Se avete cliccato volontariamente su questa nostra recensione di The Forgotten City, è molto probabile che già sappiate da dove nasce questo particolarissimo progetto. Se invece siete qui per caso, o c'è un elemento di questo gioco che vi ha colpito tanto da volerne conoscere maggiori dettagli, per voi un riepilogo è d'obbligo, e sarà veloce ed indolore: The Forgotten City era una mod per Skyrim, ma non una mod qualunque bensì la migliore, la più originale e una delle più scaricate di sempre.
Lontano da Skyrim
Quasi tre milioni di download dopo e un prestigioso premio della Writer's Guild mai assegnato prima d'allora alla sceneggiatura di una mod, gli autori di The Forgotten City hanno deciso di fare il grande salto di qualità provando a trasformare il loro progetto amatoriale in un gioco vero e proprio. E ce ne hanno messo del tempo: i tre che si nascondono dietro al nome Modern Storyteller hanno impiegato quattro lunghi anni per arrivare al traguardo, e a far mangiare la polvere e moltissimi team ben più corazzati.
Oramai chiunque può mettere le mani su engine tanto facili quanto potenti, che poi sono gli stessi utilizzati dalle software house più famose, ma riuscire a creare un'esperienza come The Forgotten City in tre, è davvero un risultato ragguardevole. In questi anni, l'ingegnere del software Alex Goss e il grafico John Eyre sono riusciti a ricostruire tutto ciò che gli serviva di Skyrim all'interno dell'Unreal Engine 4, mentre lo scrittore Nick Pearce ha modificato ed espanso la trama della mod permettendogli di affrancarsi da ogni elemento legato alla proprietà intellettuale Bethesda. In poche parole, The Forgotten City è cresciuto al punto da camminare con le proprie gambe, e ora scopriremo insieme quanto lontano è riuscito ad arrivare.
Benvenuti nella città dimenticata
Roma, giorni nostri. Impegnato da interessi archeologici sulle rive del Tevere, il nostro alter-ego esplora alcune rovine fino a quando, improvvisamente, il mosaico sotto i suoi piedi si rivela essere una botola dai connotati magici. Il pavimento si apre, la caduta è lunga, il tempo si ferma come il respiro del protagonista che continua a precipitare, a precipitare ancora.
Rinviene sugli argini di un fiume, ha accanto una misteriosa donna che dopo veloci convenevoli gli chiede se può controllare cosa è accaduto al suo amico e aiutante che si è intrufolato in quella che sembra essere una tomba antica. Non c'è molta scelta se non acconsentire, e così inizia l'avventura.
Abbiamo una torcia elettrica con noi ed è ancora funzionante. Con essa ci facciamo strada tra cunicoli e grandi corridoi. Il marmo bianco, i drappi rossi, le tipiche colonne doriche e dozzine di statue d'oro massiccio che sembrano aver tentato una sconclusionata fuga verso l'esterno, lontano dai loro eleganti ed imperiali supporti. Un'esperienza straniante che trova il suo apice nell'incontro con la vera protagonista di questo gioco: la città dimenticata è infine davanti a noi, prigione immacolata e senza via d'uscita, regolata da un'unica draconiana legge divina che sta per essere infranta, ma da chi e per quale motivo?
Chi muore si rivede
In questo avamposto romano costruito da chissà chi, incastonato nelle profondità terrestri dove la luce filtra solo attraverso un grosso buco nella volta rocciosa, i cittadini sono pochi e spaesati, e non sanno quando e come sono finiti qui. Tutti sanno che siamo appena arrivati, pochi però azzarderanno domande sul nostro rocambolesco viaggio visto che già conoscono la risposta, nessuno invece è a conoscenza del fatto che, al contrario degli altri, noi veniamo dal futuro e chissà, potremo essere colui o colei che riuscirà a spezzare questa inquietante prigionia.
Al potere abbiamo un solo uomo, a sfidarlo nelle prossime elezioni un altro nobile con intenti opposti, su cui potremo fare affidamento se i nostri interessi collimeranno con i suoi, ma è il primo che sfrutterà subito il nostro arrivo con un compito tanto sorprendente, quanto importante: qualcuno vuole spezzare la Regola D'oro, l'unica legge della città che promette di ucciderne tutti gli abitanti se anche uno solo commetterà un peccato, ed essendo appena arrivati siamo gli unici del quale ci si può fidare.
La regola non specifica cosa può essere definito un peccato e cosa no: rubare, uccidere lo sono senza alcun dubbio, ma dire una bugia è abbastanza grave per far sì che la profezia si avveri? In questa distopia, dovremo capire come funzionano le cose, imparare a conoscere tutti quelli che sopravvivono nella Forgotten City, e così facendo magari scoprire un modo per fuggire tornando anche nel presente.
