Fa impressione pensare che siano passati poco più di quattro anni da Avengers: Endgame, il colossal che ha chiuso il primo ciclo cinematografico della Marvel infrangendo ogni tipo di record. In questi quattro anni la Casa delle Idee non è stata particolarmente fortunata: già era difficile poter rimpiazzare un cast di attori e personaggi così iconico, ripartendo praticamente da zero, figuriamoci se nel mezzo si è dovuto affrontare una pandemia con conseguente chiusura dei cinema, rallentamento dei lavori e frammentazione della narrazione su più media, principalmente per provare a lanciare e sostenere il servizio in streaming Disney+.
Il risultato è che Kevin Feige e soci hanno faticato a tenere insieme i pezzi e soprattutto a coinvolgere nuovamente un grande pubblico che, tra "eroi minori" e la difficoltà a seguire tutte le trame del multiverso su più media, ha perso per strada il suo amore per questo genere di film. Quello che fa impressione, dicevamo, è che un nuovo tassello fondamentale dell'universo cinematico Marvel esca quasi in sordina, senza le strade addobbate con cartelloni pubblicitari, o eventi in Fortnite a fare da supporto.
Eppure The Marvels, in arrivo nei cinema italiani a partire dall'8 novembre, dovrebbe essere un vero e proprio pezzo da 90: non solo mette in campo uno dei pochi Avenger sopravvissuti alla Partita Finale, ma riprende anche due delle serie TV meglio riuscite in questi anni di sperimentazione su Disney+, ovvero WandaVision e Ms. Marvel.
Come sono andate le cose? Scopriamolo nella recensione di The Marvels.
Cosa bisogna sapere per vedere The Marvels
Prima di parlare del film, diamo un po' di coordinate per poter arrivare pronti alla visione di The Marvels. Non che il nuovo film Disney non sia comprensibile anche a digiuno dell'universo Marvel, soprattutto per via di una trama all'acqua di rose e qualche breve spiegazione infilata tra i dialoghi, ma per comprendere tutte le sfumature della pellicola è meglio avere qualche conoscenza preliminare.
Cominciamo, ovviamente, con Carol Danvers / Captain Marvel, la supereroina interpretata da Brie Larson. L'ex-pilota di caccia della U.S. Air Force è uno dei membri più potenti (se non il più potente) degli Avengers originali ed è stata protagonista sia degli ultimi film dei Vendicatori, sia di una pellicola tutta sua, Captain Marvel appunto. Questa dovrebbe essere il punto di partenza obbligato per capire meglio The Marvels, soprattutto il rapporto tra Danvers e Monica Rambeau, oltre che il conflitto che fa da propellente all'avventura.
Sembra strano, ma potrebbe non essere fondamentale vedere la miniserie Ms. Marvel per comprendere la simpatica eroina interpretata da Iman Vellani. Certo, grazie a quella si conoscerebbero meglio la storia del bracciale e di come ha ottenuto i poteri, oltre al fatto che le gag con la sua strampalata famiglia farebbero più ridere, ma The Marvels riesce benissimo a spiegare tutto quello che serve di Kamala Khan in pochissime sequenze. Anche grazie alla bravissima attrice canadese, in grado letteralmente di bucare lo schermo con la sua simpatia.
La visione di WandaVision, scusate il gioco di parole su più livelli, è invece fondamentale per sapere chi è Monica Rambeau e come ha ottenuto i suoi poteri. I più, infatti, se la ricorderanno come la piccola nipote di Carol Danvers e non come una supereroina in grado di assorbire la luce e usarla per molteplici scopi. Inoltre potrebbe non guastare una visione della dimenticabile Secret Invasion, soprattutto per approfondire il personaggio di Nick Fury e il suo rapporto con gli Skrull.
Tre supereroine in cerca di autore
Fatte queste premesse, The Marvels è una pellicola molto leggera, che non impiega tanto ad entrare nel vivo, soprattutto perché il suo intreccio non è particolarmente articolato, complesse spiegazioni pseudo-scientifiche a parte. Il tutto gira intorno alle tre Meraviglie protagoniste, Captain Marvel, Ms. Marvel e... Monica Rambeau, tre profili completamente diversi tra di loro, ma che proprio per questo funzionano piuttosto bene. Abbiamo una rigida e tormentata Danvers che si trova a dover condividere i suoi spazi con l'esuberante e allegra (oltre che sua grande fan) Khan e con la Rambeau, con la quale non ha alcun contatto da anni, nonostante la familiarità. Questa diversità, dopo un primo momento di smarrimento, diventerà un punto di forza del trio e darà vita per tutta la pellicola ad una serie di intermezzi comici piuttosto riusciti.
