Sono passati più di quindici anni dalla pubblicazione del controverso Vampire: The Masquerade - Bloodlines, titolo sviluppato dalla defunta Troika che all'epoca fu al centro di violente polemiche in quanto rilasciato in stato ampiamente incompleto dal publisher Activision. Tuttavia, le basi erano solide e ben presto si formò una nutrita schiera di modder che ha continuato, sino ad oggi, a rilasciare delle patch non ufficiali che rendono l'esperienza più completa di quella che i programmatori, con gli scarsi fondi a loro disposizione nel post-lancio, erano riusciti ad offrire al pubblico. Qualche tempo fa i diritti del franchise sono passati a Paradox che, sfruttando la popolarità di questo cult a scoppio ritardato, ha deciso di affidare il seguito a Hardsuite Labs, sviluppatore di Seattle (dove tra l'altro sarà ambientato Bloodlines II) alle prese con il primo titolo di grossa portata dopo una serie di prestigiose collaborazioni (tra cui Gears Of War 4) in cui è rimasto sempre dietro le quinte. L'uscita del nuovo capitolo della Masquerade è prevista tra qualche mese, ma per ingannare l'attesa potreste provare il nuovo gioco di Draw Distance, precedentemente nota come iFun4all, piccolo team di Cracovia che ha ottenuto la licenza ufficiale per lo sviluppo di questo Coteries of New York di cui leggete la recensione.
Vampiri letterati
Avete presente i vecchi libri game? Trasportateli sullo schermo di un PC, aggiungete degli artwork colorati, unite al tutto una colonna sonora in grado di fondere le sinapsi dopo pochi minuti e avrete ottenuto il gioco di Draw Distance. Lo sappiamo che adesso questo genere va catalogato sotto il nome di visual novel, ma rispetto a titoli come The Wolf Among Us (il cui budget era di ben altro livello), Coteries of New York aggiunge, purtroppo solo accennandole, quelle sfumature da gioco di ruolo che sono parte del DNA del franchise di White Wolf. L'interfaccia è ridotta ai minimi termini: in pratica, a parte una finestra di dialogo con risposte a scelta multipla, c'è solo un'icona che permette di rileggere le righe di testo precedenti. La scelta iniziale va fatta tra tre protagonisti prestabiliti: non è possibile personalizzarne le caratteristiche, visto che ciascuno di essi vive delle situazioni ben delineate nelle quali sarebbe stato troppo difficile adattare una pluralità di personaggi. Diversi momenti della storia sono condivisi: ad esempio tutti e tre, loro malgrado, vengono trasformati in vampiri da un misterioso individuo, e tutti e tre vengono introdotti nella Camarilla, pur facendo parte di clan diversi (nella fattispecie Brujah, Ventrue e Toreador). La vicenda si sviluppa, come facilmente intuibile dal titolo, nella città di New York i cui quartieri sono descritti con dovizia di particolari, quasi troppi per chi non ha mai visitato la Grande Mela.
Oltre alla quest principale il giocatore è chiamato a seguire anche strade alternative che lo porteranno a farsi degli alleati (o dei nemici) presso altri clan, seguendo uno schema notte/giorno. Durante le ore di oscurità non è possibile seguire tutte le missioni disponibili, per cui per poter sviscerare a fondo il gioco sono necessari più tentativi. In concreto però la trama si sviluppa su un tracciato ben definito, e si conclude sempre alla stessa maniera indipendentemente dalle scelte fatte che pertanto si limitano a modificare aspetti del tutto secondari. Purtroppo, ci sono dei passaggi in cui non sono ben chiare le conseguenze delle risposte, per fortuna però questi episodi non sono troppo frequenti. C'è anche il rischio di arrivare alla schermata dei titoli con eccessivo anticipo, anche se il testo di solito aiuta a capire quando si sta superando il limite, e poi c'è sempre la possibilità di caricare un salvataggio precedente.
Parole soltanto parole
Chi scrive non è un critico letterario, pertanto risulta difficile dare giudizi "tecnici" sulla qualità della scrittura, a maggior ragione se si tratta di una lingua straniera; il testo è comunque ricco di dettagli che aiutano ad immedesimarsi nella situazione, sia che ci si trovi all'interno di una limousine bloccati nel traffico di Manhattan che nel cuore della notte, sotto l'Unisfera al Corona Park di Flushing Meadows. Durante i dialoghi alcune parole chiave evidenziate in grassetto vanno a popolare il glossario dove vengono spiegati i termini più utilizzati nel mondo di Vampire, come Kindred, Vessel, Court, Kine, Sire: insomma un breviario utile soprattutto ai neofiti del gioco di ruolo di White Wolf. La colonna sonora è psichedelica, e aderisce perfettamente allo stile dark di Vampire. Di tanto in tanto è condita da qualche effetto ambientale che sottolinea un avvenimento (la chiusura di una porta, il sorseggiare di un bicchiere di... sangue). Purtroppo manca il doppiaggio, ed è un vero peccato perché avrebbero potuto dare un tocco di personalità in più alla produzione di Draw Distance. Lo stile artistico delle tavole è gradevole; sono arricchite con qualche effetto speciale che le rende meno statiche, peccato però che non siano numerose e di conseguenza vengano riciclate troppo spesso. Il ritmo di Coteries of New York, di per sé non frenetico, è rallentato dalla lingua inglese (non sono presenti altre traduzioni) e quindi è richiesto qualche istante in più di concentrazione per poter tradurre mentalmente il testo.
Conclusioni
Una discreta visual novel che, nonostante i tentativi, fallisce nell'intento di trasportare sugli schermi le meccaniche di Vampire: The Masquerade. Rimane una storia interessante che, pur essendo comprensibile anche ai non appassionati, è chiaramente rivolta alla nicchia dei devoti del mondo di White Wolf, forse gli unici in grado di soprassedere alla limitatezza di contenuti dovuta ad un budget limitato.
PRO
- Storia dettagliata
- New York è riprodotta con dovizia di particolari
- Belle le tavole...
CONTRO
- ...ma troppo poche, finiscono col ripetersi
- L'unico finale lascia in secondo piano le scelte del giocatore
- Non sono sempre chiare le conseguenze dei dialoghi