64, rimanendo in tema della software house giapponese, però di sicuro meritavamo qualcosa di meglio). Indovinati gli effetti di luce ed ombra, rispettivamente quando ci sono in corso le evocazioni o quando si percorrono dungeon decisamente bui. Nel complesso una realizzazione visiva più che discreta.

Andiamo ora a giudicare quello che le nostre orecchie sentiranno: musiche ben adatte a ciò che accade su schermo, cangianti in tempo reale a seconda se state bighellonando, combattendo, percependo informazioni vitali, etc. Alcuni effetti sonori mi sono sembrati un po’sporchi, altri decisamente cristallini, certo che se potete disporre di una Sound Blaster Live con casse adeguate (almeno le FPS 1500), la sensazione di coinvolgimento sarà decisamente più alta. Chiude la cerchia della realizzazione sonora il discreto doppiaggio nella lingua d’Albione, non sapendo se la versione che troverete nei negozi sarà in lingua italiana. Ultima nota: la versione da me testata ha dato un sacco di problemi identificabili (dopo sclerosi multiple, parolacce e qualcosa come 10 diversi driver testati per le GeForce) con l’impossibilità di usare la risoluzione di 1024x768 pena improvvisi crash di sistema, anche se userete le varie patch. Testata la demo del gioco, non ha dato nessun problema, quindi si può arguire che è solo la review copy usata per quest’articolo deficitaria in questo senso. Ultima nota prima di passare ad un altro problemino riscontrato: i programmatori consigliano di usare driver non inferiori ai 6.50 per le GeForce. Ancora, la funzione di auto aggiornamento funziona solo dopo che avrete applicato a mano la patch 1.10, visto che Summoner si è rifiutato categoricamente di auto aggiornarsi: applicando la solita pezza che nasconde un abituale quanto non apprezzabile poca attenzione dei beta tester, il gioco di ruolo Volition torna ad autoaggiornarsi da solo, arrivando, al momento in cui vengono scritte queste righe (con una settimana abbondante di ritardo rispetto al previsto per colpa dei problemi già menzionati), alla release 1.21, indispensabile per giocare online con i vostri amici.

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Un rpg alquanto inusuale

Summoner è un gioco di ruolo sviluppato contemporaneamente per Playstation 2 e Pc, tanto che le differenze maggiormente ravvisabili (se avete un pc decisamente pompato) riguardano il solo metodo di controllo, classica accoppiata mouse e tastiera per il computer, il dual schock 2 di Sony per il monolite nero a 128 bit. Appena si comincia, un tutorial (skippabile in qualsiasi momento preferiate) fa capolino; gli amanti di rpg non avranno nessun problema nelle prime fasi di gioco, visto che con un tocco di mouse ci si muove, si sfida un nemico in battaglia, si chiacchiera con l’enorme mole di personaggi non giocanti e tanto altro ancora; con la tastiera potrete cambiare le visuali, gli angoli di ripresa, salvare la posizione, caricare,etc etc. Se per adesso non sembra che ci sia un gran distacco concettuale con gli altri rpg (almeno per Pc, essendo Multiplayer dedicato al mondo dei videogames per computer in primis), beh, vi aspettate che all’inizio dovrete selezionare il vostro party, selezionare le razze e via di seguito, vero? Beh, non è così con l’ultimo titolo Volition, si parte con Joseph e solo dopo una mezz’oretta di gioco avrete modo di trovare il vostro primo compagno di squadra, in questo caso l’affascinante ladra Flece e a seguire gli altri, come Rosalind e Jekhar, vostro amico da tanti anni (esatto, anche dai tempi di quel vostro errore di gioventù…).

