Era il 2015 quando un team di sviluppatori giovani, ma esperti ha fondato The Fool's Theory, che in un paio di anni produsse il proprio primo gioco, Seven: The Days Long Gone. Nel 2022, ha invece annunciato di star collaborando con CD Projekt (ex-team di alcuni sviluppatori di The Fool's Theory, tra l'altro) sul remake di The Witcher.
Nel frattempo, però, The Fool's Theory è pronto a portare su PC (e su PS5 e Xbox Series X|S in un secondo momento) il suo secondo gioco originale, un GDR profondamente focalizzato sulla propria componente narrativa. Ecco la nostra recensione di The Thaumaturge.
The Thaumaturge, un punto di svolta
The Thaumaturge è un gioco ampio, il cui racconto tocca diversi temi. Se dovessimo però radunare tutto in una sola parola, sceglieremmo "spartiacque".
L'opera di The Fool's Theory ci porta nel 1905 e ci mette nei panni di Wiktor Szulski, un taumaturgo, ovvero una persona in grado di vedere creature eteree note come i Salutor. Parliamo di esseri che si legano agli umani, attirati dai loro più grandi Difetti, e che influenzano tutti coloro che si trovano nelle vicinanze della persona colpita. Solo i taumaturghi possono vedere i Salutor e solo loro possono scacciarli o controllarli.
La storia inizia con Wiktor in viaggio, dopo quindici anni di esilio dalla propria casa a Varsavia, mentre cerca disperatamente un modo per rientrare in contatto con il proprio Salutor da cui è stato parzialmente separato anni prima. In un villaggio sperduto incontra Grigórij Efímovič Raspútin, il celebre mistico e taumaturgo russo, che lo aiuta a riprendersi e diventa suo compagno. È però con il ritorno a Varsavia che la trama parte veramente e che comprendiamo il mondo in cui ci troviamo.
The Thaumaturge ci porta in una città spezzata e ci pone rapidamente al centro di una situazione politica e culturale sfaccettata. Varsavia è infatti sotto il dominio russo e lo Tsar è in città. La polizia segreta è ovunque, i ribelli vogliono l'indipendenza per la Polonia, le donne cercano una maggiore emancipazione e libertà di studio e l'antica Varsavia sta entrando nel nuovo secolo con un sistema di fognature. Dall'altro lato, però, un fervore religioso ed estremista conquista gli animi delle persone, i taumaturghi sono visti come adoratori del demonio e il nostro Wiktor rappresenta un mondo vecchio, sempre più odiato, che dovrebbe cedere il passo alla modernità.
Sono questi conflitti che creano Varsavia, che in ogni istante è molto più di uno sfondo nel quale avanza la trama. La città stessa è protagonista di The Thaumaturge. Lo si nota con le missioni, con la raccolta di tantissimi collezionabili narrativi che approfondiscono piccoli eventi dell'epoca, come l'arrivo del cinema e il proliferare di nuovi sport e balli. Anche solo guardandoci attorno, però, possiamo vivere la città.
Nel corso dell'avventura dovremo esplorare molteplici quartieri e tutti sono stati realizzati con estrema cura. Nel mentre saremo concentrati sul prossimo obiettivo, attorno a noi la città vivrà, con lavoratori che posizionano rotaie di un treno, un uomo che implora la propria amata di farlo rientrare in casa, i ricchi che si godono una ciambella in tranquillità al parco e tanti altri dettagli che danno vita al mondo in cui ci troviamo. The Fool's Theory ha visibilmente dato il massimo nella creazione dell'ambientazione, trasformando Varsavia in una delle migliori città che abbiamo esplorato in un videogioco, per dettagli visivi. Anche dal punto di vista sonoro è estremamente curata, con una selezione di musiche molto bella che sa trasportarci all'interno della vicenda; il doppiaggio invece è mediamente buono, sebbene alcuni rari dialoghi (solo in inglese, sarebbe stato bello avere anche il polacco), ci siano parsi un po' piatti.
