Se la montagna non va da Portal 3, un team di sviluppatori indipendenti crea la propria versione di Portal 3. Il detto non era esattamente questo, ma all'atto pratico è quello che è successo con The Entropy Centre, nuovo puzzle game in arrivo il 3 novembre 2022 su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC.
Stubby Games, un nuovo team alla sua prima prova, ha realizzato quanto di più vicino gli era possibile all'amata saga di Valve, proponendo un puzzle game in prima persona che richiama subito Portal senza arrivare al punto di doversi difendere da cause legali.
Ispirarsi a una coppia di giochi molto amati, però, non basta per creare un'opera che sia di qualità: fin dall'annuncio Stubby Games aveva attirato la nostra attenzione, ma in occasione dell'uscita abbiamo avuto la possibilità di provare con mano quanto di buono è stato realizzato.
Per sapere se il risultato finale ci ha soddisfatti, dovete solo continuare a leggere la nostra recensione di The Entropy Centre.
Spazio e tempo
The Entropy Centre non cerca di nascondere in alcun modo la propria fonte di ispirazione. Un centro scientifico abbandonato da anni? Ce l'abbiamo. Una pistola che non serve per sparare, ma per manipolare lo spazio? Presente. Un'intelligenza artificiale con la battuta facile? Non manca.
La prima differenza è legata al fatto che la nostra protagonista non è muta, ma ha anzi un ruolo fondamentale nella narrazione. Aria, questo il suo nome, si risveglia senza memoria nell'Entropy Centre, una stazione spaziale creata dagli umani con un "semplice" scopo: invertire il tempo della Terra in occasione di eventi cataclismatici. La struttura è in sostanza un sistema di salvataggio che analizza il nostro pianeta e in caso di problemi rimanda indietro il tempo, inviando poi dati su quanto sta per accadere e come evitare che ciò avvenga.
Solo che, nel nostro tempo, il centro è abbandonato e solo Aria, insieme alla sua pistola entropica con IA annessa chiamata Astra, è presente. Cosa è accaduto? Dove sono tutti? Le domande aumentano quando scopriamo che la Terra sta per esplodere e noi siamo le uniche che possono salvarla attivando il raggio entropico.
La trama viene somministrata sia tramite i simpatici dialoghi tra Aria e Astra (contraddistinte da un ottimo doppiaggio, tra l'altro) che tramite una settantina di collezionabili narrativi da trovare nel gioco, approfondendo anche la vita nel centro e suggerendo pian piano cosa sia effettivamente accaduto. Il finale, lo ammettiamo, è facile da intuire, ma questo non ha reso il viaggio meno interessante. La trama è ben ritmata, propone alcuni risvolti anche inquietanti e in alcune situazioni siamo stati spinti a ragionare su questioni etiche legate a quanto stava accadendo. In breve, The Entropy Centre riesce a proporre una valida componente narrativa, cosa non sempre facile con un puzzle game.
Enigmi ma anche azione
Il cuore di The Entropy Centre è comunque la sua componente ludica, ovvero gli enigmi. La struttura è esattamente quella che vi aspettate da un simil Portal: una serie di stanze con una porta d'uscita da raggiungere e sbloccare, con alcune sezioni più d'azione che spezzano il ritmo.
Queste ultime aiutano a rendere l'esperienza un poco più varia e sono un buon modo per creare tensione e mettere pressione al giocatore che deve ad esempio scappare mentre alcune strutture gli crollano attorno oppure deve distruggere dei robot divenuti aggressivi. In alcuni casi queste fasi d'azione risultano un po' fastidiose visto che è possibile morire e si deve ripetere qualche passaggio. Si tratta di poche aree sparse in tutto il gioco, ma sono innegabilmente il punto più debole dell'esperienza: sono necessarie, ma in un paio di casi qualche rifinitura avrebbe aiutato a renderle più divertenti.
