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Worms World Party

Stanno tornando i vermi e noi li salutiamo degnamente con una grande recensione in anteprima di Worms World Party. Insieme alla recensione è online anche il sito del WWP Contest - Vermi si diventa, con il quale potrete mettere le mani su 5 copie del gioco e 25 polo del Team 17. Cosa volete di più dalla vita?

RECENSIONE di La Redazione   —   26/04/2001

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E' una questione di vermi

Difatti l'enorme successo commerciale (il gioco venne convertito per tutte le piattaforme esistenti) fu soprattutto garantito dalla modalità multiplayer del titolo e dalla sua spiccata personalizzazione: si poteva creare in ogni momento una nuova squadra di vermi, dando ad ognuno di essi il nome desiderato, e quindi controllare ognuno il proprio verme.
Quel gioco, come era lecito aspettarsi, generò in pochi anni ben due seguiti. il primo, Worms 2, che si distanziava dal predecessore soprattutto per il suo nuovo aspetto grafico (tutto lo stile del gioco veniva rivoluzionato donando al titolo un'aspetto più cute, più grazioso) e per l'introduzione di alcune nuove armi dall'aspetto davvero fuori dal comune. Nonnine che ridendo si buttavano contro l'avversario, molotov da lanciare contro gli avversari, pecore che esplodevano al nostro comando, piogge di pecore... e così via.
Il secondo, Worms Armageddon, non rivoluzionò la saga, ma introdusse alcune novità che furono capaci di renderlo comunque un "must Buy" a tutti gli appassionati della saga: alcune armi nuove, quali la pecora subacquea e l'attacco nucleare (capace di intossicare i vermi della zona), ma soprattutto una modalità multiplayer Online particolarmente semplice da gestire e di grande soddisfazione, caratteristiche queste che contribuirono all'ennesimo successo dei vermi dei ragazzi del Team 17 (che detto così fa anche un po' senso... bluargh). Worms World Party, il gioco che andremo ad esaminare insieme, altri non è che il quarto capitolo di una delle saghe videoludiche più apprezzate dell'ultimo decennio, capaci di catturare in profondità tanto il giocatore occasionale, quanto l'hardcore gamer.

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Città più sicure: vermi in ogni casa

Come accennato nell'introduzione, Worms (World Party) è un gioco di strategia a turni. Fermatevi subito: non richiamate alla vostra memoria quei lunghi e " pesanti " giochi della SSI dove si controllavano delle unità rappresentate da delle schematiche pedine, ed in cui il tempo passato ad aspettare la mossa del computer era inversamente proporzionale a quello impiegato per annoiarsi (questo per alcuni di noi...).
No, perché Worms è un gioco, comunque ed in ogni mossa, frenetico ed adrenalinico. Il concept di gioco è chiaro ed estremamente semplice: due (o più) squadre di vermi (ognuna composta da tre o più elementi) vengono poste su un terreno di gioco, ed il caso decide chi fra le prime squadre potrà muovere. Una volta stabilito dal computer quale verme dovrà fare la prima mossa, questi avrà a disposizione un tempo limitato per poter muoversi (tramite la pressione delle frecce direzionale) o saltare (premendo Enter o backspace per il secondo tipo di salto) per avvicinarsi il più possibile al punto della mappa dove dovrà utilizzare l'arma di propria scelta. Una volta fatto questo (in realtà è possibile avvalersi di alcuni ammennicoli - liane, bungee jumping, paracaduti... disponibili però in numero limitato - per poter muoversi in maniera più decisa), il verme avrà la possibilità di scegliere, tramite la pressione del tasto destro del mouse, da un arsenale piuttosto vasto (che aumenterà inoltre con il passare dei turni) una serie di armi, che, come accennato, variano dal serio al faceto nei modi più impensabili.
Utilizzata la propria arma, terminato quindi il proprio turno, il gioco passa nelle mani di un verme della squadra avversaria, che avrà l'occasione di vendicarsi o di portare a compimento stragi ancora più vaste. Ad aggiungere fantasia al tutto, come se non bastasse, periodicamente la caduta dal cielo di alcune casse contenenti armi o gadget che si posizionano sullo sfondo, e che generalmente contengono quelle armi più potenti capaci di direzionare in un senso o nell'altro l'esito dello scontro: ma attenzione, a volte le casse contengono delle vere e proprie trappole esplosive, per cui c'è sempre una percentuale di rischio non indifferente.
Detto questo, cioè spiegato brevemente il concept di gioco, vanno fatte due riflessioni: la prima riguarda la dualità del titolo, che dietro ad un approccio tattico a turni nasconde una facilità disarmante di apprendimento, mista però ad una profondità di gioco acquisibile solo con l'esperienza. Infatti, una volta installato il gioco, è possibile tuffarsi in uno scontro sanguinario ed uscirne magari vincitori senza grosse difficoltà, ma a mano a mano che si gioca, ci si rende conto che le possibilità per ogni verme sono numerose (si può utilizzare una delle tante armi, si può scavare un solco nel terreno, si può costruire un piccolo ponte o una protezione dall'attacco nemico, ci si può portare in una posizione che renderà più favorevole il prossimo turno...), e ciò influisce notevolmente sulla longevità e sull' "Appeal" del titolo.
La seconda riflessione, che illustra quale è la caratteristica che ha reso Worms il capolavoro che è, e che introduce di fatto questo nuovo capitolo, è quella riguardante il multiplayer. Fin dall'inizio Worms è stato concepito come gioco multiplayer, laddove un giocatore, od una squadra, si combattesse con altri sui terreni da gioco: è inutile sottolineare come, con l'avvento della Rete, i capitoli successivi abbiano dedicato gran parte della loro evoluzione proprio al gioco Online, e anche su questo binario scorre Worms World Party.

