Prossima fermata: la recensione di Train Life: A Railway Simulator. Sviluppato da Simteract, che tra l'altro ha in cantiere un interessantissimo simulatore di taxi ambientato a Barcellona, questo Train Life prova a fornire al classico gioco sui treni una modalità carriera degna di questo nome. Per farla molto breve e molto semplice: Train Life prova a fare con i treni, quello che Euro Truck Simulator ha fatto con i camion.
Ma non è facile. Euro Truck Simulator riesce infatti a trasmettere una quotidianità tangibile: ti fermi in autogrill a dormire, puoi cambiare strada per evitare inattesi lavori in corso e nonostante la riproduzione in scala, trasmette l'idea del viaggio. Questo in Train Life non accade, l'esperienza resta impersonale, manca di mordente nonostante si veda l'impegno messo dagli sviluppatori nel progetto. Il gioco si presenta anche molto bene, graficamente pulito, suoni al loro posto, c'è persino una radio con dei brani decisamente sorprendenti e che nessuno si aspetterebbe né in un titolo simile, ma nemmeno in altri a dire il vero... dance anni novanta in un gioco di treni? Siete dei maledetti geni.
Impara il mestiere
Anche se le meccaniche di guida e navigazione non sono molto complesse, il tutorial in Train Life resta un passaggio obbligato. L'introduzione al gioco è composta da cinque scenari che, una volta completati, ci permetteranno di mettere le mani sul nostro personalissimo patentino da macchinista: è l'inizio di una nuova carriera. Da questo momento in poi, sebbene le offerte di lavoro inizialmente non saranno così numerose, saremo liberi di scegliere come utilizzare la nostra personale locomotiva. In Train Life potremo trasportare merci o passeggeri, lungo i binari di un'Europa nel quale ogni Paese ha le sue caratteristiche peculiari ma che per buona parte apparirà fin troppo generica. Questo è il prezzo di avere quello che potremo definire una sorta di open world, invece che i classici scenari che contraddistinguono altri giochi dedicati al mondo delle ferrovie.
Train Life richiede attenzione: è necessario stare attenti alla segnaletica, ai limiti di velocità e agli scambi, inoltre orientarsi nelle stazioni non è mai un'operazione scontata. Ma guai a voi se vi scorderete una delle lezioni del tutorial: non sembra infatti esserci modo di ripassare cose che ben presto dimenticherete, e dovrete necessariamente utilizzare. Non sono funzioni legate al treno, più alla navigazione delle diverse operazioni possibili e questo è un bel problema: nonostante una certa confidenza con il genere, poco dopo il tutorial ci siamo ritrovati bloccati tra i binari di una stazione perché non sembrava esserci modo di tornare nella rimessa, né di prendere il carico prestabilito ed iniziare finalmente il viaggio. Soluzione non ne abbiamo trovate nella lista dei comandi, né tra i pochi consigli che il gioco darà lungo il gameplay e l'unico modo per uscirne è stato quello di ripercorrere dall'inizio alla fine l'addestramento. Non è stato realistico e non è stato divertente.
Trans Europe Express
Di realismo in fondo qui ce n'è poco. Train Life è abbastanza bravo a farti credere di essere un vero macchinista, ma il sistema proposto non è molto credibile e, questo il vero problema, fin troppo prevedibile. La mappa poi sarà anche grande, ma è chiaramente priva di verve, di vita: dove sono i passeggeri che aspettano? Sarebbero stati meglio dei modelli bidimensionali al posto di questo spettrale silenzio che circonda ogni stazione, anche la più grande e importante; pochissimo anche traffico gestito dalla IA e praticamente inesistenti eventuali imprevisti che renderebbero ogni viaggio più elettrizzante, divertente. In Train Life i viaggi possono essere anche molto lunghi, circa quaranta minuti, e questa sarebbe un bel punto a favore del gioco Simteract se la cosa fosse anche solo leggermente più movimentata.
Sempre più bravi
La carriera comunque è interessante, soprattutto all'inizio quando sarà necessario lavorare duro per creare una propria flotta di treni, ed evitare ogni errore alla guida che possa compromettere l'integrità del mezzo e aumentare i prezzi delle riparazioni. Necessario tenere sempre d'occhio l'eventuale carburante delle locomotive diesel, per non ritrovarsi a piedi a pochi metri dalla stazione obiettivo.
Naturalmente la gestione del tutto aumenterà di complessità man mano che acquisterete nuove locomotive e soprattutto assumerete nuovi macchinisti, che potranno fare il lavoro sporco per voi. Sarà comunque necessario continuare a mettersi in gioco personalmente perché portando a termine gli incarichi aumenterà anche il livello esperienza del vostro alter ego, che potrà così accettare lavori più impegnativi e, di conseguenza, remunerativi.
Conclusioni
Train Life: A Railway Simulator è un gioco dalle ottime intenzioni, che meriterebbe più tempo per migliorare e crescere. In questi primi mesi fuori dall'early access i lavori di affinamento sono però andati particolarmente a rilento, e manca ancora una chiava road map che faccia chiarezza sul progetto che rimane comunque un'esperienza piacevole, ma fin troppo superficiale. Ma i chilometri già percorribili sono davvero un buon punto di partenza.
PRO
- Buona grafica
- Carriera ben composto
- Quasi tutta l'Europa disponibile
CONTRO
- Troppo statico e prevedibile
- La mappa è grande, ma non c'è vita
- Il realismo è al minimo