La maggior parte delle dieci ore di gioco (una lunghezza simile al secondo Portal, ricordiamo) si passa però risolvendo enigmi. Il gioco è diviso in sezioni e ogni volta che si passa a una successiva viene inserito un nuovo elemento di design. Avremo i classici cubi da posizionare per premere pulsanti a terra, ma anche piattaforma per saltare, cubi che generano ponti di luce, raggi laser (non mortali) per attivare sensori e non solo.
Molti degli elementi utilizzati da The Entropy Centre richiamano subito Portal 2. Da un lato il gioco risulta quindi non originalissimo, ma dall'altro ci fa davvero pensare di essere all'interno di un nuovo gioco di Valve: dal nostro punto di vista, quest'ultima sensazione è più che positiva.
Arriviamo però al dunque: come funziona la pistola entropica? In pratica, ogni volta che un oggetto viene mosso, viene registrato il movimento e la nostra arma permette di farlo tornare indietro. L'intero gioco è quindi fondato sul capire come muovere gli oggetti così da creare un percorso e farli spostare dalla distanza per posizionarsi proprio dove abbiamo bisogno man mano che anche noi ci spostiamo nella stanza e raggiungiamo l'uscita.
The Entropy Centre mette in campo tante idee, continuamente ampliate e riutilizzate in modo interessante nelle stanze successive, mescolando man mano i vari elementi di design che sono appena stati sbloccati. La qualità è mediamente alta: si tratta di uno dei puzzle game che più ci hanno soddisfatto negli ultimi anni, proponendo enigmi impegnativi, ma sempre chiari e leggibili.
Difficoltà
Il livello di difficoltà non è mai troppo elevato, soprattutto perché il gioco ci accompagna verso ogni nuova regola con enigmi semplici che ci fanno prendere dimestichezza con nuove tipologie di soluzioni prima di metterci di fronte a sezioni più elaborate. Quanto facile sia dipende ovviamente dal singolo giocatore e dal suo livello di esperienza ma, per cercare di darvi un punto di paragone, dal nostro punto di vista è un poco più facile di un The Talos Principle e di Portal 2.
Personalmente avremmo apprezzato qualche enigma "spaccacervello" pronto a bloccarci per anche un mezz'ora buona, ma in media siamo soddisfatti del livello di impegno richiesto: nulla è mai scontato e se pensi di aver subito trovato la soluzione ti rendi conto che c'è un dettaglio in più che ti era sfuggito, ma al tempo stesso non rimani mai fermo troppo a lungo su una sola sezione.
Piccoli limiti tecnici
Dove The Entropy Centre non può competere con un prodotto Valve è il lato tecnico. Sia chiaro, il gioco non ha enormi difetti, ma si tratta comunque di un indie. In alcune situazioni il sistema di illuminazione lascia un po' a desiderare e il livello di dettaglio non è da primo della classe, ma perlomeno riesce a variare a livello stilistico quel minimo che basta proponendo ambienti leggermente diverso tra loro.
Ci sono anche alcuni piccoli bug, che rischiano di bloccare il personaggio sul posto, ma si tratta di un paio di occasione in tutti il gioco proprio davanti al salvataggio automatico: crediamo anche che i primi aggiornamenti correggeranno la cosa.
Conclusioni
The Entropy Centre è il Portal 3 che stavate aspettando? Vuole esserlo e certamente è un puzzle game ben pensato, ben ritmato e soddisfacente da giocare. Ha anche una trama che, pur se prevedibile, risulta interessante ed emozionante nelle fasi finali. I suoi più difetti sono alcune incertezze nelle sezioni più d'azione, comunque utili per spezzare il ritmo, e una generale mancanza di originalità. Lo consigliamo per certo a tutti gli amanti del genere.
PRO
- Trama prevedibile, ma ben costruita
- Ottimi enigmi e ritmo d'avanzamento
- L'ispirazione a Portal è percepibile
CONTRO
- Le sezioni più d'azione non sono perfette
- L'ispirazione a Portal è percepibile