Una volta iniziato il vostro primo combattimento si denota immediatamente una seconda peculiarità di questo atipico rpg: le combo!! No, non sono ammattito tra i vari Street Fighter 2, King Of Fighters, Tekken, etc, etc; una volta che un colpo sarà andato a segno, uscirà un simbolo raffigurante una catena che indica il momento di effettuare una chain combo (termine coniato nel 1994 con il divertentissimo Vampire: The Night Warriors di Capcom), quindi basterà che in quel PRECISO momento clicchiate, per fare un esempio, su un tasto extra (di default i tasti abbinati sono “shift”, “ctrl”, “caps lock” e via dicendo) per affibbiare un secondo colpo ben assestato, spingere il nemico, scansarvi velocemente e via dicendo. Volendo si può anche togliere il comando manuale alle combo ma il computer ovviamente non potrà mai rispecchiare un essere umano impadronitosi dei tempi di reazione, in grado quindi in poco tempo, di non perdere neanche una combo a catena. Durante un combattimento, gli altri personaggi del vostro party attaccheranno i nemici ma sempre tenendo bene a mente quello che avete impartito loro mediante qualche input qua e là, quindi non vi stupite se Flece, invece di ritrovare nuovo vigore tramite magia “heal”, dovrà prima aspettare che Joseph abbia vinto il nemico verso il quale si è scagliato a suon di combo. La modalità “solo” è l’ultima ciliegina sulla torta per quanto riguarda la meccanica di gioco: potrete, se lo vorrete, usare un solo personaggio lasciando gli altri fermi, se le circostanze lo richiedono: ad esempio la ladra Flece (il secondo personaggio preferito di chi scrive queste righe, se non si era capito), è silenziosa ed abile nell’arte del non farsi vedere e sgaiattolare velocemente, quindi se si tratta di entrare in zone dove bisogna recuperare oggetti e filaresela, la mora di turno è l’ideale. Chiudono il paragrafo le solite cosette dei giochi di ruolo, cioè che ogni volta che abbatterete un nemico salirete d’esperienza e che, a mano a mano, raggiungerete gradi sempre più elevati di quest’ultima, permettendovi di modificare fattori come resistenza, forza, potenza della spada, delle magie e via di seguito.

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Conclusioni

Come al solito è arrivato il momento di tirare le somme, soppesando i vari parametri che distinguono un capolavoro da una schifezza inenarrabile, un discreto gioco da un valido sottobicchieri. Graficamente il lavoro è decisamente lodevole, presentando sprite ben fatti, effetti particellari di qualità superiore alla media e alcuni fondali decisamente ammiccanti per le nostre pupille, sempre avide da questo punto di vista. Decisamente adeguato il comparto sonoro (soprattutto per chi si può godere adeguatamente il sistema sonoro EAX).
La storia è avvincente, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e le numerose sotto quest aiuteranno ad aumentare ulteriormente la longevità, visto che raramente si risolve per una seconda volta un gioco di ruolo. Personalmente mi sono divertito molto con Summoner, ma non sono pochi i pareri discordanti dal mio, a giudicare dal feedback che il gioco di ruolo targato Volition ha avuto ed il motivo, da quanto ho dedotto, riguarda lo stile di gioco ivi prescelto, così diverso da quello degli rpg classici come Icewind Dale, Baldur’s Gate e via dicendo. Cosa significa questo? Che se siete dei veri appassionati di rpg (soprattutto se giocate a Dungeon Master, Chtulu e compagnia bella), di sicuro snobberete Summoner; se come me, comprate solo i bei giochi, indipendentemente se obbediscono a delle regole prefissate o meno, difficilmente rimarrete delusi dall’acquisto. Un gioco quindi più che discreto, ma dal giudizio molto soggettivo, molto più della stramaggioranza dei videogiochi in commercio.

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Volition strikes back!!

Alzino le mani tutti coloro che non hanno mai sentito parlare di Volition, software house responsabile di alcuni capolavori come la bilogia di Freespace, sparatutto ad ambientazione spaziale apprezzatissimi da critica e pubblico ai tempi della loro uscita (Freespace 2 è stato anche riproposto di recente in formato Digital Versatile Disc). Nient’altro? Beh, chi pensate abbia collaborato alla prima vera alternativa ai pluripremiati (anche qui a ragione) Doom e Doom2, ovvero quel Descent che fece star male con lo stomaco tantissimi videogiocatori su Pc e, successivamente, Playstation? Bene, bravi, state anche ricordando che il seguito è stato ancora una volta co-prodotto (sempre assieme a Parallax Software) dai Volition, cedendo però onori ed oneri ad Outrage Entertainment per il terzo capitolo della saga. Dopo questo excurcus nella storia dei videogiochi, torniamo ai giorni nostri. In verità è già passato un bel po’ di tempo dall’annuncio di Summoner, gioco di ruolo decisamente atipico, creato da questo team americano residente a 130 miglia da Chicago e distribuito da THQ, sempre più incalzante nell’odierno mercato videoludico.