Quando un publisher può contare su di un catalogo che include parecchie proprietà intellettuali di successo, è del tutto legittimo che a un certo punto realizzi un prodotto per celebrarle: accade spesso nei vari picchiaduro "all stars", ma nel caso di Ubisoft la risposta a tale esigenza è uno sparatutto competitivo free-to-play che risponde al nome (magari non ispiratissimo) di XDefiant.
Co-diretto da Mark Rubin, una figura che costituisce di per sé una garanzia nell'ambito dei first person shooter grazie alla sua grande esperienza con la serie Call of Duty, il gioco è disponibile gratuitamente su PC, PS5 e Xbox Series X|S con la pre-stagione: un punto di partenza che può già contare su di una discreta quantità di contenuti, nello specifico cinque fazioni, cinque modalità e quattordici mappe.
C'è ancora spazio per un prodotto del genere? E se non c'è, gli sviluppatori di Ubisoft San Francisco saranno capaci di crearlo? Cerchiamo di rispondere a queste e altre domande nella recensione di XDefiant.
Crossover ma poco convinto: i personaggi di XDefiant
Come accennato, XDefiant si pone per molti versi come una maniera per celebrare le più importanti proprietà intellettuali di Ubisoft, quantomeno quelle che tematicamente si avvicinano in qualche modo alle atmosfere di uno sparatutto. Per questo le cinque fazioni attualmente disponibili sono Libertad (Far Cry 6), Fantasmi (Ghost Recon), Echelon (Splinter Cell), Purificatori (The Division) e DedSec (Watch Dogs).
Quest'ultima, in realtà, non è subito accessibile: sbloccarla richiede l'impiego di ben 700.000 XP, una quantità di punti che può essere racimolata solo dopo alcune decine di ore di gioco, oppure una microtransazione da 1.000 XCoin (9,99€). La fazione può inoltre essere ottenuta tramite l'acquisto di uno qualunque dei Founder's Pack di XDefiant, che vanno da 19,99€ a 69,99€.
Ogni squadra è composta da tre combattenti, che però si pongono come semplici skin dotate delle medesime abilità e soprattutto vedono la presenza di figure generiche piuttosto che personaggi davvero iconici: tra le fila della Libertad non troviamo Dani Rojas, così come non c'è Sam Fisher fra gli Echelon né Aiden Pearce o Marcus Holloway nel gruppo DedSec. Una scelta creativa difficile da comprendere, se l'obiettivo di Ubisoft era quello di sfruttare la popolarità dei propri marchi.
Abbiamo parlato di abilità non a caso: sulla falsariga degli hero shooter, gli sviluppatori di XDefiant hanno assegnato a ogni fazione due poteri a scelta (attivabili agendo sul tasto dorsale sinistro, con un tempo di ricarica relativamente lungo) e una Ultra (da utilizzare agendo su entrambi i tasti dorsali) che è possibile lanciare dopo aver riempito l'apposito indicatore, mentre sul piano dell'equipaggiamento non sono stati imposti dei vincoli, come vedremo fra poco.
Restiamo però sulle abilità: i membri di Libertad possono ricaricare la propria salute o piazzare un dispositivo per curare i compagni entro un certo raggio, ponendosi dunque a tutti gli effetti come unità di supporto, mentre i Fantasmi possono attivare uno scudo di energia dietro cui ripararsi prima di aprire il fuoco oppure uno scudo antisommossa che li protegge dalla maggior parte degli attacchi, e che possono usare per colpire gli avversari.
I membri della Echelon, specializzati nelle infiltrazioni, possono utilizzare un sensore che individua i nemici nelle vicinanze oppure sfruttare un sistema di mimetizzazione che li rende più difficili da vedere, mentre i Purificatori sono votati all'attacco: le loro abilità consistono nel lancio di un drone esplosivo o di una granata incendiaria che appicca il fuoco entro un determinato raggio dalla loro posizione. I DedSec, infine, possono hackerare le abilità degli avversari o liberare un ragno-drone che insegue il nemico.
Purtroppo durante le partite appare evidente che ci siano dei problemi di bilanciamento legati appunto alle abilità, nello specifico quelle che richiedono di trovarsi nelle vicinanze di un avversario si rivelano inutili visto il design generalmente aperto delle mappe, che rende arduo ridurre le distanze senza essere eliminati da una raffica o da un colpo di cecchino. Lo stesso accade per le Ultra legate all'impiego di un dispositivo che può essere facilmente distrutto.
Una criticità che ritroviamo anche nel già accennato equipaggiamento, che è completamente libero per ogni personaggio e include una serie di preset già pronti con fucile d'assalto, mitragliatrici leggere o pesanti, fucile a pompa o di precisione. Volendo creare un equipaggiamento personalizzato, è possibile scegliere fra diverse armi e accessori, ma la progressione per lo sblocco di ogni componente è piuttosto lenta e alcuni strumenti (vedi il fucile a pompa) mal si prestano agli scontri a viso aperto e distanze ampie che caratterizzano i match.
Mappe, modalità e varietà dell'esperienza
Anche sul fronte delle mappe XDefiant ribadisce la propria natura celebrativa, introducendo scenari tratti dalle serie The Division, Far Cry, Watch Dogs, Ghost Recon e Splinter Cell: ce ne sono in tutto quattordici, suddivisi fra dieci arene e quattro location di tipo lineare, che presentano al proprio interno un "percorso" legato a due specifiche stipule.
