Facendo una passeggiata tra le vie di Berlino, visitando la porta di Brandeburgo, il Reichstag e Checkpoint Charlie, è facilissimo notare ancora oggi le profonde cicatrici che il secondo conflitto mondiale ha inciso sul volto della capitale tedesca, praticamente rasa al suolo durante l'assalto finale degli Alleati all'ultima enclave nazista. La città, come molte altre, visse un processo di totale ricostruzione negli anni successivi alla guerra, ma a differenza di metropoli come Londra, Varsavia o Amburgo, Berlino perse irrimediabilmente il suo fascino da capitale europea, almeno da un punto di vista meramente architettonico.
I russi si occuparono in larga parte di rimettere in piedi Berlino, ma cosa sarebbe successo se invece dell'URSS ci foste stati proprio voi, a ricostruire dalle fondamenta l'antica capitale della Germania? La grande promessa degli sviluppatori di WW2 Rebuilder è proprio questa, metterci al timone del lungo processo di ricostruzione che permise alle più grandi metropoli europee di tornare in vita, dopo le devastazioni occorse durante il conflitto. Frutto degli sforzi di un piccolo team polacco, Madnetic Games, il gioco è disponibile da oggi su Steam e segue la stessa falsa riga di tutte quelle esperienze simulative indipendenti come House Flipper, anche se qui lo scopo è ben più nobile e non si lavora per denaro.
Siete amanti dei simulatori e l'idea di ricostruire l'Europa vi stuzzica? Ecco, nella nostra recensione di WW2 Rebuilder, se il gioco di Madnetic merita la vostra curiosità, i vostri soldi, ma soprattutto il vostro tempo.
Un'idea sinceramente originale
Come dicevamo in apertura, WW2 Rebuilder non si discosta poi molto dal solco tracciato da altre esperienze simulative apparse su Steam negli ultimi anni, anche se dobbiamo ammettere che l'idea alla base del titolo sviluppato dal team polacco è tanto interessante quanto originale, specialmente se pensiamo al fatto che la maggior parte dei videogiochi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale ci vede di solito impegnati nel distruggere le cose, più che a ricostruirle. A dire il vero, il gioco non si configura nemmeno come un classico "working simulator", perché a differenza di tutte le esperienze che ricadono nella definizione, questa volta non avremo come obiettivo quello di accumulare denaro e di potenziare un'attività imprenditoriale.
WW2 Rebuilder sceglie invece di proporre una sorta di campagna, composta da 9 scenari consequenziali, tutti ispirati a luoghi che sono stati realmente colpiti dalla devastazione della guerra. Dal cuore della City di Londra fino alle spiagge di Dunkirk, passando per Amburgo, Essen e Belfast, il compito sarà sempre quello di ripulire il livello da ogni genere di maceria e detrito causato dai bombardamenti, abbattere tutte le costruzioni che sono danneggiate e pericolanti, trasformare ogni cosa raccolta in risorse utili alla ricostruzione, e infine restaurare e rinnovare l'area con nuove strutture, edifici e decorazioni. Purtroppo, a differenza di quanto accade in videogiochi sandbox del calibro di House Flipper, non avremo mai davvero totale libertà creativa nel ricostruire l'Europa, dal momento che ciascun livello prevede una serie di obiettivi primari e secondari totalmente predeterminati, che non lasciano molto spazio di manovra al giocatore.
La scelta di rendere obbligatori questi obiettivi per sbloccare lo scenario successivo finisce col rendere davvero poco stimolante il processo di costruzione, dato che si ha costantemente la sensazione di trovarsi di fronte a una semplice lista delle cose da fare nella quale, solo in rarissime occasioni, si ha effettivamente voce in capitolo. Una di queste è rappresentata dalla fase di decorazione dei livelli, un obiettivo bonus assolutamente non obbligatorio per il completamento della campagna. Dopo aver sistemato gli ambienti, è possibile abbellire l'area scegliendo da un piccolo catalogo degli oggetti decorativi che possono comprendere lampioni, panchine, alberi e statue, e sebbene la lista offra un buon grado di varietà, impiegare un'ora a decorare minuziosamente un livello a cui non si accederà più ha saputo renderci indigesta la pratica quasi immediatamente.