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Un dovere morale: novità per tutti

Le novità che introduce Worms World Party sono piuttosto importanti, ed alla luce dei fatti costituiscono la principale attrattiva per gli estimatori della saga, per coloro cioè che possiedono i precedenti capitoli e che più degli altri necessitano di stimoli per passare a questo ultimo capitolo.
La prima novità importante, riguarda l'introduzione di una modalità di gioco denominata Wormpot: dietro a questa strana sigla, che si rifà al Jackpot dei casinò, si nasconde la possibilità di personalizzare ogni scontro in maniera piuttosto inusuale (anche per chi ha da sempre giocato a Worms...) ed unica: infatti prima dell'inizio dello scontro, il giocatore sarà chiamato ad azionare tre leve che produrranno una (proprio come le slot machine dei casinò apparirà il simbolo corrispondente ad una conseguenza nel gioco) caratteristica che si applicherà allo scontro stesso. Cliccate a caso, e le conseguenza più strane influenzeranno il vostro gioco: animali ad alto potenziale, casse che contengono solo pecore, effetti di sangue che riempiranno il vostro monitor, il combattimento corpo a corpo è letale... Tra tutte queste (e sono davvero numerose e divertenti), due spiccano sulle altre: la prima è la modalità Fortezza, in cui, come nel più classico Team Fortress, le due squadre vengono poste all'estremità dello schermo sopra un castello e da lì, cioè dalla distanza, si devono dare battaglia; la seconda è quella del "verme specialista", attivata la quale ogni verme potrà utilizzare solo un'arma.

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Un dovere morale: novità per tutti

Alla luce dei fatti queste due modificazioni (dei veri e propri Mod), sono particolarmente divertenti ed offrono sicuramente un motivo d'interesse per gli appassionati, per coloro che credono di avere già visto tutto. Per gli altri, rappresentano invece una specie di candelina sulla torta, composta da oltre 400 possibili combinazioni generabili dal Wormpot. Un'altra novità assolutamente di rilievo, riguarda la presenza di numerose missioni multiplayer create ad Hoc dai programmatori (che rappresentano in parte ciò che in futuro sarà creato dagli appassionati e messo in Rete): in una per esempio sarà necessario recuperare al più presto una cassa nella quale un radar rivelerà la posizione nemica; in una ancora la squadra di sinistra difenderà una postazione e quella di destra con l'artiglieria dovrà conquistarla; in un'altra sarà necessario saltare da una piattaforma all'altra il più velocemente possibile, poiché al centro ci saranno le munizioni che porranno fine allo scontro... e così via. Senz'altro queste missioni aggiungono spessore alla modalità multiplayer, ma è inspiegabile l'assenza della possibilità di poterle affrontare contro il computer. Per quanto riguarda invece le altre novità, la presenza di un editor ancora più arricchito potrebbe invece soddisfare la gola degli appassionati "creatori": a differenza degli episodi precedenti, questa volta non solo ogni elemento dei vermi e del terreno sarà personalizzabile, ma sarà possibile costruire delle vere e proprie missioni, missioni che saranno poi messe a disposizione della comunità Wormesca per originali scambi tra utenti.

