Qualche tempo fa la licenza dei Transformers di Hasbro ha riscosso un discreto successo videoludico. Platinum Games ha sviluppato un divertentissimo titolo d'azione ispirato alla mitica Generation 1, mentre High Moon Studios ci ha riportato sul pianeta d'origine dei robottoni trasformabili con La battaglia per Cybertron e La caduta di Cybertron. Ecco, la miniserie prodotta da Netflix non ha nulla a che fare con quelle due avventure in terza persona, un progetto che la sussidiaria di Activision non ha mai portato a termine mentre il franchise sprofondava nei deliranti abissi trash di Michael Bay. Gli ultimi film del regista californiano hanno letteralmente screditato i Transformers, proiettando l'ombra della diffidenza sulle ottime produzioni che, prendendone le distanze, li hanno seguiti, per esempio il reboot cinematografico Bumblebee.
E Hasbro, nel frattempo, arrancava pure nel settore dei giocattoli perché, casomai non lo sapeste, prima ancora di essere un cartone animato o un film, i Transformers sono esattamente questo: giocattoli. Per bambini o per collezionisti adulti, poco importa. È quindi stato un po' strano scoprire che la trilogia War for Cybertron, che comincia su Netflix con questa miniserie in sei puntate, sia nata da un processo inverso: prima sono usciti i giocattoli, poi la serie televisiva realizzata in collaborazione da Polygon Pictures, Rooster Teeth Productions e Allspark Animation. Una miniserie che ci ha veramente stupito e coinvolto sia per le tematiche, sia per la realizzazione tecnica. Ma cominciamo dal principio: in questa miniserie, Bumblebee non diventa muto...
Autobot o Decepticon?
A dirla tutta, in questa miniserie Bumblebee non è neppure un Autobot, quantomeno non all'inizio: gli scrittori George Krstic, Gavin Hignight e Brandon M. Easton hanno infatti scelto di seguire una strada alternativa, reinterpretando la famigerata guerra per il pianeta Cybertron - menzionata in ogni medium ma raramente sviscerata - da un'angolazione molto più matura e introspettiva. L'idolo dei bambini, il maggiolino che diventò la Camaro di Shia LeBouf nel famigerato Bayverse, non è neanche il protagonista, come in un certo senso non lo è neppure l'iconico Optimus Prime, qui ancora un leader inesperto che i sottoposti mettono spesso in discussione, soprattutto la grintosa Elita-1. Ovviamente Optimus ha uno spazio importante, ma la sceneggiatura della miniserie riesce a dare sufficiente spazio a tutto il cast, anche a quei Transformers che siamo stati abituati a vedere come semplici macchiette, per esempio Ratchet e Jetfire.
In questo reboot, la resistenza Autobot è allo stremo mentre i Decepticon, capitanati come sempre dal tirannico Megatron, sono sempre più vicini a prendere il controllo del pianeta. Questa battaglia per la sopravvivenza si trasforma in una corsa contro il tempo quando le due fazioni prendono a contendersi l'Allspark, una fonte di energia leggendaria che potrebbe rovesciare le sorti di un conflitto in cui molti Transformers non credono più, sia da una parte che dall'altra. Diciamo che è stata proprio la sorprendente - e umana? - caratterizzazione di alcuni personaggi secondari a tenerci incollati alla poltrona: la storia bene o male sappiamo già come andrà a finire, ma il modo in cui ci si arriva in questo primo capitolo, intitolato L'assedio, ha preso spesso il sopravvento sulle nostre aspettative, qualche volta rovesciandole completamente. La miniserie, inutile dirlo, si conclude con un cliffhanger che rimanda alla prossima parte di questa trilogia, intitolata Earthrise.
I giocattoli prendono vita
Se avete amato i botti e le esplosioni senza senso di Michael Bay, allora War for Cybertron potrebbe sembravi un altro pianeta, e scusate il gioco di parole. Il ritmo della miniserie è molto più compassato: si parla spesso, e tanto, e qualche volta il doppiaggio italiano - ma anche quello in lingua inglese, purtroppo - zoppica un po'. Le difficoltà dei doppiatori sono comprensibili: è difficile interpretare le emozioni di robot che le esprimono soprattutto muovendo gli occhi senza pupille, specie se consideriamo che molti Transformers, come Optimus Prime o Wheeljack, non hanno neppure le labbra visibili. Il fatto è che l'intera serie si ispira a un'apprezzata serie di giocattoli in distribuzione da un paio di anni che ha riportato nelle case dei collezionisti i vari Transformers con un aspetto più simile alle loro controparti Generation 1.
Per questo motivo, gli studi di animazione hanno realizzato la serie traducendo i modelli 3D dei giocattoli in computer grafica: abbiamo quindi una fedeltà straordinaria al design originale, ma il rovescio della medaglia è una discreta rigidità nelle animazioni, dovuta perlopiù all'aspetto squadrato e massiccio di molti personaggi. Col passare del tempo ci si abitua, anche perché ogni altro aspetto della serie è semplicemente curatissimo, in particolare le texture dei modelli 3D che richiamano le superfici metalliche, sebbene sporcate da graffi, danni, escoriazioni e altri segni di lotta che testimoniano la brutalità della guerra in corso. Anche le scene d'azione sono coreografate sufficientemente bene quando si tratta di combattimenti corpo a corpo, ma nella maggior parte dei casi i Transformers ricorrono alle armi da fuoco, rievocando perfettamente l'ambientazione fantascientifica e avveniristica. I fan più sfegatati si accorgeranno che i loro beniamini si trasformano poco, ma la sceneggiatura ricorre a questa capacità in modo intelligente e sensato, confermando la bontà di una regia che non si sottomette mai alla spettacolarità.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
Transformers: War for Cybertron sembra proprio destinata a diventare una delle migliori interpretazioni in assoluto del mitico franchise Hasbro. Al netto di qualche imperfezione tecnica, L'assedio ci ha stupito per la maturità di una narrazione che dedica più spazio all'introspezione dei personaggi che a sparatorie, combattimenti ed esplosioni. A questo punto non ci resta che aspettare la seconda parte della trilogia, sperando che Netflix limi le spigolosità riscontrate e ci consegni un nuovo punto di riferimento nella lunga storia dei Transformers.
PRO
- La storia è sorprendentemente curata e introspettiva
- Il design dei Transformers farà impazzire i fan della serie originale
CONTRO
- Animazioni da migliorare
- Doppiaggio sottotono sia in italiano sia in inglese