This War of Mine: Stories - Father's Promise, la recensione

This War of Mine: Stories è l'ultima serie di DLC realizzata da 11 bit studios per il celebre survival game ambientato in una città assediata, in cui il nostro obiettivo è quello di sopravvivere abbastanza a lungo da vedere il termine del conflitto per poter tornare, se possibile, a una vita normale. Cancellare settimane di tensione, sacrifici e lutti non è chiaramente semplice, e questo aspetto dell'esperienza messa a punto dal team polacco si pone certamente come il più plausibile e realistico, nonché il più angosciante. Con l'introduzione di un ulteriore elemento di difficoltà all'epoca del lancio dell'espansione The Little Ones, gli autori hanno voluto complicare ancora di più la vita dei personaggi, responsabili non solo della loro stessa vita ma anche di quella dei loro figli o comunque di bambini che si sono trovati a condividere la stessa casa diroccata durante l'invasione militare.

Le similitudini con Father's Promise, acquistabile in versione stand alone su App Store e Google Play al prezzo di 2,29 o 1,99 euro, sono insomma tante, se consideriamo che in questo caso il protagonista è un padre determinato a salvare la giovane figlia malata mentre intorno a loro c'è la guerra. Le meccaniche del gameplay sono quelle che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni e delle edizioni, ma vengono in questo caso messe al servizio di una storia piuttosto che alla mera sopravvivenza del personaggio, che scopriremo non essere l'obiettivo principale di un racconto in cui tanti di questi risvolti vengono osservati sotto una luce diversa.

Storia e gameplay

Avevamo completato Father's Promise ai tempi della recensione di This War of Mine: Complete Edition per Nintendo Switch, dunque sapevamo già cosa aspettarci da questo breve ma significativo DLC. L'impianto, come detto, è quello di sempre e anche sullo schermo di uno smartphone si rivela preciso e giocabile, sebbene chiaramente sia preferibile fruire dell'esperienza su di un tablet per evitare di ricorrere spesso allo zoom. La storia comincia con quest'uomo al capezzale della figlia malata dopo la morte della moglie, impossibilitato a curarla per via della mancanza di medicine e con suo fratello che lo esorta a partire con lui per approfittare di un corridoio umanitario che garantirebbe la sopravvivenza di tutti e tre, ma che appare un'ipotesi fumosa e irrealistica agli occhi del protagonista.

Dopo alcuni giorni si verifica un evento che cambia le carte in tavola, ed è a quel punto che le meccaniche esplorative e gli elementi stealth di This War of Mine tornano a farsi vedere con prepotenza, spronandoci a uscire di notte per addentrarci in luoghi più o meno pericolosi, alla ricerca di informazioni e materiali fondamentali per la creazione di cibo, utensili, componenti d'arredo essenziali (un letto, una sedia...) e finanche armi. Queste ultime possono risolvere determinate situazioni, ma restando in un ambito plausibile: non vi aspettate di riuscire ad ammazzare un tizio armato di fucile se avete in mano solo un coltello. Una scelta avventata si tradurrà inevitabilmente in qualcosa di ben poco auspicabile, che si tratti di ferite da curare o addirittura della morte.

Le regole che gli autori avevano stabilito sono dunque ancora valide e ci accompagneranno in un viaggio struggente e disperato, fra rovine e persone che hanno smarrito la speranza, o talvolta anche la propria umanità. Le musiche contribuiscono a creare una certa atmosfera, così come la grafica quasi monocromatica, molto dettagliata nel rappresentare le ambientazioni e caratterizzata da un'interfaccia chiara e leggibile. I controlli touch risultano più che mai intuitivi, visto che basta toccare un punto dello schermo perché il nostro personaggio si muova in tale direzione, spronandolo a correre con un doppio tocco e utilizzando il medesimo metodo laddove si tratti di interagire con PNG o strumenti.