Tannenberg non è solo il seguito ideale di Verdun. In un certo senso ne è il complemento, di cui condivide non solo la stessa ambientazione, la Prima Guerra Mondiale, ma soprattutto la filosofia di fondo. Verdun di suo non si può certo definire un immenso successo, ma nondimeno è riuscito a raccogliere intorno a sé una comunità stabile e appassionata, alla ricerca di un gameplay più tecnico rispetto alla media degli sparatutto online commerciali. Tannenberg non solo ne segue la scia, ma gli si affianca completamente, rivolgendosi esattamente allo stesso pubblico, tanto che il launcher del gioco è praticamente condiviso.
Gameplay e modalità
Come intuibile dal titolo, Tannenberg è ambientato sul fronte orientale europeo della Prima Guerra Mondiale. Sin dalla prima partita, chi ha giocato a Verdun si troverà a casa, nonostante i cambiamenti nell'impostazione delle mappe, molto più ampie (almeno nella modalità Maneuver, del resto l'unica davvero giocabile): il ritmo di gioco non è velocissimo, le armi sono riprodotte in modo realistico e vengono favoriti gli appostamenti sugli scontri diretti. Insomma, le meccaniche richiedono di essere pazienti e di agire con senno, coordinandosi con gli altri membri del team, quantomeno idealmente, anche perché il time to kill è molto basso e lo spazio per manovre spericolate è praticamente nullo. Il gameplay è composto da un'alternanza di spostamenti, rigorosamente a piedi, e appostamenti, dove la chiave è riuscire a cogliere di sorpresa gli avversari cercando di non farsi trovare scoperti.
Nella nostra esperienza, la maggior parte delle volte si muore a causa di qualcuno che è riuscito ad aggirarci. Spesso non si riesce nemmeno a capire da dove arriva il colpo letale. La chiave per fare meglio è riuscire a comunicare con il resto del team per darsi indicazioni, ma non sempre è possibile. Tannenberg offre complessivamente tre modalità, ma si finisce per giocare soltanto a una, la già citata Maneuver, in cui bisogna avanzare per conquistare territori (punti di cattura) all'esercito rivale. Ogni zona catturata riduce le risorse a disposizione dell'esercito rivale e aumenta le nostre; per vincere bisogna esaurire le risorse dell'avversario o conquistare il suo quartier generale. Come accennavamo, in teoria ci sono altre due modalità: Attrition, ossia il team deathmatch, e Rifle Deathmatch, ossia un normale deathmatch. Peccato che i server di entrambe siano praticamente vuoti e giocarci sia un'impresa superiore a vincere una partita a Maneuver. Non si tratta sicuramente delle modalità migliori per sfruttare le meccaniche di Tannenberg, ma in effetti viene da chiedersi perché siano state incluse, tanto è scarso il loro appeal.
No giocatori no party
Purtroppo Tannenberg ha un grosso problema, che non può essere imputato agli sviluppatori ma che va inevitabilmente preso in considerazione, perché finisce per rovinare la maggior parte delle partite: al momento di scrivere questa recensione, i server di gioco erano occupati da poche decine di persone.
Considerando che le partite si giocano tra sessantaquattro giocatori, il risultato è che spesso si finisce per affrontare più bot che esseri umani, soprattutto se non si vogliono giocare solo le mappe più popolari. I bot non si comportano malissimo, ma in generale sono scoordinati, lenti a reagire e non rappresentano un grosso problema in fase di ingaggio. Insomma, inevitabilmente la loro quantità finisce per squilibrare le partite: la squadra con più bot perde, a meno che dall'altra parte non ci sia qualche fenomeno. Qui emerge un altro piccolo problema: Tannenberg è stato pensato per i giocatori di Verdun, ossia per persone estremamente dedite a questo tipo di gameplay, che quando hanno avviato Tannenberg erano praticamente a casa. La carenza di giocatori freschi rende l'accesso ai neofiti davvero scoglioso, nonostante la comunità sia abbastanza disponibile e nella nostra esperienza non si siano mai verificati gli spiacevoli fenomeni che ormai sono la regola negli sparatutto online più famosi (cheater, offese gratuite e così via).
Insomma, se vi intriga Tannenberg il nostro consiglio è quello di seguirne i forum e di entrare in contatto con gli altri giocatori, facendovi piacere le mappe più giocate, le uniche che garantiscono partite decenti.
Conclusioni
Tannenberg è sostanzialmente una vittima dei nostri tempi. Teoricamente è, insieme a Verdun, lo sparatutto in prima persona più accurato nel rappresentare un campo di battaglia della Prima Guerra Mondiale, molto più del tecnicamente superiore Battlefield 1, ma proprio questa sua radicalità nell'impostazione finisce per allontanare il grosso dei giocatori, sicuramente alla ricerca di meccaniche più semplici e immediate, finendo per penalizzare l'intera esperienza dei pochi che sono in grado di apprezzarla davvero. Il risultato è che è davvero difficile trovare il momento giusto per sperimentare Tannenberg come Dio comanda e con il passare dei giorni diventerà sempre più arduo farlo. In queste condizioni diventa automaticamente difficile anche consigliarlo.
PRO
- Rende bene un campo di battaglia delle Prima Guerra Mondiale
- Quando ci sono abbastanza giocatori, le partite sono intense
CONTRO
- Difficile trovare i server pieni
- Due modalità inutili su tre