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The Yakuza Remastered Collection, la recensione: tre capitoli, gratis su Game Pass

Yakuza 3, Yakuza 4 e Yakuza 5 sono finalmente disponibili anche su PC e Xbox One, gratis su Game Pass: la nostra recensione di The Yakuza Remastered Collection.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   30/01/2021
The Yakuza Remastered Collection
The Yakuza Remastered Collection
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L'attesa è stata lunga, ma ormai ci siamo: The Yakuza Remastered Collection è disponibile su PC e Xbox One, acquistabile al prezzo di 39,99 euro oppure scaricabile senza costi aggiuntivi dagli utenti abbonati a Xbox Game Pass.

Si tratta di una raccolta che include le remaster di Yakuza 3, Yakuza 4 e Yakuza 5, e che consente dunque di riprendere la lunga saga di Kazuma Kiryu esattamente da dove i possessori delle piattaforme Microsoft l'avevano interrotta, al termine di Yakuza Kiwami 2.

Yakuza 3

Yakuza 3 20

Tornato all'orfanotrofio di Okinawa, Kazuma Kiryu conduce una vita tranquilla insieme ai suoi ragazzi, finché non scopre che il terreno su cui sorge la struttura è finito al centro di una disputa fra politici e imprenditori. È questo l'incipit narrativo di Yakuza 3, che sul fronte della trama naturalmente non delude, a costo però di sopportare ritmi e soluzioni strutturali decisamente datati.

Tutta la parte iniziale della campagna è infatti costellata da banali quest in cui bisogna interagire praticamente con tutti i personaggi disponibili, dopo averli individuati all'interno dello scenario, al fine di sbloccare una determinata situazione. Purtroppo i combattimenti in questo caso ravvivano il gameplay solo relativamente, visto che il gioco sente tutto il peso dei suoi anni: è uscito originariamente nel 2009.

Yakuza 3 16

Il fatto di capitare a cavallo fra due generazioni di console, PS2 e PS3, ha inevitabilmente limitato le ambizioni tecniche di questo capitolo e l'opera di rimasterizzazione ha migliorato le cose solo in maniera vaga, aumentando risoluzione e frame rate, sostituendo specifiche texture troppo sgranate ma lasciando intatti i modelli poligonali dei personaggi e le loro vetuste animazioni.

Anche sul fronte degli scenari non c'è molto da dire: la struttura di Kamurocho la conosciamo bene, ma in Yakuza 3 le strade del quartiere fittizio sono troppo vuote e prive di vita, con i passanti che compaiono all'improvviso con un fastidioso effetto pop-up. L'ambientazione supplementare di Okinawa purtroppo non migliora le cose, essendo di dimensioni abbastanza ridotte.

Yakuza 4

Yakuza 4 2

Un episodio fondamentale per il franchise SEGA, Yakuza 4 è stato il primo a introdurre nuovi protagonisti giocabili oltre a Kazuma Kiryu, tre per la precisione: Shun Akiyama, che vediamo nelle prime fasi della campagna e che dirige una misteriosa agenzia finanziaria, prestando ingenti somme di denaro ma solo alle persone che ritiene meritevoli; Taiga Saejima, il leggendario killer amico di Goro Majima, finito in carcere dopo aver ucciso i membri di una famiglia rivale; e Masayoshi Tanimura, un giovane poliziotto ligio al dovere.

Le novità non si riducono tuttavia al cast, bensì abbracciano il gioco nella sua interezza, che abbandona le limitazioni tecniche e strutturali del precedente capitolo per introdurre ritmi molto più incalzanti e un sistema di combattimento solido, reso vario grazie ai diversi personaggi e alle diverse mosse sbloccabili tramite i tradizionali upgrade.

Yakuza 4 1

L'ambientazione nel caso di Yakuza 4 si limita allo scenario di Kamurocho, che però appare sostanzialmente migliorato rispetto a Yakuza 3: molti più passanti, un pop-up ancora presente ma fortemente ridotto, un'effettistica più sofisticata a valorizzare le varie superfici. Diverse animazioni lasciano a desiderare, ma la remaster dona ad alcune sequenze un fascino sorprendente.

Anche qui la storia è molto bella, coinvolgente e ben narrata: al netto di qualche soluzione discutibile ed eccessivamente "buonista", i personaggi risultano ottimamente caratterizzati, le subquest sono abbondanti e così le attività collaterali. Se insomma il terzo episodio si pone come un recupero complicato, il quarto vi farà riconciliare con la saga.

