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The Invincible, la recensione di un'avventura sci-fi retrofuturistica basata su un romanzo

La recensione di The Invincible, una nuova avventura sci-fi retrofuturistica basata su un romanzo polacco, in arrivo su PC, PS5 e Xbox Series X|S.

RECENSIONE di Nicola Armondi   —   02/11/2023
The Invincible, la recensione di un'avventura sci-fi retrofuturistica basata su un romanzo
The Invincible
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La letteratura è una delle arti più antiche dell'umanità ed è spesso la base per altre creazioni, compresi i videogiochi. Negli anni abbiamo più volte visto giochi basati su opere letterarie, che prendono più o meno ispirazione dall'autore originale per raccontare qualcosa di proprio. Basta pensare a The Witcher, Metro 2033, American McGee's Alice o anche solo al recente Lies of P.

Che ci si basi pesantemente sul romanzo o che si sfrutti solo qualche punto di riferimento, ciò che importa è che il videogioco sappia appassionare e divertire. La sfida dell'ultima fatica di Starward Industries in arrivo il 6 novembre 2023 su PC, PS5 e Xbox Series X|S, non è quindi diversa da qualsiasi altra opera del proprio genere. Il team di sviluppo è riuscito a convincerci? Scopritelo nella nostra recensione di The Invincible.

The Invincible, dal romanzo al videogioco o viceversa?

La storia di The Invincible sarà raccontata anche tramite diapositive
La storia di The Invincible sarà raccontata anche tramite diapositive

Diamo prima di tutto delle coordinate. The Invincible è basato sul romanzo L'Invincibile (Niezwyciężony in originale) dello scrittore polacco Stanisław Lem, pubblicato nel 1964. Si tratta di un racconto di fantascienza che oggi definiremmo retrofuturistico, che ci porta sul pianeta Regis III. Il videogioco fa lo stesso: non è però una riproposizione del romanzo, ma una sorta di prequel non ufficiale.

Il racconto originale ci viene mostrato dal punto di vista della grande nave spaziale L'Invincibile e del suo equipaggio, mentre il videogioco ci mette nei panni di una scienziata, Yasna, la quale fa parte di una piccola spedizione di una fazione opposta a quella dei protagonisti del romanzo.

Regis III è un pianeta desolato, quasi morto, nel quale non esiste alcun tipo di vita terrestre. È un luogo misterioso, ma a preoccuparci maggiormente è il fatto che buona parte dei nostri ricordi è nebulosa. Yasna si risveglia in una conca sabbiosa, senza una chiara idea di come ci sia arrivata. Dopo non molto riusciremo a ricreare un collegamento con Novik, il nostro astrogatore, ovvero il capitano della spedizione che è rimasto sulla nave fuori dall'atmosfera di Regis III.

L'opera si divide quindi di due parti: la nostra esplorazione e, di fianco, i dialoghi con Novik, che ci guida, consiglia e pian piano ci dà qualche indizio aggiuntivo su quanto sta accadendo. Il racconto ideato da Starward Industries si inserisce nei temi del romanzo e propone semplicemente un punto di vista diverso su una vicenda che i lettori già conoscono. Si parlerà di evoluzione, del rapporto tra uomo e macchina, del nostro posto e del nostro effetto nell'universo, mentre cerchiamo di salvare i membri del nostro equipaggio dispersi e tentiamo di trovare una via di fuga.

Non ci sarà mai azione in The Invincible, ma questo non significa che non ci siano pericoli
Non ci sarà mai azione in The Invincible, ma questo non significa che non ci siano pericoli

The Invincible è un'avventura profondamente narrativa, focalizzata sul racconto e poco interessata a darci troppo spazio di manovra. Questo non significa che non avremo un po' di libertà d'azione, soprattutto sul finale, ma per il grosso dell'avventura si tratta di scegliere una linea di dialogo invece che l'altra o di trovare o non trovare certi oggetti necessari allo sblocco di una lunga serie di trofei. L'avventura proseguirà in ogni caso nella stessa direzione, semplicemente potremo dare la nostra interpretazione agli avvenimenti scegliendo cosa far dire a Yasna.

Il racconto è estremamente interessante, forte delle idee originali del romanzo, e fluisce senza particolari intoppi mentre esploriamo Regis III, se non in qualche fase un po' più lenta, condizionata da ambienti leggermente troppo ampi. Per fortuna questi frangenti sono riempiti di dialoghi secondari tra Yasna e Novik che evitano un imbarazzante lungo silenzio quando impieghiamo un po' più tempo del previsto per raggiungere l'obiettivo. Il pianeta stesso è il protagonista dell'avventura e Starward Industries ha fatto un buon lavoro nel ricrearlo, considerando che di base è "solo" un insieme di rocce e sabbia. Al netto di qualche piccolo limite tecnico (di tanto in tanto la conta poligonale scende o gli shader si caricano in ritardo), l'ambientazione è affascinante e ben realizzata. Si percepisce sempre la vastità del pianeta, la sensazione di un passato ormai morto e si vive nel dubbio: c'è qualcun altro? Cosa è accaduto ai nostri compagni? E cosa sono queste strane strutture metalliche che spuntano dal terreno?