L'estrema facilità d'utilizzo dell'editor, insieme alla sua assoluta personalizzazione, lo rende a tutti gli effetti come una delle componenti più riuscite di questo nuovo capitolo: vi basti pensare che anche ad un vegliardo rimba come me è riuscito creare un livello con lo sfondo di Multiplayer.it...
Le altre due, minori, novità riguardano una la presenza di un'enciclopedia dedicata al mondo dei Worms, nella quale vengono illustrate tutte le armi e le possibilità di movimento dei nostri anellidi, l'altra la presenza di una modalità addestramento piuttosto ben realizzata, che ci insegnerà (soprattutto a chi non ha avuto modo di giocare i titoli precedenti) i " trucchi del mestiere ". Proprio riguardo questa modalità Training, va detto come essa risulti essere si completa, ma assolutamente impegnativa (quasi quanto la modalità missioni del Single Player) e capace di indurci più di una volta a mollare l'osso... Infine l'ultima, apprezzatissima, novità: è possibile affrontare una ventina di missioni multiplayer in modalità cooperative, cioè con l'aiuto di un altro giocatore online: non ho avuto modo di provare sul campo questa modalità (il gioco non è ancora stato distribuito), ma le premesse per cogliere il centro ci sono davvero tutte.

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Da solo o in compagnia?

Per quanto riguarda l'ossatura di WWP, il singleplayer (so che molti di voi, soprattutto chi non ha la possibilità di giocare online o in lan, si sta chiedendo per quale motivo dovrebbe comprare un gioco così orientato al multiplayer...), va detto che questi è un po' più raffinato, e quindi più valido, rispetto ai titoli precedenti. Infatti la presenza di numerose missioni (non più quindi solo combattimento con altre squadre controllate dal computer), dalle più semplici alle più complesse, sono in grado di impegnare il giocatore per tantissime ore, ma a questo punto va fatta un'ulteriore riflessione. Infatti, fin dalle prime missioni si capisce come queste siano state impostate alla maniera dei più classici puzzle-game, poiché prima di poter raggiungere l'obiettivo preposto, è necessario capire lo schema della missione stessa (cioè realizzare COSA è necessario fare), e solo allora metterlo in atto. Questa scelta che potremmo definire piuttosto coraggiosa (WWP si differenzia proprio per questo aspetto dai suoi predecessori), è alla luce dei fatti assolutamente giustificata dal risultato finale, in quanto l'elemento Puzzle accresce in maniera non indifferente la giocabilità del singleplayer (e di conseguenza la longevità).
Inoltre, cosa ancora più importante, tutte le modalità presenti per il gioco multiplayer saranno utilizzabili anche nella modalità single, cioè sarà possibile sfidare il computer in innumerevoli scontri adottando le caratteristiche sopra citate (personalizzazione, wormpot, team fortress, specialista...); molto particolare la possibilità di partecipare ad un vero e proprio torneo a squadre (le altre controllate dal computer) in cui ci si scontra con una o più squadre di vermi guidati dalla CPU fino all'assegnazione del trofeo vero e proprio.