Questi tre personaggi così distanti, anche geograficamente, si trovano a dover collaborare perché per qualche strana ragione i loro poteri, tutti incentrati sulla luce, fanno una sorta di "contatto" quando vengono utilizzati in contemporanea, facendo scambiare istantaneamente la posizione delle due eroine coinvolte. Potrebbe capitare, infatti, che Ms. Marvel venga teletrasportata nel bel mezzo dello spazio profondo, mentre Danvers si ritrovi a dover gestire gli invadenti genitori di Kamala quando un attimo prima stava combattendo il nemico di turno.
A fare da collante al tutto c'è l'onnipresente Nick Fury di Samuel L. Jackson, in una versione più rilassata e divertita dell'ex direttore dello SHIELD. Questo super team si trova così improvvisamente a dover affrontare la solita minaccia che mette in pericolo l'intero universo e che va combattuta a suon di super sganassoni e buoni sentimenti.
Ritrovare la via
Dobbiamo ammettere che i 105 minuti di The Marvels sono passati piuttosto velocemente, tra una scena d'azione ben coreografata e qualche trovata comica davvero sopra le righe ma piuttosto riuscita nella sua assurdità. La regia di Nia DaCosta cerca di mettere assieme i vari pezzi in maniera coerente, anche se la sua sceneggiatura, scritta in collaborazione con Megan McDonnell ed Elissa Karasik, gestisce a volte in maniera un po' troppo superficiale alcuni passaggi che avrebbero potuto essere approfonditi meglio.
Non che il film sia corto in sé, ma si tratta della pellicola Marvel meno lunga degli ultimi anni e, dovendo fare da raccordo tra tante produzioni diverse, la storia avrebbe potuto prendersi più tempo per introdurre meglio le tre protagoniste a chi non conosce il loro passato, ma soprattutto per dare più spazio agli attriti tra Captain Marvel e Dar-Benn, l'antagonista della pellicola interpretata da Zawe Ashton.
Alla fine si comprende l'odio che la guerriera Kree prova nei confronti della Danvers, vengono spiegate le motivazioni che hanno spinto l'Avenger ad agire in quel modo, ma è difficile provare empatia per Dar-Benn e il suo popolo solamente guardando The Marvels. Qualche minuto in più per raccontare quello che è successo negli ultimi 4 anni della vita di Captain Marvel avrebbe potuto dare molto più spessore all'antagonista e a tutto l'intreccio, che perde un po' di mordente nel finale dopo il divertente inizio.
Così com'è, invece, il film si lascia guardare senza sussulti, intrattiene senza grosso impegno, soprattutto per via degli intermezzi comici, a volte un po' forzati, ma comunque riusciti, e qualche piacevole scena d'azione.
Ci sono scene dopo i titoli di coda di The Marvels?
Uno degli elementi più iconici dei film Marvel è la presenza di quella che vengono definite "scene post-credits", ovvero delle sequenze poste dopo i titoli di coda che solitamente vengono utilizzate o per anticipare il futuro del Marvel Cinematic Universe o per integrare meglio la pellicola all'interno dello stesso.
Nel caso di The Marvels abbiamo una scena piuttosto importante e molto riuscita alla fine dei titoli principali e una decisamente più piccola, persino superflua, al termine delle musiche.
Conclusioni
Multiplayer.it
6.5
The Marvels non verrà ricordato come il miglior film di supereroi della storia, ma ha il grande merito di unire diverse storie del multiverso Marvel, oltre che di "mettere sulla mappa" tre personaggi che vedremo sicuramente nei prossimi mesi: Captain Marvel, Ms. Marvel e la terza Meraviglia ancora senza un nome di battaglia ufficiale. Si tratta di una pellicola leggera e non particolarmente lunga, con alcuni momenti piuttosto divertente e alcune scene d'azione ben coreografate. Peccato non si prenda il tempo per sviluppare meglio i personaggi, soprattutto l'antagonista, perdendo così mordente nel finale.
PRO
- Le tre protagoniste si amalgamano bene tra di loro
- Intermezzi comici riusciti
- Buone scene d'azione
CONTRO
- L'intreccio è un po' superficiale
- Dar-Benn non lascia il segno