La trama stessa - che inizia con la morte del padre di Wiktor, un taumaturgo ricco e dal cuore freddo - sa essere appassionante. Il nostro protagonista riceve in eredità il suo grimorio, lo strumento fondamentale di ogni taumaturgo che lo aiuta a controllare i Salutor e condizionare le altre persone con il loro potere. Purtroppo il grimorio è scomparso e noi dovremo trovarlo, nel mentre esploreremo anche il nostro passato, ritrovando la nostra famiglia e vecchi amici.
Questo ci porterà in contatto con l'intero panorama culturale e politico di Varsavia, costringendoci a fare i conti con intrighi politici, rivoluzioni culturali e reazionismo religioso, in mix sempre verboso ma appassionante, denso di personaggi sfaccettati e situazioni intriganti che si dipanano con dovizia di dettagli in ogni frangente, grazie a tanti elementi coi quali interagire che ci raccontano di chi si trova attorno a noi e delle loro motivazioni. Una delle capacità dei taumaturghi infatti è di poter leggere i pensieri e i sentimenti delle persone a partire dagli oggetti da loro usati. Wiktor diventa quindi una sorta di detective che investiga sui pensieri delle persone e sfrutta poi queste informazioni durante i dialoghi, per avere la meglio su di loro. Questo ci porta dentro la loro testa e dona a tutti i personaggi, anche quelli meno importanti, uno spazio proprio nella scena. La conseguenza finale è che ogni evento narrativo è più interessante e appassionante.
Un paio di clic e poco altro
The Thaumaturge è un gioco di ruolo, ma soprattutto nei primi tre quarti della storia non sembrerebbe. La maggior parte delle vicende è infatti molto lineare e non ci sono grandi possibilità per cambiare il risultato di quanto sta per accadere o di interpretare il personaggio in modo personale. L'analisi degli ambienti, la raccolta degli indizi, il completamente dei dialoghi... tutto è molto pilotato. The Thaumaturge ci indica poi con una pressione di un tasto dove sono gli oggetti rilevanti, quindi non c'è nemmeno necessità di fare attenzione durante l'esplorazione.
Ogni ragionamento di Wiktor ha una sola conclusione autodefinita e le possibilità di dialogo, sebbene di tanto in tanto varie, portano allo stesso risultato. Nelle fasi finali il tutto si amplia e si ha la possibilità di guidare la trama in direzioni alquanto diverse, ma parliamo di poche ore contro una quindicina che di partita in partita si ripeteranno senza vere differenze. The Thaumaturge non è a nostro parere interessante da rigiocare e conviene molto di più fare un salvataggio nel momento in cui il gioco ci avverte che siamo a un punto di svolta, per poi ripetere solo la fase conclusiva, se proprio vogliamo vedere ogni finale possibile.
La caratteristica distintiva di Wiktor e l'unico elemento che ci permette di decidere in che modo interpretare il personaggio è il suo Orgoglio, il suo Difetto che lo lega al suo principale Salutor. L'Orgoglio è una statistica nascosta che se abbastanza elevata permette di scegliere opzioni di dialogo dedicate, spesso aggressive, sarcastiche e violente. Ogni volta che usiamo l'Orgoglio, lo rendiamo più forte ed è più facile avere opzioni di dialogo dedicate. Se invece non lo sfruttiamo abbastanza, certe scelte ci saranno precluse. La verità però è che anche quando disponibili non hanno grande impatto. Inoltre, i Difetti aggiuntivi - che paiono a livello narrativo un elemento molto importante - non sbloccano nulla.
Wiktor avrà modo di accumulare molteplici Salutor nel corso del gioco, metà per trama e metà tramite missioni secondarie che possono essere facilmente perse. I nuovi Salutor sbloccano più opzioni di combattimento - che vedremo a breve - ma in termini narrativi obbligano Wiktor ad assimilare un Difetto, come l'Ira o l'Indifferenza. Peccato che questi non influenzino veramente il personaggio: si tratta di una occasione persa, in quanto i Difetti potevano al pari dell'Orgoglio sbloccare dialoghi unici, ma così non è.