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Un impegno concreto: più vermi per tutti

Worms World Party, chiariamolo subito per evitare ogni tipo di malinteso, è un'ulteriore evoluzione della saga, non certo una rivoluzione, ma non è detto che questo sia un male. Anzi.
Una delle domande che ho posto con più curiosità al Team 17 (e che avrete la possibilità di leggere nell'intervista completa), è stata quella riferita alla possibilità che la comunità videoludica stesse aspettando un Worms in 3d e non un altro episodio in due dimensioni. La risposta, così come la spiegazione, è piuttosto chiara: no.
No, perché la freschezza del gioco non risente assolutamente del passare degli anni, ed il forte e chiaro concept di gioco, assolutamente geniale adesso come all'uscita del primo episodio, garantisce una giocabilità tanto profonda quanto leggiadra.
Tuttavia la domanda che mi sono posto è stata più o meno questa " Si, è un gioco davvero fantastico, ma varrà le 80k di chi possiede già i titoli precedenti? E chi invece non lo ha mai provato? " Come avrete intuito, non è facile rispondere ad una domanda del genere, e proprio per questo invito ognuno di voi a seguire un percorso di giudizio a discapito dell'altro: il primo dedicato a coloro che non hanno mai giocato con gli anellidi del Team 17, il secondo a chi invece con i vermi ci vive...

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Conclusione n°1 : scopriamo un gioco nuovo

Ogni tanto qualche editoriale su una rivista scritta o Online manifesta quasi un senso di disperazione per l'indirizzo che sembra avere preso l'industria videoludica. Titoli sempre uguali a sé stessi, scarsa originalità e zero genialità, molta grafica e poco divertimento... ci si diverte insomma a disegnare per il futuro del nostro secondo passatempo preferito uno scenario a dir poco apocalittico.
Beh, mettetevi pure l'animo in pace, Nostradamus dei miei stivali, perché finché verranno prodotti giochi come WWP il nostro futuro videoludico è assicurato.
WWP incarna alcune delle caratteristiche che ci hanno fatto innamorare del videoludere: giocabilità, divertimento puro, simpatia, scontri all'ultimo sangue con altri umani, single player assolutamente impegnativo.
Ciò che sicuramente colpisce maggiormente, è, come accennato nel corso della recensione, il dualismo tra un approccio di tipo spassionato, di pochi minuti o di qualche ora, che nettamente entra in competizione con quello di tipo maniacale che nasce dopo qualche sessione di gioco e che lentamente avvolge la nostra sanità mentale. Per chiarire meglio, basti pensare ai diversi livelli di profondità con la quale di solito affrontiamo un titolo qualunque: in WWP è possibile scavare in profondità (cioè studiare la seguente mossa attraverso un ampissimo ventaglio di possibilità) senza quasi arrivare mai in fondo; la decisione di fermarsi è lasciata solamente alla nostra fantasia e alla nostra apertura mentale.
Certo, anche in questo titolo sono presenti alcuni difetti, quali ad esempio l'impossibilità di confrontare il divertimento singleplayer con quello multiplayer, ma rappresenta senz'altro una caratteristica comune a tutti quei grandi giochi che hanno fatto bene o male la storia. L'unico aspetto che davvero ci ha lasciato un po' perplessi riguarda il livello di difficoltà delle missioni di addestramento e del single player vero e proprio, in quanto più di una volta ci siamo trovati sull'orlo di un esaurimento nervoso: è chiaro che la difficoltà è stata calibrata per gli esperti del gioco, ma avremmo senz'altro gradito una scala di apprendimento forse un po' meno ripida (in diretta contrapposizione la propensione del titolo al genere puzzle-game - per quello, come detto, che riguarda la parte single del gioco - che eleva ulteriormente la genialità dell'universo Wormesco).
Tuttavia, alla luce dei fatti, risulta questa la critica più feroce che si può fare al titolo, e questo dovrebbe dirvi tutto sulla qualità generale del gioco.
Per cui il nostro, spassionato, consiglio, è quello di dedicare almeno un po' di tempo e di attenzione a questo titolo, che in mezzo ad una baraonda di giochi tridimensionali, pieni di effetti speciali e di telecamere ruotanti e configurabili, ci offre solo un po' di quella sana e ottima giocabilità d'annata.
Tra poco dovrebbe uscire anche una demo di WWP, così anche i più scettici avranno la possibilità di farsi una più chiara idea sul titolo. Ma questo, indubbiamente, è uno di quei casi dove anche i più scettici avranno pane per i loro denti...

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Conclusione n° 2: dedicato ai patiti della saga.

