Stanchi dei soliti giochi? Leggete la nostra recensione di Tony Hawk's Pro Skater 1+2 che magari vi convinciamo a dare un'occhiata al passato, che a volte è anche incredibilmente simile al futuro. Tornare indietro per andare avanti, non si dice così?
Le nostre povere dita, quanto fanno male. I polpastrelli dei pollici hanno perso sensibilità, le nocche dei medi tirano come i polpacci dopo una maratona e al loro interno presentano arrossamenti che preannunciano la comparsa di vesciche. È tutto esattamente come nel 1999, quando per la prima volta ci siamo scontrati con il sistema di gioco di Tony Hawk's Pro Skater. E la stessa fedele sensazione di deja vu è ben presente anche all'interno dello schermo, dove il remake dei primi due giochi della serie, questo nuovo Tony Hawk's Pro Skater 1+2, continua ad andare sputando fuori musiche ed effetti sonori che t'acchiappano per la maglietta stropicciata di chi ha fatto la nottata col pad in mano e, prepotenti, t'invitano ad un altro giro, un altro tentativo, per puntare a un punteggio sempre più alto.
Il passo falso
Fedele, fedelissimo questo remake. Tutto il contrario di quanto fatto nel 2012 dallo sviluppatore Robomodo con Tony Hawk's Pro Skater HD, primo tentativo di modernizzare un capostipite che vale la passione per i videogiochi di un'intera generazione. Graficamente era a posto, ma da giocare un vero strazio con animazioni sballate e una risposta ai comandi che rendeva tutto lento, faticoso ed estremamente impreciso. La serie era arrivata a un suo apice storico e di gameplay, non aveva più molto da dire dopo un ventennio o quasi di successi, ma Robomodo è senza alcun dubbio responsabile, per buona parte, del suo brusco declino e Tony Hawk's Pro Skater HD ne è stata la riprova. Robomodo - che comunque aveva un bel nome, concediamogli almeno questo - ha definitivamente chiuso i battenti , e questo nuovo doppio remake è tutta responsabilità della brava Vicarious Visions.
Lavoro perfetto
Il risultato, come anticipato, sfiora la perfezione. Quel poco che è cambiato lo ha fatto per dare una parità stilistica e di gameplay ai due giochi, per esempio aggiungendo i manual al primo capitolo, che Neversoft non fece in tempo ad inserire e implementò soltanto da Tony Hawk's Pro Skater 2 in poi. Il resto è un vero e proprio viaggio nel tempo, dove persino gli effetti sonori ricalcano in modo sorprendente quelli che era possibile ascoltare mentre si giocava collegati al Mivar d'ordinanza (per i più giovani, si tratta di una vecchia marca di TV molto in voga ai tempi).
Anche la grafica, nonostante l'alta definizione, le nuove texture, l'illuminazione più convincente, non si discosta poi molto, almeno nel feeling, con i due classici usciti a cavallo del millennio. Vicarious Vision aveva già fatto un lavoro incredibile con la N. Sane Trilogy di Crash Bandicoot, ricostruendo buona parte del codice con assoluta verosimiglianza, e qui siamo sugli stessi formidabili livelli. Sebbene in questo caso non sia stato necessario riprogrammare da zero parte del gioco, il timing richiesto, e da replicare, per far funzionare a dovere un prodotto come Tony Hawk's Pro Skater è sicuramente molto difficile da riproporre, forse più arduo che rimettere in moto i rigidi salti della bestiaccia Naughty Dog.
Open World? No grazie
Appurato l'ottimo lavoro svolto, c'è da dissipare il dubbio più grande: ma Tony Hawk's Pro Skater e il suo seguito, sono ancora dei giochi divertenti? Sono passati ventuno anni, un'enormità, e stiamo pur sempre parlando di giochi costruiti attorno a una generazione di console che faticava a rispettare la prospettiva dei poligoni, una generazione di console che rappresenta di fatto la preistoria della grafica tridimensionale. La risposta è un grande, grosso, luminoso, sbrilluccicante sì. Tony Hawk's Pro Skater 1+2 è la conferma che un buon concept non invecchia mai, e spesso basta un po' di olio nelle ruote, per rendere le animazioni più fluide e il frame rate più costante e moderno, per ripristinare totalmente il suo indiscusso fascino. Ve lo abbiamo già detto che le dita ci fanno male, no? Succede perché oggi come allora è impossibile smettere, perché vuoi migliorare, battere quel punteggio, raggiungere quel tetto, inanellare la combo più lunga possibile e forse anche più lunga di quanto dicono sia possibile. Interessante poi scoprire nella formula più concisa di questi due giochi, prima che l'open world prendesse piede, uno dei suoi aspetti più convincenti. Non devi girovagare per ore, non puoi perderti: qui hai un livello più o meno grande e devi dare il meglio.
