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The Eye of Judgment - Recensione

Sony rivisita i giochi di carte con un titolo ad alto tasso di originalità che farà la felicità di tutti i possessori di PlayStation 3 cresciuti a pane e Magic.

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   31/10/2007
The Eye of Judgment
The Eye of Judgment
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La valutazione di un titolo come The Eye of Judgment deve necessariamente aprirsi con una sorta di disclaimer: si astengano dalla lettura i non amanti dei giochi di carte, quelli che vogliono utilizzare il PlayStation Eye solo per fare un po' di fitness e, soprattutto, chi non ha una nutrita combriccola di amici pronta a sborsare quattrini a fini collezionistici oppure non è intenzionato a giocare in multiplayer online.
Se non rientrate in queste tre macrocategorie possiamo procedere; TEoJ è un titolo innovativo e molto originale che riesce, con deciso successo, a riversare in un videogioco la tatticità e la strategia tipici di un trading card game abbellendo il tutto con uno stile grafico e sonoro molto coinvolgente che, dobbiamo dirlo, in diversi momenti vi farà pensare di essere nel pieno di una puntata di Yu-Gi-Oh. Ovviamente nel senso più buono che questa affermazione può avere.

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Spacchettando il pacchettone

Concettualmente The Eye of Judgment è proprio questo: un gioco di carte che raccoglie a piene mani dai vari Yu-Gi-Oh, WoW: Trading Card Game, Pokemon ma, soprattutto dal capostipite, del genere, Magic The Gathering e non per niente proprio Wizards of the Coast (il creatore di Magic) ha collaborato con Sony per lo sviluppo del gioco, realizzando le carte.
TEoJ viene venduto in bundle con il PlayStation Eye, la telecamera che tanto successo ha riscosso su PlayStation 2 e che ha subito un deciso restyling per apparire su PlayStation 3 comprensiva di casse e microfono incorporate, un mazzo di carte base e il tappeto in tessuto che funge da ripiano di gioco.
Basta montare la telecamera sull'apposito sostegno contenuto nel pacco, perdere qualche minuto per calibrarla e posizionarla sul tappetino e il gioco è praticamente pronto.
Non ci sono manuali da leggere o complicate istruzioni sul funzionamento delle carte: tramite una serie di tutorial di difficoltà crescente sarà piuttosto semplice entrare in partita e comprendere al meglio tutte le regole che sottostanno a The Eye of Judgment anche se, come avviene per tutti i giochi di carte, una cosa è comprenderne il funzionamento, tutt'altro è padroneggiare il gioco. Vi servirà un numero piuttosto elevato di partite per avere la meglio con facilità sul computer e quando vi ritroverete a sfidare le prime volte un avversario umano online, sarà veramente dura seguire i nuovi ritmi di gioco e mettere in pratica tutte le strategie che duramente avete appreso.
C'è infatti un enorme divario tra lo stile molto più rilassato che viene "imposto" nelle sfide contro il computer rispetto alle battaglie disputate in multiplayer online (oppure dal vivo contro un amico) ed è proprio su questo campo che The Eye of Judgment offre il meglio di sè.
Qui si annida infatti un problema del gioco: in single player TEoJ è decisamente scarso e si limita ad offrire una singola battaglia contro il computer o una sorta di battaglia rapida tra due carte che si limita a dire quale delle due è più forte (la modalità Judgment). Tutto qui. Nessuna modalità storia, mini-giochi o altre opzioni di sfida. Quello che rimane è, per l'appunto, l'online e ovviamente il sistema di configurazione e registrazione del proprio mazzo.

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Ma come funziona alla fine questo Judgment?

