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The Darkside Detective: A Fumble in the Dark, la recensione: tornano i misteri di Twin Lakes

Abbiamo giocato The Darkside Detective: A Fumble in the Dark e ora siamo pronti a darvi il nostro giudizio sul sequel di una interessante avventura punta e clicca dal sapore retrò

RECENSIONE di Luca Porro   —   13/04/2021
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark
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Quattro anni dopo il suo esordio, torna The Darkside Detective con un nuovo capitolo dedicato ai misteri di Twin Lakes. Come vi avevamo già anticipato in Top 5 Indie, il mese di aprile ci rimette nei panni del detective McQueen ancora una volta alle prese con il Darkside e il paranormale. PS4, PS5, Xbox One e Series X/S, Nintendo Switch e PC il 15 aprile apriranno di nuovo le porte agli strani casi di questa sgangherata cittadina e noi siamo pronti a offrirvi il nostro giudizio sul gioco nella recensione PC di The Darkside Detective: A Fumble in the Dark.

Si torna nel Darkside

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: un misterioso castello.
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: un misterioso castello.

L'ufficiale Dooley è scomparso, ma come è noto, a Twin Lakes le sparizioni non sono mai una situazione da prendere sotto gamba. I casi paranormali stanno ritornando, ma prima di potercisi dedicare, McQueen deve ritrovare il suo ufficiale. Così inizia The Darkside Detective: A Fumble in the Dark. Un po' Strangers Things, un po' Monkey Island, le sensazioni che è in grado di offrire l'opera di Spooky Doorway sono rimaste intatte anche in questo secondo capitolo, o forse sarebbe, meglio dire in questa seconda stagione.

Sì perché l'impostazione da avventura punta e clicca è chiaramente predominante, ma rimane in sottofondo quella sensazione leggera di essere davanti a un prodotto che strizza molto l'occhio alle produzioni seriali. Ed è proprio questo il punto di forza dell'opera, l'incedere dell'avventura non è solo scandita dalla sequenzialità dei casi da risolvere (sono sei quelli disponibili), ma anche da una costruzione perfetta degli eventi che ricorda quella degli episodi di una qualsiasi serie tv con sviluppo orizzontale della narrativa. I clown, il wrestling, gli studi televisivi: ogni luogo che visiterete è permeato non solo dal mistero, ma anche da questo dissacrante umorismo sottile e surreale che era proprio di Monkey Island e che senza scimmiottarlo, era stato difficile ritrovare in altre opere.

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: McQueen e Dooley.
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: McQueen e Dooley.

Per quanto riguarda i dettagli tecnici dell'ecosistema ludico, The Darkside Detective: A Fumble in the Dark è un'avventura punta e clicca abbastanza classica, in cui il giocatore può navigare di stanza in stanza all'interno degli ambienti, interagire con alcuni oggetti e persone ma non può muovere liberamente il protagonista. L'interazione con le persone garantirà dei dialoghi prestabiliti, mentre l'interazione con gli oggetti si divide tra oggetti attivi e oggetti passivi. I primi sono quegli elementi a schermo che avranno un luccichio e che serviranno per proseguire nella storia, sono spesso oggetti da raccogliere e saranno utili al giocatore. Gli oggetti passivi invece, sono tutti quegli elementi fissi negli scenari che se cliccati con il cursore porteranno ad una analisi degli stessi e dunque a una serie di informazioni utili per comprendere la gestione degli enigmi.

Una volta raccolto un oggetto, esso potrà essere combinato nell'inventario con altri oggetti o trascinato su un elemento dello scenario per utilizzarlo (ad esempio una chiave con una porta, ecc.). È possibile anche utilizzare determinati oggetti con McQueen qualora vogliate far indossare quell'oggetto, in questo caso basterà trascinarlo sul protagonista. Non vi è dunque la classica scelta per ogni oggetto: usa/prendi, esamina, parla/mangia, ma l'interazione negli scenari risulta molto ben congegnata e pensata per far comprendere al giocatore ogni singolo puzzle. Anche quando vi sentirete bloccati ci sarà sempre un oggetto in grado di suggerirvi la prossima mossa in maniera intelligente.

