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The Walking Dead: The Final Season - Episodio 1, la recensione

Il viaggio di Clementine ha imboccato la sua fine e noi con lei: vediamo come inizia The Walking Dead: The Final Season

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   20/08/2018
The Walking Dead: The Final Season - Episode 1: Done Running
The Walking Dead: The Final Season - Episode 1: Done Running
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Abbiamo approcciato questa nuova e ultima stagione del The Walking Dead di Telltale, cercando di eliminare dalla nostra testa tutti i riferimenti a un'opera che ha reso grande il team, ma che ha anche dato prova di non riuscire più, dopo una prima stagione esaltante e durissima, a colpire nel segno nello stesso modo con le due successive (e probabilmente con nessun altra della miriade di serie su licenza sfornate in questi sei anni). Come una maledizione, l'impatto di quei cinque episodi in crescendo non è mai risultato replicabile, e se da una parte la seconda stagione si manteneva comunque su un livello qualitativo elevato, la terza era crollata su se stessa, stanca e inconcludente come poche altre. Per questo motivo, e per la promessa di Telltale di sorprendere e reinventarsi con questa quarta ed ultima stagione, ci siamo lasciati andare, provando a diventare parte di questo universo come se non ne conoscessimo l'evoluzione. La premessa resta sempre la stessa quando si tratta di opere episodiche: impossibile decretarne il valore da un singolo frammento, ancor di più quando si tratta del primo, ma siamo chiamati a giudicarlo come lavoro compiuto, e non possiamo che pensare che Telltale abbia quantomeno aggiustato il tiro.

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La storia della “maternità”

Sappiamo tutti come nella prima stagione, l'evoluzione del rapporto tra Lee e Clementine, pensato e scritto egregiamente, aveva permesso a The Walking Dead di portare ai giocatori tutta l'atmosfera del fumetto di Kirkman. Lì dove la serie tv ha perso subito la propria strada, gli episodi del titolo di Telltale raccontavano l'orrore del mondo nel quale i protagonisti si ritrovavano catapultati e la necessità, da parte di Lee, di tramutarsi in padre contro la propria volontà, così come la consapevolezza acquisita da Clementine di dover crescere più in fretta di quanto un bambino dovrebbe mai fare. Una simile commistione, unita ad una serie di situazioni e comprimari ben scritti, è ciò che Telltale tenta di replicare con questo ultimo tassello. Se prima la bambina riccioluta era la vittima da proteggere, ora le parti si invertono, ed è proprio Clementine a dover gestire una "maternità" che le è stata catapultata addosso. Qui sta tutta la furbizia di un team consapevole dei propri limiti in termini narrativi, che una volta ha sconvolto e mai più è riuscito nello stesso obiettivo. Quale modo quindi di provare a ricreare le sensazioni di un tempo? Metterci nella stessa identica situazione, anni dopo, con la bambina ormai adolescente, alle prese con la responsabilità di sopravvivere per sé stessa e per AJ. Questa premessa non è neanche troppo nascosta ed è proprio qua che sta l'onestà di Telltale, mettendo Clementine nella condizione di dirci, alla fine del prologo, che siamo in procinto di vivere nuovamente quelle stesse atmosfere. Il rapporto con il bimbo è ben scritto e la sensazione è che le conseguenze di quello che noi gli insegneremo avranno delle ripercussioni importanti, a partire da un colpo di scena finale piuttosto interessante ed inatteso (almeno durante la nostra run). Presto per dire se il tutto si evolverà per il meglio, ma le premesse sono più che positive e la sensazione che AJ possa essere qualcosa di molto vicino alla Clementine della prima stagione è piuttosto riuscita. Da una prima scena di introduzione, che serve anche a presentarci tutte le differenze in termini tecnici e di gameplay che analizzeremo a breve, si dipanano un paio d'ore di momenti mai troppo stanchi, seppur col freno a meno tirato per una buona metà. La nuova location (un dormitorio pieno di ragazzi delle più svariate età ed etnie) fa da sfondo all'introduzione di nuovi personaggi, tra i meglio caratterizzati della serie, nonostante il poco tempo a disposizione. Proprio per la sua natura narrativa, non abbiamo alcuna intenzione di rovinarvi la sorpresa, ma siamo certi che le fasi finali di questo capitolo vi strapperanno più di un sentimento di odio e compassione, colpendo nel segno lì dove questa serie non riusciva fin dai suoi albori. Un turbine di eventi nella mezz'ora finale è ciò che riesce finalmente ad innalzare una narrazione ed un team stanco, che forse proprio ora che ha del tempo da dedicare a ciò che più ha amato, riesce a regalarci quelle emozioni che solo l'universo inventato da Kirkman è stato in grado di donare negli ultimi anni.