Come già detto, il design delle ambientazioni appare generalmente aperto, con ampi spazi che si prestano a scontri a media e lunga distanza ma al contempo impediscono quasi del tutto il fenomeno del camping, inibito peraltro dall'impossibilità di stendersi al suolo. In pratica non ci sono luoghi sicuri, i corridoi sono tutti interconnessi e questo approccio stimola un alto grado di dinamicità sul piano del gameplay, limitato per il momento a scontri sei-contro-sei.
Certo, per essere un titolo disponibile esclusivamente sulle piattaforme di attuale generazione XDefiant non brilla per le soluzioni tecnologiche adottate, che implicano l'uso di asset generici e si riflettono anche sulla limitatissima interattività con gli ambienti, che non presentano alcun elemento distruttibile né danno vita a sequenze in grado di portare sullo schermo un pizzico di spettacolarità.
Per quanto concerne invece le modalità, non è presente al momento il classico deathmatch a squadre o un tutti-contro-tutti, bensì tre varianti territoriali chiamate Controllo di Zona, Dominio e Occupazione in cui bisogna catturare e difendere i classici anelli, la modalità Scorta che alterna fase offensiva e difensiva mentre le squadre cercano di far avanzare il più possibile il proprio drone nello scenario, e infine Fenomeno: una stipulazione del tutto simile a Uccisione Confermata di Call of Duty.
Anche qui ci troviamo di fronte a scelte controverse, nel senso che sarebbe stato facile per il titolo Ubisoft alternare modalità classiche e variazioni sul tema di tipo territoriale nel tentativo di attrarre diversi tipi di pubblico, ma per il momento il pacchetto include tre stipulazioni molto simili fra di loro (appunto Controllo di Zona, Dominio e Occupazione) che rendono l'esperienza un po' limitata.
Oltre alla playlist non classificata, che pone chiari paletti in merito alla connotazione cross-platform delle partite e a un matchmaking che fa riferimento non solo alle abilità degli utenti ma anche e soprattutto al sistema di controllo utilizzato, separando controller e mouse / tastiera, è disponibile anche quella classificata che consente di accedere a scontri quattro-contro-quattro, ma per il momento solo in una versione di prova.
Gameplay, fra concretezza e personalità
Dopo aver passato una certa quantità di ore su XDefiant, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a uno sparatutto senz'altro solido nelle sue meccaniche, dotato di un gunplay già interessante e ben rifinito sebbene il percorso del titolo free-to-play sia di fatto appena cominciato e nei prossimi mesi verranno introdotti gli immancabili aggiornamenti e ribilanciamenti del caso.
I ragazzi di Ubisoft San Francisco hanno optato per una curiosa via di mezzo fra la concretezza "piedi a terra" che ha determinato il successo degli ultimi episodi di Call of Duty e una vocazione hero shooter che sulla carta aggiunge un pizzico di valore strategico extra all'esperienza, pur alla luce di una gestione delle abilità e degli equipaggiamenti che necessita di essere ripensata.
Si corre parecchio in XDefiant, anzi non si sta mai fermi: sono frequentissime le situazioni in cui si viene colpiti alle spalle, al punto che spesso sembra di trovarsi all'interno di uno scontro a cui partecipano ben più di dodici giocatori, e il time-to-kill è piuttosto breve, non prevedendo peraltro alcun tipo di concessione lato equipaggiamento. Non ci sono doppi salti né si corre sui muri, solo una scivolata in corsa può eventualmente sottrarci al fuoco nemico.
Per tutta una serie di motivi, il gioco non possiede una grande personalità né caratteristiche tali da farlo spiccare rispetto a una concorrenza che, come sappiamo, è particolarmente agguerrita. Il formato free-to-play aiuta senz'altro a rompere il ghiaccio e darà una possibilità al progetto, ma in questo momento i requisiti legati alla progressione sembrano un po' esagerati (vedi anche lo sblocco della fazione DedSec) e speriamo vengano addolciti nelle prossime settimane.
Un comparto tecnico di nuova generazione? Non proprio
Qualche parola infine per la realizzazione tecnica: come già accennato, XDefiant non colpisce per la grafica nonostante sia disponibile unicamente su PC, PS5 e Xbox Series X|S, vanta un frame rate che punta ai 60 fotogrammi al secondo (arrivando anche a 120 fps se il vostro schermo lo supporta), ma mostra talvolta il fianco a qualche incertezza.
L'utilizzo di una risoluzione dinamica dà luogo ad artefatti attorno ai personaggi che risultano ben distinguibili, ma non è certamente quello il problema più grosso di un titolo che visivamente e stilisticamente non spicca in alcun modo rispetto ai suoi diretti concorrenti. E sul piano delle musiche sembra anche fare un po' il verso ad Apex Legends...
Conclusioni
Il debutto di XDefiant pone senza dubbio delle basi solide per lo sparatutto free-to-play di Ubisoft, che soprattutto in termini di gameplay riesce a offrire un'esperienza frenetica, divertente e molto concreta, sebbene non perfettamente a fuoco. L'approccio "misto" all'azione, i problemi di bilanciamento per quanto riguarda il mix di abilità, mappe e modalità, nonché una generale mancanza di personalità sono aspetti che potranno senz'altro essere raddrizzati nel corso del tempo, ma in un settore così competitivo sarebbe chiaramente stato il caso di arrivare sul mercato già con delle idee più chiare.
PRO
- Gameplay solido e concreto
- Discreto mix di personaggi, mappe e modalità
- Una piacevole celebrazione dei brand Ubisoft
CONTRO
- Qualche problema di bilanciamento
- Al momento le stipulazioni mancano di varietà
- Il sistema di progressione andrebbe addolcito