Il tappeto di gioco (un applauso a Sony per la cura con cui ha realizzato questo quadrato di stoffa completo di disegni e scritte dal taglio artistico molto pregevole) è suddiviso in 9 quadrati che possono essere occupati da una singola carta creatura. Queste nove zone hanno un preciso tema elementale su ogni faccia e possono essere spostate o ruotate con apposite carte magia. Questi elementi - fuoco, acqua, terra, foresta e biolith - determinano le creature evocabili (alcune possono essere posizionate solo su determinati elementi, oppure muoiono in presenza di altri) e gli eventuali bonus/malus da applicare ai loro punti ferita: ad esempio se una creatura viene evocata su un quadrato del suo elemento guadagna immediatamente due punti ferita, se invece il quadrato è dell'elemento avversario ne perde altrettanti.

In ogni turno il giocatore dovrà pescare una carta dal suo mazzo, guadagnerà due punti mana (cumulabili tra i turni) e potrà quindi attivare le creature che sono già sul tabellone (per farle combattere o per ruotarle di 90 gradi) oppure giocare delle carte magia. Finita questa fase, potrà evocare una nuova creatura (una sola per turno) che sarà obbligata ad attaccare i vicini che ricadono nel suo raggio di attacco.
Ogni creatura ha infatti un determinato cono di offesa e di difesa ed è qui che entra in gioco la questione della rotazione delle creature: alcune potranno ad esempio attaccare solo chi si trova nel quadrato frontale, altre solo a due quadrati di distanza in linea retta, oppure altre ancora potranno attaccare contemporaneamente su più lati. E lo stesso vale per la difesa visto che una creatura attaccata effettuerà un contrattacco solo se l'attaccante si trova in una certa posizione.
TEoJ è estremamente tattico: come in una sorta di scacchi del nuovo millennio sarà essenziale decidere il posizionamento preciso di ogni creatura (visto che non sarà più possibile muoverla durante la partita) e ruotarla adeguatamente durante l'evolversi della battaglia.
Vi possiamo assicurare che il tutto è molto più facile da giocare che da leggere e una lunga serie di abilità speciali delle carte (in classico stile Magic, come ad esempio rapidità o le creature muro/fortezza) fanno sì che le strategie di gioco attuabili tendano all'infinito. La partita termina quando uno dei due giocatori finisce il proprio turno con cinque creature sul tabellone.

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Prendersi a mazzate online

Una volta realizzato il proprio deck che dovrà essere composto rigorosamente da trenta carte mostrate una per volta all'Eye, sarà possibile registrarlo online sui server di gioco e, da quel momento, iniziare ad utilizzarlo in multiplayer. Ed è proprio su questo fronte che è scattata la principale polemica riguardante The Eye: il riconoscimento delle carte da parte dell'Eye avviene attraverso un semplice codice presente sulla parte alta e bassa di ogni carta. Essendo le carte stampate con normale inchiostro e senza alcuna protezione olografica, basta semplicemente fotocopiarne una reale o stamparle dai siti-libreria che stanno già apparendo online per poter utilizzare praticamente tutte le carti esistenti nel gioco.
Se da un lato questo fa letteralmente crollare la componente di collezionismo del gioco (e soprattutto starà facendo piangere Wizards of the Coast vista la notevole influenza della vicenda sulla vendita di mazzi e bustine), dall'altro non va a minare in alcun modo la meccanica di gioco di TEoJ. Anzi se proprio vogliamo esagerare, possiamo dire che tende ad equilibrare la composizione dei mazzi e a lasciare veramente in mano alla creatività del giocatore la composizione dei deck. Troppo spesso infatti la lamentela principale che viene fatta ai giochi di carte è che vanno incontro a chi ha la maggiore disponibilità monetaria e può quindi acquistare le carte più rare.