L'unica cosa che fanno i Salutor è garantire un aumento delle statistiche del personaggio: senza il Salutor relativo non è possibile continuare a potenziare il personaggio, ma solo nelle fasi finali potremo vedere qualche minima differenza a riguardo. The Thaumaturge, per la maggior parte del tempo, ha paura a renderci la vita troppo complicata e anche senza aver ottenuto certi bonus permette con facilità di proseguire e raggiungere il risultato desiderato.
Se cercate un GDR profondo, non lo troverete in The Thaumaturge. Sia chiaro però che questo non significa che The Thaumaturge non sia di qualità a livello narrativo. Wiktor e tanti altri personaggi sapranno appassionarvi e vi ritroverete a non voler abbandonare il gioco per sapere cosa accadrà dopo, ma è importante capire che non vi dovete aspettare un piccolo Baldur's Gate da The Thaumaturge, in termini di variabili.
The Thaumaturge, un mago guerriero
Per ora abbiamo parlato solo della componente narrativa, che riveste il ruolo di vera protagonista di The Thaumaturge. Sebbene in alcune situazioni sia possibile superare certe sezioni con le giuste parole, nel corso dell'avventura Wiktor dovrà venire alle mani, sfruttando i poteri dei propri Salutor.
I combattimenti avvengono a turni. Noi potremo di volta in volta selezionare due attacchi: uno di Wiktor e uno dei Salutor. I nemici avranno la propria routine di attacco e noi potremo vedere entro quanti turni colpiranno, con anche un'anteprima dei danni che stanno per infliggerci, così da poter calcolare chi è meglio bloccare e chi invece ignorare per il momento.
Le battaglie si basano su due statistiche: i Punti Vita, che devono essere esauriti per eliminare il nemico, e il Focus, che se azzerato permette di interrompere le mosse nemiche e usare un potere speciale di Wiktor o dei Salutor, che di norma fa molti danni e attiva effetti speciali. Ogni Salutor ha ovviamente le proprie peculiarità. Quello iniziale è equilibrato e permette di curarsi, un altro si basa su un utilissimo status alterato, un altro ancora ci infligge malus in cambio di mosse potenti.
Gli scontri strutturalmente sono identici dall'inizio alla fine, con poche sorprese nella tipologia di nemici che dovremo affrontare. L'unica varietà è determinata dai nuovi Salutor con i loro attacchi unici e dalle mosse di Wiktor che potremo sbloccare salendo di livello. Otterremo inoltre dei modificatori da assegnare alle mosse del taumaturgo, che permettono di potenziarci e risultano in pratica l'unico modo per personalizzare le nostre strategie. Peccato che questo avanzamento sia estremamente lineare: gli "alberi" delle abilità sono linee, quindi l'evoluzione del personaggio non dà alcuna libertà al giocatore.
Ciò che dovete aspettarvi è un sistema di combattimento lento e statico, basato sul calcolo dei tempi di attacco, in cui dovremo decidere quale nemico bloccare per primo e in che modo massimizzare i danni. Si tratta di un sistema che abbiamo trovato piacevole, ma che in un potenziale seguito meriterebbe un ampliamento, poiché fin troppo spesso ci siamo ritrovati a ripetere le solite strategie d'attacco e nelle fasi finali la prospettiva di un ennesimo scontro non ci intrigava più quanto nelle fasi iniziali.
Conclusioni
The Thaumaturge è presentato come un GDR, ma non dovete aspettarvi grandi possibilità di interpretazione del personaggio o una trama che in ogni istante può essere pesantemente condizionata dalle nostre scelte. Se questo non è un problema, però, ciò che rimane è un ottimo gioco con una trama interessante, che ci trasporta in una delle migliori città viste in un videogioco, in un momento storico che fa da spartiacque tra passato e modernità. Il sistema di combattimento meritava un po' più di varietà, ma risulta comunque interessante per buona parte di The Thaumaturge. Fate attenzione alla lingua, però, perché l'italiano è completamente assente.
PRO
- Ottima trama e cast
- Una delle migliori città dei videogiochi
CONTRO
- Sistema di combattimento buono ma alla lunga ripetitivo
- Le possibilità GDR sono molto limitate