Il genere dei videogiochi stealth non è particolarmente in salute in ambito AAA. Abbiamo certamente prodotti di grande livello come The Last of Us, che però non fanno della furtività il loro elemento portante, ma lo usano come approccio alternativo a quello diretto. Se si cerca un vero gioco stealth, oggigiorno il pubblico deve puntare su Hitman, che non a caso ha ottenuto un grande successo.
Il resto del panorama, però, si macchia di piccoli insuccessi, come Dishonored, che non è proprio riuscito a conquistare il grande pubblico, ma anche Deus Ex Mankind Divided, che sembra aver negato ogni possibilità di vedere un seguito della saga di Square Enix. Pare anche inutile citare titoli come Metal Gear e Splinter Cell, che sono continuamente al centro di rumor e nulla più.
È dall'ambito indie che arrivano maggiori proposte e, a partire dal 19 aprile 2022, ve ne sarà una in più: Winter Ember. In questa avventura stealth, la parola d'ordine è sfruttare le ombre e le molteplici risorse a nostra disposizione per avere la meglio sull'ambiente e sui nemici.
Per sapere se il gioco di Sky Machine Studios ci ha convinto, non dovete far altro se non continuare a leggere la nostra recensione di Winter Ember.
Artorias
Noi siamo il giovane rampollo degli Artorias, Arthur, una famiglia benestante che otto anni prima è stata cancellata dalla storia. Degli assassini misteriosi hanno decimato la nostra famiglia e hanno dato fuoco alla nostra casa e a noi. La fortuna ci ha però assistito e siamo sopravvissuti. Ora, dobbiamo trovare risposte e soprattutto vendetta.
Arthur ritorna quindi alla propria casa, alla propria città, che è però cambiata enormemente negli anni. Un nuovo culto ha preso il potere e i retroscena della distruzione del casato degli Artorias è più oscuro e complesso di quanto inizialmente previsto. La trama di Winter Ember è convincente e sarà uno dei motivi principali per i quali il giocatore vorrà proseguire all'interno dell'avventura. Soprattutto, sarà sempre gradevole raggiungere un punto focale della trama, in quanto questi sono raccontati tramite scene animate in stile cartoon. Si tratta di una scelta particolare e piacevole, visto che sono realizzato tutto sommato con cura.
Winter Ember non è però un gioco di sola trama principale. Non mancano piccole missioni secondarie, le quali tendono però a non stupire né come struttura ludica né dal punto di vista narrativo: si tratta di piccole distrazioni che ci danno l'occasione di ottenere qualche ricompensa aggiuntiva, sempre molto utile.
Fa anche un po' sorridere che Arthur, divenuto un ladro e un assassino spietato, perda tempo ad aiutare una signora che chiede aiuto perché le hanno rubato una collana o decida di correre per mezza città alla ricerca del pretendente di una nobile, il quale chiaramente vuole rubarle l'eredità. Il giocatore però avrà sempre la possibilità di far bottino, anche rubando davanti alla faccia del proprietario della casa nella quale è entrato, che non batterà ciglio, quindi ogni punto interrogativo sulla mappa diverrà sempre d'interesse. Il bottino può essere venduto per denaro, il quale ci permette di comprare risorse, cure e non solo.
Frecce, grimaldelli, pugnale
Parliamo però del cuore di Winter Ember, il suo gameplay. Come detto, parliamo di un gioco principalmente stealth. Non manca la possibilità di affrontare le minacce a viso aperto e, in alcune situazioni, è anche un obbligo. Purtroppo, il sistema di combattimento non è affatto ben realizzato.
Di base, Arthur può eseguire semplici attacchi, uno dopo l'altro. Il nemico può posizionarsi in parata, la quale va abbattuta con un colpo caricato seguito da una combo. Il problema è che i comandi sono spesso poco reattivi e si incastrano. Il gioco non riconosce sempre la pressione del tasto e la carica non si avvia, facendoci perdere il "turno" di guardia del nemico, che può quindi iniziare ad attaccarci mentre noi facciamo la combo.
A difficoltà minima, se si hanno a disposizione molte cure, è possibile anche combattere un po' di scontri a farsi malmenare senza troppe conseguenze, ma ad alte difficoltà la morte è dietro l'angolo dopo pochi colpi. Esistono la schivata e il parry, ma si tratta di mosse complesse da usare in modo efficace. Il tutto diventa ancora più complicato con due o più nemici. Non solo perché chiaramente siamo circondati e subiamo più danni, ma anche perché il sistema di attacco è basato su un lock-on automatico: è il gioco è che decide, in base alla nostra posizione, chi attaccheremo e se abbiamo due nemici di fronte, appena eseguiamo un parry o rompiamo la guardia su un nemico, il mirino si sposta verso l'altro avversario.
Winter Ember è un gioco focalizzato sullo stealth e combattere non è un'opzione che molti prendono in considerazione, quindi una parte del pubblico non riterrà questi difetti un grande problema. Al tempo stesso, il sistema è chiaramente mal fatto e non è possibile non citare la cosa.
