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The Quiet Man, la recensione

Leggete la recensione di The Quiet Man per capire come mai ci troviamo di fronte a uno dei titoli peggiori dell'anno

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   06/11/2018
The Quiet Man
The Quiet Man
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Recensire The Quiet Man non è complicato, ma vi confessiamo che provandolo ci siamo posti molte domande. Ad esempio è lecito chiedersi cos'abbia motivato un publisher come Square Enix, che sicuramente valuterà centinaia di pitch ogni anno, a produrlo e pubblicarlo. Descriverlo è di una facilità estrema: si tratta di un lungo film di tre ore, che mescola sequenze filmate dal vero ad altre realizzate con il motore di gioco, inframmezzato da scialbe sezioni da picchiaduro alla Final Fight. Considerate che non ci sono scelte da compiere per portare avanti la storia, quindi si guarda, si guarda, ogni tanto si picchia, e poi si torna a guardare.

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La sua peculiarità è di avere un protagonista audioleso e pettinato da Pokémon, tale Dane, di cui assumiamo il controllo e l'udito, per così dire. Sostanzialmente per l'intero gioco si ascoltano i suoni come li sente lui, quindi non si ode praticamente nulla. Per nulla intendiamo anche che Dane non è in grado di sentire le voci degli altri personaggi e quando dialoga si limita a leggerne il labiale. Se il giocatore vuole capire cosa gli viene detto, deve imparare a fare lo stesso. Si tratta di una scelta radicale, anche interessante, che però pecca di un'implementazione approssimativa che crea diversi problemi alla narrazione, oltre che meramente logici. Ad esempio, accettiamo di non poter sentire ciò che dicono gli altri personaggi, ma perché non capiamo nemmeno ciò che pensa e dice Dane? Perché quando legge il labiale e parla con gli altri noi siamo tagliati fuori dalla conversazione? Non si potevano mettere dei sottotitoli in questi frangenti, facendoci capire ciò che lui dimostra di capire alla perfezione?

Inoltre, se l'obiettivo era quello farci sostanzialmente assumere il suo punto di vista, perché la regia non segue questa scelta in alcun modo ed è invece fondata sull'uso di un linguaggio scialbo e stereotipato, fatto soprattutto di inquadrature oggettive? Ancora, perché non udiamo i suoni delle scene in cui Dane non è presente? Perché i personaggi che conoscono la condizione di Dane gli parlano normalmente, dandogli spesso anche le spalle? Non sono questioni da poco, perché l'intero gameplay si fonda su questa trovata, che di fatto viene sprecata malamente e rimane puramente epidermica, ossia un semplice togliere l'audio a tutto il gioco senza farci capire cosa possa significare davvero non sentire. Del resto che si tratti di una 'meccanica' mal sviluppata lo si capisce anche dal fatto che il tema della sordità non entra mai davvero nella narrazione, rimanendo sullo sfondo. Quindi l'idea di per sé sarebbe anche intrigante, ma è implementata così male da essere fastidiosa. Del resto a essere fastidiosa è anche l'intera storia raccontata, che non solo è prevedibilissima, ma anche piena di assurdità. Dane lavora come picchiatore per un boss locale, suo amico d'infanzia, ed è innamorato della sua donna. Avete già capito il finale? Bravi, ma vi manca un colpo di scena senza senso e una sequenza particolare che ci ha ricordato quella finale di Fahrenheit di Quantic Dream per assurdità. Metteteci anche un sotto testo vagamente razzista, mescolate il tutto e il disastro è servito.

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Nota sull'audio

Nella versione originale di The Quiet Man l'audio era praticamente spento, poi una patch ha aggiunto alcuni suoni perché dei sagacissimi acquirenti credevano che fosse un bug e hanno iniziato a protestare sui forum del gioco. Da notare che la mancanza completa di suoni era nella descrizione del prodotto, quindi sarebbe bastato leggere cosa si stava acquistando per evitare figuracce.

Meccaniche di gioco

Purtroppo come dicevamo The Quiet Man non è solo un film, ma ha anche delle sequenze in cui si menano le mani. Il "purtroppo" iniziale è dovuto al fatto che sono realizzate davvero malamente e, in alcuni frangenti, sembrano incomplete. Dane può dare pugni, calci, afferrare i nemici e usare un potere che gli consente di focalizzare gli attacchi, mescolando il tutto per realizzare delle combo più o meno efficaci. Può anche schivare i colpi degli avversari, mossa utile soprattutto se si sceglie il livello di difficoltà più alto (di due). A una prima occhiata il sistema non sembra funzionare male e le risse risultano quasi piacevoli nella loro estrema fisicità e brutalità. Più si va avanti nel gioco però, più ci si rende conto che il tutto è estremamente ripetitivo e poco rifinito, tra un ridottissimo numero di nemici, compenetrazioni poligonali in ogni dove e animazioni mancanti, le brevi scene da picchiaduro diventano presto un fastidio, oltretutto spesso narrativamente incoerenti e appiccicate al gioco per allungare il brodo.

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In particolare i boss mancano di animazioni, soprattutto quelli finali, rendendo difficile capire come mai alcuni colpi non vadano a segno mentre altri sì. Probabilmente gli sviluppatori hanno esaurito il budget e hanno tagliato alcune cose, ma così il risultato è terribilmente sciatto e finisce per penalizzare proprio quei momenti che teoricamente dovrebbero essere più intensi e quei combattimenti in cui è necessario studiare un minimo l'avversario per sapere quando attaccare. A salvarsi sono soltanto gli scenari che, essendo pochi e ridotti nelle dimensioni, sono ricchi di dettagli e molto curati. Comunque sia non è qualche dettaglio grafico che può portare a consigliare The Quiet Man, che risulta essere complessivamente un disastro senza possibilità di appello.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7 SP1 / Windows 8.1 / Windows 10 64-bit
  • Processore: Intel Core i5 (2.4GHz e superiore)
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: AMD Radeon R7 370 / NVIDIA GeForce GTX 750 Ti
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 40 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 (2.7GHz e superiore)
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: Radeon RX 480 / NVIDIA GeForce GTX 1060 6 GB VRAM

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
3.0
Lettori (20)
3.5
Il tuo voto

La versione migliore di The Quiet Man è quella Xbox One, che non esiste. Davvero, il solo pensiero di non correre il rischio di poter incappare in questo gioco dovrebbe rendere felici i possessori della console Microsoft. Ovviamente si scherza... ma nemmeno troppo. Per il resto rimane poco da dire su di un prodotto che vorrebbe essere sperimentale, ma risulta solo mal realizzato e che non troviamo alcun motivo per consigliare a chicchessia. Se vi intriga la mancanza di audio, avviate un gioco a caso e date fuoco agli speaker, l'effetto sarà più o meno lo stesso.

PRO

  • Costa poco
  • Non si rischia di volerlo comprare

CONTRO

  • Caratteristica principale mal implementata
  • Sequenze da picchiaduro ripetitive e sciatte
  • Tutto il resto