The Walking Dead: The Final Season - Episodio 1, la recensione

Il gameplay reinventato

Telltale ci ha tenuto a fare le cose in grande. Per la prima volta, infatti, il team si mette a lavoro per rinnovare completamente il proprio approccio al gameplay. Via le inquadrature dall'alto, via i campi larghi, benvenuta camera dietro le spalle della protagonista. Questo momento di stacco importante è così accentuato nelle fasi iniziali da lasciare spiazzati, ma in grado di far comprendere immediatamente il lavoro fatto anche per quanto riguarda le fasi "action". Ora, rispetto al passato, è possibile stordire ed uccidere i vaganti con la pressione di due diversi tasti. Se malauguratamente si finisce troppo vicini ad un nemico, partirà una sequenza nella quale saremo chiamati a premere velocemente un tasto, prima di dare il colpo di grazia. Le fasi di interazioni sono più chiare, con elementi superflui e che arricchiscono il mondo di gioco e con quelli che portano avanti la narrazione segnalati da un cerchio colorato attorno al tasto da premere. Non manca neanche la possibilità di raccogliere una manciata di oggetti collezionabili con cui arredare la propria stanza del dormitorio. Le scelte importanti sono sempre accompagnate da segnali che ci confermano come e quando un personaggio modificherà il proprio approccio alle nostre azioni e, seppur alcuni cambi di relazione si presentino fin troppo semplicistici e repentini, è certamente presto per decretarne la bontà con il passare delle ore e degli episodi.

The Waling Dead The Final Season 3

Tecnicamente un bel passo avanti

Concludiamo l'analisi di questo primo episodio con l'elemento che forse più ci ha colpiti. Sapevamo che Telltale aveva intenzione di mettere a lustro il proprio motore e rendere questa stagione finale di The Walking Dead, il canto del cigno di un modo di raccontare che ha probabilmente detto tutto quello che aveva da dire. Nonostante le buone intenzioni e le premesse dei vari trailer rilasciati nel tempo, la sorpresa nel vedere come il tutto sia così fluido e bello da vedere è piuttosto sorprendente. Scordatevi una mole poligonale esagerata, tra l'altro piuttosto inutile quando si tratta di cel shading, ma tutto ciò che gira a schermo, così come gli ambienti, le texture e il comporto sonoro, hanno compiuto un passo in avanti piuttosto importante. Basta Fuggire (questo il titolo del primo episodio) è bello in un modo che non ci saremmo mai aspettati e questo è sufficiente per lasciarci la speranza di vedere nel tempo una grande mole di ambientazioni di questa caratura. Complice la telecamera molto più vicina alla protagonista, è possibile apprezzare ancor di più il mondo di gioco e l'estensione degli ambienti estremamente più sostanziosa che in passato. Condisce il tutto un doppiaggio inglese eccelso e un discreto (per la prima volta fin dal day one) adattamento nella lingua del Bel Paese.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10 64Bit
  • Processore: Intel i7 7770
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTX 1070

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7 64Bit Service Pack 1
  • Processore: Intel Core 2 Duo 2.8GHz
  • Memoria: 3 GB di RAM
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTS 450 2GB
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 15 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 64Bit Service Pack 1
  • Processore: Intel Core i5-2500K
  • Memoria: 3 GB di RAM
  • Scheda video: Nvidia GeForce GTX 960
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 15 GB di spazio disponibile

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, App Store, Google Play
Prezzo 23,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (9)
8.4
Il tuo voto

Basta Fuggire inizia in sordina per crescere e diventare qualcosa di molto vicino a ciò che speravamo. L'intenzione di ricreare le atmosfere della prima stagione sono chiarissime, e l'insieme di eventi che accadono nella (scarsa) durata di questo primo episodio sono comunque piuttosto potenti dal punto di vista emotivo per un prologo. Complice anche la brevità dell'opera, che scende a soli quattro capitoli, siamo pronti ad immergerci in questa nuova avventura, contenti soprattutto di avere già chiare le uscite dei prossimi tre episodi, che verranno distribuiti a circa quaranta giorni l'uno dall'altro e chiudendosi poco prima di Natale. Non spaventatevi quindi del voto comunque più che discreto che trovate. Si tratta solo di una proiezione per difetto, in grado di alzarsi o abbassarsi esponenzialmente con i mesi, in base a ciò che ci troveremo di fronte.

PRO

  • Come primo episodio ha il suo bell'impatto
  • I cambiamenti tecnici giovano all'immersività
  • Il rapporto tra Clementine e AJ potrebbe regalare qualche gradita sorpresa
  • L'italiano è sempre una gradita presenza

CONTRO

  • Le animazioni di combattimento sono sempre le stesse
  • Dura veramente un soffio di vento