Tra aspetto artistico e localizzazione

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: una scena durante la risoluzione di un caso.
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: una scena durante la risoluzione di un caso.

Se dal punto di vista dell'ironia e della struttura dell'avventura il titolo di Spooky Doorway si è dimostrato originale ma comunque rispettoso di alcuni pilastri del genere, dal punto di vista artistico e del comparto sonoro, il titolo mostra un carattere decisamente forte e in linea con quanto visto nella prima stagione. La pixel art di The Darkside Detective: A Fumble in the Dark non è qualcosa che va fuori dall'ordinario, ma è utilizzata in maniera sapiente, in una maniera tale da caratterizzare gli ambienti.

Anche i più piccoli elementi, che sappiamo essere di difficile gestione a livello artistico nei prodotti pixel art (si tratta infatti di uno stile che garantisce i maggiori effetti sul macro piuttosto che sul micro) hanno una struttura pensata apposta per essere in grado di fornire i giusti dettagli. L'esempio più lampante sono i poster all'interno degli studi di registrazione nel primo caso da risolvere, in grado di offrirvi le giuste informazioni con pochissimi dettagli. Anche a livello sonoro, il titolo esprime un carattere decisamente forte e originale. I suoni e le musiche richiamano molto opere come Stranger Things (anche il Darkside se vogliamo è una pantomima del Sottosopra dell'opera Netflix) ma anche la stessa Twin Peaks. A 360 gradi dunque, il paranormale offerto dal gioco è qualcosa di estremamente valido anche a livello artistico.

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: McQueen in una della tante location.
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: McQueen in una della tante location.

Arriviamo però a due punti spinosi di cui discutere in chiusura di analisi: la longevità e la localizzazione. Il primo punto è se vogliamo il vero e unico neo dell'opera. The Darkside Detective: A Fumble in the Dark ha solo (per ora) sei nuovi casi da risolvere. I sei casi portano avanti in maniera eccelsa l'avventura e ognuno ha durata differente, ma in totale in circa 6-7 ore se non vi aggrovigliate troppo negli enigmi, riuscirete a portare a conclusione il tutto. Troppo poco non tanto per l'opera in sé, ma perché visto il successo del primo capitolo, ci si aspettava qualcosa di più. I sei capitoli sono molto divertenti, ben strutturati e senza eccessivi tempi superflui nella narrazione, eppure due o tre ore in più non sarebbero guastate, visto e considerato che soprattutto i giocatori più avvezzi al genere non troveranno difficoltà nel risolvere gli enigmi.

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: la scena del wrestler
The Darkside Detective: A Fumble in the Dark: la scena del wrestler

Infine il discorso spinoso della localizzazione in italiano, che qui non è presente. Nonostante la richiesta della traduzione italiana agli sviluppatori nel biennio 2019-2020 sia calata, portando l'Italia all'ottavo posto nella classifica di richieste di localizzazione (dati LocalizeDirect), è importante che alcuni giochi lo prevedano. The Darkside Detective: A Fumble in the Dark è un titolo narrativamente sfaccettato, che proprio grazie alla sua ironia e alla sua solida struttura nella trama ci ha conquistato, per questo ci sarebbe piaciuto che questa avventura fosse resa godibile al 100% per tutti all'interno del mercato in cui viene venduta.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 12.99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
8.7
Il tuo voto

The Darkside Detective: A Fumble in the Dark è una irriverente espressione dell'immaginario paranormale che di solito troviamo nelle serie tv odierne. Ironico, spregiudicato, sfaccettato e narrativamente affascinante il gioco propone sei casi belli da giocare ma troppo corti. Il più grande difetto del titolo è la sua longevità, che ci saremmo aspettata maggiore visto la sua natura di sequel. Rimane l'annoso problema della localizzazione assente nella nostra lingua, un punto che per chi non conosce l'inglese rimane estremamente impedente e che priva della possibilità di giocare una delle migliori avventure punta e clicca degli ultimi anni.

PRO

  • Ironia dissacrante
  • Narrativamente molto valido
  • Ludicamente valido

CONTRO

  • Dura troppo poco
  • Per chi non mastica bene l'inglese può essere un problema