Il vero cuore di Winter Ember è l'interazione con l'ambiente. Avanzando nel gioco otterremo infatti una serie di frecce speciali, ad esempio frecce con una corda, per creare un punto d'accesso a un luogo sopraelevato, oppure frecce elettriche per attivare macchinari o frecce a impatto che permettono di abbattere strutture di legno fragili e creare passaggi. Trovandole nello scenario o creandole, possiamo accedere a molteplici tipi di frecce, utili anche in combattimento.
Ovviamente, non manca la possibilità di approcciare ogni situazione con uno "stealth aggressivo", ovvero cogliendo ogni possibilità per abbattere i nemici in modo silenzioso. Volendo, è possibile anche stordirli senza ucciderli: il vantaggio in questo caso è che non si lasciano tracce e se si nasconde la guardia svenuta, nessun nemico si renderà conto che qualcosa non va. La verità, però, è che le guardie tendono a non avere una ronda particolarmente ampia e soprattutto non sono molto intelligenti. Ben presto abbiamo capito che è sempre meglio eliminare i nemici e abbandonarli dove sono, così da non rischiare d'imbatterci di nuovo nel nemico, una volta che questo si risveglia. È un peccato che non vi sia un maggiore focus su un approccio pacifico.
In generale, è l'interazione con i nemici che lascia un po' a desiderare. Come già detto, i combattimenti sono mal fatti e lo stealth predilige l'eliminazione indiscriminata. In generale, però, anche il modo nel quale i nemici sono posizionati è poco interessante. O sono messi in modo tale che sia semplicissimo prenderli alle spalle, oppure semplicemente bloccano la via e ti spingono a eliminarli in modo diretto. Si possono sfruttare vari tipi di frecce per avere la meglio, ma l'uso dell'arco è estremamente scomodo, soprattutto con un controller.
Winter Ember propone una visuale d'alto e l'arco si basa sul movimento di un puntatore, che va controllato con la levetta destra. Alle volte, persino colpire un oggetto fermo rischia di essere difficile, il che causa la perdita di una preziosa freccia. Il giocatore non è invogliato a usarle in combattimento, perché i controlli rischiano di divenire frustranti.
Problemi
Anche fuori dal combattimento i controlli reagiscono in modo strano. Esiste ad esempio un sistema di copertura, che permette di appoggiarsi a muri e ripari. È utile per sbirciare dietro gli angoli, ma è scomodissimo da attivare. Infatti, se si è troppo vicini al muro, non è più possibile andare in copertura: bisogna per forza essere a un certo numero di passi di distanza, ma ovviamente non troppo lontano. Questo sistema andrebbe completamente rifatto. Anche le eliminazioni furtive dei nemici sono un po' scomode, visto che ci deve essere abbastanza spazio e si deve essere in linea retta alle spalle del nemico per far sì che il sistema di mira automatica capisca che quello è un nemico e che lo si può eliminare furtivamente.
Winter Ember è sopratutto scomodo, questo è il problema. L'interazione con l'ambiente e i nemici richiede spesso quel secondo di troppo per andare a buon fine e, in un gioco stealth dove un errore causa l'inizio di un combattimento (sgradevole e molto difficile alle difficoltà più alte), non è piacevole sentirsi sempre limitati dai comandi.
Sommiamoci anche il fatto che la visuale è fin troppo ristretta. La distanza della telecamera sarebbe dovuta essere un po' più generosa. In un gioco stealth dovremmo sì essere più deboli, ma dovremmo avere tante informazioni per capire in che direzione andare e come aggirare i nemici: in Winter Ember vediamo invece solo a una manciata di passi di fronte a noi. Chiudiamo la lista dei problemi con uno non massiccio ma regolarmente presente: gli ambienti sono poco rifiniti e spesso il personaggio si incastra contro uno spigolo invisibile o fatica a camminare in un passaggio stretto (e se si è su una passerella sopraelevata si cade a terra).
È un peccato che vi siano tante piccole imperfezioni di questo tipo, perché il design degli ambienti è piacevole. Vi sono spesso più metodi per entrare nei luoghi principali della trama: vi sono passaggi segreti che richiedono l'uso di una delle molte frecce, è possibile rubare chiavi ai nemici per aprire le porte o scassinarle con un semplice minigioco, oppure si possono anche completare missioni secondarie dedicate per creare un punto d'accesso alternativo.
Le idee non mancano, ma sono tenute a freno da un prodotto che avrebbe meritato un po' più di cura: e con questo intendiamo più budget, perché il limite è sempre quello. Un po' più di soldi in più avrebbero permesso anche di trovare un doppiatore migliore per il protagonista. Vi sono personaggi secondari doppiati molto meglio di Arthur, che purtroppo parla fin troppo. Sottolineiamo infine che il gioco è completamente in inglese, anche se non di livello particolarmente elevato.
Conclusioni
Winter Ember è un gioco con belle idee, ma viene bloccato da tanti piccoli problemi. Il sistema di controllo è sempre scomodo, soprattutto con il controller, e il sistema di combattimento andrebbe completamente rivisto. La trama è piacevole e spingerà molti ad arrivare fino al finale, aiutata da un design delle aree ben realizzato, ma limitato da una visuale troppo ravvicinata.
PRO
- Trama piacevole
- Aree ben ideate
CONTRO
- Sistema di controllo e interazione scomodo
- Combattimenti da rifare