Yakuza 5

Yakuza 5 4

Arrivato in occidente ben tre anni dopo rispetto alla pubblicazione giapponese, Yakuza 5 ha rappresentato per molti versi il primo passo per il rilancio del franchise negli USA e in Europa. È stato anche l'ultimo capitolo uscito su PS3, e a pensarci oggi è incredibile il livello di cura per i dettagli e la quantità di contenuti che il Ryu Ga Gotoku Studio è riuscito a inserire nel progetto.

Come in Yakuza 4, anche qui i personaggi giocabili sono diversi: oltre a Kazuma Kiryu potremo controllare Shun Akiyama, Taiga Saejima, la new entry Tetsuo Shinada e la giovane Haruka Sawamura, che in questo gioco vedremo impegnarsi per diventare una idol di successo, alle prese con una grande quantità di minigame basati su musica e coreografie, ma anche con i risvolti più inquietanti del mondo dello spettacolo nipponico.

Si moltiplicano però anche le ambientazioni, ben cinque: l'immancabile Kamurocho a Tokyo, il ritorno di Sotenbori a Osaka, il quartiere di Nagasugai a Fukuoka, quello di Kineicho a Nagoya e il distretto di Tsukimino a Sapporo. Allo stesso modo, aumentano le quest secondarie, sempre più folli, e le attività collaterali con cui potremo intrattenerci durante l'esplorazione, inclusi i Club SEGA con la possibilità di giocare con Virtua Fighter 2 e Taiko no Tetsujin.

Nonostante alcuni elementi che apparivano piuttosto datati già al lancio, in particolare le sezioni in auto sulla tangenziale e determinate animazioni, ci troviamo di fronte a un capitolo straordinariamente corposo, pieno di atmosfera e di location inedite, che grazie alla rimasterizzazione sono in grado di regalare momenti e scorci molto suggestivi.

Obiettivi Xbox One

Sono rispettivamente 50, 48 e 57 gli Obiettivi sbloccabili nelle remaster di Yakuza 3, Yakuza 4 e Yakuza 5. Si tratta in tutti i casi di achievement legati da una parte al semplice completamento dei capitoli della campagna, dall'altra a tutto ciò che vi ruota attorno: subquest, attività collaterali, spese nei negozi e nei ristoranti, potenziamento dei personaggi e chilometri percorsi esplorando gli scenari.

Realizzazione tecnica, Xbox One VS PC

Come scritto in apertura, The Yakuza Remastered Collection, nella sua interezza o nei singoli episodi che la compongono, può essere scaricata senza costi aggiuntivi dagli abbonati a Xbox Game Pass, sia su Xbox One che su PC. Sulla console Microsoft tutti e tre i giochi girano a 60 fps, anche se non è chiaro quale risoluzione sia stata utilizzata (può darsi che per Yakuza 5 si sia sceso a compromessi).

C'è qualche piccola incertezza e il pop-up in Yakuza 3 e Yakuza 4 risulta piuttosto evidente, ma i caricamenti sono veloci e, in generale, la conversione appare ben realizzata. Ovviamente, però, su PC è tutta un'altra cosa: le regolazioni grafiche non sono moltissime (nel caso del quinto capitolo è anche presente un'opzione per la risoluzione dinamica), ma con una RTX 3070 non abbiamo ovviamente avuto problemi a far girare tutto a 4K e 60 fps stabilissimi con il preset Ultra.

Conclusioni

Versione testata Xbox One, PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store, Windows Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (16)
8.0
Il tuo voto

The Yakuza Remastered Collection si conferma anche su Xbox One e PC un pacchetto di grandissimo valore per chi sta portando avanti la saga di Kazuma Kiryu e aspettava di poterla continuare dopo Yakuza Kiwami 2. Certo, l'impatto con il terzo capitolo non è dei migliori: il gioco è invecchiato male, tanto sul fronte tecnico quanto su quello del gameplay, e completarlo richiede un impegno extra che magari non tutti vorranno accollarsi. Nessun dubbio invece per Yakuza 4 e soprattutto Yakuza 5, con i loro personaggi multipli, gli splendidi scenari e una struttura molto vicina a quella dei remake.

PRO

  • Narrazione e personaggi sempre al top
  • Tre giochi estremamente corposi
  • La remaster rende molto bene con Yakuza 4 e Yakuza 5...

CONTRO

  • ...ma Yakuza 3 sente davvero il peso dei suoi anni
  • Alcune subquest poco entusiasmanti
  • La formula di base è fondamentalmente sempre la stessa