Saggezza popolare
Questo non significa che non ci sia esplorazione: ogni ambientazione ha i suoi segreti (alcuni mutuati dagli originali, altri totalmente nuovi), e sarà necessario imparare a conoscerla a fondo per completare tutte le sfide presenti. Per portare al 100% ogni singolo stage dovremo raggiungere tre diversi tipi di punteggi, trovare tutte le lettere che compongono la parola SKATE, localizzare alcuni elementi caratteristici che non vuol dire automaticamente saperli raggiungere; l'iconico livello della scuola, presente nel primo Tony Hawk's Pro Skater, richiede per esempio di grindare su cinque tavoli e cinque campanelle sparse in giro, oltre a trovare cinque libri, inoltre presenta sfide più classiche come eseguire un determinato trick sopra un preciso gap.
In ciascun livello sono presenti anche uno o più segnalini che una volta raggiunti ci permetteranno di migliorare le diverse abilità del nostro skater, cosa che renderà più interessante tornare nei vecchi livelli dove ancora non riuscivamo a superare determinati punteggi. Perché il cuore di tutto alla fine è battere i tre record proposti entro i tre minuti concessi, e per farlo sarà necessario capire dove e come aumentare la barra special, e successivamente capire dove e come eseguire i trick più complessi a cui la stessa barra, una volta attiva, ci darà accesso. Psicologicamente questa struttura porta inconsciamente i giocatori a desiderare, più di ogni altra cosa, la run perfetta, e di conseguenza alla pratica malsana ma anche schifosamente piacevole del retry coatto: se sbagli i primi tre trick, vorrai ricominciare daccapo, ogni santa volta, anche se sei un maledetto bonzo che fino all'altro ieri era in meditazione sul maledetto Himalaya. Impossibile del resto dimenticare le parole di quell'amico, romano come chi scrive, che nel 1999 provando Tony Hawk's Pro Skater la prima volta, esclamò ad alta voce: "ma sto gioco te magna la testa!". Saggezza popolare...
Due giochi in uno
Il pacchetto offerto da Tony Hawk's Pro Skater 1+2, che comprende due giochi completi, è di quelli ricchi. Il primo Tony Hawk's Pro Skater include nove livelli di grandezza variabile, alcuni leggermente diversi come struttura: il Centro Commerciale si dipana per esempio come una sorta di downhill, e quando si raggiunge la fine verremo teletrasportati daccapo fino a quando non sarà finito il tempo, c'è poi Skate Park dove saremo chiamati a sfidare i nostri punteggi con altri sei skater famosi.
Tony Hawk's Pro Skater 2 di livelli invece ne propone uno in meno (sono infatti otto) ma decisamente più ricchi di sorprese e capaci di rubare molto più tempo per essere sfruttati al massimo. Scegliendo la modalità Ranked & Free è possibile esplorare tutte le ambientazioni presenti in modo libero, utile per prenderci la mano, e far visita agli skate park creati con l'apposito editor da noi stessi o da altri giocatori. Trovano spazio anche diverse modalità multiplayer, online e offline, incluse quelle classiche che tanto ci fecero divertire ai tempi, come Combo Mambo, Graffiti e l'Impiccato. Per rendere tutto più personale, è stato inserito anche un ottimo editor con il quale creare il nostro skater dei sogni, vestendolo e agghindandolo secondo i nostri gusti e scegliendo tra la ricca offerta di felpe, camice, magliette, scarpe e naturalmente tavole da skate, ruote e truck. Infine c'è la colonna sonora, che oltre a sfoggiare molte delle perle presenti nei giochi originali, aggiunge e cambia pochissimo e al tempo stesso benissimo.
Conclusioni
Dopo Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, i ragazzi di Vicarious Vision infondono nuova vita a un altro indimenticabile capolavoro del passato. Tony Hawk's Pro Skater 1+2 ci ricorda cosa significano le parole sfida e divertimento. C'è qualche incertezza nel frame rate di alcuni livelli, ma niente di tragico, e manca un photo mode che avremmo volentieri utilizzato per riempire i nostri dischi rigidi di immagini. Se vi piacevano gli originali, se volete scoprire la prima volta un grande classico, se semplicemente siete a caccia di uno straordinario gioco sullo skateboarding, non potete chiedere di meglio.
PRO
- Grafica pulita e rispettosa del passato
- Ottima colonna sonora
- Gameplay diabolico
CONTRO
- Qualche incertezza nel frame rate
- Compratevi due mani nuove in anticipo
- Vi distruggerà l'orgoglio