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Unsighted, la recensione della perla di questo autunno

La recensione di Unsighted, opera dei brasiliani di Pixel Punk, disponile su Game Pass e su tutte le piattaforme: un piccolo gioiello che non può passare inosservato

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   17/10/2021
Unsighted
Unsighted
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La vita di un automa è difficile. Sempre agli ordini di poco rispettosi esseri umani, che scaricano sulle spalle dei robot tutti le ansie, le paure e le responsabilità che non sono in grado di smazzarsi da soli. Chissà cosa potrebbe accadere nel caso in cui gli automi dovessero acquisire una coscienza, un'empatia, dei sentimenti. Nel corso dei decenni la letteratura, il cinema e i videogiochi si sono spesso domandati circa i dilemmi etici e morali dell'intelligenza artificiale. Restando all'ambito interattivo che maggiormente ci interessa, un nome di poco peso come quello di Yoko Taro è stato in grado di affrontare la questione magistralmente, regalandoci nel 2017 un NieR Automata che ci ha preso a cazzotti in faccia, senza risparmiare niente e nessuno.

Sulla scia del lavoro di Taro sembrano essersi mossi i ragazzi di Pixel Punk, consapevoli dei propri mezzi, evitando di strafare e colpendo dritto nel segno. Unsighted è infatti un titolo straordinario, punitivo ma bilanciato e che deve tanto alla storia recente dei metroidvania quanto a un'altra eccellenza indie che risponde al nome di CrossCode.

Anche gli automi hanno un'Anima

Unsighted: la personalizzazione è semplice, ma ottimamente strutturata
Unsighted: la personalizzazione è semplice, ma ottimamente strutturata

La premessa narrativa di Unsighted non è originale di per sé. Al contrario, prende a piene mani da tutta una cultura di fantascienza, più o meno distopica, che nel corso dell'ultimo secolo ha abbondato in tutti i media più importanti. In un futuro non ben definito gli esseri umani vivono in simbiosi con gli automi, esseri meccanici delle più disparate forme e apparenze, utili a compiere azioni e lavori senza lamentarsi e senza stancarsi. In questo panorama non poi così distante da quel che il futuro reale sembra prefissarci, un meteorite colpisce la Terra e rilascia nell'aria la cosiddetta Anima, una sostanza che da un giorno all'altro rende gli automi senzienti e capaci di pensare, ragionare, provare emozioni e avere ambizioni.

La Terra è ormai un luogo inospitale e gli esseri umani sono fuggiti in larga parte, consapevoli e spaventati anche dalla rinnovata coscienza degli automi. Per un tempo indefinito i robot vivono in comunità, fino a quando un tragico evento, voluto probabilmente dall'uomo stesso, non porta alla sparizione della fonte di Anima. L'assimilazione è quindi impossibile, se non tramite pochi resti ritrovabili qua e là per Arcadia - questo il nome dell'intera mappa di gioco - e ogni automa è quindi destinato a perdere quel che ha tanto agognato senza neppure saperlo: la propria umanità. Finire la riserva di Anima, quantificata in numero di ore, significa diventare Unsighted, creature non più coscienti che danno il nome al titolo e che vivono di rabbia e morte.

In questo panorama idilliaco inizia la nostra avventura, impersonando uno degli ultimi rimasti tra gli automi, che come nella più classica delle situazioni ha perso la memoria, ma è comunque consapevole di dover combattere per il bene comune e per la prosecuzione della sua "specie".

Un metroidvania con i fiocchi

Unsighted: gli scontri con i boss sono memorabili
Unsighted: gli scontri con i boss sono memorabili

Da Hollow Knight e Guacamelee!, fino ad arrivare a Control e al più recente Metroid Dread, il genere dei metroidvania ha visto da alcuni anni un gran numero di esperienze eccellenti e diverse interpretazioni. In questo panorama florido e colmo di idee, i ragazzi di Pixel Punk hanno deciso di puntare in alto, prendendo qua e là tante ispirazioni e mettendo insieme un gioco bilanciato e strutturato magistralmente. Chiunque di voi negli anni passati abbia avuto il piacere di provare Hyper Light Drifter o Cross Code riuscirà in poco tempo a sentirsi a casa. Unsighted è in tutto e per tutto un action RPG con caratteristiche di progressione da metroidvania e con un paio di elementi che hanno caratterizzato i Souls ma che negli ultimi dieci anni sono diventati parte di un vocabolario comune tra i più disparati generi.

La mappa è unica ma divisa in zone e livelli, con una percentuale di completamento totale sempre visibile e a portata di mano. Semplice ma molto chiara, la navigazione è un piacere, anche e soprattutto quando si acquisiscono nuove abilità che permettono di esplorare zone prima inaccessibili e che nascondono segreti o potenziamenti interessanti.