Tutti i limiti di un gameplay poco profondo
La poca libertà concessa al giocatore non sarebbe nemmeno un problema, se WW2 Rebuilder non fosse un simulatore e, quindi, se non fosse incentrato su di una formula di gameplay che fa della ripetitività un mantra. In altre esperienze simili la costante reiterazione di meccaniche ed elementi ludici viene in qualche modo stemperata dalla possibilità di dare un indirizzo alle proprie creazioni o dall'accumulazione seriale di migliorie e potenziamenti, ma nel titolo di Madnetic Games c'è solo albero delle abilità poco interessante, oltre ad un gameplay anche meno profondo di quello dei suoi più illustri colleghi.
Di base, tutto ruota attorno a un piccolo novero di strumenti dedicati alle diverse mansioni che saremo chiamati a svolgere durante la ricostruzione. C'è il martello, utile a distruggere le macerie e gli arredi più grossi, e la pala, che permette di raccogliere velocemente un gran numero di detriti con un singolo click del mouse. La fiamma ossidrica può essere utilizzata per tagliare con precisione ogni genere di rottame metallico, e la spazzola viene raramente richiesta per ripulire una superficie dalla fuliggine degli incendi. Oltre a questi strumenti, il giocatore ha accesso anche a una cazzuola per stuccare i muri e a un rullo con cui si possono pitturare gli edifici, ma nel corso dell'intera campagna, durata circa 6 ore, c'è capitato di utilizzarli solo due volte. In realtà, sono parecchie le funzionalità di gameplay incluse nel gioco che appaiono appena accennate, come i tanti banali minigiochi che di tanto in tanto compaiono a schermo per rallentarci nel lavoro di ricostruzione.
Gli unici due elementi di varietà sono rappresentati dai flashback, dei brevi intermezzi animati che fanno rivivere al giocatore i momenti più drammatici della guerra, e i mezzi pesanti, due veicoli che ci assistono nella demolizione degli edifici più grandi. In alcuni scenari avremo accesso a una gru con una palla da demolizione e a un bulldozer, due mezzi particolarmente efficaci nella rimozione dei detriti, a cui però sono collegati svariati bug e glitch che spesso rendono quasi impossibile utilizzarli. Il simulatore di Madnetic Games, al netto di un impatto visivo sorprendentemente ispirato, mostra tutti i limiti dovuti alle scarse risorse a disposizione del team di sviluppo e, sebbene siamo totalmente consapevoli della profonda natura indie dell'opera, dobbiamo ammettere che ci aspettavamo molte meno lacune da un prodotto che sta per essere lanciato su Steam in modo completo e non in Accesso Anticipato.
Conclusioni
WW2 Rebuilder è nato sotto la stella di una buonissima idea, quella di offrire al giocatore la possibilità di ricostruire le città del Vecchio Continente devastate dai bombardamenti, in un'industria che ha sempre fatto della distruttibilità ambientale un efficace slogan di marketing. Al netto dell'ottimo concept e di un impatto visivo inaspettatamente all'avanguardia, quel che manca nell'equazione è però il gameplay, fin troppo banale e poco stratificato per rivelarsi realmente interessante. Se ci aggiungiamo i numerosi problemi tecnici, il bilancio di WW2 Rebuilder delinea i tratti di un simulatore che ha cercato di imitare i suoi fortunati colleghi, ma che non ha tutte le carte in tavola per emergere in un genere che è ormai enormemente popolato.
PRO
- L'idea alla base è molto originale
- La scelta di inserire riferimenti storici e flashback della guerra nobilita il lavoro degli sviluppatori
CONTRO
- Il gameplay è troppo poco stratificato
- Tante le funzionalità di gameplay appena accennate e abbandonate a loro stesse
- Quantità eccessiva di bug e glitch per un prodotto finito