Basta un peccatore
Ma la regola è destinata ad essere infranta ancora prima di quanto preventivato, saremo proprio noi i responsabili e lo saremo più e più volte, perché solo così potremo riavvolgere il nastro e ricominciare come se fossimo appena arrivati, ma con le conoscenze raccolte da ogni tentativo.
Un loop temporale che ricorda il tipico espediente dei rogue like, qui riproposto non per sfidarci in punta di lama, bensì a filo di logica. Ogni volta che commetteremo un peccato, verremo teletrasportati in una versione onirica della Città Dimenticata, qui anime divine lanceranno frecce magiche agli abitanti che quando colpiti si trasformeranno in statue. Il nostro scopo è tornare all'ingresso della città senza essere colpiti a nostra volta, in modo da ripristinare gli eventi come lo erano all'origine del nostro arrivo.
Un po' ci dispiace rivelarvi questi dettagli, ma visto che sono alla base del gameplay di questo titolo è necessario farlo: uno degli aspetti più affascinanti infatti è che all'inizio non sai se puoi trasgredire alla Regola D'oro, fai di tutto per non cascarci, poi succede e pensi che sia una cosa da evitare in futuro, fino a quando finalmente intuisci che infrangerla ripetutamente è proprio quel che serve per dipanare il mistero che circonda The Forgotten City... e soprattutto di non essere l'unico ad averlo capito.
Infrangere la regola
Il loop temporale ci consente di scegliere nuove domande e nuove risposte, di cambiare il nostro comportamento nei confronti di personaggi di cui abbiamo saputo nuovi fondamentali dettagli, di anticipare il crollo di un tempio per salvare chi vogliamo salvare, e punire chi vogliamo punire. Resettare la Città Dimenticata ci permetterà di superare puzzle particolarmente complessi, di raccogliere nuovi importanti strumenti, di cambiare gli eventi in modo che tutti i pezzi del puzzle compongano la realtà che preferiamo, possibile chiave di volta che infine aprirà le porte verso uno dei quattro finali possibili.
The Forgotten City è un gioco di investigazione, deduzione, con una predominante natura ruolistica, dove i combattimenti sono pochissimi e il più possibile da evitare, dove presto mettere le mani su un arco magico capace di trasformare in oro persino i corsi d'acqua. Si parla in The Forgotten City, si parla tantissimo, e l'esplorazione non è da meno per una miscela che sembra piazzarsi in mezzo al tris delle meraviglie composto da Skyrim, Myst e il poco conosciuto Shadow of Memories di Konami.
Ripensare e ricostruire
Anche se The Forgotten City è stato completamente ripensato e ricostruito rispetto alla mod originale, il fatto che sia nato all'interno di Skyrim è ancora chiaro nello stile visivo adottato, specialmente durante i dialoghi, e in alcune meccaniche. Graficamente e tecnicamente non è il massimo, ma se consideriamo che è stato creato da tre persone il risultato è effettivamente incredibile. A nobilitare l'opera, oltre che il suo originale gameplay, ci pensa la colonna sonora piuttosto ispirata, ma soprattutto il doppiaggio dei diversi personaggi affidato sempre ad attori di un certo livello.
Le voci dei protagonisti ci aiutano a prendere subito sul serio un prodotto che comunque, a prescindere dai gusti di ognuno di noi, merita tutto il rispetto possibile e soprattutto di essere provato in prima persona. Magari trovare anche solo un frammento di The Forgotten City in un titolo ad alto budget, un angolo di gioco dove riporre la spada e sguainare la mente, le parole, ma ci accontenteremo senza problemi dello stesso concept sviluppato da un team tre volte più grande, con il triplo del budget e chissà se non ci arriveremo davvero, presto o tardi.
Conclusioni
Un'esperienza diversa dal solito, un mistero coreografato alla perfezione e scritto, al netto di qualche solitaria ma avvilente ingenuità, davvero molto bene. La durata dell'esperienza dipende dal finale che afferrerete, ma per inquadrare e colpire quelli migliori potrebbero volercene circa otto di ore, senza contare i tentativi successivi perché visto il dinamismo della sceneggiatura e le diverse possibilità a nostra disposizione, la rigiocabilità è garantita almeno per una seconda run. Peccato che al momento non sia tradotto in italiano, e che l'inglese utilizzato non sia tra i più facili.
PRO
- È fatto da tre persone!
- Mistero di grande qualità
- Meccaniche di gioco molto affascinanti
CONTRO
- È fatto da tre persone...
- Qualche dialogo sottotono
- Ritmo ottimo ma con qualche riserva