Unsighted: differenti biomi e ognuno con caratteristiche e meccaniche distinte
Unsighted: differenti biomi e ognuno con caratteristiche e meccaniche distinte

Proprio la progressione è talmente tangibile e divertente da far comprendere a chiunque sia avvezzo al genere come il team brasiliano abbia studiato a casa dei migliori, e sia stato capace di mettere insieme un'esperienza caratterizzata da un bilanciamento sopraffino e un senso di soddisfazione che, credeteci, è davvero unico. La personalizzazione della protagonista è un altro aspetto da non sottovalutare: un po' come in NieR è possibile andare a inserire dei chip all'interno di appositi slot che vanno sbloccati con il tempo e che vengono utilizzati nei modi più disparati. Volete evitare di spendere stamina correndo? Potete. Avete voglia di aumentare i punti salute o la stamina totale? Nessun problema. Ciò che vi interessa è la difesa? Potrete aumentare anche quella, e le possibilità sono davvero tante. Non manca il crafting, possibile tramite una serie di progetti che possono essere acquistati da automi in città oppure ritrovati all'interno dei forzieri, spesso dopo aver completato semplici ma divertenti puzzle ambientali.

Due le armi equipaggiabili contemporaneamente, sia a breve che a lunga distanza, e con la possibilità di costruirle e potenziarle si può aumentare a dismisura il proprio arsenale, così da scegliere cosa utilizzare in ogni specifica situazione. Il combat system è invece piuttosto tradizionale: pochi e ben assestati colpi per fare danni, così come pochissimi sono quelli che è possibile incassare prima di morire. È presente un sistema di parry che permette di contrattaccare al momento giusto e stordire i nemici, così da mettere a segno danni davvero critici, fondamentale contro i numerosi e splendidi boss del gioco. Sarà comunque inevitabile morire più di qualche volta e, a meno di aver trovato il chip adatto e aver speso un buon numero di slot a vostra disposizione, questo comporterà la perdita della metà dei vostri averi, utili a fare acquisti e aumentare le vostre capacità. Non è presente una crescita a livelli, mentre combattere, esplorare e risolvere puzzle in Unsighted è un piacere, con un feeling dei controlli preciso e su cui il team ha chiaramente dedicato tante attenzioni.

Unsighted: i controlli sono precisi e reattivi
Unsighted: i controlli sono precisi e reattivi

Fuori tempo massimo

Unsighted inserisce nell'equazione del gioco, a meno di disattivare l'opzione (ma lo sconsigliamo), quella del tempo a disposizione. Come abbiamo già detto, la perdita della fonte di Anima ha messo tutti gli automi a rischio, e questo aspetto non viene lasciato al caso nel gameplay. Ogni NPC che si incontra - e sono davvero tanti - verrà inserito in un registro dei contatti tramite il quale vedere il livello di amicizia e le ore a sue disposizione. Ogni secondo che passa in Unsighted è un minuto nel gioco: una volta che il tempo di un NPC si esaurisce, questo diventa Unsighted e, oltre al dilemma etico e morale che ne possa derivare, cinicamente questo significa anche perdere qualsiasi aiuto o upgrade che quel personaggio avrebbe potuto dare. I ragazzi di Pixel Punk sono stati cattivi sotto questo aspetto, nascondendo nemmeno così in profondità una serie di elementi, siano essi chip o armi, che è possibile ricevere solo donando dell'ulteriore tempo da vivere ai propri simili. Recuperare la poca polvere di stella disponibile nella mappa permetterà di aumentare di 24 ore la vita di un singolo automa. Starà a voi scegliere, con tutto quel che ne comporterà umanamente e in termini di progressione.

Abbiamo giocato Unsighted su PC, ma il gioco è disponibile un po' ovunque, compreso anche nel Game Pass di Microsoft. Il gioco si comporta benissimo sia in termini di fluidità che di input lag, risultando un piacere non solo per gli occhi, ma anche nei controlli. A una pixel art dignitosa ma non particolarmente originale si affiancano però scelte stilistiche ricercate e una grande differenziazione delle ambientazioni. Ottimo anche il sound design, soprattutto per quel che riguarda gli effetti, meno la colonna sonora, probabilmente l'unico elemento meno d'impatto della produzione brasiliana.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
8.8
Lettori (23)
8.3
Il tuo voto

Unsighted arriva come una cannonata in un panorama di derivati metroidvania che sta facendo la gioia degli appassionati in questi anni. Presentato e uscito in sordina, l'opera di Pixel Punk è un'ottima riflessione sul nostro pianeta, sull'inclusività e sulla capacità di accettare il diverso, il tutto in un agglomerato di generi che funziona splendidamente e che sorprende per bilanciamento e capacità di amalgamare il tutto. Metteteci una durata che si attesta intorno alle 10 ore e due ulteriori modalità disponibili oltre alla campagna, e avrete sottomano una delle più grosse sorprese di questo autunno e di tutto l'anno.

PRO

  • Ottimo senso di progressione
  • Non originalissimo nei temi, ma tocca alcune corde importanti
  • Gli scontri con i boss sono uno più bello dell'altro
  • La meccanica del tempo è "cattiva" e geniale

CONTRO

  • Vorremmo che durasse tanto, tanto, tanto di più
  • Colonna sonora non all'altezza del resto