Si, lo so.
Qualcuno di voi la fuori si sta chiedendo perché questo capitolo non sia in 3D e perché ci abbiano rifilato un gioco del tutto simile a quello precedente (Worms Armageddon) spacciandolo per uno nuovo.
Attenzione!
Le novità di WWP rappresentano un piatto abbastanza succulento, e alla fin della fiera giustificano, in parte, l'esborso monetario (di 80k, giova ricordarlo in questa epoca di scatole piccole e prezzi grandi...) per accappararsi questo nuovo titolo.
Le critiche che si possono fare sono rivolte sicuramente a quello che ancora non c'è (la grafica nuova, il motore di gioco nuovo, l'impossibilità di chattare durante una partita, l'impossibilità di giocare contro i possessori del titolo Dreamcast , l'assenza di una qualsiasi voglia indicazione di quali modificazioni siano presenti all'interno dell'area di gioco, l'impossibilità di affrontare le missioni create in singleplayer...), ma sono sicuramente critiche minori e poco influenti.
Quello che certamente aiuterà nell'ardua decisione di sponsorizzare ANCHE quest'ultimo titolo wormesco potrebbe essere, per gli adoratori del gioco singleplayer, la nuova e migliorata modalità missione, mentre per gli amanti del multy, la nuova personalizzazione degli scontri, assolutamente casuale, realizzabile attraverso il Wormpot.
A questo aggiungete la modalità Fortress e la rinnovata, e più semplice, interfaccia di gestione del gioco Online, e potrete tirare i vostri conti.
Per quanto mi riguarda, e qui parlo con il cuore in mano, tutte queste novità rappresentano più o meno il 30% del valore di Worms World Party, mentre il rimanente 70% è costituito, senza alcun dubbio, dal valore stesso del gioco. Sta a voi, decidere, riflettere, pensare: tutto per capire quanto questo 30% possa valere i vostri soldi. Ma, detto tra noi, è un 30% le cui quotazioni salgono esponenzialmente con il crescere degli sfidanti…

E' una questione di vermi

E' necessario tornare con la memoria a qualche anno fa (precisamente il 95), quando il mercato videoludico venne letteralmente invaso da titoli tridimensionali capaci di abbindolare il pubblico con effetti speciali degni della (ai tempi così chiamata) "nuova generazione": non per nulla questo genere di giochi decretò il successo della allora neonata PlayStation.
Tra tutti questi, un gioco fu capace di distinguersi dalla massa, vuoi per le proprie caratteristiche uniche e così anticonformiste, vuoi per la genialità in esso contenuta: Worms.
Mai un gioco di strategia a turni bidimensionale fu capace di levarsi sopra il coro con tanta potenza e tanta grazia: impersonando una piccola squadra di vermi guerrieri, il nostro compito era quello di sconfiggere la squadra avversaria in una battaglia senza limiti, dove una granata, un missile, od addirittura una bomba a banana (!), avevano il potere di fare la differenza.
Ora, per chi tra voi ancora non conosce il gioco di cui sto parlando, è necessario fare un po' di chiarezza. Worms si discostava in maniera assolutamente categorica dagli altri giochi di strategia a turni presenti in quel periodo, poiché offriva l'idea di un conflitto tra vermi (già l'idea di base vi può fare capire con quanta autoironia veniva trattato l'argomento) armati fino ai denti, capaci di combattersi con l'utilizzo di moltissime armi diverse e letali; il tutto sullo sfondo di stranissimi paesaggi disegnati ad Hoc dai programmatori. Naturalmente non si poteva disporre di armi cosiddette " comuni ", ma ci si trovava a dover utilizzare un arsenale composto da armi assolutamente improbabili: la palla di fuoco di Ryu (Street Fighter vi ricorda qualcosa), il bombardamento aereo, il missile teleguidato, il teletrasporto di Star Trek, il trapano per poter scavare buchi nel terreno... e così via.
La componente a turni del titolo, permise a Worms di imporsi all'attenzione della comunità videoludica, poiché fu capace, per la prima volta da qualche anno, di regalare un gioco multigiocatore estremamente appassionante e divertente.