Una volta registrato il proprio mazzo online sarà poi necessario personalizzare il proprio account con un minimo di opzioni e selezionare un reame di appartenenza tra i quattro disponibili. Questa scelta servirà esclusivamente ad entrare maggiormente nell'ambito narrativo del gioco (anche se, torniamo a sottolinearlo, siamo rimasti basiti dalla totale assenza di una storia, al di fuori della splendida introduzione in CGI e della "letteratura" scritta nel manuale) e a partecipare alla classifica del reame. Online sarà poi possibile sfidare altri giocatori attraverso partite classificate o meno per poter, eventualmente, scalare la classifica mondiale.
E' perfettamente supportata la chat testuale e vocale, quest'ultima anche attraverso l'Eye stessa e, durante le nostre prove, non abbiamo sperimentato lag o problemi di connessione. Forse soltanto un po' di lentezza nella fase di creazione del match.
Per eliminare qualsiasi rischio di cheat, il mazzo verrà mescolato dal computer e, come se si giocasse a carte scoperte, sarà la console stessa a dire, nella fase di pescaggio, quale carta va pescata. Starà poi al giocatore cercarla effettivamente nel proprio mazzo e prenderla in mano.

The Eye of Judgment - Recensione
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Quello che si vede e quello che si ascolta

In termini puramente tecnici The Eye of Judgment riesce a dire la sua. Graficamente il titolo è estremamente curato: il tabellone di gioco virtuale è denso di animazioni a partire dall'elemento che compone ogni quadrato per arrivare alle esplosioni di luci e colori tipici delle evocazioni maggiori. Molto divertente poi l'interazione che si può avere con le creature che possono essere "malmenate" muovendo la propria mano sotto la telecamera oppure possono essere tenute sul palmo. Certo, sono tutte azioni che farete al massimo un paio di volte in presenza di qualche amico da stupire ma rappresentano la cura del dettaglio che avvolge l'intera produzione. Il discorso è un po' differente invece nel caso dei combattimenti. Quando questi avvengono, il tabellone viene messo da parte per lasciare lo spazio a un campo di battaglia dove le creature, a turni alternati e a seconda delle proprie abilità, si colpiscono una singola volta. Inizialmente questi scontri sono molto affascinanti nella loro brevità ma, passate le prime due, tre partite, vi ritroverete a disabilitare le animazioni di battaglia perchè estremamente ripetitive e assolutamente inutili visto che il giocatore non può in alcun modo intervenire o influenzare l'esito del combattimento. Per quanto riguarda l'audio, nessuna nota particolare. Se si escludono infatti i noiosi e lunghi tutorial, è presente esclusivamente la voce narrante che sottolinea l'evocazione di particolari magie o le fasi del turno ed il parlato di alcune creature. La colonna sonora è in stile heavy rock senza lode e senza infamia: c'è qualche motivetto interessante ma ben presto vi troverete a filtrarla mentalmente e a dimenticarvene.

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Commento

E' veramente difficile testare e valutare The Eye of Judgment. E' un prodotto estremamente originale e innovativo dove la componente fisica delle carte riesce a dare un surplus allo stile di gioco, mescolandosi perfettamente con le meccaniche di un gameplay molto classico ma estremamente coinvolgente e addictive. Passare le ore a scegliere le carte migliori per creare il mazzo definitivo, sperimentare la propria creazione online in un susseguirsi di partite a cui è difficile dare un taglio, rifinire la tattica migliore offrendo a un amico il mazzo "di riserva" per giocare dal vivo contro di lui, sono tutte esperienze che decretano il successo del gioco. Ma, e bisogna assolutamente sottolinearlo, TEoJ non è un gioco per tutti. Costa abbondanti 30 euro di più rispetto a un gioco "classico" (ma è anche vero che vi portate a casa in bundle l'Eye), è praticamente privo di single player e mini-giochi e, soprattutto, è statico come solo i giochi di carte riescono ad esserlo: se non sopportate vedere qualcuno giocare a Magic o non concepite il collezionismo delle carte allontanatevi di corsa, altrimenti è molto probabile che questo sarà il titolo che vi accompagnerà nei mesi a seguire.

Pro

  • Meccanica di gioco coinvolgente e bilanciata
  • Curato nei dettagli grafici
  • Le carte sono fisicamente ben fatte e stimolano il collezionismo
Contro
  • Assenza praticamente totale del single player
  • Solo in multiplayer dà il meglio di sè
  • In fondo è "soltanto" un gioco di carte