Potremo incontrare qualcun'altro nel gioco e sarà un momento focale di The Invincibile
Potremo incontrare qualcun'altro nel gioco e sarà un momento focale di The Invincibile

A far da padrone è anche la tecnologia in stile anni sessanta, che immaginava un futuro spaziale estremamente analogico. Potremo usare anche noi alcuni strumenti, come uno scanner e un'agenda che farà da mappa, ma anche della strumentazione da campo utile, per esempio, a controllare delle sonde volanti. Tutte le interazioni, sebbene non molto numerose, sono molto curate in termini di animazioni e donano a Yasna maggior fisicità e presenza scenica.

Che conosciate o meno il romanzo originale, The Invincible è un gioco perfetto per chi ama i misteri dell'esplorazione spaziale, ma bisogna comprendere subito che è un gioco lento, totalmente focalizzato sulla sua narrazione e nel quale ogni elemento ludico è sempre a servizio della trama.

Gameplay o quasi

Dovremo usare anche dei rover per spostarci, in The Invincible
Dovremo usare anche dei rover per spostarci, in The Invincible

Come molte avventure narrative, The Invincible non si preoccupa minimamente di inserire nel proprio mix anche solo un'oncia di azione o di enigmi. Non si deve capire cosa fare, se non di tanto in tanto aprire la mappa per assicurarsi di star proseguendo nella direzione giusta se una delle sezioni lineari, anche se un po' più ampie del solito, sta vi ha fatto perdere il senso dell'orientamento.

Tutta l'avventura si risolve camminando, rispondendo a Novik con varie scelte di dialogo e guidando un rover. Le interazioni con i macchinari sono semplici, questioni di un paio di clic, e non ci si deve aspettare particolare varietà. Non è ovviamente un problema oggettivo (soggettivo sì, non a tutti piace questa impostazione e lo sappiamo bene), ma abbiamo comunque qualche rimostranza. Oltre ad alcune sezioni un po' più lente del necessario, come già detto, The Invincible è estremamente rigido anche per il genere. Facciamo un esempio rappresentativo: regolarmente dovremo salire su qualche elemento roccioso per proseguire con le nostre esplorazioni, ma il gioco ci obbliga a passare da uno specifico punto, sebbene mezzo metro a destra o a sinistra lo "scalino" roccioso sia identico. Questo costringe alle volte ad andare avanti e indietro alla ricerca dell'esatto segmento di interazione, segnalato un po' troppo tardi dal gioco.

Avremo alcuni strumenti tecnologici dalla nostra, ma il loro uso è automatico e determinato dalla trama di The Invincible
Avremo alcuni strumenti tecnologici dalla nostra, ma il loro uso è automatico e determinato dalla trama di The Invincible

Sia chiaro, non parliamo di un problema continuo e non rovina l'esperienza complessiva, ma è rappresentativo del tipo di gioco che è The Invincible: un'avventura lineare, rigida e lenta, anche nelle camminate, con Yasna che ha una capacità di sprint di pochi secondi. Perlomeno il fiatone è reso bene a livello visivo, con il casco spaziale che si appanna e la vista che si annebbia per la fatica.

The Invincible è un'esperienza valida da punto di vista visivo e sonoro, grazie all'ottimo doppiaggio, ai buoni effetti ambientali e alle musiche che trasmette quel senso di inquietudine e mistero di un pianeta morto. È quindi un peccato che non si sia fatto un passo in più e il team non abbia usato al meglio di DualSense. Non solo le possibilità del feedback aptico e dei grilletti adattivi sono andate perdute, ma soprattutto la vibrazione sembra spesso posizionata un po' a caso, ad esempio durante le camminate quando di tanto in tanto si sente una forte vibrazione in un punto casuale del controller senza che nulla sia successo, per poi rimanere senza feedback di alcun tipo per svariati istanti. Percepire la sabbia tra mani, i diversi terreni sui quali camminiamo o i delicati clic delle manopole retrofuturistiche avrebbe elevato l'esperienza non poco. Segnaliamo infine che il gioco non è tradotto in italiano, nemmeno nei sottotitoli.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
7.5
Lettori (29)
7.5
Il tuo voto

The Invincible è esattamente quello che vuole essere: un'avventura narrativa estremamente focalizzata, che non prova nemmeno ad attirare un pubblico che cerca azione o enigmi. La storia è ottima, i personaggi interessanti e con le sue cinque-sei ore dura il giusto. Aspettatevi un racconto lineare nel suo cuore, sebbene sempre pronto a farci scegliere cosa dire o se esplorare qualche sezione aggiuntiva non obbligatoria. Ben realizzato a livello visivo e sonoro, The Invincible avrebbe meritato più cura nell'uso del DualSense su PS5: le vibrazioni non sono solo sotto sfruttate, ma spesso anche mal gestite.

PRO

  • Ottima storia, ottima ambientazione, ottimi personaggi
  • Un punto di vista diverso sulla storia del romanzo

CONTRO

  • Qualche rigidità di troppo nel gameplay
  • Vibrazioni mal utilizzate, funzioni uniche del DualSense ignorate